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Carmelo Elio TAVILLA

Professore Ordinario
Dipartimento di Giurisprudenza


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Pubblicazioni

2024 - Problemi amministrativi e territoriali delle province emiliane di Modena e Parma negli anni dell’unificazione nazionale [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

I ducati di Parma e di Modena, coinvolti a più riprese nei moti risorgimentali, registrarono tra il 1831 ed il 1859 la formazione e la maturazione di un movimento unitario filo-piemontese, i cui esponenti, alcuni dei quali esuli, diedero un contributo non indifferente all’azione politica di Luigi Carlo Farini. Tra i diversi piani su cui si dovette muovere il governo delle “Provincie emiliane”, quello della riforma delle amministrazioni locali fu particolarmente sentito. Le differenti e radicate tradizioni giuridiche ed istituzionali, nonché la loro palese disomogeneità, emersero quale ostacolo all’accoglimento del progetto uniformante e accentratore perseguito da Torino e dal “dittatore” Farini. Giuristi e intellettuali, ma anche un’opinione pubblica attenta e informata, seguirono con sempre maggiore disincanto, e persino con punte di aperta avversione, la costruzione del nuovo stato nazionale, che segnava il tramonto delle aspirazioni di protagonismo di una classe dirigente fragile e talvolta nostalgica delle grandezze pre-unitarie. Between 1831 and 1859 the Duchy of Parma and the Duchy of Modena, which had been repeatedly involved in the Risorgimento risings, witnessed the birth and the development of a pro-Piedmontese kingdom unitarian movement. Its representatives, some of whom were in exile, made an appreciable contribution to the political action of Luigi Carlo Farini. Among the different goals of the movement, the reform of local administrations was in the foreground. Deep-rooted and heterogeneous legal and institutional traditions constituted an obstacle to the program of centralization that both the government in Turin and the «dictator» Farini pursued. Jurists, intellectuals and also an attentive public opinion followed, with growing skepticism and occasionally with evident distaste, the building of a new national state, which stifled the ambitions of a fragile ruling class that looked back with nostalgia to pre-unitarian greatness.


2024 - Sovranità e cultura giuridica al tempo di Pellegrino Prisciani, magister artis notariae [Articolo su rivista]
Tavilla, Elio
abstract

This essay aims at illustrating the role that Prisciano Prisciani, and especially Pellegrino Prisciani, played at the court of the Este family. In particular, the office of “fattore camerale” comes up as the most suitable not only to request and report the profits of seigniorial properties, but also to exercise the powers of dispute resolution, taxation and call to arms. Pellegrino Prisciani was one the first to exercise those powers that would be gradually handed over first to the Marquis and later to the Dukes of Este and that constitute the core of the princely family’s sovereignty. Also, the Priscianis could count on assets particularly useful for their position, such as notarial skills and a high-profile legal culture.


2023 - A 250 anni dal Codice Estense [Curatela]
Bonacini, Pierpaolo; Tavilla, Carmelo Elio
abstract

I 16 saggi riuniti in questo volume abbracciano una pluralità di tematiche che trovano la loro cifra comune nel riformismo estense del Settecento, e soprattutto della seconda metà del secolo, articolandosi in quattro sezioni dedicate alla cultura giuridica, a quella politica e religiosa, alla cultura artistica e letteraria e a quella scientifica. Tutti questi profili sono affrontati da specialisti delle diverse discipline in un’ottica aperta a confronti in ambito italiano ed europeo con il risultato di fare emergere le specificità e, in diversi casi, i caratteri originali di un’esperienza politica, giuridica e culturale capace di allargarsi ben oltre i limiti, per altri versi abbastanza angusti, degli Stati estensi del secolo dei Lumi.


2023 - Epidemie e contagi nella storia e nel diritto. Spunti e riflessioni a partire dal trattato Del governo della peste di Ludovico Antonio Muratori [Articolo su rivista]
Tavilla, Elio
abstract

Ludovico Antonio Muratori’s Il governo della peste was published in first edition in 1714, when the modern perspective of management and control of contagions by public authority appeared for the first time. Inspired by the idea of “public happiness”, Muratori’s treatise proposes an articulated series of interventions as well as a wide range of prohibitions to be enforced. Along the same line there were Carlantonio Broggia’s Trattato de’ tributi, delle monete e del governo politico della sanità, published in 1743, Angelo Bossi’s volume on yellow fever (1804) and doctor Gaetano Strambio’s book on the “importation of the plague”, where he lashed out against those who denied the scientific truth of the contagion for economic reasons


2023 - Il Codice Estense del 1771 alla prova di un anniversario: lo stato dell'arte [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

The essay aims to critically summarize what historiography has written on the Este code: from the influence that Muratori had up to the first attempts at codification; from the preparatory work to the structure of the code itself; ending with the protagonists of the codification in Modena. Among these, the jurist Bartolomeo Valdrighi, whose story is exemplary in the context of eighteenth-century culture, not only for his training and career, but also for the difficult relations with the Duke of Modena.


2023 - Il codificatore riluttante: i duchi estensi di fronte al modello luigino [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Elio
abstract

Il Saggio si propone di illustrare il contesto e l'iter che portò alla codificazione estense del 1851-55 sulla scorta della precoce produzione codicistica promossa dal Maria Luigia nel vicino ducato di Parma.


2023 - La peste e il suo governo, secondo Ludovico Antonio Muratori [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract


2022 - Gridario a stampa dell'Archivio di Stato di Modena [Banca dati]
Tavilla, Elio Carmelo; Baja Guarienti, Carlo; Sirocchi, Simone
abstract


2022 - La crisi del giurista nel frangente della 'ripartenza' dopo la pandemia: qualche spunto di riflessione [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Elio
abstract


2022 - La «invenzione» del carcere, tra carità cristiana e illuminismo penale (secc. XVII-XVIII) [Articolo su rivista]
Tavilla, Elio
abstract

La costrizione in carcere, da mera custodia temporanea in attesa della conclusione del giudizio, diventa pena autonoma e graduabile per opera della Chiesa in età moderna. Una viva rappresentazione delle condizioni delle carceri dello Stato Pontificio viene restituita da G.B. Scanaroli nella sua opera De visitatione carceratorum, del 1655, a cui si ispirerà poco meno di un secolo dopo L.A. Muratori nei suoi trattati La carità cristiana(1723) e Della pubblica felicità (1749). Il riformismo settecentesco di matrice illuminista se da una parte espresse ostilità alla crudeltà delle pene, carcere compreso (C. Beccaria), per l’altra giunse a concepire il lavoro forzato come una modalità “utilitarista” per mettere a frutto la detenzione dei carcerati (J. Bentham).The imprisonment, from mere temporary custody pending the conclusion of the judgment, becomes an autonomous and gradable penalty through the work of the Church in the modern age. A vivid representation of the conditions of the prisons of the Papal States is given by G.B. Scanaroli in his work De visitatione carceratorum (1655), which inspired L.A. Muratori in his treatises La carità cristiana (1723) and Della pubblica felicità (1749). Finally, the eighteenth-century reformism on the one hand expressed hostility to the cruelty of punishment, including prison (C. Beccaria), for the other conceived forced labor as a “utilitarian” way to exploit the detention of prisoners (J. Bentham).


2022 - Mesurer la criminalité [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Petite contribution faite en tant que discussant sur le sujet de la criminalité


2022 - Patire nel processo: tortura e confessione nella procedura penale d’antico regime [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio intende illustrare sinteticamente una linea di tendenza di ampio spettro cronologico che vede l’emersione progressiva della “parola”. Un punto di svolta si registra alla fine del XII secolo con la repressione dell’eresia: la Chiesa predispone un nuovo tipo di processo fondato sul rapporto asimmetrico tra giudice e imputato nonché sulla deposizione trascritta e sottoscritta di quest’ultimo. Ben presto, la centralità della confessione eleverà la tortura quale ordinario meccanismo di pressione fisica e psicologica durante l’interrogatorio. Quello inquisitorio in breve tempo diventerà il processo adottato anche dalle autorità laiche per la repressione dei crimini: l’importanza dell’interrogatorio sotto tortura è documentato, tra l’altro, da diverse opere di giuristi e cancellieri, che intendevano fornire una guida e un ausilio nella verbalizzazione delle domande e delle risposte. Nel caso celebre del processo agli untori di peste del 1630, i verbali superstiti verranno riletti con sfumature e intenti diversi da Alessandro Verri e da Alessandro Manzoni tra fine Settecento e metà Ottocento: in entrambi gli autori, comunque, risaltano con forza la “parola” dolente dei torturati e la stortura impressa dalla violenza sul risultato finale delle sentenze e delle condanne.The essay intends to briefly illustrate a broad chronological trend line that sees the progressive disclosure of the “word”. We can see a turning point at the end of the twelfth century with the repression of heresy: the Church prepares a new type of trial based on the asymmetrical relationship between the judge and the defendant as well as on the transcribed and signed deposition of the latter. Soon, the centrality of confession will elevate torture as an ordinary mechanism of physical and psychological pressure during interrogation. Soon the inquisitorial process will also become adopted by the secular authorities for the repression of crimes: the importance of interrogation under torture is documented, among other things, by various works by jurists and chancellors, who intended to provide guidance and help in verbalizing questions and answers. In the famous case of the trial of the plague spreaders of 1630, Alessandro Verri and Alessandro Manzoni will re-read the surviving minutes with different intentions between the end of the eighteenth century and the mid-nineteenth century: in both authors, however, the painful “word” of the tortured and the distortion imprinted by violence on the final result of rulings and convictions stand out strongly.KeywordsCriminal trial; Confession; Torture; Interrogation


2022 - Pena capitale e propensione al crimine: la Scuola positiva negli anni dell’unificazione penale in Italia [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Elio
abstract

Il saggio si propone di illustrare le posizioni favorevoli al mantenimento della pena di morte da parte di alcuni esponenti della Scuola positiva (Lombroso, Garofalo, Ferri). A tali posizioni fanno coppia quelle che vedono nel "disadattato", che si segnala per una forte propensione al crimine, un pericolo per la società. Pur irrilevanti nel dibattito sulla pena di morte, gli orientamenti della Scuola positiva ebbero modo di essere indirettamente recepite nella legge sulla PS del 1889 e poi nel codice pena del 1930 attraverso l'introduzione delle cd. "misure di sicurezza", tra le quali anche i ricoveri in manicomi giudiziari.


2021 - Bartolomeo Valdrighi (1738-1787): una rivisitazione biografica [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Bartolomeo Valdrighi was a brillant jurist active in Modena during the XVIII century. The ambitious ducal functionary was able to gain Francesco the Third’s trust. At first, he seemed to be bound to a fast flourishing career but this was prevented from his haughtiness. Since 1767, he was appointed professor of Ius publicum, after having learned public law pillars in Leipzig. Valdrighi’s name is linked primarily to the Codice estense and to the reform of University of Modena. His enviable career sudden waned in 1779. He took refuge in Genoa where he was auditor of the criminal Rota. Despite of his talent and strong willpower, Valdrighi couldn’t achieve a tenure in Genoa, therefore he gave up any academic ambition.


2021 - La contribution de Giovanni Gandolfi à la médecine légale italienne au XIXe siècle [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Elio
abstract

Giovanni Gandolfi (1806 - 1875) fut un des plus connus médecins légistes italiens entre la Restauration et l’Unité nationale. Sa réputation est due surtout à son œuvre la plus célèbre, les Fondements de médecine légale analytique, publiée pendant son enseignement à l’Université de Modène (1847-1866) et republiée ensuite à Milan à l’occasion de son passage à l’Université de Pavie. Cette communication se propose de souligner pas seulement les points de contact avec Fodéré, mais aussi la valeur de cette œuvre pour la résolution des problèmes les plus sensibles du droit pénal, en particulier à propos de l’imputabilité et des causes sociales de la criminalité


2021 - La peine de mort et l'École positive italienne (XIXe-XXe siècle) [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Elio
abstract

L'étude entend illustrer la position de Cesare Lombroso, Raffaele Garofalo et Enrico Ferri sur la peine de mort, considérée comme un instrument d'élimination des "inaptes".


2020 - Beccaria nella rilettura della scienza giuridica italiana più recente [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Rassegna bibliografica sulla più recente letteratura giuridica su Cesare Beccaria


2020 - La persistance des codes fascistes à l’avènement de la république italienne [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract


2020 - Statut albertin et Statut de Modène : parthénogenèse et avortement de la « cinquième constitution italienne » de 1848 [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Elio
abstract

En 1848, le duc de Modène Francesco V fit rédiger un projet de statut constitutionnel pour répondre aux demandes de la bourgeoisie. Le texte, de 162 articles, cependant, n'a jamais été promulgué. Il est conservé au Musée du Risorgimento à Modène et a été découvert par Benvenuto Donati en 1938.


2020 - Valdrighi, Bartolomeo [Voce in Dizionario o Enciclopedia]
Tavilla, Elio
abstract

Profilo biografico di Bartolomeo Valdrighi (Castelnuovo Garfagnana 1739 - Genova 1787), giurista, principale autore del Codice estense del 1771 e della riforma universitaria del 1772.


2019 - Diritto e politica durante la reggenza Martinozzi: il ruolo di Bartolomeo Gatti [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

This essay proposes an interpretation of the political goals pursued during the Martinozzi regency on the basis of the most significant laws enacted in those years, also thanks to the contribution of Bar- tolomeo Gatti, who was secretary of state and important jurist. A clear anti-feudal policy comes to light, with an aim both to restore an ac- ceptable level of public order in mediatized territories and put them under governmental control.


2019 - Il magistero modenese di Federico Patetta [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

È studiato il periodo in cui Patetta insegnò all'Università di Modena, dal 1902 al 1908, con una panoramica sui colleghi, alla didattica svolta e alle opere prodotte in quegli anni


2019 - La controverse médiévale sur les «homines d'autrui»: la "quaestio" entre "consuetudo" et "ius" [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Avec l’expression homines alterius, « hommes d’autrui », dans le Moyen Âge on évoquait ceux qui, en état de liberté nominale, et donc sans être des esclaves, travaillaient sous la dépendance d’un dominus. Puisque le rapport juridique ne pouvait ni être assimilé au lien féodal ni trouver dans le droit romain, et notamment dans les normes du colonat, une place satisfaisante, les juristes furent obligés de chercher des solutions d’encadrement juridique pour chacun des éléments qui caractérisaient le rapport – tout d’abord, la source du lien. Et voilà donc que la quaestio devint l’outil le plus convenable pour donner des réponses utiles (surtout aux juges) : la « controverse », qui se déroule dans la quaestio à travers l’alternance des argumenta pro et des argumenta contra, permet de créer un réseau de normes et de figures capables d’adhérer à la réalité des rapports juridiques vivants.


2018 - Droit, administration, politique: l'impermanence des frontières entre public et privé dans l'expérience juridique italienne des XIXe et XXe siècle [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio si propone di individuare i nodi cruciali del dibattito giuridico relativo alla "grande dicotomia", come la definì Bobbio, tra "pubblico" e "privato". All'indomani dell'Unità nazionale, la nascente dottrina giuspubblicistica, incoraggiata dall'opzione centralistica compiuta in quegli anni, esaltò i fondamenti della legalità formale e della certezza del diritto e su questi costruì l'autonomia disciplinare del diritto pubblico. Anche la normazione sul contenzioso amministrativo e le torsioni operate dal legislatore tra il 1865 (l. 2248) e il 1889 (l. 5992) contribuirono a rendere netta la separazione delle due grandi partizioni dell'ordinamento. Furono Orlando e Romano a definire i contorni disciplinari della scienza giuspubblicistica, proprio quando la tragedia della Grande Guerra favoriva la messa in discussione dei tradizionali confini: leggi d'eccezione, condizione femminile, tutela del lavoro, furono i fattori principali che contribuirono alla ridefinizione dei confini dottrinali e disciplinari e anzi alla possibile negazione di essi.


2018 - Francesco Selmi e l'Università di Modena, tra Risorgimento e Unità nazionale [Articolo su rivista]
Tavilla, Elio
abstract

This essay aims at providing some details on Francesco Selmi’s edu- cation and career, especially on his role as the first President of the Royal University of Modena. Moreover, it briefly describes the dif- ferent issues the Italian university had to face shortly after the Unity: scarce funds, downgrading, risk of shutdown, creation of a local con- sortium for the financial support.


2018 - Giurisdizionalismi. Le politiche ecclesiastiche negli stati minori della penisola italiana in età moderna [Curatela]
Edigati, Daniele; Tavilla, Carmelo Elio
abstract

I contributi riuniti nel volume intendono dar conto delle “prassi” giurisdizionaliste che la documentazione d’archivio fa emergere in ambiti geopolitici definibili come “minori”. Il panorama mosso e frastagliato che tra Cinque e Settecento offre la penisola italiana, se è pur vero che sembra non evidenziare linee nette di conflittualità marcata, presenta tuttavia una dialettica di lungo periodo che la paziente ricerca negli archivi ha potuto finalmente restituire, rendendo in tal maniera necessaria una meditata revisione di interpretazioni storiografiche ormai datate.


2018 - Le prassi giurisdizionali alla prova della documentazione d’archivio degli “stati minori”. Al modo di un’introduzione [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Elio
abstract

Saggio di introduzione al volume, che raccoglie sette saggi su problematiche giurisdizionaliste relative a realtà geo-politiche identificabili come "stati-minori": Monferrato gonzagheso, Ducato di Parma e Piacenza, Ducato estense, Repubblica di Genova, Stato di Massa, Repubblica di Lucca, Principato di Piombino. In tale saggio si chiariscono gli indirizzi metodologici che accomunano i saggi suddetti e si cerca di chiarire alcune implicazioni complessive di un tal tipo di ricerca.


2017 - Beccaria, l'anti-juriste. Critiques de la culture juridique et résistances aux réformes dans l'italie du XVIIe siècle [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Cesare Beccaria obtint son doctorat in utroque iure en 1758. Ces études produisirent une aversion invincible et une opinion très négative contre le droit et le monde des tribunaux. Et pourtant, sa formation juridique a été très importante pour rendre plus incisive la critique radicale à la jurisprudence de son temps et au droit pénal en particulier. Et donc, quelle était la culture juridique au temps de Beccaria ? La vie culturelle italienne de la moitié du XVIIIe siècle vivait un processus de grande transformation, auquel la science juridique ne restera pas étrangère. Stimulés par l’initiative politique et législative de quelques souverains ou par un intérêt renouvelé pour l’histoire ou, encore, par les graves problèmes d’inefficacité de la justice, les juristes s’interrogent sur leur propre identité, sur le rôle de l’autorité politique, sur la crédibilité du monde professionnel et judiciaire. L’objectif de cette recherche est donc d’essayer d’évaluer le poids que les études de jurisprudence et le débat contemporain sur le rôle des juristes et de la nouvelle science juridique ont eu dans le projet culturel de Beccaria, qui ne peut n’avoir pas été influencé par les critiques et par les résistances qui provenaient du monde du droit.


2017 - Giurisdizionalismo e storiografia giuridica: qualche riflessione [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio si propone di passare in rassegna la bibliografia storico-giuridica relativa al tema del giurisdizionalismo e avanza alcune considerazioni critica di come il sistema di valutazione attuale possa aggravare la crisi di ricerche sopra questo decisivo tema.


2017 - Introduzione a Augusto Pierantoni, »Dell'abolizione della pena di morte« (1865) [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Introduzione al saggio di Augusto Pierantoni dedicato alle ragioni abolizioniste della pena di morte e pubblicato nel 1865


2017 - Police ou justice? Organisation judiciaire et qualification juridique des infractions à Modène dans la première moitié du XIXe siècle [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Avec la Restauration, le Duché de Modène vit une saison difficile marquée d’un côté par l’alliance étroite avec l’Autriche et de l’autre par la lutte contre les mouvements libéraux. La réorganisation des structures administratives se lie aux stratégies mises en œuvre pour contrôler l’opinion publique et réprimer la dissidence. C’est dans ce contexte que se situe la structuration des bureaux de police, d’abord concentrés dans un Département central de Haute Police et puis subordonnés au nouveau Ministère du Buongoverno. L’activité de police sera préliminaire à la construction de procès sommaires effectués par le tribunale statario, doué de pouvoirs spéciaux. Après 1848, une fois écartée l’idée d’octroyer une constitution, on entame les travaux pour la codification. C’est ici qu’un système contradictoire de qualification criminelle prend forme. Certaines infractions, normalement classées comme délits par le code criminel, sur la base de circonstances objectives ou subjectives peuvent être qualifiées de contraventions par la législation de police et donc produire des sanctions correctionnelles appliquées directement et discrétionnairement par les autorités policières, sans aucune garantie de défense.


2017 - Presentazione [La famiglia Fontana-Della Fontana. Da Ferrara a Modena. Mille anni di storia emiliana] [Breve Introduzione]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Breve introduzione a premessa di uno studio sulla famiglia Fontana, nel quale si mette in evidenza l'esemplarità dell'ascesa sociale, dell'emersione quale classe dirigente prima a Ferrara e poi stabilmente a Modena, nella specificità delle professioni abbracciate, tra le quali spiccano le professioni giuridiche (docenti, avvocati, notai)


2016 - Andrea Balletti: gli studi giovanili di Economia politica [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio ripercorre i temi economia politica elaborati da Andrea Balletti nei primi della sua attività di ricerca, in vista di una carriera accademica che non arrivò mai.


2016 - Conclusioni [Andar per archivi ecclesiastici vent'anni dopo] [Relazione in Atti di Convegno]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Si riassumono i risultati del convegno in occasione del 20° anniversario di attività del Centro Studi Nazionale sugli Archivi Ecclesiastici


2016 - Le radici profonde d'Europa [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Si riassume, con un'analisi critica, le principali tappe della storia giuridica altomedievale (secc. V-XI).


2016 - Ordine biologico e ordine morale. Appunti sulla riflessione criminologica italiana in tema di pena di morte (sec. XIX) [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio si propone di affrontare gli argomenti favorevoli alla pena di morte di tre autori attivi nella seconda metà del sec. XIX (Lombroso, Garofalo, Ferri), costituenti la c.d. scuola del positivismo penale.


2015 - Accentramento amministrativo e rimpianti di grandezza nelle province emiliane tra Modena e Parma [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

I ducati di Parma e di Modena, coinvolti a più riprese nei moti risorgimentali, registrarono tra il 1831 ed il 1859 la formazione e la maturazione di un movimento unitario filo-piemontese, i cui esponenti, alcuni dei quali esuli, diedero un contributo non indifferente all’azione politica di Luigi Carlo Farini. Tra i diversi piani su cui si dovette muovere il governo delle “Provincie emiliane”, quello della riforma delle amministrazioni locali fu particolarmente sentito. Le differenti e radicate tradizioni giuridiche ed istituzionali, nonché la loro palese disomogeneità, emersero quale ostacolo all’accoglimento del progetto uniformante e accentratore perseguito da Torino e dal “dittatore” Farini. Giuristi e intellettuali, ma anche un’opinione pubblica attenta e informata, seguirono con sempre maggiore disincanto, e persino con punte di aperta avversione, la costruzione del nuovo stato nazionale, che segnava il tramonto delle aspirazioni di protagonismo di una classe dirigente fragile e talvolta nostalgica delle grandezze pre-unitarie.Between 1831 and 1859 the Duchy of Parma and the Duchy of Modena, which had been repeatedly involved in the Risorgimento risings, witnessed the birth and the development of a pro-Piedmontese kingdom unitarian movement. Its representatives, some of whom were in exile, made an appreciable contribution to the political action of Luigi Carlo Farini. Among the different goals of the movement, the reform of local administrations was in the foreground. Deep-rooted and heterogeneous legal and institutional traditions constituted an obstacle to the program of centralization that both the government in Turin and the «dictator» Farini pursued. Jurists, intellectuals and also an attentive public opinion followed, with growing skepticism and occasionally with evident distaste, the building of a new national state, which stifled the ambitions of a fragile ruling class that looked back with nostalgia to pre-unitarian greatness.


2015 - La "classe legale" dell'Università di Modena negli anni del riformismo settecentesco [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio si propone di compiere una ricognizione della didattica e del personale docente della facoltà giuridica dell'Università di Modena negli anni delle riforme settecentesche. Sulla base delle suggestioni di L.A. Muratori e sull'esempio delle riforme compiute da sovrani italiani ed europei, anche il duca estense Francesco III diede vita ad una ristrutturazione degli studi universitari (1772), che ebbe uno specifico impatto sull'organizzazione degli studi e sulle modalità di assegnazione dei titoli di laurea. In particolare, la "nazionalizzazione" dell'Università comportò un controllo sui programmi di studio e sul personale docente. Su questo versante, oltre la figura di spicco di Bartolomeo Valdrighi, autore del Codice del 1771 e della medesima riforma universitaria del 1772, i docenti attivi negli ultimi decenni del sec. XVIII si caratterizzano per il forte legame con l'esercizio della professione forense da un lato e per un frequente accesso negli apparati giudiziari e amministrativi di Stato dall'altro.


2015 - La pena di morte nella cultura penale di diritto romano: fondamenti ed eredità [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio analizza le fonti di diritto romano relativa alla pena capitale, alle sue tipologie e alle sue qualificazioni, con l'obiettivo di illustrarne la recezione nella dottrina della prima età moderna.


2015 - La sovranità fiscale. Politica e legislazione giurisdizionalista negli anni del riformismo estense [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il giurisdizionalismo di matrice estense prende corpo nei medesimi anni in cui esso diventa componente essenziale degli obiettivi politici perseguiti da molti dei sovrani dell’Italia di metà Settecento. A Modena, in particolare, sembrano incidere inizialmente due fattori: uno più generale, relativo all’ingresso del piccolo ducato nella sfera egemonica degli Asburgo e all’influenza che i modelli di governo elaborati a Vienna e a Milano ebbero presso gli Este; uno, più specifico, attinente al disastroso stato delle finanze in seguito ai danni provocati dalle occupazioni militari delle guerre di successione, circostanza che indusse Francesco III in particolare ad attuare un severo programma di drenaggio fiscale. Il patrimonio ecclesiastico finì fatalmente per essere tra quelli maggiormente colpiti dallo strumento del prelievo straordinario, in questa fase amministrato dal Magistrato degli Alloggi. Con la creazione nel 1755 della Congregazione degli affari ecclesiastici e misti, la fiscalità straordinaria cede il passo a una strategia meno occasionale, con cui la nuova istituzione, ben presto trasformata in Magistrato di Giurisdizione Sovrana, fu incaricata di affrontare non soltanto il problema dell’imposizione e del privilegio fiscale, ma anche quello della riconsiderazione complessiva delle prerogative sovrane (status personali differenziati, regime dei beni, assistenza, giustizia, università, potestà normativa in regime di concorrenza di fonti, ecc.). A partire dal 1767, con la guida di Felice Antonio Bianchi e l’istituzione di un Dipartimento di Giurisdizione Sovrana, si realizza la politica giurisdizionalista più coerente di quegli anni, che, sul piano della fiscalità e del regime giuridico dei beni, produce alcuni testi normativi di indubbio rilievo. Gli editti su ammortizzazioni e manomorte del 1767 e del 1770 nonché quello di parificazione del 1768, esemplati su riforme analoghe adottate da altri Stati impegnati sullo stesso fronte, rappresentano l’approdo più avanzato di quello che può essere interpretato non soltanto come un programma di razionalizzazione fiscale e di riduzione del privilegio, ma anche come un processo di consapevolezza degli elementi essenziali all’esercizio pieno della sovranità, nell’ambito del quale la codificazione del 1771, in cui quelle norme furono rifuse, costituisce l’esito più significativo.


2015 - Le disciples de Beccaria: le débat abolitionniste dans l'Italie post-unitaire [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

L'unificazione italiana ha posto il quesito urgente di capire se un sistema uniforme di giustizia penale doveva mantenere o meno la pena di morte. L'ostacolo principale per l'unificazione del diritto fu rappresentato dalla tradizione toscana, che dalla Riforma Penale di Pietro Leopoldo (1786) vantava una sostanziale continuità nel rifiuto o nella non applicazione della pena massima; al contrario, il codice penale piemontese, che si intendeva estendere al resto del Regno, prevedeva la pena di morte per una dozzina di casi. Si aprì in tal modo una stagione di intenso dibattito, che investì direttamente gli intellettuali, gli avvocati (e tra questi, quelli che occupavano una carica politica), ma che coinvolse anche il pubblico attraverso la diffusione di tematiche abolizioniste in giornali, riviste, incontri e riunioni. In particolare, la scienza giuridica, spesso ricorrendo a Cesare Beccaria, si dimostrò quasi interamente a favore dell'abolizione: tra i nomi più famosi ricordiamo Francesco Carrara, Pietro Ellero, Enrico Pessina e Luigi Lucchini. Al contrario, la dialettica parlamentare, nonostante la lotta ingaggiata da Pasquale Stanislao Mancini, vide scontrarsi diverse posizioni per diversi anni, di fatto bloccando l'approvazione di un codice penale uniforme. Solo nel 1889, sotto gli auspici del ministro della Giustizia Giuseppe Zanardelli, potè raggiungersi la promulgazione di un codice in cui finalmente fu bandita la pena di morte.


2014 - Cinquecento postribolare: dilemmi morali e giuridici in tema di meretrices e meretricium [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio affronta le basi morali-religiose e soprattutto giuridiche che stanno alla base della condanna, ma anche della "tolleranza", della prostituzione. In particolare, si vuole evocare il tema della liceità della "vendita" del proprio corpo e, nello specifico, della liceità del pagamento, o meglio, del diritto a trattenere la somma ricevuta per la prestazione sessuale.


2014 - Giurisdizioni, conflitti e giustizia criminale nel governatorato di Carpi (secc. XVI-XVIII) [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

La ricerca si propone di analizzare i rapporti tra potere centrale, delegato a un governatore in matrice aristocratica, e poteri locali nell'area di Carpi, tra Sei e Settecento. Particolare riguardo si ha per l'esercizio della giustizia criminale, vero banco di prova per il rispetto delle normative locali, per le preminenze giurisdizionali, per l'incipiente politica di accentramento ducale.


2014 - Gli avvocati italiani e l'abolizione della pena di morte [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio ricostruisce che l'apporto che gli avvocati italiani diedero,mediante scritti ed azione politica, al raggiungimento dell'obiettivo della pena di morte, dagli anni dell'unità nazionale sino alla promulgazione del codice penale del 1889.


2014 - La Facoltà di Giurisprudenza modenese: dalle leggi razziali al rinascimento repubblicano [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio dà conto delle vicende della facoltà di giurisprudenza di Modena dagli anni Trenta ai Cinquanta del XX secolo. Dalle leggi razziali alla guerra, sino ai difficili anni della ricostruzione, la piccola facoltà giuridica ha dovuto costantemente confrontarsi con la carenza del personale, con la sottovalutazione dell'autorità politica, con le difficili contingenze storiche, alla costante ricerca di una identità e di una propria autonomia.


2013 - Bellencini (Bellincini), Bartolomeo [Voce in Dizionario o Enciclopedia]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Profilo bio-bibliografico di Bartolomeo Bellencini


2013 - Bondigli, Giuseppe Maria [Voce in Dizionario o Enciclopedia]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Profilo bio-bibliografico di Giuseppe Maria Bondigli


2013 - Brichieri Colombi, Giovanni Domenico [Voce in Dizionario o Enciclopedia]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Profilo bio-bibliografico di Giovanni Domenico Brichieri Colombi


2013 - Cassiani Ingoni, Giuseppe [Voce in Dizionario o Enciclopedia]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Profilo bio-bibliografico di Giuseppe Cassiani Ingoni


2013 - Da notaio di città a notaio di Stato. La normativa nel Ducato estense (secc. XVII-XIX) [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

I notai modenesi nel medioevo, come dovunque in Italia, erano riuniti in corporazione e regolavano la loro attività mediante statuti. Anche le leggi del Comune cittadino davano molta importanza ai notai, che erano considerati i custodi della “pubblica fiducia” (publica fides) e della veridicità dei documenti. A partire dal XVII secolo, anche i duchi d’Este cominciarono a intervenire con le loro leggi, soprattutto per regolare il funzionamento degli “Archivi”, cioè dei luoghi dove erano conservati i documenti originali. Nel XVIII secolo, i notai persero progressivamente la loro autonomia e dovettero sottostare a una rigida legislazione che imponeva loro una buona preparazione giuridica, li distribuiva sul territorio e dettava le regole del loro lavoro. Nell’Ottocento, i duchi d’este ereditarono l’impianto accentratore delle riforme napoleoniche, facendo del notaio sempre di più una figura simile a un funzionario statale. In the Middle Ages, the notaries of Modena, as everywhere in Italy, formed guilds that were regulated by statuta. Also the laws of the Commune lent great importance to notaries, because they were considered as the guardians of the publica fides (“public trust”) and of the truthfulness of the documents. Starting from the 17th century also the Dukes of Este came into play with their own laws, especially to control the functioning of the “Archives”, i.e. the places where original documents were kept. In the 18th century, notaries gradually lost their independence and had to submit to a strict legislation imposing them a sound juridical training, their allocation across the Duchy and the rules of their work. In the 19th century the Dukes of Este were influenced by the centralized organization of the Napoleonic reforms and transformed the notary into a civil servant.


2013 - Finzi, Marcello [Voce in Dizionario o Enciclopedia]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Profilo bio-bibliografico di Marcello Finzi


2013 - Giuseppe Dossetti e la facoltà giuridica di Modena (1942-1957) [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio ripercorre i 15 anni di insegnamento universitario di Giuseppe Dossetti presso la facoltà di Giurisprudenza di Modena, dagli anni bellici, a quelli della Costituente, sino al ritiro dalla vita universitaria.


2013 - Il concorso di persone nella Constitutio Criminalis di Carlo V e nella dottrina di Samuel Böhmer [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio si propone, partendo dall'art. 177 della Constitutio criminalis carolina, di illustrare l'articolato pensiero di Samuel Böhmer in materia di concorso di persone nel reato, così come espresso principalmente nelle Meditationes in Constitutionem Criminalem Carolinam (1770)


2013 - L'autonomia "federale" del Frignano, dal comune medievale alla Provincia estense [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio si propone, sulla scorta della bibliografia di Giovanni Santini, di fare il punto storiografico sulle forme di autonomia "federale" che avrebbero contraddistinto il territorio montano del Frignano sin dall'alto medioevo. Dopo avere illustrato il ruolo dell'aristocrazia feudale e delle comunità residenti, si riflette sul relativo processo di decadenza, registratasi prima in occasione degli interventi ducali estensi e poi delle ripartizioni amministrative disegnate dallo Stato unitario.


2013 - Luosi, Giuseppe [Voce in Dizionario o Enciclopedia]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Profilio bio-bibliografico di Giuseppe Luosi


2013 - Nella città e per la città. I notai a Modena dal IX al XX secolo [Curatela]
G., Tamba; Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il volume raccoglie i contributi di un convegno svoltosi a Modena il 16 ottobre 2010, con il quale si è inteso fornire, anche sulla scorta di ricerche originali, un primo quadro d’insieme della lunga storia del notariato cittadino. Dalle antiche forme corporative medievali, alla progressiva sottoposizione all’autorità centrale, il notariato modenese ha saputo esprimere la sua autonomia nelle modalità tradizionali dell’autogoverno, provvedendo alla formazione dei suoi aderenti e proponendosi alla comunità come agenzia professionale di imprenscindibile importanza. La crisi degli ordini corporativi registratasi in seguito all’affermazione dello stato moderno e ancor più di quello napoleonico, non ha impedito ai notai di cercare strade originali di autoqualificazione, alla luce di un contesto socio-politico profondamente mutato, specialmente dopo l’Unificazione nazionale. Il volume è arricchito dall’edizione degli statuti del collegio notarile dell’anno 1336 e da un corposo indice dei nomi di persona e dei luoghi.


2013 - Sigonio, Carlo [Voce in Dizionario o Enciclopedia]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Profilo bio-bibliografico di Carlo Sigonio


2013 - Sovranità e leggi fondamentali: alla ricerca di una dimensione costituzionale nell'Europa moderna (secc. XV-XVIII) [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio si propone di fornire una sintesi d’insieme sul dibattito storiografico più recente in tema di costituzionalismo moderno, senza per questo rinunciare a gettare uno sguardo, benché sommario, sulla dottrina giuridica e politica (soprattutto cinque e seicentesca) in tema di “leggi fondamentali” e sovranità. La complessa poliedricità del contesto europeo nonché la dichiarata rinuncia ad utilizzare comode etichette omologanti inducono la ricognizione a concentrarsi su alcuni aspetti ritenuti centrali e qualificanti nel processo di “costituzionalizzazione” dell’esercizio della sovranità. In primo luogo si rileva la persistenza delle autonomie e delle libertates di matrice medievale, capaci di rappresentare ancora in età moderna un robusto argine alle prerogative rivendicate dal principe. Un secondo aspetto, ben noto, è la progressiva ma decisa torsione della sovranità, già titolare di iurisdictio in funzione di tutela e garanzia degli ordinamenti vigenti, ora capace di esprimere i tratti qualfiicanti della sua primazia attraverso la produzione di leggi. Sotto questa luce, viene segnalata la ricca produzione di una letteratura politico-giuridica incentrata proprio sull’efficacia contenitiva delle pretese principesche attribuita alle leges fundamentales, sull’esaltazione del cui valore le rappresentanze territoriali e cetuali sanno svolgere in determinati contesti un ruolo potente. Emerge in tal modo la valenza contrattuale del rapporto sovrano-sudditi, entro le cui coordinate vincolanti costringere l’azione di emancipazione politica dai vecchi legami in cui sono impegnati i sovrani europei. Proprio nelle prassi dei patti giurati e delle capitolazioni è possibile intravedere uno dei possibili punti di riferimento del pensiero giuscontrattualistico d’età moderna, che, da Hobbes in poi, giunge ad ipostatizzare il contratto come modello di riflessione politica, per quanto depurato delle sue concrete declinazioni storiche. Abstract in English: The paper aims to provide a summary overview on the most recent historiographical debate about modern constitutionalism and on the legal and political doctrine (especially of the 16th and 17th centuries) on the subject of "fundamental laws” and sovereignty. The complexity of the european context induces this study to give up standardizing labels and to focus on several relevant aspects of the process of "constitutionalization" of the exercise of sovereignty. Firstly, it detects the persistence of medieval autonomies and libertates, able to stem even in the modern age the prerogatives claimed by the prince. Another well-known aspect is the gradual but evident torsion of sovereignty, already exercising jurisdictio to protect and to warrant juridical orders, but now expressing its primacy through by producing laws. From this point of view, it is important to stress the rich production of a politico-legal literature about leges fundamentales, considerated as limits to prince claims; the effect of the fundamental laws is enhanced by cetual and territorial representations, which in certains contexts had a relevant role. In this way, the contractual value of the relationship sovereign-subjects stands out clearly: within its binding force it will be possible to limit the emancipative action of the european monarchs in freeing from the old ties. Just in the experience of sworn contracts and capitulations we can identifie one of the possible points of reference for jusnaturalistic theory, wich, from Hobbes on, comes to hypostatize the contract as a model for the political debate, altough stripped of its concrete historical variations.


2013 - Unificazione nazionale e autonomia amministrativa. I primi anni della Provincia di Modena (1860-65) [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

All'indomani della "annessione" al Regno di Sardegna, ancor prima della proclamazione ufficiale del Regno d'Italia, i territori emiliani vennero riorganizzati in base al nuovo ordinamento comunale e provinciale voluto da Umberto Rattazzi (1859), una legge che consentì tra l'altro lo svolgersi delle prime elezioni amministrative (febbraio 1860). Il presente saggio si propone di fornire un quadro d'insieme dei primi cinque anni della neo-costituita Provincia di Modena, in particolare dei lavori dei relativi Consiglio e Deputazione. Sulla scorta dei verbali a suo tempo pubblicati (1860-65), emergono temi, problemi e conflitti del territorio dell'ex capitale estense, in ispecie in materia di bilancio, distrettuazione, istruzione, assistenza, disagio sociale, opere pubbliche. La promulgazione della nuova legge comunale e provinciale del 1865 (il celebre allegato A della legge 2248), dies ad quem della presente ricerca, porrà gli enti locali del nuovo Stato sotto un ulteriore processo di accentramento, tale da rendere ancor più evanescenti i margini dell'autonomia locale.


2013 - Valdrighi, Bartolomeo [Voce in Dizionario o Enciclopedia]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Profilo bio-bibliografico di Bartolomeo Valdrighi


2012 - Guerra contro il crimine. Pena di morte e abolizionismo nella cultura giuridica italiana [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

La pena di morte ha origine antiche. In Italia, in particolare, essa è stata legittimata dal diritto romano per un verso e per l’altro da quel versante del diritto canonico che ha dato vita all’Inquisizione finalizzata alla repressione dell’eresia. La pena capitale, a cui si accompagnavano pene accessorie (la più comune delle quali era la confisca dei beni del giustiziato), veniva modulata secondo la qualità del crimine, la condizione del condannato e le prassi locali: oltre all’impiccagione o alla decapitazione o al rogo, erano previste le modalità “esacerbate” (normalmente previste per crimini quali l’omicidio aggravato, la cospirazione, il brigantaggio), consistenti normalmente nel taglio della mano, nelle tenagliate, nelle mazzolate, nello squarto, nell’esposizione del cadavere o dei suoi lacerti oppure nel rogo del cadavere e delle dispersione delle ceneri. Si tenga in debito conto, inoltre, che in area italiana, secondo una pratica invalsa in molti comuni medievali e in seguito fatta propria dalla dottrina, la condanna penale, compresa quella sanzionante l’ultimo supplizio, non era appellabile; l’unico rimedio possibile, e normalmente praticato, era quello della supplica di grazia rivolta all’autorità sovrana, che dispensava la clemenza in piena discrezionalità e secondo logiche di opportunità ‘politica’.L’emergere e il diffondersi delle teorie e del giusnaturalismo e del giuscontrattualismo mettono al centro della riflessione l’individuo e i suoi diritti naturali – primo tra tutti, la vita – garantiti dallo Stato. È in questo contesto che, nel Settecento maturo, vengono avanzate le prime proposte dichiaratamente abolizioniste: tra tutte, la più celebre è quella espressa da Cesare Beccaria nel suo celebre Dei delitti e delle pene (1764). La proposta beccariana verrà ufficialmente recepita in via legislativa per la prima volta nel 1786 dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo.Dopo la parentesi della dominazione napoleonica e quella della Restaurazione, il dibattito abolizionista riprende proprio là dove si era interrotto. Fu proprio in Toscana, infatti, che nel 1859 il governo provvisorio, succeduto alla caduta dei Lorena e preludente al plebiscito e all’unificazione nazionale, provvide all’abolizione della pena di morte, sostituita con l’ergastolo. L’estensione del codice penale sardo a tutti gli stati annessi, con l’eccezione appunto della Toscana, creò un doppio regime sanzionatorio che si protrasse sino al 1889.In questo quadro, già all’indomani dell’Unità, si venne ad imbastire un amplissimo dibattito sull’opportunità a meno di estendere a tutto il Regno l’abolizione della pena capitale, un dibattito caratterizzato non soltanto da singole e autorevoli voci espresse in tal senso, ma anche dal fiorire di iniziative di riflessione collettiva, quali il Giornale per l’abolizione della pena di morte uscito tra il 1861 ed il 1864 sotto la direzione di Pietro Ellero, la Rivista penale diretta a partire dal 1874 da Luigi Lucchini, nonché Biblioteca dell’abolizionista diretta da Francesco Carrara.La discussione parlamentare seguì a ruota quanto calorosamente sviscerato nelle pagine a stampa, senza comunque riuscire in breve tempo a produrre esiti legislativi ufficiali, in particolare per la resistenza opposta dal Senato del Regno. La contesa si fece più incisiva grazie all’iniziativa parlamentare promossa da Pasquale Stanislao Mancini, appoggiata tra l’altro anche da organi esterni al parlamento, come nel caso del primo Congresso giuridico tenutosi a Roma nel 1872 che, con la sua delibera adottata all’unanimità, servì a dare il segno della totale adesione della scienza penalistica italiana alla causa abolizionista.Per quanto ormai forte la pressione sul parlamento, l’esito finale venne raggiunto solo con la promulgazione, nel 1889, del codice penale voluto dal guardasigilli Giuseppe Zanardelli, che in tal modo recepiva i voti del


2012 - Il problema della durata del processo penale nel riformismo settecentesco italiano [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

La brevità del processo esaminata attraverso le Costituzioni piemontesi di Vittorio Amedeo II, il Codice estense di Francesco III e le pagine di Ludovico Antonio Muratori e Mario Pagano


2012 - La giustizia criminale nel Ducato estense [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Sintesi delle principali tappe normative ducali in materia di giustizia criminale tra Sei e Settecento. Il testo mette in evidenza altresì la pluralità dei livelli ordinamentali e alcuni aspetti della cultura giuridica del territorio


2012 - La giustizia criminale: premesse per un terreno di indagine comune [Curatela]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Questo volume è il frutto di un incontro, volutamente concepito in forma seminariale, tenutosi presso la Facoltà di Giurisprudenza di Modena il 4 marzo 2011, in cui si sono dati appuntamento storici del diritto, penalisti e processualpenalisti. L’oggetto del dibattito è stato quello della giustizia criminale, una locuzione oggi apparentemente desueta e che invece in passato ha segnato un territorio ampio e variamente connotato in cui giudici e giuristi, assieme agli attori della società, si sono mossi senza preconcetti dommatici. Come viene detto nella scheda introduttiva, «in epoca di diritto comune, e soprattutto di tardo diritto comune, la giustizia criminale si denotava soprattutto come un insieme di fatti o di pratiche accomunate dalla finalità dell’accertamento e della repressione dei crimini, piuttosto che come un sistema coordinato di regole e di concetti finalizzati al medesimo obiettivo». L’età delle codificazioni segnerà da questo punto di vista un punto di non ritorno: questo «fenomeno complesso fatto di concorrenza di fonti normative, di arbitrio giudiziale, di consuetudini procedurali (stylus), di pratiche di transazione e di negoziazione (giustizia negoziata)» verrà spazzato via dall’«affermazione della sovranità dello stato (giustizia egemonica), della legislazione positiva e dei codici … nel senso di avere espunto dalla sfera del giuridicamente rilevante tutto ciò che non era assimilato o assimilabile al diritto sostanziale e al suo momento processuale-applicativo». L’incontro modenese ha cercato di rispondere al quesito di fondo che ha animato gli organizzatori: è possibile che storici e giuristi positivi possano trovare nella giustizia criminale un terreno di indagine comune?


2012 - Ludovico Antonio Muratori [Voce in Dizionario o Enciclopedia]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Muratori è considerato uno dei precursori del dibattito sulla codificazione in Italia. Tuttavia, la sua figura è stata di recente ridimensionata dalla storiografia giuridica (Tarello), in quanto sostanzialmente estranea agli autentici postulati della semplificazione normativa che l’ideologia codificatoria a venire avrebbe promosso conmaggiore consapevolezza. In realtà le sue intuizioni, correttamente rapportate agli anni in cui furono espresse, non soltanto hanno dato voce a quell’«atteggiamento antigiurisprudenziale e antiforense» (Cavanna) emerso sin dal 16° sec., ma sono state capaci di individuare punti critici e parziali rimedi.


2012 - Modena 1598: la costruzione di una capitale [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

La Modena tra fine Cinquecento e primo Seicento ha spesso attratto la penna di Albano Biondi, che in quel crinale cronologico decisivo per le sorti della città geminiana aveva individuato un paradigma storiografico di convincente interesse. L’incontro/scontro tra un’autonomia municipale dalle profonde radici e una corte spodestata dalla città che per quasi tre secoli l’aveva ospitata, ben al di là delle vivide coloriture cronachistiche rese dalle fonti, fornisce un modello di laboratorio esemplare per testare prospettive e resistenze di una civiltà urbana assediata dalle pressioni feudali del contado e dalle pretese dell’aristocrazia di corte da un lato e dalla pervasiva operatività dell’Inquisizione per l’altro. Gli apparati principeschi del resto subiscono in quei decisivi anni una fisiologica torsione che li porterà nel giro di qualche decennio ad assumere i contorni sempre più netti di istituzioni funzionali ad obiettivi strategici di controllo del territorio e delle risorse. Lenta, faticosa, ma inesorabile, sarà la metabolizzazione all’interno di quegli apparati dell’élite dirigente modenese, specie di quella di estrazione non aristocratica, in un percorso che porterà la “Modena del 1598” ad essere pienamente centrata nel suo ruolo di città “capitale”.


2012 - Note per un percorso di ricerca comune [Breve Introduzione]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Note introduttive al tenutosi presso la Facoltà di Giurisprudenza di Modena il 4 marzo 2011, in cui si sono dati appuntamento storici del diritto, penalisti e processualpenalisti


2012 - Pillio da Medicina (1140 ca - post 1207) [Voce in Dizionario o Enciclopedia]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Biografia e bibliografia di Pillio da Medicina


2011 - Avvocati modenesi e reggiani [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il contributo intende offre un breve quadro della professione forense nel passaggio dal ducato all'Unità nazionale e passa in rassegna gli avvocati modenesi e reggiani che ebbero un ruolo in quegli anni, fornendone un quadro biografico e bibliografico.


2011 - I notai di Modena: le leggi ducali (secc. XVII-XIX) [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Nel medioevo i notai di Modena, come dovunque in Italia, si costituirono in corporazioni, regolati da statuti. Anche lla normativa comunale prestò grande importanza ai notai, considerati i guardiani della "publica fides" e della veridicità dei documenti.A partire dal XVII secolo anche i duchi estensi intervennero con le loro leggi, specialmente per controllore il funzionamento degli Archivi. Nel sec. XVIII, i notai persero gradualmente la loro indipendenza e dovettero sottostare ad una normativa che imponeva una severa preparazione giuridica, la distribuzione nel territorio e i termini delle loro funzioni.Nel sec. XIX i duchi estensi subirono l'influenza delle riforme accentratrici napoleoniche, sino a trasformare il notaio in un pubblico funzionario.


2011 - L'abolizione della pena di morte [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il codice penale del 1873 non contempla più la pena capitale. Si tratta dell'esito finale di una battaglia di opinione e, soprattutto, parlamentare che vede emergere con nettezza l'iniziativa abolizionista di Ernesto Bruni


2011 - L'acquasanta e il diavolo. L'influenza dei codici di Maria Luigia nel ducato estense della Restaurazione [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Alla luce dei rapporti di lunga durata, e in particolare nella Restaurazione, tra ducato di Parma e ducato di Modena, vengono criticamente rilevati gli elementi di influenza che la codificazione parmense hanno avuto sui lavori preparatori e sugli esiti del processo codificatorio del ducato estense


2011 - Le leggi dei notai nella Modena ducale (1653-1815) [Concordanza]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Si tratta della riproduzione delle leggi che regolavano l'attività dei notai e degli archivi, con una introduzione storica.


2011 - Lo Studio pubblico di Modena all'epoca dell'insegnamento di Bernardino Ramazzini [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Nel 1682 Bernardino Ramazzini apriva il primo anno accademico della rinnovata Università di Modena: nella sua orazione, egli delineava le origini dell'antico ateneo e celebrava i grandi maestri del passato. Creata nel 1175, sin dal XIV secolo l'università andò incontro a grandi difficoltà. Essa fu ripristinata nel 1682, durante il governo di Francesco II d'Este, grazie al contributo finanziario della municipalità modenese e a legati privati. Ramazzini insegnò materie mediche sino al 1700. In questi anni, ebbe modo di frequentare i suoi illustri colleghi, quali il fisico Michelangelo Fardella e il medico Francesco Torti, ed intrattenne contatti con il grande filosofo G.W. Leibniz. L'esperienza universitaria a Modena si intrecciò con le sue prime ricerche, specialmente quelle raccolte nel "De morbis artificum".


2011 - Luigi Bossi 1758-1835: erudito e funzionario tra antico regime ed età napoleonica [Recensione in Rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

A partire dalla ricerca di Siboni, si ripercorrono alcune tappe significative della formazione e della carriera di Luigi Bossi. Gli anni napoleonici per Bossi come per altri personaggi del suo tempo diedero modo di maturare una consapevolezza politica e culturale tale da rappresentare le premesse del Risorgimento a venire.


2011 - Marcello Finzi, Jurist und Hochschullehrer zu Modena [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Elio Tavilla in einem weiterem Beitrag einen Überblick die Biographie Finzis gibt


2011 - Strafrecht im Herzogtum Modena: das Kriminalgesetzbuch von 1855. Voraussetzungen, Vorbilder, Probleme [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Im Beitrag des Modeneser Rechtshistorikers Elio Tavilla wird die Strafgesetzgebung des Fürstenhauses Este im Herzogtum Modena (auch Estensische Gesetzgebung genannt) einer Betrachtung unterzogen, in der die Entwicklungsanalyse stärker als die dogmatische Analyse betont wird. Im 17. Jahrhundert beginnen die Bemühungen, das Strafrecht aus der Hoheit der Kommunen in die landesherrliche Zuständigkeit zu ziehen, mit der Einführung von Berichtspflichten und einer zentralen Behörde zur Entgegennahme dieser Berichte. In der zweiten Hälfte des 17. Jahrhunderts verdichtet sich der landesherrliche Einfluss mit dem ersten Versuch einer offiziellen Sammlung der herzoglichen Gesetzgebung; erst 1771 kommt es zu einer „organischen" Sammlung von Straftatbeständen mit einer vorgängigen Konzentration der Verfahren bei einem einzigen Justizorgan. Nach dem Zwischenspiel der napoieonischen Herrschaft wird das Gesetzbuch von 1771 erneut in Kraftgesetzt und in die während der napoleonischen Herrschaft entstandene hierarchische Gerichtsordnung eingepasst. Die Jahre der Restauration, des Vormärzes und der Reaktion sind gekennzeichnet durch eine Notstandsgesetzgebung gegen politische „Umtriebe", die 1854 zu einem einheitlichen Gesetzeswerk zusammengelasst wurde. Im selben Jahr erging eine Polizeiordnung, und bereits 1832 war ein Militärstrafgesetzbuch ergangen. Mit den zuletzt genannten Normenwerken bildete das Strafgesetzbuch von 1855 einen komplizierten, insgesamt aber durch gegenseitige Ergänzung und Bezugnahme vollständigen Regelungskomplex, der freilich nicht immer klare begriffliche Grenzziehungen aufwies - beispielsweise zwischen den im Strafgesetzbuch geregelten Verbrechen (delitti) und den in der Polizeiordnung geregelten Übertretungen (contravvenzioni); die Konzeption des Gesetzbuchs als komplementäres Glied eines Strafrechtssystems kann daher als sein „Ursprungsmangel" angesehenwerden. Inhaltlich hatte der Normenkomplex seine Vorbilder in italienischen Partikulargesetzbüchern und in der österreichischen Gesetzgebung von 1803/1852. In technischer Hinsicht, vor allem bei den Definitionen, ragt das Strafgesetzbuch unter den italienischen Partikulargesetzen des 19. Jahrhun derts hervor, in manchen Punkten schloss es sich an die aktuelle zeitgenössische Rechtslehre an. Seine Sanktionen waren breit gelächert, es gab ihrer sieben; der richterliche Sanktionierungsspielraum war eng bemessen - ein Zeichen des Misstrauens des Her/ogs gegen Juristen und Richterschaft, das, nicht zuletzt politisch bedingt, ein dialektisch durchaus positiv zu beurteilendes Urteil über die letzteren ausdrückt, wenngleich im Prinzip eine enge Bindung der Richter an das Strafgesetz auch im Bereich der Sanktionen durchaus eine Forderung liberalen Strafrechtsdenkens sein kann.


2010 - Confraternite e riforme nel Settecento estense [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Il saggio riassume la legislazione estense settecentesca finalizzata alla limitazione dei privilegi ecclesiastici, soprattutto in materia fiscale. Le confraternite, con la loro ambigua collocazione giuridica, rientrano a pieno titolo tra gli obiettivi di tale legislazione.


2010 - Introduzione [Storia di Carpi, vol . III, La città e il territorio nel lungo Ottocento (1796-1914), tomo I, Istituzioni, politica, economia] [Prefazione o Postfazione]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

N/A


2010 - Storia di Carpi, vol . III, La città e il territorio nel lungo Ottocento (1796-1914), tomo I, Istituzioni, politica, economia [Curatela]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

La storia del territorio, della società e della politica di Carpi sotto differenti prospettive, dalla dominazione napoleonica (1796) sino alla vigilia della prima guerra mondiale (1914)


2009 - Da centro a periferia: il governatorato di Carpi tra devoluzione e riforme settecentesche [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

1. Carpi 1598 - 2. Gli attori sulla scena - 3. Conflitti fra governatore e provvisori - 4. Aristocrazia riottosa - 5. «Io sono soldato e voglio morir tale» - 6. Abusi, inefficienze, resistenze - 7. Centro e periferia: le riforme di Cesare d’Este - 8. La giustizia criminale - 9. Conflitti fra governatore e podestà - 10. Diritto d’asilo e giurisdizione ecclesiastica - 11. Centro e periferia: le riforme settecentesche


2009 - Giuseppe Luosi, giurista italiano ed europeo. Traduzioni, tradizioni e tradimenti della codificazione. A 200 anni dalla traduzione in italiano del Code Napoléon (1806-2006) [Curatela]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Giusto duecento anni fa, il 6 marzo 1806, veniva promulgato a Milano il Codice di Napoleone il Grande pel Regno d’Italia, traduzione in italiano del Code Civil des Français, la compilazione normativa che dava l’avvio al grandioso processo di codificazione del diritto nell’Europa moderna e contemporanea. Regista dell’operazione fu il Gran Giudice e Ministro di Giustizia Giuseppe Luosi.Nato a Mirandola nel 1755, figlio dell’avvocato e notaio Giovanni, Giuseppe Luosi, dopo una prima formazione presso la scuola ginnasiale gesuitica della città natale, viene avviato agli studi giuridici presso lo Studio Pubblico di San Carlo, che proprio in quegli fu sottoposto ad una radicale riforma che lo trasformò in Università degli Studi, posta sotto il diretto controllo statale. Tra i suoi docenti, va ricordato Bartolomeo Valdrighi, ideatore della riforma universitaria e principale redattore del Codice di leggi e costituzioni di Sua Altezza Serenissima Francesco III, meglio conosciuto come Codice Estense (1771), una delle più avanzate raccolte normative unitarie nell’Italia del Settecento.Conseguita la laurea nel 1776, Luosi torna a Mirandola ad esercitare la professione forense e, più tardi, anche quella notarile. Ricoprì inoltre l’incarico di rappresentante legale della Comunità di Mirandola e della locale Congregazione di Acque e Strade, organo finalizzato al governo del delle vie di trasporto e delle risorse idriche. In questa veste, in occasione della realizzazione del catasto, Luosi ebbe modo, nel 1791, di predisporre una relazione, diretta al primo ministro Giambattista Munarini, che descriveva analiticamente il grave stato di crisi economica in cui versava il Mirandolese ed avanzava un pacchetto di proposte idonee alla ripresa. Le idee di fondo – ispirate dalle letture fisiocratiche e da Adam Smith – erano quelle di favorire la piccola proprietà agraria, di incentivare gli investimenti mediante misure di esenzione fiscale e di mutui agevolati, di incoraggiare lo scambio commerciale e di stimolare la concorrenza e l’imprenditorialità.Il 1796 coglie il quarantenne Luosi nella sua Mirandola, entusiasta dell’arrivo delle truppe francesi e pronto a rendersi utile al nuovo corso. Nell’ottobre dello stesso ’96 è a Modena a far parte del Comitato di provvisorio di governo insieme a personalità quali Cosimo Medici, Agostino Paradisi, Ludovico Ricci, Carlo Testi, Luigi Valdrighi, sino a che, nel novembre dello stesso anno, passa alla Giunta di Difesa della Repubblica Cispadana per poi divenire Governatore Generale della Romagna. L’impegno, di particolare delicatezza militare, rischia di tenerlo lontano dal cuore della vita politica, che, con la costituzione della Repubblica Cisalpina, si era spostata a Milano.Ed è proprio a Milano, capitale dell’Italia napoleonica, che Luosi si trasferisce sul finire del giugno 1797 per intraprendere una carriera politica a dir poco sfolgorante, ben più longeva di quella di altri ex sudditi estensi: ricordiamo i nomi di Carlo Testi, ministro degli Affari Esteri nella Repubblica Cisalpina, di Ludovico Ricci, ministro delle Finanze nella Repubblica Cisalpina; di Pietro Vaccari, segretario di Stato nella Repubblica Italiana e poi ministro dell’Interno nel Regno d’Italia; di Antonio Veneri, ministro del Tesoro nel Regno d’Italia, di Achille Fontanelli, ministro di Guerra e Marina nel Regno d’Italia – tutti uomini cresciuti sotto l’influenza della stagione riformatrice estense dispiegatasi della seconda metà del Settecento.Luosi, in particolare, fu deputato presso il Corpo legislativo e quindi ministro di Giustizia della Repubblica Cisalpina e dell’Alta Polizia dello Stato nel 1797, fu membro del Direttorio Esecutivo, di cui divenne ben presto presidente nel 1798, fu componente della Consulta legislativa nel 1800, fu membro della Consulta di Stato nel 1802 e finalmente, il 9 giugno 1805, ascese alla carica di Gran Gi


2009 - Giuseppe Maria Bondigli: chi era costui? [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Giuseppe Maria Bondigli (Montalbano di Zocca 1691-Modena 1763) è uno dei più significativi protagonisti dell’età delle riforme a Modena. Dopo gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza trascorsi a Montalbano di Zocca, completò gli studi a Modenapresso lo Studio Pubblico San Carlo dove conseguìnel 1715 la laurea “in utroque iure”. Giurista di vaglia, divenne uno degli uomini di fiducia del duca Francesco III. Numerosi e delicati gli incarichi a lui affidati, fino alla nomina a Segretariodi Stato (1757). Si segnala per l’istituzione, a sue spese, delle cattedre di Diritto Criminale (1757) e di Diritto Pubblico (1763) e per la riforma dell’Avvocatura dei Poveri (1759). Fondamentalel’impegno per la razionalizzazione della legislazione estense, preludio alla promulgazione, dopo la sua morte, del Codice Estense (1771).


2009 - Guerra, assoggettamento, consenso: temi settecenteschi di Ius publicum universale tra Italia e Germania [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

A partire da alcuni passi del corso di Jus publicum universale tenuto all'Università di Modena da Bartolomeo Valdrighi negli anni Sessanta del sec. XVIII, in molti punti esemplato sulle tesi Gottfried Achenwall apprese nel periodo di perfezionamento che Valdrighi trascorse a Lipsia, si illustrano gli argomenti con cui la dottrina giuridica del periodo teorizzava il tema della guerra giusta, dell'assogettamento legittimo di popoli in seguito a confronto bellico, del ruolo del consenso di tali popoli alla sottomissione.


2009 - La formazione di Giuseppe Luosi: un percorso à rebours [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Si ricostruiscono gli anni della formazione di Giuseppe Luosi, dalla formazione universitaria a Modena sino all'esercizio dell'avvocatura e del notariato a Mirandola.


2009 - Tra cattedra e tribunale: la "Giurisprudenza forense unita al diritto patrio" di Giuseppe Cassiani Ingoni (Modena, 1827-1833) [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Si dà conto del profilo biografico dii Giuseppe Cassiani Ingoni e della sua opera più importante, la "Giurisprudenza forense unita al diritto patrio", edita a Modena in tre volumi tra il 1827 ed il 1833, frutto dell'insegnamento della relativa materia che il Cassiani esercitò presso la facoltà giuridica dell'Università di Modena tra il 1815 e il 1825.


2008 - Giuseppe Maria Bondigli. Giurista e uomo di stato nell’età delle riforme (1691-1763) [Curatela]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Giuseppe Maria Bondigli (Montalbano di Zocca1691-Modena 1763) è uno dei più significativiprotagonisti dell’età delle riforme a Modena. Dopogli anni dell’infanzia e dell’adolescenza trascorsi aMontalbano di Zocca, completò gli studi a Modenapresso lo Studio Pubblico San Carlo dove conseguìnel 1715 la laurea “in utroque iure”.Giurista di vaglia, divenne uno degli uomini di fiduciadel duca Francesco III. Numerosi e delicati gliincarichi a lui affidati, fino alla nomina a Segretariodi Stato (1757). Si segnala per l’istituzione, asue spese, delle cattedre di Diritto Criminale(1757) e di Diritto Pubblico (1763) e per la riformadell’Avvocatura dei Poveri (1759). Fondamentalel’impegno per la razionalizzazione della legislazioneestense, preludio alla promulgazione, dopo la suamorte, del Codice Estense (1771).


2007 - "L'attributo più prezioso della sovranità". Il potere di grazia nell'ordinamento penale ticinese di primo Ottocento [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

1. Premessa - 2. Il dibattito settecentesco - 3. Tra Rivoluzione e Restaurazione - 4. La grazia nell’ordinamento giuridico ticinese di primo Ottocento - 5. La prassi - 6. Una legge per il diritto di grazia


2007 - Grazia e promessa di impunità nell’ordinamento penale degli Stati Uniti delle Isole Ionie [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Discplina della grazia e del c.d. "rescritto" particolare di abolizione" previsti nel codice penale (1841) e nel codice di procedura penale (1844) degli Stati Uniti delle Isole Ionie, durante il governo del Lord Alto Commissionario Thomas Maitland


2007 - Il diritto penale nel ducato di Modena. Il codice criminale del 1855: premesse, modelli, problemi [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

1. Il diritto penale estense tra Sei e Settecento - 2. La legislazione ottocentesca tra esigenze ‘emergenziali’ ed istanze codicistiche - 3. Il codice penale del 1855: modelli ed elementi qualificanti - 4. Le fattispecie delittuose: uno sguardo d’insieme


2007 - Martino da Fano e i rapporti di dipendenza personale: il trattato de hominiciis [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Si da conto del trattato "de hominiciis" di Martino da Fano e la sua influenza nella definizione dello status giuridici dei nuovi cives dei comuni in competizione col potere signorile


2007 - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Breve storia della storia dell'università di Modena e di Emilia, dalle origini medievali alla struttura attuali a rete di sedi.


2007 - “L’attributo il più prezioso della sovranità”. Il potere di grazia nell’ordinamento penale ticinese di primo Ottocento [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Premessa - Il dibattito settecentesco sul potere di grazia - Il potere di grazia tra Rivoluzione e Restaurazione - La grazia nell’ordinamento giuridico ticinese di primo Ottocento - La prassi - La legislazione ticinese sull diritto di grazia


2006 - Avvocati e giudici nella Modena medievale (secc. XII-XV) [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

1. Giuristi a Modena: presenze e organizzazione - 2. Più professioni, un’unica formazione - 3. Lo statuto del 1270-1337 - 4. “Iudicare”, “consulere”, “defendere” - 5. La struttura del collegio: a) i priori; b) il massaro; c) il notaio; d) il bidello; e) i sindacatori (“circatores”); f) i riformatori (“statutarii”) - 6. L’immatricolazione - 7. I doveri dei matricolati - 8. Il tardo medioevo e la crisi dei secoli XVI e XVII


2006 - Bibliografia di Marcello Finzi (1879-1956) [Concordanza]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

bibliografia completa del penalista e processual-penalista Marcello Finzi (1879-1956)


2006 - Diritto, istituzioni e cultura giuridica in area estense. Lezioni e percorsi di storia del diritto [Monografia/Trattato scientifico]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

I. UNO SGUARDO AL MEDIOEVO: GIUDICI E AVVOCATI A MODENA1. Giuristi a Modena: presenze e organizzazione2. Una formazione, più professioni3. Lo statuto del 1270-1337 4. “Iudicare”, “consulere”, “defendere”5. La struttura del collegio:a) i priori;b) il massaro;c) il notaio;d) il bidello;e) i sindacatori (“circatores”);f) i riformatori (“statutarii”)6. L’immatricolazione 7. I doveri dei matricolati 8. Il tardo medioevo e la crisi dei secoli XVI e XVIIII. ALLE ORIGINI DELLA IURISDICTIO DUCALE: CONSIGLIO DI GIUSTIZIA E SEGNATURA1. I poteri giudiziari dei ducati estensi2. La creazione del Consiglio di Giustizia3. La creazione della Segnatura4. La Segnatura come “alter ego” del ducaIII. GRAZIA E GIUSTIZIA1. La “grazia” del duca2. La “giustizia” del duca3. Incontestabilità della giustizia ducale4. La revisione5. Giustizia ducale e giustizia cittadinaIV. LE RIFORME GIUDIZIARIE DI METÀ SETTECENTO1. Il regolamento del 17402. Dopo la pace di Aquisgrana: le riforme del 1754-553. Gli assestamenti degli anni 1757-1760: un tribunale ducale unico?4. La creazione del Supremo Consiglio di Giustizia (1761)V. GIUSTIZIA PENALE E FEUDALITÀ1. Il regolamento di giustizia penale del 12 settembre 17632. Autonomia feudale e prerogative sovrane tra XVII e XVIII secolo3. La reazione dei feudatari e il chirografo del 26 maggio 1767VI. ASSESTAMENTO ED ARTICOLAZIONE DEL SUPREMO CONSIGLIO DI GIUSTIZIA1. L’esperimento Crescimanno2. Le due “aule”3. Il regolamento del 2 aprile 1769:a) articolazione del testo normativo ed ampliamento della “giudicatura”;b) il ruolo del presidente;c) l’aula civile;d) l’aula criminale;e) i giudici locali;f) i consiglieri;g) avvocato e sindaco fiscali;h) il segretarioi) i cancellieriVII. IL CODICE DEL 17711. I lavori della commissione (1767-1771)2. Alcuni elementi di valutazione3. Le fonti4. Il Supremo Consiglio di Giustizia5. Aspetti di novità e di tradizionalismo: il processo civile6. Integrazioni e modifiche: qualche esempioVIII. LE RIFORME DI FINE SETTECENTO. MOTIVI E INTERPRETAZIONI1. Il Piano di Governo del 17802. La Consulta ducale (1785)3. La motivazione delle sentenze e le dichiarazioni interpretative:a) le premesse storiche;b) motivi e interpretazioni:c) il dibattito sulla motivazione;d) l’attività interpretativa;e) il “Libro dei motivi” introdotto nel 1785IX. L’INFLUENZA DI LUDOVICO ANTONIO MURATORI SUL DIRITTO E SULLA CULTURA GIURIDICA ESTENSI1. Muratori e il Settecento: una premessa2. Il riformismo estense3. La “pubblica felicità”4. La motivazione della sentenza5. Il codice nuovo di leggi 6. Il fedecommesso 7. Prescrizione e usucapione8. La transazione9. Certezza e speditezza dei giudizi10. Concorso dei creditori11. Interesse e usura12. ConclusioniX. L’UNIVERSITÀ DI MODENA E LA RIFORMA DEL 17721. Le origini dell’Università di Modena:a) la genesi medievale;b) verso la ricostituzione di uno Studio;c) lo Studio pubblico di San Carlo2. Il riformismo europeo3. La riforma universitaria del 17724. Struttura e corsi5. Il monopolio degli studi6. Lo stato giuridico dei docenti: compiti e prerogative7. L’attività didattica8. Gli studenti: iscrizione, frequenza, privilegi9. Il conferimento della laurea10. Gli organi universitari11. La biblioteca universitaria12. Gli aggiustamenti del sistemaXI. LA POLITICA ECCLESIASTICA ED IL GIURISDIZIONALISMO: L’ESEMPIO DELLE CONFRATERNITE E DEGLI ENTI ASSISTENZIALI1. Premessa2. Confraternite, opere e luoghi pii3. Le riforme settecentesche in Italia3. Il caso estense: “buongoverno” e politica fiscale4. La “giurisdizione sovrana”5. L’attacco al privilegio ecclesiastico6. Il controllo contabile7. L’ultima stagione riformatrice8. Assistenza “pubblica” e soppressioniXII. UN ESEMPIO DI RIFORMISMO UMANITARIO: LA PROPOSTA ABOLIZIONE DELLA TORTURA (1777)1. La prassi del XVII secolo2. Le riforme settecentesche3. La commissione Fabrizi4. La proposta di abolizione5. Il testo integrale della relazione FabriziXII


2006 - Iudicare, consulere, defendere. Giudici e avvocati nella Modena medievale [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Sulla base del testo degli statuti del Collegio dei giudici e degli avvocati della città di Modena (1270-1337) si ripercorrono le tappe della precoce presenza di giuristi nella Modena medievale, si sottolinea l'unitarietà della formazione, si descrivono le diverse attività dei collegiati, si analizza la struttura del collegio e dei suoi organi e infine si descrive la crisi della corporazione registrata a partire dal XV secolo.


2006 - Marcello Finzi giurista a Modena. Università e discriminazione razziale tra storia e diritto, Atti del Convegno di studi (Modena, 27 gennaio 2005) [Curatela]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

INDICE: Paolo Coen Pirani, Indirizzo di saluto; Alessandro Olschki,Lo zio Marcello; Giorgio Pighi, La “cultura condivisa”: la testimonianza ed il contributo penalistico di Marcello Finzi;Elio Tavilla, Marcello Finzi giurista e docente a Modena; Giovanni Taurasi,L’Università di Modena fra fascismo e resistenza; Valeria GalimiLe leggi del 1938 e l’Università di Modena. L’espulsione dei docenti ebreiFrancisco Muñoz CondeIl diritto penale fascista e nazionalsocialista e la persecuzione di un penalista ebreo:il caso di Marcello FinziFrancesco PeroniIl fondo librario Marcello Finzi presso la Facoltà di Giurisprudenza di TriesteMassimo DoniniDiritto penale e discriminazione. Riflessioni dalla vita di un giuristaGiulio GarutiMarcello Finzi processualpenalistaBibliografia di Marcello Finzi


2006 - Marcello Finzi giurista e docente a Modena [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Si traccia la vicenda biografica ed intelletuale di Marcello Finzi negli anni del suo insegnamento nella facoltà giuridica dell'Università di Modena, sino all'espatrio in Argentina dovuto alla promulgazione delle leggi razziali


2006 - Pubblico e privato tra unità nazionale e particolarismi regionali. Problemi giuridici ed istituzionali in Emilia tra Otto e Novecento [Monografia/Trattato scientifico]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

IPARTECIPANZE E PROPRIETÀ COLLETTIVE NELLA LEGISLAZIONE E NELLA DOTTRINA GIURIDICA ITALIANA TRA OTTO E NOVECENTO. CON UNO SGUARDO PRIVILEGIATO ALL’EMILIA E ALLA PARTECIPANZA DI NONANTOLA1. La Partecipanza nonantolana: dalle origini alle riforme preunitarie2. La “crisi” del 18763. Il dibattito in Emilia4. Il dibattito in Italia5. Il travaglio legislativo6. Pubblico o privato? Un problema aperto7. “Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo...”IIPUBBLICO E PRIVATO NELL’OPERA DI BONIFICA: L’ISTITUTO CONSORTILE IN ITALIA TRA OTTO E NOVECENTO1. Il “governo delle acque” in antico regime, tra iniziativa associata e “sovrana protezione”2. La legislazione napoleonica e preunitaria3. Dal codice del 1865 alla legge Baccarini: autonomia privata ed impulso pubblico 4. Autonomia amministrativa ed iniziativa privata5. L’intervento diretto dello Stato e il ruolo dei proprietari6. Bonifica integrale, consorzio e comprensorio7. Considerazioni conclusiveIIIASPETTI E PROBLEMI DI UNIFICAZIONE NAZIONALE: L’UNIVERSITÀ DI MODENA1. Al modo di una premessa2. Il rettorato di Francesco Selmi3. L’ordinamento Casati tra centralismo piemontese e disomogeneità postunitaria 4. Le università minori: un problema nazionale 5. Autonomia gestionale ed oneri finanziari6. L’ordinamento Matteucci e le resistenze della periferia7. Contro ogni soppressione, per la “vera libertà”: l’appassionata difesa di Pietro Sbarbaro8. “...aiutare a morire quello che pena a vivere...”9. Il ‘mal francese’ dell’accentramento: il pamphlet di Giuseppe Campori10. Una via d’uscita: i consorzi universitari11. L’esito finale del pareggiamento


2006 - Statuti del Collegio dei giudici e degli avvocati della città di Modena 1270-1337 [Curatela]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Si tratta della copia autenticata nel 1337 dello statuto dei giudici e degli avvocati modenesi risalente al 1270.Il pregevolissimo esemplare, arricchito tra l’altro di una splendida miniatura raffigurante il collegio medesimo, è custodito presso l’Archivio Storico del Comune di Modena.Lo statuto consta di 13 titoli in cui, nella forma non coerente di una raccolta alluvionale, vengono regolati gli aspetti più rilevanti della vita dall’associazione professionale: organi di rappresentanza e di gestione, requisiti e modalità di immatricolazione, regole di distribuzione degli incarichi, deontologia professionale ecc. Allo statuto vero proprio il documento propone anche la matricola dei nomi dei collegiati e le integrazioni statutarie dei secc. XV e XVI.L’analisi del documento evidenzia, tra l’altro, l’unità culturale e professionale del giurista, che può svolgere attività di giudizio, di consulenza o di patrocinio senza steccati precostituiti. Inoltre, si manifesta chiarissimo lo stretto rapporto funzionale intercorrente tra il comune cittadino e il collegio medesimo.La riproduzione fotografica del documento verrà affiancata da una trascrizione e da una traduzione e sarà preceduta da due saggi di esegesi e di contestualizzazione storico-sociale a cura del Prof. Elio Tavilla e della Dott.ssa Valeria Braidi. il primo, di E. Tavilla indaga l'istituzione a cui è dedicata l'edizione; il secondo, di V. Braidi, affronta il tema della società urbana di Modena fra XIII e XIV secolo.


2006 - Statuti del Collegio dei giudici e degli avvocati della città di Modena 1270-1337 [Traduzione in Volume]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Traduzione in italiano del testo latino dello Statuto del Collegio dei giudici e degli avvocati di Modena


2006 - “L’attributo il più prezioso della sovranità”. Il potere di grazia nell’ordinamento penale ticinese di primo Ottocento [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

1. Premessa - 2. Il dibattito settecentesco - 3. Tra Rivoluzione e Restaurazione - 4. La grazia nell’ordinamento giuridico ticinese di primo Ottocento - 5. La prassi - 6. Una legge per il diritto di grazia


2005 - Confraternite, opere e luoghi pii nel ducato estense: Problemi politici e giuridici nell’età delle riforme [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

1. Premesse - 2. Le riforme settecentesche - 3. Il caso estense: “buongoverno” e politica fiscale - 4. La “giurisdizione sovrana” - 5. L’attacco al privilegio ecclesiastico - 6. Il controllo contabile - 7. L’ultima stagione riformatrice - 8. Assistenza “pubblica” e soppressioni


2005 - Costituzioni per l’Università di Modena ed altri studi negli Stati di Sua Altezza Serenissima (1772), ristampa anastatica [Curatela]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Le Costituzioni per l’Università di Modena si inseriscono pienamente nell’ambito del riformismo europeo settecentesco, che impegna Paesi come la Prussia, l’Austria e, in Italia, il Piemonte sabaudo, la Lombardia, il Ducato di Parma, il Granducato di Toscana. I sovrani europei ed italiani ridisegnarono programmi e funzionamento delle loro Università nella consapevolezza che i centri di istruzione superiore, ora sottratti al controllo della Chiesa, avrebbero formato un’élite dirigente selezionata sulla base di aggiornate competenze e non più sull’appartenenza alla classe ecclesiastica o aristocratica. Le Costituzioni sono soprattutto il frutto del lavoro del giurista Bartolomeo Valdrighi e vengono approvate dal duca Francesco III d’Este il 13 settembre 1772. Esse regolano con dettaglio gli organi e il funzionamento dell’Università di Modena. Si definiscono le classi di laurea (Teologia, Legge, Medicina, Filosofia ed arti) e le relative materie di insegnamento; si specificano i doveri e i privilegi del corpo accademico nonché degli studenti; si disegna il corso dell’attività didattica, dalle lezioni ed esercitazioni sino alla prova finale dell’esame di dottorato; si individuano gli organi accademici e soprattutto si istituisce il Magistrato sopra gli Studi, istituzione direttiva controllata dal governo, che soprintende a tutti gli aspetti della vita universitaria. Con la sua rinnovata Università, il Ducato di Modena compie un’ulteriore tappa nel processo di ammodernamento delle sue strutture giuridiche e burocratiche, specialmente dopo la promulgazione del Codice di leggi del 1771.


2005 - Modena riformatrice: le costituzioni universitarie del 1772 [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Le Costituzioni per l’Università di Modena si inseriscono pienamente nell’ambito del riformismo europeo settecentesco, che impegna Paesi come la Prussia, l’Austria e, in Italia, il Piemonte sabaudo, la Lombardia, il Ducato di Parma, il Granducato di Toscana. I sovrani europei ed italiani ridisegnarono programmi e funzionamento delle loro Università nella consapevolezza che i centri di istruzione superiore, ora sottratti al controllo della Chiesa, avrebbero formato un’élite dirigente selezionata sulla base di aggiornate competenze e non più sull’appartenenza alla classe ecclesiastica o aristocratica.Le Costituzioni sono soprattutto il frutto del lavoro del giurista Bartolomeo Valdrighi e vengono approvate dal duca Francesco III d’Este il 13 settembre 1772. Esse regolano con dettaglio gli organi e il funzionamento dell’Università di Modena. Si definiscono le classi di laurea (Teologia, Legge, Medicina, Filosofia ed arti) e le relative materie di insegnamento; si specificano i doveri e i privilegi del corpo accademico nonché degli studenti; si disegna il corso dell’attività didattica, dalle lezioni ed esercitazioni sino alla prova finale dell’esame di dottorato; si individuano gli organi accademici e soprattutto si istituisce il Magistrato sopra gli Studi, istituzione direttiva controllata dal governo, che soprintende a tutti gli aspetti della vita universitaria.Con la sua rinnovata Università, il Ducato di Modena compie un’ulteriore tappa nel processo di ammodernamento delle sue strutture giuridiche e burocratiche, specialmente dopo la promulgazione del Codice di leggi del 1771.


2004 - Pubblico e privato nell'opera di bonifica: l'istituto consortile in Italia tra otto e novecento [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Sommario - 1. Il “governo delle acque” in antico regime, tra iniziativa associata e “sovrana protezione” - 2. La legislazione napoleonica e preunitaria - 3. Dal codice del 1865 alla legge Baccarini: autonomia privata ed impulso pubblico - 4. Autonomia amministrativa ed iniziativa privata - 5. L’intervento diretto dello Stato e il ruolo dei proprietari - 6. Bonifica integrale, consorzio e comprensorio - 7. Considerazioni conclusive


2004 - Ricerche di storia giuridica estense (seconda edizione aggiornata) [Monografia/Trattato scientifico]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

I. L’AMMINISTRAZIONE CENTRALE DELLA GIUSTIZIA NEGLI STATI ESTENSI DALLE ORIGINI FERRARESI ALLA RESTAURAZIONE 1. Le origini ferraresi: il Consilium Iustitiae2. Modena capitale: la dialettica con la Segnatura3. L’età delle riforme: l’istituzione del Supremo Consiglio di Giustizia4. La parentesi napoleonica e la Restaurazione: una Cassazione a Modena?II.PACI, FEUDALITÀ E PUBBLICI POTERI NELL’ESPERIENZA DEL DUCATO ESTENSE (SECC. XV-XVIII)1. Pace, tregua, cautio de non offendendo: gli spunti dottrinali2. Gli statuti di area estense3. Il ruolo dell’autorità ducaleIII.AUTONOMIA FEUDALE E PREROGATIVE ‘SOVRANE’ NEI TERRITORI ESTENSI: IL CASO DI MONTEGIBBIO (secc. XVII-XVIII)1. La politica feudale estense del XVII secolo2. L’investitura Boschetti e la primogenitura maschile3. L’investitura Spolverini e le ingerenze ducali4. L’investitura Canonici e il problema delle giurisdizioni feudaliIV.L’INFLUENZA DI LUDOVICO ANTONIO MURATORI SUL DIRITTO E SULLA CULTURA GIURIDICA ESTENSI1. Muratori e il Settecento: una premessa2. Il riformismo estense3. La “pubblica felicità”4. La motivazione della sentenza5. Il codice nuovo di leggi6. Il fedecommesso7. Prescrizione e usucapione8. La transazione9. Certezza e speditezza dei giudizi10. Concorso dei creditori 11. Interesse e usuraV.IL CODICE ESTENSE DEL 1771: IL PROCESSO CIVILE TRA ISTANZE CONSOLIDATORIE E TENSIONI RIFORMATRICI1. La redazione2. Alcuni elementi di valutazione3. Le fonti4. Il Supremo Consiglio di Giustizia5. Il processo civileVI.UNA PROPOSTA DI ABOLIZIONE DELLA TORTURA NELLA MODENA RIFORMATRICE (1777)1. La prassi del XVII secolo2. Le riforme settecentesche3. La commissione Fabrizi4. La proposta di abolizione5. Il testo integrale della relazione FabriziVII.IL DIRITTO PENALE ESTENSE CODIFICATO: ASPETTI SISTEMATICI E SOSTANZIALI1. Il diritto penale estense tra Sei e Settecento2. La legislazione ottocentesca tra esigenze ‘emergenziali’ ed istanze codicistiche3. Il codice penale del 1855: modelli ed elementi qualificanti4. Le fattispecie delittuose: uno sguardo d’insieme


2003 - "Antiquiores loci". Spunti e riflessioni sul patrimonio librario di argomento giuridico conservato in Accademia [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Illustrazione del patrimonio di libri di argomento giuridico conservati nella biblioteca dell'Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti, a margine della mostra "Antiquiores loci". Mostra del patrimonio librario d'epoca in Accademia" (novembre 2002)


2003 - Le istituzioni emiliano-romagnole e la loro rappresentazione [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Evoluzione dell'iconografia araldica e simobologica, dal comune medievale allo stato moderno e contemporaneo.


2003 - Una proposta di abolizione della tortura nella Modena riformatrice (1777) [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Si illustra la proposta di abolizione della tortura avanzata nel 1777 dalla commissione per la riforma del codice estense presieduta da Francesco Fabrizi, debitore di molte delle tesi espresse da Cesare Beccaria ne Dei delitti e delle pene.


2002 - Il diritto penale estense codificato. Aspetti sistematici e sostanziali [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

1. Il diritto penale estense tra Sei e Settecento - 2. La legislazione ottocentesca tra esigenze ‘emergenziali’ ed istanze codicistiche - 3. Il codice penale del 1855: modelli ed elementi qualificanti - 4. Le fattispecie delittuose: uno sguardo d’insieme


2002 - L'influenza di Ludovico Antonio Muratori sul diritto e sulla cultura giuridica estensi [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

1. Muratori e il Settecento: una premessa - 2. Il riformismo estense - 3. La “pubblica felicità” - 4. La motivazione della sentenza - 5. Il codice nuovo di leggi - 6. Il fedecommesso - 7. Prescrizione e usucapione - 8. La transazione - 9. Certezza e speditezza dei giudizi - 10. Concorso dei creditori - 11. Interesse e usura - 12. Conclusioni


2002 - La favola dei Centauri. “Grazia” e “giustizia” nel contributo dei giuristi estensi di primo Seicento [Monografia/Trattato scientifico]
Tavilla, Carmelo Elio
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PREMESSAcapitolo ILA PECULIARITÀ DEL CASO ESTENSE: ORIGINI E PREMESSE1. Giustizia e arbitrio principesco: le origini2. La creazione del Consiglio di Giustizia3. L’introduzione della Segnatura4. La svolta del 1598: giuristi e istituzioni in cerca d’identitàcapitolo IIGIUDICARE NON È CONSIGLIARE1. La Segnatura come organo “proprio” del principe2. Dopo la devoluzione: un consiglio di “comedianti”3. Doppia vita o vite parallele? capitolo IIISUPPLICHE DI GRAZIA, SUPPLICHE DI GIUSTIZIA: QUALIFICAZIONE GIURIDICA E AMBITI DI COMPETENZA1. “Supplicationes, praeces, litterae”: la sollecitazione dell’intervento principesco2. Grazia e “ius dispensandi”3. Criteri di individuazione: un tentativo4. “Sola facti veritate inspecta”5. Gli ordini del 1619capitolo IVTRA DISCREZIONALITÀ “GRAZIOSA” E GIUSTIZIA1. Grazia o giustizia?2. Gli “affari criminali”3. Il controverso ambito degli abusi feudali4. Dispense processuali5. Dispense fedecommissarie6. Dispense in materia contrattuale7. Altre dispense e provvedimenti di varia natura 8. L’interpretazione “autentica”capitolo VLA “GIUSTIZIA” DEL DUCA1. Potestà giudicante e giurisdizione ordinaria2. L’iter processuale3. La cognizione del Consiglio di Giustizia 4. Incontestabilità della giustizia ducale5. «... che fa reiudicata e legge»: il problema della revisionecapitolo VIGIUSTIZIA DI CITTÀ, GIUSTIZIA DI PRINCIPE: IL DILEMMA DELLE TERZE ISTANZE1. Appelli e terze istanze: gli statuti delle “capitali”2. Giurisdizione ordinaria e giurisdizione delegata: i termini di un dilemma3. Una voce dissonante4. Centro e periferia: un doppio livello ordinamentale


2002 - Ricerche di storia giuridica estense [Monografia/Trattato scientifico]
Tavilla, Carmelo Elio
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L’amministrazione centrale della giustizia negli Stati estensi dalle origini ferraresi alla Restaurazione.Autonomia feudale e prerogative ‘sovrane’ nei territori estensi: il caso di Montegibbio (secc. XVII-XVIII).Il Regolamento del 1740.L’istituzione del Supremo Consiglio di Giustizia (chirografo 21 ottobre 1761).Un progetto di riforma del ‘governo’ estense (1767).Il Codice Estense del 1771: il processo civile tra istanze consolidatorie e tensioni riformatrici


2001 - Autonomia feudale e prerogative sovrane nei territori estensi. Il caso di Montegibbio (secc. XVII-XVIII) [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
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Si ripercorre la vicenda giuridico-istituzionale del feudo di Montegibbio, dalla sua creazione (1632) sino all'abolizione della feudalità (1796). In base a tale vicenda è possibile configurare l'evoluzione della giuridizione feudale e delle prerogative ducali nei territori estensi tra XVII e XVIII secolo.


2001 - Benvenuto Donati e la storia giuridica estense [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
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In occasione della commemorazione di Benvenuto Donati (Accademia di Lettere Scienze e Arti di Modena, 10 marzo 2000), si ripercorre la produzione storico-giuridica del filosofo del diritto Benvenuto Donato, incentrata soprattuto su personaggi e tematiche di area estense


2001 - Il Codice Estense del 1771: il processo civile tra istanze consolidatorie e tensioni riformatrici [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
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La redazione del codice. La valutazione storiografica. Le fonti utilizzate. La rilevanza del Supremo Consiglio di Giustizia. Il processo civile così come regolato dal codice.


2001 - Introduzione [Dei difetti della giurisprudenza] [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
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Introduzione alla ristampa anastatica di "Dei difetti della giurisprudenza" di Ludovico Antonio Muratori (Venezia 1742), promossa dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Vignola


2001 - La giustizia suprema negli Stati estensi (secc. XV-XIX) [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Viene configurata la storia della giustizia ducale in ambito estense, dalla creazione del Consiglio di Giustizia nel sec. XV, alla sua evoluzione settecentesca con il Supremo Consiglio di Giustizia, sino alla Restaurazione, che portò il massimo organo giudiziario ed assumere le vesti di Tribunale di Revisione.


2001 - Paci, feudalità e pubblici poteri nell’esperienza del Ducato estense (secc. XV-XVIII) [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
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Al di fuori dello schema tipico pubblico/privato, l'ambito delle composizioni negoziali dei conflitti ha costituito un carattere essenziale della giustizia penale moderna. Il saggio esamina gli specifici strumenti di mediazione (pace, tregua, cautiones de non offendere) in area estense tra XV e XVIII secolo e il loro significato nel passaggio da un'epoca segnata dall'egemonia feudale a quella che vede emergere sempre più prepotentemente la sovranità ducale.


2000 - Riforme e giustizia nel Settecento estense. Il Supremo Consiglio di Giustizia (1761-1796) [Monografia/Trattato scientifico]
Tavilla, Carmelo Elio
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PREMESSACapitolo IL’AVVIO DELLE RIFORMESOMMARIO: 1. Il Regolamento del 1740 - 2. Dopo Aquisgrana: gli assestamenti del sistema - 3. Il tribunale unico: contraddizioni e prospettiveCapitolo IILA CREAZIONE DEL SUPREMO CONSIGLIO DI GIUSTIZIA: CONSOLIDAMENTO DELLE COMPETENZE E CONTRASTI CON LA FEUDALITÀSOMMARIO: 1. Il chirografo istitutivo del Supremo Consiglio di Giustizia (21 ottobre 1761): a) qualche premessa; b) la separazione delle funzioni; c) le competenze; d) composizione e funzionamento - 2. Un avvio non facile: a) i componenti del Consiglio; b) incomprensioni e dissensi con la Segnatura; c) ingerenze ducali; d) l’uditore criminale - 3. Il nodo della giustizia penale: a) premessa; b) il modello milanese; c) i giudici feudali; d) aspetti politici della riforma; e) il chirografo del 12 settembre 1763 - 4. La reazione dei feudatari - 5. Una scelta di compromesso: il chirografo del 26 maggio 1767 - 6. Ancora problemi irrisolti: verso nuovi approdiCapitolo IIIL’ESPERIMENTO CRESCIMANNO E IL REGOLAMENTO DEL 1769SOMMARIO: 1. Un nuovo presidente: le ragioni e le traversie di una scelta - 2. Riforma di “governo” e tribunali: a) il progetto Crescimanno; b) la concentrazione del contenzioso; c) un momento di passaggio - 3. I lavori per il codice - 4. Il consultore di governo Tonani: a) i termini di un conflitto; b) la causa Rovatti-Bondigli; c) il processo Gabrielli; d) la causa Piella-Masieri; e) la partecipazione alle sessioni del Consiglio di Giustizia - 5. Dissensi e proposte: a) la commissione ristretta Crescimanno-Tonani-Cagnoli; b) il parere del senatore Muttoni - 6. Il nuovo regolamento per il Supremo Consiglio di Giustizia (2 aprile 1769): a) articolazione del testo normativo e ampliamento della “giudicatura”; b) il ruolo del presidente; c) l’aula civile; d) l’aula criminale; e) i giudici locali; f) i consiglieri; g) avvocato e sindaco fiscali; h) il segretario; i) i cancellieri - 7. Attività parallele: a) la deputazione per l’esame dei privilegi; b) manimorte e ammortizzazioni - 8. Qualche rilievo sulla giustizia penale - 9. Il licenziamento di CrescimannoCapitolo IVLA PRESIDENZA CAGNOLI:IL CODICE DEL 1771 E LE ULTIME RIFORME DI FRANCESCO IIISOMMARIO: 1. Gli uomini e il sistema: a) il personale giudiziario; b) incompatibilità e incompetenze, ricusazioni e destituzioni ; c) inefficienze e difetto di autonomia; d) il caso del foro militare privilegiato - 2. Il Codice del 1771: a) gli esiti del lavoro della deputazione; b) le norme relative al Supremo Consiglio di Giustizia; c) integrazioni e modifiche - 3. Motivi e interpretazioni: a) le premesse storiche; b) motivi e motivazioni; c) il dibattito sulla motivazione; d) l’attività interpretativa - 4. La giustizia penale dopo il Codice: a) inefficienza del sistema; b) prospettive di riforma - 5. Il Supremo Consiglio di Giustizia e la politica riformatrice di Francesco III: a) fedecommessi, manimorte, esenzioni; b) l’Università; c) le tasse generali dei tribunaliCapitolo VGLI ANNI DI ERCOLE III: IL DECLINO DELLA SUPREMA CORTE E L’ISTITUZIONE DELLA CONSULTASOMMARIO: 1. Il nuovo corso di Ercole III: a) il Piano di Governo; b) il nuovo regolamento del Supremo Consiglio di Giustizia (25 febbraio 1780); c) il personale giudicante - 2. Tra vecchi e nuovi problemi - 3. L’istituzione della Consulta ducale (16 ottobre 1785): a) la ridefinizione della suprema giudicatura; b) il “libro dei motivi”; c) le dichiarazioni interpretative e le “novellazioni” del CodiceEPILOGOAPPENDICI


1998 - L’amministrazione centrale della giustizia negli Stati estensi dalle origini ferraresi alla Restaurazione [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
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SOMMARIO: 1. Le origini ferraresi: il Consilium Iustitiae - 2. Modena capitale: la dialettica con la Segnatura - 3. L’età delle riforme: l’istituzione del Supremo Consiglio di Giustizia - 4. La parentesi napoleonica e la Restaurazione: una Cassazione a Modena?


1998 - “Essere uomo d’altri”: lavoro e soggezione personale nell’Italia medievale [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
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Ricognizione della configurazione giuridica della soggezione personale nel medioevo, soprattutto di quella originata da rapporti di lavoro e non necessariamente originata da contratto scritto.


1996 - Un progetto di riforma del governo estense (1767) [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
abstract

Si danno notizie biografiche dell'avvocato siciliano Antonino Crescimanno, presidente del Supremo Consiglio di Giustizia di Modena e della Deputazione per il Codice, nonché ragguagli e una parziale trascrizione di un suo progetto relativo alla riforme di alcune magistrature del ducato estense.


1993 - Homo alterius: i rapporti di dipendenza nella dottrina del Duecento. Il trattato “de hominiciis” di Martino da Fano [Monografia/Trattato scientifico]
Tavilla, Carmelo Elio
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Attorno alla metà del sec. XIII la dottrina dimostra un particolare interessamento alle tematiche della dipendenza personale. E' un'attenzione dettata da una serie di iniziative provenienti dalle autorità comunali dell'Italia centro-settentrionale e finalizzate all'emancipazione dei ceti servili e alla conseguente erosione delle giurisdizioni signorili. Tra i giuristi più sensibili a tali delicate problematiche, oltre a Iacopo Baldovini e a Roffredo Beneventano, un posto di assoluto rilievo è occupato da Martino da Fano, autore di un trattato "de hominiciis". In quest'opera, la puntuale utilizzazione di istituti di diritto giustinianeo applicati ad una fattispecie tipica ed originale del Medioevo se da una parte appare efficacemente esemplificativa delle tecniche esegetiche usate dai giuristi contemporanei di Accursio, dall'altro rivela tutta la sua valenza "antisignorile" con il tentativo di attrarre nell'orbita di una visione essenzialmente contrattualistica il complesso fascio di rapporti giuridici intercorrenti tra signore e dipendente.


1991 - L'uomo di legge [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
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Descrizione dei contorni professionali dell'uomo di legge nel regno normanno-svevo - giuristi, magistrati, notai - del loro ruolo sociale e del rapporto con l'autorità.


1991 - La controversia del 1630 sullo Studium: politica e amministrazione della giustizia a Messina tra Cinque e Seicento [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
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Viene descritto l'importante strumento politico-giudiziario esercitato alla curia stratigoziale mediante il quale venivano congelati i provvedimenti dell'autorità centrale o dei suoi rappresentanti che risultassero in contrasto con i diritti e le prerogative della comunità messinese. Un caso tipico è quello registrato nel 1630 in materia di Università. Decisivi appaiono il ruolo dei giuristi e i loro legami con i gruppi dirigenti cittadini.


1990 - Saggio di ricerca per una raccolta di notizie tradite sullo Studio etneo per i secoli XVI e XVII [Capitolo/Saggio]
Tavilla, Carmelo Elio
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In queste pagine si vuole offrire un quadro complessivo e sintetico del materiale ricavato dallo spoglio delle opere di giuristi laureati o attivi come docenti nell'Università di Catania. Si tratta di un primo saggio di ricerca finalizzato all'individuazione di testimonianze sull'antica Facoltà di diritto etnea rintracciabili tra le righe delle trattazioni scientifiche.


1986 - Tracce dell’insegnamento giuridico a Montpellier. Il ms. München, Bayerische Staatsbibliothek [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
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Descrizione del manoscritto Muenchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 3889. Segnalazione delle additiones al Digestum novum e dei suoi autori. Contestualizzazione geografica e culturale del manoscritto.


1985 - Orientamenti dell’insegnamento giuridico a Bologna nel secolo XIV [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
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Spunti sulla cultura giuridica universitaria bolognese a partire dall'insegnamento di Simone da San Giorgio, che per i suoi corsi utilizzò massicciamente i Commentaria di Bartolo da Sassoferrato. In appendice si propone l'edizione di alcuni passi paralleli.


1984 - Uno sconosciuto giurista catanese e la sua apologia di casta. La "Iuris inter scientias commendatio" di Domenico Mancuso Scoto [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
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Illustrazione e commento di un'operetta manoscritta, la "Iuris inter scientias commendatio", scritta da Domenico Mancuso Scoto, avvocato e giudice vissuto a Catania tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento


1984 - «Additiones» di Simone da San Giorgio al «Digestum Vetus» [Articolo su rivista]
Tavilla, Carmelo Elio
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Vengono presentate e pubblicate 23 additiones al Digestum Vetus di Simone da San Giorgio, giurista bolognese del XIV secolo, di cui si ricostruisce la biografia e la formazione culturale


1983 - Per la storia delle istituzioni municipali a Messina tra medioevo ed età moderna, tomo I: Giurati, senatori, eletti: strutture giuridiche e gestione del potere dagli Aragonesi ai Borboni; tomo II: Giuliana di scritture dal sec. XV al XVIII dell’Archivio Senatorio di Messina compilata da D. Rainero Bellone trascritta e continuata sino al 1803 da D. Salesio Mannamo R. Mastro Notaro del Senato per suo uso personale [Monografia/Trattato scientifico]
Tavilla, Carmelo Elio
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Storia socio-istituzionale del consiglio municipale di Messina dal XV al XVIII secolo ed edizione, corredata da indici, di una copia di regesti dei verbali consiliari compilata nel sec. XIX