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Pierpaolo BONACINI

Professore Associato
Dipartimento di Giurisprudenza

Insegnamento: Storia del Diritto Europeo

Scienze giuridiche dell'impresa e della pubblica amministrazione (D.M.270/04) (Offerta formativa 2022)

Obiettivi formativi

L’obiettivo formativo principale da conseguire tramite la partecipazione attiva al corso e tramite lo studio individuale è di acquisire una sintesi delle fasi principali della storia giuridica italiana ed europea tra l'età basso medievale e gli inizi dell'età contemporanea (secoli XI-XIX).
I temi e i problemi verranno rappresentati secondo modalità didattiche ed espositive capaci di sollecitare negli studenti spirito critico, senso della continuità storica e consapevolezza dei fondamenti sociali, culturali, politici ed economici dei fenomeni giuridici.
L’insegnamento storico non costituisce il pilastro della formazione del giurista impegnato nelle professioni verso le quali è primariamente orientata la formazione del corso di Scienze Giuridiche dell’Impresa e delle Pubbliche Amministrazioni, ma rappresenta un’area culturale imprescindibile per acquisire consapevolezza del percorso seguito nell’evoluzione delle cultura giuridica e per esercitare capacità logiche ed espositive utili nell’applicazione pratica di qualsiasi materia di diritto positivo.

Prerequisiti

È utile la conoscenza dei principali istituti di diritto romano e di elementi di base della storia politico-istituzionale italiana ed europea tra XI e XIX secolo. È inoltre indispensabile avere una buona padronanza della lingua italiana.

Programma del corso

Per gli studenti frequentanti e non frequentanti il programma si articola nei seguenti moduli tematici:

1. L’età del diritto comune classico (secoli XII-XV) (2 CFU)
La formazione di una nuova scienza giuridica, in ambito civilistico e canonistico, ha in Italia la sua matrice originaria e porta alla definizione di due vasti complessi normativi che sono percepiti come universali e “comuni”, perché formati da regole e norme superiori e generali rispetto a quelle dei molti diritti particolari e locali, propri dei singoli luoghi e dei singoli ordini e ceti in cui la società del tempo era ripartita. Nei secoli del basso Medioevo maturano nuovi indirizzi metodologici grazie alla personalità di grandi giuristi la cui influenza rimane viva sino all’età delle moderne codificazioni.

2. L’età moderna (secoli XVI-XVIII) (2 CFU)
La diffusione di una dottrina e una cultura giuridica “comune” su scala europea si confronta con la formazione, in età moderna, di strutture statali complesse e articolate che iniziano a esprimere funzioni centralizzate, tra le quali l’amministrazione della giustizia, e a produrre un diritto di portata territoriale. Si confronta, inoltre, con altri due processi irreversibili: la perdita del primato religioso da parte della Chiesa romana, con il distacco da essa di circa metà dell’Europa cristiana (Riforma protestante), e l’allargamento degli orizzonti della civiltà europea ad altri continenti con particolari conseguenze rispetto, soprattutto, ai territori dell’America meridionale e settentrionale.

3. L’età delle riforme, rivoluzioni, codici (1750-1814) (2 CFU)
Si diffonde una larga critica al sistema delle istituzioni vigenti che si traduce in una serie di riforme in una pluralità di settori della vita associata. Si diffonde la convinzione che la società possa essere trasformata secondo un disegno organico e razionale, che sia compito dello Stato attuare tale disegno e che lo strumento privilegiato sia il diritto nella sua dimensione legislativa. Questo processo conduce a un rafforzamento dei poteri statali che si traduce in una spinta verso le riforme e verso la centralizzazione del diritto; riforme che trovano spazio sia all’interno di ordinamenti monarchici di modello assolutistico, come l’Impero asburgico, sia all’interno di società in profonda trasformazione, come la Francia investita dall’esperienza rivoluzionaria.

Metodi didattici

L’insegnamento sarà erogato in presenza con lezioni frontali in lingua italiana e con l’utilizzo di supporti multimediali (slides in Powerpoint) predisposti dal docente al fine di schematizzare i contenuti e i passaggi più rilevanti degli argomenti trattati.
Le slides sono messe a disposizione degli studenti sulla piattaforma Dolly. Trattandosi di un corso Blended, sulla stessa piattaforma vengono depositate anche le registrazioni di tutte le lezioni del corso, che gli studenti possono seguire, oltre che in presenza, anche in modalità streaming oppure asincrona.
L’apprendimento è inoltre sostenuto dalla disponibilità di 20 “video-pillole” registrate dedicate a riassumere gli argomenti principali del programma di studio.
Il corso si svolgerà nel secondo semestre dell'anno accademico 2022-23.
La frequenza non è obbligatoria, ma fortemente consigliata, nelle modalità sopra specificate, al fine di acquisire una migliore consapevolezza dei contenuti della materia e di potere verificare nel confronto diretto con il docente, in aula, a ricevimento o anche via e-mail, gli eventuali passaggi e contenuti che non risultassero sufficientemente chiari.
L’insegnamento sarà erogato in presenza compatibilmente con le disposizioni sanitarie e le eventuali misure conseguenti.

Testi di riferimento

Gli studenti frequentanti e non frequentanti sono tenuti a studiare il seguente testo:

Antonio PADOA SCHIOPPA, Storia del diritto in Europa. Dal medioevo all’età contemporanea, Bologna, Il Mulino, 2016, pp. 85-494 (Parte II, Parte III e Parte IV).
Sono escluse le seguenti parti:
cap. 20: "Dotttrina giuridica e professioni legali";
cap. 26: "Il diritto inglese (secoli XVI-XVIII)
cap. 30: "L'età napoleonica"

Verifica dell'apprendimento

Gli esami si svolgeranno in presenza, compatibilmente con le disposizioni sanitarie o particolari esigenze di ordine tecnico.
L’esame verrà svolto in forma di colloquio orale della durata di circa 30 minuti concentrando l’attenzione sull’apprendimento dei contenuti del corso alla luce degli obiettivi formativi indicati.
L’esame di articola in almeno tre domande su contenuti e parti diverse del programma di studio.
Le domande sono destinate a valutare la capacità autonoma di ciascun candidato a trattare i temi proposti in modo sufficientemente esaustivo.
Altri criteri di valutazione importanti saranno la conoscenza critica degli argomenti trattati, la capacità di formulare dei collegamenti tra le conoscenze acquisite, la capacità di argomentare utilizzando un linguaggio storico-giuridico adeguato.
La mancata conoscenza di argomenti e contenuti fondamentali per la materia potrà determinare il non superamento dell'esame.
Gli esami si svolgono nell’arco del calendario didattico e a ogni appello di studenti devono iscriversi utilizzando la piattaforma ESSE3. Non sono previste valutazioni intermedie.
Gli esami si svolgeranno in presenza compatibilmente con le disposizioni sanitarie e le eventuali misure conseguenti.

Risultati attesi

Conoscenza e capacità di comprensione:
al termine del corso gli studenti avranno acquisito una sufficiente conoscenza dei temi che costituiscono il programma di studio.

Conoscenza e capacità di comprensione critica:
al termine del corso gli studenti che avranno seguito con attenzione le lezioni e avranno approfondito la materia tramite il manuale indicato saranno in grado di connettere i profili salienti della cultura giuridica con le dinamiche storico-sociali di riferimento, in funzione di una comprensione più matura e completa dei fenomeni giuridici.

Autonomia di giudizio:
al termine del corso gli studenti saranno in grado di muoversi con sufficiente autonomia nel panorama dei contenuti del programma utilizzando un approccio critico agli argomenti studiati e una capacità di effettuare collegamenti logici tra di essi.

Abilità comunicative:
al termine del corso gli studenti avranno acquisito più mature competenze sul piano della padronanza della lingua italiana, della chiarezza espositiva e della coerenza argomentativa applicate allo specifico ambito storico-giuridico, ma utili per qualsiasi esigenza di comunicazione nel futuro spazio lavorativo.

Capacità di apprendimento:
al termine del corso gli studenti avranno sviluppato capacità di contestualizzazione storica e comparativa indispensabili per un adeguato apprendimento del diritto positivo vigente grazie all'approfondimento delle altre materie previste dal corso di studi.