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GIORGIO PIGHI

CULTORE DELLA MATERIA
Dipartimento di Giurisprudenza
Docente a contratto
Dipartimento di Giurisprudenza

Insegnamento: Diritto e politiche della sicurezza urbana

Scienze giuridiche dell'impresa e della pubblica amministrazione (Offerta formativa 2020)

Obiettivi formativi

Il corso, attraverso le lezioni e lo studio individuale, fornisce il quadro della disciplina giuridica e delle politiche di governo della sicurezza urbana, intesa come condizione delle città - e più in generale degli insediamenti in cui le persone vivono – capace di realizzare il controllo sociale e la prevenzione dei rischi derivanti da situazioni critiche e da fatti indesiderabili, di carattere individuale sociale ed economico, che incidono su incolumità, beni, tranquillità, relazioni, convivenza, benessere ed opportunità. Lo studio verterà sul sistema delle norme in progressiva evoluzione e sui modelli di intervento, spesso al centro di accesi confronti, che porta le istituzioni pubbliche, i gruppi sociali e le persone a farsi carico di due prevalenti finalità: garantire un approccio adeguato per la configurazione ed il contrasto di fatti e situazioni a rischio ed apprestare adeguati strumenti per prevenire il loro manifestarsi.

Prerequisiti

La preparazione dovrà essere aggiornata all'entrata in vigore del d. l 20 febbraio 2017 n. 14, convertito in l.18 aprile 2017 n. 48, recante: “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”. Si suggerisce di sostenere l’esame dopo avere ultimato lo studio del Diritto penale e di curare particolarmente, nella preparazione, le fonti normative ed i richiami alla Costituzione, al Codice penale, al d. lgs n.159/2011 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione), al d. lgs n. 267/2000 (Testo unico degli Enti locali); alla legge n. 354/1975 (Norme sull’Ordinamento penitenziario), alla legge n. 121/1981 (Nuovo ordinamento dell’amministrazione della pubblica sicurezza); alla legge n. 65/1986 (Legge-quadro sull'ordinamento della polizia municipale) ed al R.D. n.773/1931 (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza).

Programma del corso

Il corso di Diritto e politiche di sicurezza urbana ha come oggetto i sistemi di controllo sociale, che devono coordinare, ai sensi dell’art. 118 comma 3 della costituzione, gli interventi dello stato, delle regioni e dei comuni per il contrasto e la prevenzione dei reati e degli altri comportamenti critici per la vivibilità dei contesti urbani, nel quadro delle competenze che l’art.117 lett. h) Cost. indica come «ordine e sicurezza pubblica, ad esclusione della polizia amministrativa locale»). Detto coordinamento coinvolge le politiche sociali, sanitarie, della formazione, del governo del territorio, nel cui ambito i reati ed i comportamenti rappresentano specifiche criticità. I sistemi di controllo sociale, infatti, richiedono «una programmazione generale dei meccanismi difensivi, senza i quali i soli strumenti penali si rivelano insufficienti. Programmazione che dovrebbe investire la stessa pianificazione dello sviluppo economico e sociale (urbanizzazione, industrializzazione, rivoluzione tecnologica, distribuzione della ricchezza, sicurezza sociale, ecc.)» (Mantovani, Diritto penale, 409). L’allargamento degli studi penalistici agli strumenti extrapenali rende evidente che «in una fase di conclamata crisi della pena e delle sue giustificazioni, con sempre maggiore consapevolezza scientifica si imporrebbe una rivalutazione del diritto penale quale extrema ratio» e, conseguentemente, «andrebbe appieno recuperato il significato ed il ruolo della pena quale strumento di una più complessa politica sociale» (Fiandaca – Musco, Diritto penale, 664).

Metodi didattici

Il corso si compone di 42 ore di lezione e prevede la valutazione di documenti e disposizioni specifiche (regolamenti di polizia urbana, patti per la sicurezza, ordinanze contingibili ed urgenti di sicurezza urbana, norme tecniche sugli ambiti urbani, indagini parlamentari sulla sicurezza urbana, ecc. Alcune lezioni affronteranno, con carattere seminariale, specifici temi di grande attualità concernenti i rapporti fra sicurezza urbana e fenomeni migratori, le aggregazioni anomale sotto forma di movida e rave party, il “bullismo” nelle scuole, le “tifoserie” violente, la prostituzione, i comportamenti legati al consumo di stupefacenti, ecc.

Testi di riferimento

Il testo adottato è il seguente:
G. Pighi, Sicurezza urbana integrata e sistema punitivo, Collana del Dipartimento di Giurisprudenza dell'università di Modena e Reggio Emilia, Giappichelli, Torino 2019 nelle parti seguenti: Premessa (pp. XVII-XXVII), Cap. 1 Introduzione al tema della sicurezza urbana (pp. 1-93); cap. 2 La sicurezza urbana tra rischio e prevenzione (pp. 96 - 193).
Lo studente, anche in funzione delle scelte professionali di ciascuno, a sua scelta, studierà: a) il cap. 4 Sicurezza urbana e sistema penale (pp. 269.386, che tratta della funzione dei reati nel sistema della sicurezza urbana), ovvero il cap. 5 Disciplina della sicurezza urbana e ruolo degli enti locali (pp. 387- 513 che tratta delle politiche, dei provvedimenti e degli interventi comunali per la sicurezza urbana).
Qualora il corso possa avvenire in presenza, i frequentanti potranno omettere la preparazione del capitolo primo, Introduzione al tema della sicurezza urban e saranno interrogati, oltre che sugli altri capitoli indicati, sui temi e sui materiali affrontati e distribuiti nelle lezioni e sulle tesine o saggi brevi da loro elaborati.

Verifica dell'apprendimento

Ai frequentanti che lo richiedano verrà assegnato il titolo di un tema da sviluppare con relazione scritta di dieci – quindici cartelle sotto forma di saggio breve o di tesina, la cui presentazione comporterà la riduzione di alcune parti del programma d’esame. Il colloquio finale tenderà ad inquadrare i temi affrontati nel rapporto fra la prevenzione propria del sistema penale e quella realizzata con gli strumenti di controllo sociale propri delle politiche di sicurezza urbana. Per coloro che non frequentano il corso l’esame si svolge in forma orale su due domande di carattere generale e tre relative ad istituti di carattere specifico.

Risultati attesi

Conoscenza ed esposizione con linguaggio appropriato della disciplina giuridica e delle dinamiche dei fenomeni del rischio e della sicurezza urbana, in rapporto alle finalità perseguite dal sistema penale e dal sistema sociale e dalle diverse articolazioni giudiziarie, di polizia e di amministrazione locale. Capacità di esprimere giudizi autonomi. Assimilazione delle caratteristiche del controllo sociale come interazione tra il comportamento indesiderabile, la società, i gruppi, le persone; capacità di cogliere le modalità della reazione sociale ai fenomeni che generano insicurezza; comprensione delle caratteristiche della legislazione italiana in materia.