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FEDERICO RUOZZI

Professore Associato
Dipartimento Educazione e Scienze Umane

Insegnamento: Religione e politica

Scienze pedagogiche (Offerta formativa 2024)

Obiettivi formativi

Il pedagogista è un professionista specializzato nei processi educativi, formativi e pedagogici. Il possesso degli strumenti storico-critici per una comprensione dei fenomeni storici recenti è dunque fondamentale. Le domande che gli storici pongono al passato sono figlie del tempo presente in cui vivono e, come scriveva March Bloch, non è possibile «comprendere il tempo in cui viviamo senza conoscere quanto l'ha preceduto».
Il corso si concentrerà sul tema dei neopopulismi. A partire dalla storia dell'Italia repubblicana e attraverso il filtro più generale dei rapporti tra politica e religione, verranno indagati in un un'ottica storica le origini, gli sviluppi, i casi del fenomeno del neopopulismo: dai prodromi ottocenteschi dei populismi storici fino ai giorni nostri, al ritorno dei nazionalpopulismi e all’affermazione della destra radicale in certo Paesi.
Obiettivo del corso è dunque quello di far acquisire adeguate competenze sulla storia contemporanea, sulla storia dei partiti, sulla storia dei rapporti tra sistema politico e religioni e analizzare gli strumenti e le forme della comunicazione politica e come anche la religione venga usata in chiave di propaganda; il corso vuole fornire gli strumenti critici per comprendere le fasi, le evoluzioni, i cambiamenti e i tornanti storici novecenteschi, anche per provare a mettere a fuoco i primi decenni del XXI secolo.
Le lezioni frontali e le attività laboratoriali (utilizzo di fonti radiofoniche, film, programmi televisivi, documentari, interviste, fonti epistolari, diari, etc.), oltre a seguire gli snodi centrali e le varie stagioni politiche ed ecclesiastiche, spazieranno su una serie di focus (media e televisione, educazione e cattolicesimo, storia della televisione italiana, comunicazione politica, fake news e neopopulismi, razzismo e antisemitismo sui social, hate speech) per cercare di raggiungere le competenze storiche e storiografiche necessarie, avendo come fine anche l’uso di corrette metodologie di ricerca, di studio e di insegnamento.

Prerequisiti

Conoscenza generale della storia politica e culturale del XX e XXI secolo.

Programma del corso


Il corso partirà dal Novecento e arriverà fino ai giorni nostri: verranno analizzati i populismi sotrici di fine Ottocento, e – attraverso la storia d’Italia ed europea – si passeranno in rassegna i fenomeni politici, i movimenti e i partiti che – in modo prodromico – hanno anticipato il fenomeno dei neopopulismi recenti. Si affronterà dunque la crisi della prima repubblica, la fase post-tangentopoli – con il riassestamento dei rapporti tra Santa Sede, Chiesa cattolica italiana e sistema dei partiti, e un’analisi della dispersione del voto cattolico dopo la fine dell’unità politica e della Democrazia cristiana –, la nuova stagione berlusconiana, l’emersione del partito leghista come forza nazionale, la stagione delle grandi coalizioni (centrosinistra-centrodestra), fino alla nascita del Movimento Cinque Stelle e il V-Day, ai neopopulismi (non solo nazionali) e al nuovo volto della Lega Nord di Salvini (con il suo ricorrente uso ai simboli religiosi) e all’ascesa di Fratelli d’Italia come forza di governo e alle destre radicali. Il corso poi allargherà lo sguardo anche ai fenomeni dei neopopulismi internazionali (dai casi latinoamericani a quelli europei, al fenomeno della Brexit all’ascesa di Trump), inquadrandoli in una cornice anche teorica, nella quale verrà ripercorso il dibattito sulle diverse definizioni di neopopulismi, le caratteristiche e le forme che hanno assunto.
Verranno per questo utilizzate fonti tradizionali e fonti audiovisive, per capire meglio il linguaggio, la comunicazione, la retorica, l’uso dei social, le modalità di costruzione della macchina delle fake news, e i nuovi equilibri instauratisi tra partiti, movimenti, società.

Il corso avrà un carattere anche seminariale, prevede lavori di gruppo e presentazioni su temi che verranno di volta in volta discussi assieme e seguirà questa scansione:
1. Origini dei populismi e neopopulismi: caratteristiche, definizioni, retoriche (2 cfu)
2. Partiti e movimenti politici, astensionismo e partecipazione politica (1 cfu)
3. Neopopulismi nazionali e internazionali (1 cfu)
4. Religione e politica (1 cfu)
5. Media e politica (1 cfu)

Metodi didattici

Il corso prevede lezioni frontali, attività di gruppo e presentazioni. Tutti i materiali utilizzati a corollario verranno inoltre forniti agli studenti durante il corso nella pagina del corso, sulla piattaforma Teams.

Testi di riferimento

Le indicazioni sui testi di riferimento verranno caricate sulla pagina TEAMS del corso.
I frequentanti dovranno portare un manuale e due saggi; i non frequentanti dovranno portare in aggiunta due ulteriori saggi.

1. Manuale: L. Zanatta, Il populismo, Carocci, Roma 2013.
2. Saggio 1: M. Revelli, “I tre populismi italiani”, in Populismo 2.0, Einaudi, Torino 2017, pp. 120-146.
3. Saggio 2: a scelta dal volume Marco Tarchi, Italia populista. Dal qualunquismo a Beppe Grillo, il Mulino, Bologna 2015.

Su TEAMS, nella pagina del corso, verranno comunque indicati anche i saggi che i non frequentanti dovranno studiare ad integrazione della bibliografia, volte a colmare gli argomenti direttamente trattati durante il corso.
Verranno fornite anche letture per chi volesse approfondire alcuni temi trattati (neopopulismi, trumpismo, terrorismo, fake news, teorie del complotto).

Verifica dell'apprendimento

Il corso prevede un esame finale orale. La verifica dell'apprendimento avverrà sulla base:

1. della partecipazione e del contributo individuale durante le lezioni (grado di partecipazione alle lezioni; pertinenza degli interventi e delle proposte; originalità e approfondimento rispetto ai contenuti impartiti) e della capacità di lavorare in gruppo;
2. Esito della prova orale (esposizione dei contenuti; uso di un linguaggio specialistico; chiarezza e completezza dell’esposizione; grado di autonomia nell’esposizione; capacità di rielaborare e interconnettere i contenuti del corso e i materiali in bibliografia).

Il voto finale sarà una media tra l’esito della prova orale e (per i frequentanti) la valutazione della partecipazione e dei lavori svolti durante le lezioni.

Risultati attesi

Lo studente familiarizzerà con le parole chiave, con le fonti, con i linguaggi, la terminologia propria della storia politica e culturale italiana e offrirà una serie di chiavi interpretative di lungo periodo per capire l’emergere di temi di lungo corso nell’agenda politica di oggi.
Per questo, durante le lezioni, ci si avvarrà di diverso materiale e di diversi linguaggi, volti ad agevolare la comprensione degli eventi nonché le modalità del racconto di quegli stessi eventi.
CONOSCENZA E COMPRENSIONE: conoscenza, comprensione e consapevolezza delle fasi storiche dell’Italia repubblicana (dalla storia sociale alla storia religiosa), le varie storiografie e le metodologiche legate allo studio e all’insegnamento della storia.
AUTONOMIA DI GIUDIZIO: capacità di valutare le proprie competenze metodologiche, terminologiche, critiche, storiche e storiografiche in relazione alla storia contemporanea e alla storia religiosa; capacità di scegliere e adattare materiali ai fini della pianificazione di laboratori di didattica della storia.
CAPACITA' DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE: capacità di applicare le conoscenze storiche e le metodologie relative in generale alla storia contemporanea e in particolare alla storia dei rapporti tra politica e religione, acquisite durante il corso e di progettare attività e materiali per una didattica della storia in senso ampio.
ABILITA' COMUNICATIVE: capacità di discutere, argomentare e scegliere attività appropriate per lo studio e l’eventuale insegnamento della storia, sviluppando specialismi linguistici, tematici e terminologici atti a comprendere, discutere criticamente tesi e testi a carattere storico (capacità di usare linguaggi e strumenti diversi)
CAPACITA' DI APPRENDIMENTO: strategie per consolidare la conoscenza delle metodologie della ricerca storica, quelle più prettamente legate alla storia politica e religiosa dell’Italia repubblicana, in una prospettiva di apprendimento continuo.