Nuova ricerca

MARIO PANIZZA

Professore emerito
Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche - Sede Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche

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Pubblicazioni

2017 - Goethe’s Italian Journey and the Geological Landscape [Capitolo/Saggio]
Coratza, Paola; Panizza, Mario
abstract

Over 220 years ago Johann Wolfgang von Goethe undertook a nearly two-years long and fascinating journey to Italy, a destination dreamed for a long time by the great German writer. During his journey from Alps to Sicily Goethe reflected on landscape, geology and morphology of "Il Bel Paese", sometimes providing detailed descriptions and acute observations concerning the great and enduring laws by which the earth and all within it are governed. In the present chapter an attempt is made to reproduce Goethe’s ante litteram geotourism itinerary through Italy, which is considered one of the most attractive tourist destination worldwide thanks to its rich cultural and natural heritage and the outstanding aesthetic qualities of its complex landscape.

2015 - Directions in geoheritage studies: Suggestions from the Italian geomorphological community [Relazione in Atti di Convegno]
Bollati, Irene; Coratza, Paola; Giardino, Marco; Laureti, Lamberto; Leonelli, Giovanni; Panizza, Mario; Panizza, Valeria; Pelfini, Manuela; Piacente, Sandra; Pica, Alessia; Russo, Filippo; Zerboni, Andrea
abstract

In recent years, more and more attention has been focused on geological and geomorphological heritage. This has led to several investigations within the framework of conservation projects, both at administrative and scientific levels, involving national and international research groups whose purposes are the promotion of Earth Sciences knowledge and the conservation of geological heritage. This paper presents an overview of research and conservation projects in Italy, focusing mainly on geomorphological heritage. Members of the AIGeo Working Group on “Geomorphosites and cultural landscape” analysed the historical development of these research projects in order to identify possible innovation strategies to improve the awareness and knowledge of geodiversity and geoheritage of a wider public.

2011 - Explanatory notes of the Geomorphological map of the Alta Badia valley (Dolomites, Italy) [Articolo su rivista]
Panizza, Mario; Corsini, Alessandro; Ghinoi, Alessandro; Marchetti, Mauro; A. PASUTO, A.; Soldati, Mauro
abstract

This paper shows the geomorphological aspects of the Alta Badia valley (Autonomous Province of Bolzano, northern Italy), located in one of the best known areas of the Italian Dolomites, between the passes of Gardena, Campolongo and Valparola-Falzarego. The paper is also aiming at illustrating the annexed Geomorphological Map of the Alta Badia valley (Dolomites, Italy), at 1:20,000 scale.The present morphological features of the Alta Badia valley is the result of a complex interaction between geological structure and modelling processes that have mainly been active since the Last Glacial Maximum (LGM). Stratigraphy and structure controlled the formation of sub-horizontal dolomitic plateaus, flanked by sub-vertical slopes that are linked to less inclined ones - where softer materials mainly outcrop - by broad scree slopes and talus cones.Landforms in the area are largely related to mass movements that have progressively remodelled the main valleys during the Holocene, partly masking the older traces of glacial origin. Landslides - that took place after the progressive glacier retreat - showed an intense period of activity at the end of the Lateglacial, followed by alternated clustering during the Holocene, as witnessed by several radiometric datings. Slope processes have gradually become the main geomorphological feature in the valley. The slopes are, at present, characterized by the presence of extensive scree slopes and talus cones, debris flow accumulations and different types of landslides. Sometimes, landslide bodies dammed the valley bottoms forming lakes. This is the case of the plain of Corvara in Badia that is made up of alluvial and lacustrine deposits accumulated as a consequence of the repeated damming of the valley since the early Holocene.The traces of the LGM consist of scattered and small moraine deposits on plateaus as well as of broader outcrops along the slopes, where they have largely been mobilized by subsequent mass movements. On the other hand, glacial landforms shaped during the Lateglacial are mainly located in the lowest part of slopes and, occasionally, along the valley floors, especially in the centre-eastern part of the study area.Recently, the intense urbanization and the development of the ski tourism, on which the economy of the valley is based, have been modifying the landscape with ever growing intensity.

2009 - Carta geomorfologica dell’Alta Badia (Dolomiti, Italia). [Cartografia]
Panizza, Mario; Corsini, Alessandro; Ghinoi, A.; Marchetti, Mauro; Pasuto, A.; Soldati, Mauro
abstract

Carta geomorfologica a scala 1:20.000 dell'Alta Badia edita da: Litografia Artistica Cartografica (LAC) sui tipi topografici TABACCO

2009 - Il Patrimonio geomorfologico come risorsa per un turismo sostenibile [Monografia/Trattato scientifico]
Coratza, Paola; Panizza, Mario
abstract

In questo particolare momento storico-sociale, in cui si assiste a una riqualificazione del turismo attraverso una maggiore attenzione verso gli aspetti culturali e tra questi quelli di tipo naturalistico e in particolare geologico, emerge la necessità di predisporre strumenti e suggerire strategie per una corretta e consapevole fruizione, anche in chiave culturale, dei siti geomorfologici: questi si stanno affermando come elemento di forte presa, non solo visiva ed estetica, ma anche propulsore e/o aggregante di altri parametri ambientali. In particolare la componente geologica e geomorfologica del paesaggio non ha ancora assunto il valore di bene culturale conosciuto e condiviso, da qui la necessità di trovare e sperimentare nuove strade e strategie di offerte e sensibilizzazione, non solo e non tanto del mondo scientifico e delle istituzioni, quanto piuttosto della società in generale. E' questa una nuova chiave per presentare un volto più attraente della Geologia, non solo quello "severo" legato agli aspetti della pericolosità e del rischio, pur tuttavia importante per la tutela del frequentatore, ma anche quello "dolce" fatto anche di diversità attrattive, di storia e di godimento visivo ed emotivo. Il concetto di Geodiversità recentemente introdotto, ma già acquisito nel mondo scientifico, può offrire spunti, nuovi stimoli e sollecitazioni alla ricerca per un approfondimento ed un inquadramento sistematico sia a fini scientifici, che pratici ed applicativi per la conoscenza, la tutela e la gestione del territorio. La Geodiversità, infatti, che vede nella molteplicità degli ambienti geologici la base della varietà del paesaggio e della vita sulla Terra, è un concetto che si assimila e si collega con le comunità biologiche e che si integra con le strutture sociali e culturali, che vivono ed operano nel territorio. I Siti geologici e geomorfologici in particolare rappresentano, in modo emblematico, la Geodiversità che caratterizza i differenti paesaggi. È importante prendere in considerazione anche i problemi di impatto per l’integrità dei siti, connessi ad una frequentazione turistica indiscriminata, nonché quelli di possibile rischio per gli stessi frequentatori, collegati alla elevata dinamicità geomorfologica caratteristica di alcuni territori. Con queste premesse scientifiche e sulla base delle sempre più frequenti esigenze sociali è stato calibrato questo progetto di ricerca che ha inteso sviluppare conoscenze specifiche e proporre metodi ed esempi che rispondano a queste nuove sollecitazioni. Si vuol evidenziare che questo progetto è stato elaborato e proposto attraverso l’aggregazione di unità operative che precedentemente afferivano a due diversi progetti COFIN e la collaborazione di Enti Pubblici (Amministrazioni locali, Comunità montane, Parchi ecc.). In particolare il programma di ricerca si è articolato in tre fasi. La prima fase della ricerca ha avuto più obiettivi: a) proporre una metodologia standardizzata di valutazione dei Beni geomorfologici; b) predisporre e sperimentare tecniche e metodologie per la loro raffigurazione cartografica; c) acquisire gli elementi occorrenti per la valorizzazione a fini turistici del paesaggio sia dal punto di vista geomorfologico, che integrato fra varie componenti culturali. La seconda fase ha avuto l’obiettivo di inserire nel concetto di “sostenibilità ambientale” la fruizione turistica del patrimonio geomorfologico, soprattutto per quanto riguarda due conseguenze importanti: gli impatti, cioè l’insieme delle modificazioni fisiche, biologiche e sociali che le iniziative turistiche possono produrre sull’ambiente, e i rischi (per esempio per valanghe, frane, alluvioni ecc.), ai quali possono essere soggetti il fruitore e le opere antropiche. Per quanto riguarda l’impatto, lo scopo è quello di evitare che l’insieme degli elementi da cui dipende l’esistenza del bene sia modificato oltre le capacità rigenerative o degradato fino

2009 - Il patrimonio geomorfologico come risorsa per un turismo sostenibile: l'esempio dell'Alta Val Badia [Capitolo/Saggio]
Barbieri, Massimo; Coratza, Paola; Marchetti, Mauro; Panizza, Mario; Piacentini, Daniela
abstract

Nella presente nota vengono presentate alcune attività di valorizzazione del patrimonio geologico che il Gruppo di Geomorfologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha messo a punto nell'alta Val Badia (Dolomiti) in collaborazione con l'associazione turistica della valle. In particolare sono stati realizzati alcuni itinerari escursionistici nell'Alta Val Badia, adatti a rappresentare un percorso di approfondimento delle tematiche geologico-geomorfologiche per la comprensione del paesaggio circostante. Gli itinerari così selezionati sono già stati pubblicati in carte geo-turistiche tradizionali. Inoltre, poiché si è individuato nelle nuove frontiere e applicazioni della cartografia digitale un valido supporto ai tradizionali strumenti di rappresentazione dei dati geografici, si è poi anche proceduto alla pubblicazione dei dati su WebGIS che, intergrata da spiegazioni, hyperlink, simulazioni di volo e visibilità virtuale da punti panoramici selezionati, è stata considerata un valido e completo strumento per la fruizione gratuita on-line da parte di un pubblico vasto e non specialistico.

2009 - Landslides or moraines? A new geomorphological map of the area of Mt. Cimone (the highest peak of the Northern Apennines, Italy) [Relazione in Atti di Convegno]
Castaldini, Doriano; Coratza, Paola; Panizza, Mario
abstract

The extent of the study area is about 20 km2 and its elevation ranges from about 1300 m a.s.l. to 2165 m a.s.l. With its typical pyramid-like shape, Mt. Cimone rises isolated and shifted to the north with respect to the Apennine watershed. From a geological point of view it is ascribable to the overthrust. The landforms and deposits of the study area may be mainly defined according to the following groups of morphogenetic factors and processes: glacial landforms and deposits, cryogenetic and nivation landforms and deposits, structural landforms, slope landforms and deposits due to gravity; landforms and deposits due to running water, anthropogenic landforms; they are shown in a new geomorphological map at the 1:10,000 scale. The presence of glaciers in the Mt. Cimone area, during the last glacial expansion, is witnessed by small cirques and vast moraine deposits modeled in the shape of ridges. Post-glacial slope landforms and deposits due to periglacial processes and gravity are very common. The landslides are of various types and essentially inactive. Worthy of note for their dimensions are some mass movements on the eastern sector of the study area. In the Mt. Cimone area small perennial or temporary lakes of structural, glacial and artificial origin are found. Finally, anthropogenetic landforms mainly linked to winter tourism, which has been particularly accentuated in the past decades, are widespread. The novelty of this work is that many zones mapped as landslide or debris slope deposits in previous papers, have been here considered as moraine deposits. The trenches, concavities and reverse slopes which locally characterize watersheds and slopes and which have been not considered in former papers, have been interpreted for the first time as the surface expression of "Deep-seated Gravitational Slope Deformations". The extent of the glacial features in the area is much wider than it was believed before. Moreover all the landslides are of post-glacial age as they involve or covers the glacial deposits. Therefore the main, or at least one of the most important, triggering factor of the Mt. Cimone mass movements, could be the glacial debuttressing.

2009 - Some remarks on the mass movements of the upper sector of the Northern Apennines [Abstract in Atti di Convegno]
Castaldini, Doriano; Coratza, Paola; Panizza, Mario
abstract

In this abstract are illustrated some of the results reached through detailed geomorphological studies carried out in the last decade in three areas of the upper sector of the Northern Apennines; these studies led to the implementation of geomorphological maps at the scale 1:10.000. The areas are the Abetone zone, the Upper Tagliole Valley and Mt. Cimone zone and are located on the north exposed slope of the Apennines. The remarks of this work is that many zones mapped as landslide or debris slope deposits in previous geological maps, can be considered as moraine deposits. The twin ridges, trenches and reverse slopes which locally characterize watersheds and slopes and which have been not considered in former papers, can be interpreted as the surface expression of "Deep-seated Gravitational Slope Deformations". The extent of the glacial features is much wider than it was believed before the implementation of geomorphological maps. Moreover all the landslides are of post-glacial age as they involve or covers glacial landforms and deposits.

2009 - The Tourist-Environmental map of Mt. Cimone (Northern Apennines, Italy) [Abstract in Atti di Convegno]
Castaldini, Doriano; Coratza, Paola; Dallai, Daniele; DEL PRETE, Carlo; Dobre, R.; Panizza, Mario; Piacentini, Daniela; Sala, Luigi; Zucchi, E.; Bartoli, L.
abstract

This abstract describes the contribution of geomorphologic documents and the criteria and methodology used for the implementation of Geo-tourist maps and Tourist-Environmental Map in Mt. Cimone area (Modena Province, Northern Apennines)

2009 - The contribution of the geomorphologic mapping to the geotourism in mountain areas of Northern Italy [Abstract in Atti di Convegno]
Castaldini, Doriano; Coratza, Paola; Marchetti, Mauro; Panizza, Mario
abstract

It is described the contribution of geomorphologic documents and criteria and methodology used for the implementation of Geotourist maps, at different scales, in four areas; one of them is located in the Alps and three in the Modena Apennines (Northern Italy). As concern the alpine sector, the study area is located in a sector of the Dolomites where some geological-geomorphological itineraries have been planned. As concern the Modena Apennines, one sector is the hilly area of the Natural Reserve of Salse di Nirano. Two mountain sectors, elevations consist of the upper Tagliole Valley and Mt. Cimone area, located within the Frignano Park. This abstract illustrates the cartographic documents designed suitably. This leaflet combines the most evident geological-geomorphological aspects with fundamental tourism information and emphasise only the landscape elements that the tourist can directly recognise and observe on his own. The goal was to produce maps that could be easily interpreted by tourists to help them understand the landscape.

2009 - The new geomorphological map of the area of Mt. Cimone (Northern Apennines, Italy) [Abstract in Atti di Convegno]
Castaldini, Doriano; Coratza, Paola; Panizza, Mario
abstract

This abstract describes a new geomorphological map implemented in the area of Mt. Cimone which is located in the high Apennines of Modena Province, Italy. The Mt. Cimone, which attains the altitude of 2165 m a.s.l. (the highest peak of the Northern Apennines), is one of the most important winter and summer tourism resorts of the entire Apennines. The landforms and deposits of the study area may be mainly defined according to the following groups of morphogenetic factors and processes: glacial landforms and deposits, cryogenetic and nivation landforms and deposits, structural landforms, slope landforms and deposits due to gravity; landforms and deposits due to running water, anthropogenic landforms; they are shown in a new geomorphological map at the 1:10,000 scale.

2009 - The role of geomorphology in land management. Modena - Alta Val Badia 13-18 September 2009. Field-trip guide [Monografia/Trattato scientifico]
V. M., Bruschi; Coratza, Paola; Corsini, Alessandro; Marchetti, Mauro; Panizza, Mario; Piacentini, Daniela; Soldati, Mauro
abstract

Si tratta della guida all'escursione in Alta Val Badia tenutasi in occasione del III Convegno Nazionale AIGeo (Modena e Alta Val Badia, 13-18 settembre 2010).

2008 - Carta Turistico Ambientale del Monte Cimone, Parco del Frignano [Cartografia]
Castaldini, Doriano; Coratza, Paola; Bartoli, L; Dallai, Daniele; DEL PRETE, Carlo; Dobre, R; Panizza, Mario; Piacentini, Daniela; Sala, Luigi; Zucchi, E.
abstract

Geomorphological map (at the 1:10,000 scale) and Digital Terrain Model (DTM) have been produced. Geotourist map was derived, with appropriate simplifications and integrations, from the geomorphological maps; the geotourist map combines the most evident geomorphological features with fundamental tourist information. The Geotourist map and the DTM are the cartographic documents characterizing Tourist- Environmental map; this is a thematic pocket foldable map printed on both sides with illustration notes both in English and Italian. In addition, the Tourist- Environmental map contains a synoptic description of the geological, geomorphological, botanical and zoological aspects, accompanied by photographs and information on excursion trails, visitor centres, refreshment points and overnight-stay places and, finally, cultural and tourism attractions.Parco del Frignano, Eliofototecnica Barbieri, Parma

2007 - Geo-archaelogical aspect in the Modena plain (Northen Italy) [Articolo su rivista]
Castaldini, Doriano; Cardarelli, Andrea; Cattani, M; Panizza, Mario; Piacentini, Daniela
abstract

Since long time, there have been several attempts to cross-date geomorphological evidence with archaeological data in the Po Plain. From a methodological standpoint, a definition of the relationship between fluvial forms and archaeological sites cannot be expressed by a simple presence/absence ratio but it is necessary to distinguish between surface and buried sites. The central Po Plain is characterized by a complex distribution of fluvial landforms and deposits. The comparison of geomorphological and archaeological data shows that the sector to north of the R. Po has been very stable during the whole Holocene. Along the main palaeochannels on the Main Level of the Po Plain, fed by ice melting from the Late Pleistocene glaciers, several Bronze Age settlements have been identified.On the contrary, in the sector south of the R. Po, the landscape was subject to significant changes. In the Modena city area, starting from the end of the Roman Age the watercourses passed from a runoff occurring in deep riverbeds to one hanging over, or at least at the same level as, the surrounding plain. The R. Secchia shifted to the east and the R. Panaro to the west downstream of the town. From the Bronze Age to the Late Middle Ages the R. Po flowed in a belt about 20 km wide shifting from south to north.

2007 - Geologia del Quaternario [Capitolo/Saggio]
Siorpaes, C.; Oddone, E.; Tagliavini, F.; Pasuto, A.; Soldati, Mauro; Mantovani, F.; Panizza, Mario
abstract

Si tratta della descrizione dei depositi quaternari del settore (i) del Foglio 029 Cortina d'Ampezzo della Carta Geologica d'Italia alla scala 1:50.000, con particolare riferimento ai fenomeni franosi.

2006 - Geomorphological evolution of slopes and climate changes in northern Italy during the Late Quaternary: spatial and temporal distribution of landslides and landscape sensitivity implications [Articolo su rivista]
Soldati, Mauro; Borgatti, L.; Cavallin, A.; De Amicis, M.; Frigerio, S.; Giardino, M.; Mortara, G.; Pellegrini, G. B.; Ravazzi, C.; Surian, N.; Tellini, C.; Zanchi, A. in c. o. l. l. with Alberto W.; Albanese, D.; Chelli, A.; Corsini, Alessandro; Marchetti, Mauro; Palomba, M.; Panizza, Mario
abstract

This paper deals with the use of landslide records in the analysis oflandscape sensitivity, with pamcdar reference to climate change as aforcing process. The dating of past landslide events is useful to reconstruct the evolution of the slope-systern at a broad ternporal scale and to recognize the different formative events it has experienced. If the environrnentai context can be defined by rneans of a rndtidisciplinary approach which cornprises geornorphological, sedimentologicai, paiaeobotanical, dendrochronological and archaeologicai anaiysis, then a deep understanding of the relationship between the possible triggering factors and the responses of the landscape can be achieved. The goal is to recognize the ternporal changes through environrnentai factors which condition landsliding events such as climate, seismic activity, vegetation and land use, trying to identify the relationship between landslide events and their initiating process, which is known to be complicated by the behaviour and the propenies of the hiilslope systern, in other words its sensitivity.The conceptual and rnethodological aspects of the topic are discussed,aiming prirnarily at the reconstruction of the temporal occurrenceof landslides and at the assessrnent of possible clustering of climate-induced landslides, as a consequence of the slope-systern sensitivity to climate changes. Case studies in the Alps and in the northem Apennines are described and the research perspectives are outlined.

2005 - Aspetti concettuali e operativi per la realizzazione di carte di pericolosità idrogeologica: l’esempio della metodologia CARG - Provincia Autonoma di Bolzano per il Foglio 028 “La Marmolada [Relazione in Atti di Convegno]
Corsini, Alessandro; Mair, V.; Panizza, Mario
abstract

La presente nota illustra gli aspetti concettuali e operativo insiti nella metodologia per la realizzazione della Carta della Pericolosità Geologica nel settore Alto Atesino del F° “La Marmolada” e, in conclusione, discuterne in modo critico anche nell’ottica di un utilizzo del prodotto per una susseguente determinazione del rischio specifico

2005 - Geomorfologia e rischio sismico. [Capitolo/Saggio]
Castaldini, Doriano; Panizza, Mario
abstract

Il capitolo descrive i rapporti tra Geomorfologia e Rischio Sismico. Inizia illustando il contributo della Geomorfologia negli studi sul rischio sismico per poi passare a descrivere la Morfoneotettonica (concetti e metodi, faglie attive e faglie capaci, morfoneotettonica a scala regionale, Paleosismologia e indici geomorfici). Prosegue trattando la Suscettibilità sismica (rassegna sulle metodologie di studio in Italia, il ruolo della Geomorfologia, esempi cartografici) e conclude descrivendo gli effetti superficiali sismoindotti (tipologia, frane sismoindotte, il ruolo della Geomorfologia nel pronto. intervento).

2004 - Cartographie du risque des mouvements de terrain in Italie: un exemple d'une étude pilote au Tyrol du Sud [Capitolo/Saggio]
Panizza, Mario; Corsini, Alessandro; Marchetti, Mauro; A., Pasuto; S., Silvano; Soldati, Mauro
abstract

Vengono illustrati i risultati relativi alla cartografia del rischio da frana condotti nell'Alto Adige con particolare riferimento all'Alta Val Badia.

2004 - Dettagli sull’evoluzione della pianura modenese. Confronto fra le Ricerche di Archeologia e Geomorfologia. [Capitolo/Saggio]
Cardarelli, Andrea; Castaldini, Doriano; Cattani, M.; Panizza, Mario; Piacentini, Daniela
abstract

Il confronto fra i dati acquisiti da ricerche geomorfologiche e archeologiche ha condotto alal collocazione cronologica di molte vforme fluviali e pertanto ha consentito di ricostruire l'evoluzione della panura di Modena a partire dal VI° millennio a.C.

2004 - Geo-archaeological aspectsi in Modena plain, northern Italy [Abstract in Atti di Convegno]
Cardarelli, Andrea; Castaldini, Doriano; Cattani, M.; Giusti, C.; Labate, D.; Panizza, Mario; Pellegrini, Maurizio; Pellegrini, S.; Piacentini, Daniela
abstract

This abstract traces the various stages of geomorphological evolution of the plain area around Modena from the VI millennium B.C. to the Present, through reconstruction of the ancient landscape and human settlements.Geomorphological investigations have led to the implementation of a Micro-relief Map, a Digital Elevation Model (DEM), a Map of surface deposits and a Geomorphological Map.As regards archaeological studies, it was possible to connect archaeological findings with geomorphological surface evidence with a good level of precision. The topographic and stratigraphic positions of archaeological finds have been compared with paleoenvironmental data, in order to reconstruct the evolution of the territory.The comparison of geomorphological and archaeological data allowed many fluvial forms to be dated. In particular, it was interesting to observe the westward shift of the River Panaro from the Bronze Age and the connection of many sites of this period with the fluvial forms identified. In addition, in the area of the historical centre of Modena it was possible to reconstruct the ancient soil levels, starting from Roman times, and measure the thickness of archaeological stratigraphies and alluvial deposition layers. This led to a model of fluvial evolution which shows the aggradation of the plain where the watercourses turn from deepened riverbeds to hanging riverbeds.

2004 - Geology in an Integrated Cultural Landscape: examples of promoting sustainable and economic development in Emilia-Romagna Region (Italy). [Relazione in Atti di Convegno]
Bertacchini, Milena; Coratza, Paola; Panizza, Mario; Piacente, Sandra
abstract

Research previously carried out for the Landscape, Park and Natural Heritage Service of the Emilia-Romagna Region, gave us the idea of selecting those aspects of the geological landscape which, more than others, should be appreciated both for their intrinsic and contextual meaning and also for the “symbolic” value which they have gained through time.Thus, a project concerning two particular itineraries was developed. The first itinerary is more strictly scientific and is linked to the features of the physical environment and the anthropogenetic aspects characterising ophiolitic ridges. The second itinerary can be defined as being geological-literary, since it was developed by considering how the morphological features of the landscape in Emilia-Romagna have inspired poetry and culture.

2004 - Geomorphology and slope instability in the Dolomites (Northern Italy): from Lateglacial to recent geomorphological evidence and engineering geological applications. [Articolo su rivista]
L., Borgatti; Soldati, Mauro; A., Carton; Corsini, Alessandro; A., Galuppo; Ghinoi, Alessandro; Marchetti, Mauro; E., Oddone; Panizza, Mario; A., Pasuto; G. B., Pellegrini; E., Schiavon; C., Siorpaes; N., Surian; F., Tagliavini
abstract

The aim of the paper is to show significant cases of mass movements of various types, sizes and ages which have affected the dolomitic valleys since the retreat of the Last Glacial Maximum (LGM) glaciers, including the recent catastrophic Vajont landslide which occurred in 1963. Mass movements often interfere with transport infrastructures and developed areas where a large number of tourists are present during both winter and summer. In these conditions of high vulnerability, even mass movements of modest magnitude, like debris flows, could have severe and sometimes unacceptable consequences.The secondary aims of the are, on the one hand, to highlight the relationships between geological structures and landscape evolution and, on the other hand, to show the influence of Holocene climatic changes on slope instability processes.

2004 - Itinerari Geologici – Geomorfologici. N. 1 Passo Gardena-Crespeina-Colfosco [Cartografia]
Coratza, Paola; Marchetti, Mauro; Panizza, Mario
abstract

L’itinerario geologico n. 1, lungo in totale circa 7 km, è ubicato nel settore sud-orientale del Parco Naturale Puez-Odle e non presenta alcuna difficoltà escursionistica. Partendo da Passo Gardena (2.121 m) e imboccando il sentiero n. 2 (Alta Via delle Dolomiti), si sale, lungo i ripidi tornanti rocciosi fino al Passo Cir (2.469 m), per scendere poi leggermente, lungo i ghiaioni verso la Val de Chedùl, e risalire alla Forcella di Crespeina (2.528 m). Di qui si attraversa l’altopiano di Crespeina, proseguendo per il lago omonimo e quindi per la Forcella del Ciampei (2.366 m), per ridiscendere seguendo il sentiero n. 4, fino all’abitato di Colfosco (1.700 m).Da un punto di vista geologico, l'itinerario attraversa le formazioni terrigene ladinico-carniche di La Valle e di S. Cassiano, in gran parte formate da arenarie, marne e argille, e le formazioni dolomitiche carniche e noriche (Dolomia Cassiana e Dolomia Principale); queste sono divise dalla formazione di Raibl, di spessore limitato e costituita da calcari marnosi e argille, dal caratteristico colore rossastro. Da un punto di vista geomorfologico lungo l’itinerario si possono osservare delle tipiche forme legate sia all’azione di modellamento glaciale, che i ghiacciai hanno svolto durante l’ultimo massimo glaciale, sia all’azione periglaciale del gelo e della neve. Il sentiero si snoda nei pressi di antiche morene, attraversa circhi glaciali, nivomorene, frane per crollo e coni detritici e fiancheggia laghetti di diverse dimensioni. Da alcuni punti panoramici è inoltre possibile ammirare i gruppi dolomitici circostanti, soprattutto i gruppi del Sella e del Puez-Odle, apprezzandone i caratteristici e peculiari profili, legati all’azione di erosione selettiva su litologie varie e differenti. Cartografia edita da Fotoriva, Alleghe

2004 - Itinerari Geologici – Geomorfologici. N. 2 Corvara-Vallon-Corvara [Cartografia]
Coratza, Paola; Marchetti, Mauro; Panizza, Mario
abstract

L'itinerario geologico n°2, lungo 4 km, con un dislivello di circa 350 metri, non presenta grandi difficoltà escursionistiche, pur richiedendo buon allenamento. Partendo da Corvara si sale con l’ovovia del Boè a 2198 metri fino al Rifugio Lago Boè. Di qui ci si incammina lungo la scarpata orientale del Gruppo del Sella, seguendo la pista da sci e il sentiero 638 fino a giungere al rifugio Kostner al Vallon (2550 m). Dal rifugio si scende percorrendo il sentiero 637 in direzione Passo di Campolongo per deviare, poco sopra il Bech de Roces, e raggiungere nuovamente la stazione d'arrivo dell'ovovia.Da un punto di vista geologico, l’itinerario attraversa prevalentemente le formazioni terrigene ladinico-carniche di La Valle e di S. Cassiano, in gran parte costituite da arenarie, marne e argille, e le formazioni dolomitiche carniche e noriche (Dolomia Cassiana e Dolomia Principale); queste sono divise dalla Formazione di Raibl, poco spessa e costituita da calcari marnosi e argille dal caratteristico colore rossastro a luoghi tendente al verde. Da un punto di vista geomorfologico il sentiero si sviluppa nel settore orientale del Gruppo del Sella, la cui configurazione morfologica è strettamente legata alle caratteristiche geologiche dell’area, che risulta attraversata da varie dislocazioni tettoniche; su queste si sono impostate, alternandosi e sovrapponendosi nel tempo, le azioni di modellamento dei ghiacciai, degli agenti atmosferici e della forza di gravità. Fra gli elementi più frequenti di questo paesaggio sono i coni e le falde di detrito, legati all’intensa azione del gelo e del disgelo sulle ripide pareti dolomitiche. Altre forme caratterizzanti di questo itinerario sono le tracce di erosione e di accumulo morenico, che i ghiacciai hanno lasciato durante l’ultimo massimo glaciale, ed una serie di forme carsiche epigee più o meno evidenti. Inoltre da alcuni punti panoramici sarà possibile osservare la spettacolare morfologia di altri gruppi dolomitici.

2004 - Itinerari Geologici – Geomorfologici. N.3 La Villa-Gardenaccia-Val de Juel-La Villa [Cartografia]
Coratza, Paola; Marchetti, Mauro; Panizza, Mario
abstract

L'itinerario geologico n. 3, lungo circa 8 km, con un dislivello complessivo di 900 metri circa, è ubicato nel settore orientale del Parco Naturale Puez-Odle e non presenta particolari difficoltà escursionistiche, pur richiedendo un buon allenamento. Punto di partenza di questa escursione è l’abitato di La Villa dal quale, avvalendosi della seggiovia, si sale fino a quota 1700 m nei pressi del rifugio Sponata. Da qui imboccando il sentiero n. 5, si risale il settore sudorientale dell’altopiano della Gardenaccia; si tratta di un sentiero che si sviluppa in salita in maniera ripida attraverso i fitti boschi situati ai piedi del massiccio della Gardenaccia. Giunti nei pressi del rifugio Gardenaccia (2050 m) si continua la salita imboccando il sentiero n. 11 e proseguendo poi per il n. 15 in direzione Forcella de Gardenaccia. Di qui si percorre l’ultimo tratto in salita imboccando il sentiero n. 5 proveniente dal Gruppo del Puez, per poi discendere lungo il fianco del Para Dai Giai, ammirando sulla destra la quieta Val de Juel, fino al rifugio Gardenaccia e di qui, sempre lungo il sentiero n. 5, arrivare di nuovo al rifugio Sponata; si potrà riscendere fino a La Villa con la seggiovia. Da un punto di vista geologico, l’itinerario attraversa principalmente le formazioni dolomitiche carniche e noriche (Dolomia Cassiana e Dolomia Principale), divise dalla Formazione di Raibl, di spessore limitato e costituita da calcari marnosi e argille, dal caratteristico colore rossastro. Lungo l’itinerario è inoltre possibile osservare le rocce più giovani della regione dolomitica, il famoso Rosso Ammonitico, tanto abbandonate nel veronese e nel vicentino, ma assai raro in queste zone, e le Marne del Puez, rocce cretacee tenere e sfatticce di color grigio-verdastro, depositatesi 120-130 milioni di anni fa in ambiente marino profondo. Da un punto di vista geomorfologico il sentiero si sviluppa nel settore orientale del Gruppo della Gardenaccia, la cui configurazione è strettamente legata alle caratteristiche geologiche dell'area, che risulta attraversata da varie dislocazioni tettoniche; su queste si sono impostate, alternandosi e sovrapponendosi nel tempo, le azioni di modellamento dei ghiacciai, degli agenti atmosferici e della forza di gravità. Fra gli elementi più frequenti di questo paesaggio sono i coni e le falde di detrito, legati all'intensa azione del gelo e del disgelo sulle ripide pareti dolomitiche. Altre forme caratterizzanti di questo itinerario sono le tracce di erosione e di accumulo morenico, che i ghiacciai hanno lasciato durante l’ultimo massimo glaciale, ed una serie di forme carsiche epigee più o meno evidenti. Inoltre da alcuni punti panoramici sarà possibile osservare la spettacolare morfologia di altri gruppi dolomitici.

2004 - Matrici geo-ambientali e sviluppo insediativo: un’ipotesi di ricerca [Capitolo/Saggio]
Panizza, Mario; Castaldini, Doriano; Pellegrini, Maurizio; Giusti, C.; Piacentini, Daniela
abstract

Viene tracciata la storia dell’evoluzione geomorfologica del territorio modenese, dal VI millennio a.C. (Neolitico) all’Attuale, in rapporto alla ricostruzione del paesaggio antico e in relazione alla presenza umana sottolineando gli stretti rapporti fra aspetti geoambientali e sviluppo insediativo. Vengono anche indicati i principali problemi di pericolosità ambientale, con considerazioni sull’evoluzione storica del rapporto fra lo sviluppo insediativo e l’ambiente.La cartografia prodotta, con relative note illustrative è la seguente: 1) Carta del microrilievo naturale; 2) Modello Digitale delle Altezze; 3) Carta dei depositi geologici superficiali; 4) Carta geomorfologica; 5) Carta dei geositi; 6) Carte delle esondazioni del XIX e XX secolo:a) Carta generaleb) Carta delle esondazioni del 1966, 1972 e 19737) Carta dell’allagabilità naturale potenziale

2003 - Conseguenze geomorfologiche di una faglia neotettonica nell’Alta Val Badia (Dolomiti) [Relazione in Atti di Convegno]
Corsini, Alessandro; Panizza, Mario
abstract

Si tratta di una faglia che si sviluppa nell’Alta Val Badia, con direzione NNW-SSE, lungo l’allineamento Col da Oi - rifugio Gardenaccia - Col Alto - Passo Incisa - Rio Salvazza, identificata per la prima volta da Panizza & alii (1978). Essa ha avuto importanti conseguenze geomorfologiche sia dirette, quale la formazione di numerosi piani e scarpate di faglia, sia indirette, quali i numerosi, vari, profondi ed estesi fenomeni di frana che si rinvengono lungo tutto il suo percorso. Viene qui illustrato il quadro, aggiornato sulla base dei rilievi condotti negli ultimi anni e avvalorato da datazioni al radiocarbonio di corpi di frana legati alla presenza della linea tettonica, delle evidenze geomorfologiche e geologiche di campagna che permettono di confermare e precisare le ipotesi di Panizza & alii (1978) già riprese successivamente da Castaldini & Panizza (1991). In particolare, tutti i dati, le evidenze e gli indizi morfoneotettonici e geologici rinvenuti permettono di classificare il lineamento come “elemento neotettonico ritenuto attivo in base ai numerosi, qualificati e congruenti indizi geomorfologici” secondo la nomenclatura di Panizza & alii (1987). Essi inoltre fanno ritenere la faglia attiva nel Pleistocene e forse nell’Olocene, con movimento prevalentemente orizzontale destrorso. La faglia, infine, può essere ritenuta “capace”, sia secondo la definizione di IAEA che quella di USMRC (cfr. Caggiano, 1979).

2002 - A methodology for medium-scale seismic susceptibility maps: an example from the Modena Apennines (northern Italy) [Articolo su rivista]
Castaldini, Doriano; Barbieri, Massimo; Bettelli, Giuseppe; Capitani, M; Panizza, Mario
abstract

This paper describes a methodology for the implementation of medium-scale (1:50,000 scale) seismic susceptibility maps for assessingseismic hazard in territorial planning. It illustrates the research carried out in the Modena and Reggio Emilia Provinces with an examplein the Modena mid-Apennines (area between Zocca and Rocca Malatina).The research, supported by bibliographical investigations on Quaternary active faults and on earthquake-induced surface effects, wasorganised according to the following studies: 1) Study of the geological characteristics. Elaboration of “Geological maps”. 2) Study ofthe litho-technical characteristics for the identification of the areas which may show homogeneous litho-technical behaviour in theoccurrence of earthquakes. Elaboration of “Litho-technical maps” and of “Simplified litho-technical maps” 3) Study of geomorphologicalcharacteristics for the determination of geomorphological situations which may give local responses by causing relative amplification ofseismic waves and/or earthquake-induced instability. Elaboration of “Geomorphological maps” and of “Simplified geomorphologicalmaps”; 4) Study of seismic susceptibility characteristics for the identification of the areas prone to seismic amplification and/or earthquake-induced instability on the basis of previous data. Elaboration of “maps of seismic susceptibility”. In these maps, the litho-technicalfeatures potentially causing amplification are shown with zones classified from 1 to 5 according to the increase of amplification (amplificationfrom Low to High); the morphological features causing amplifications (scarps higher than 20 m, narrow and long ridges) areshown with linear symbols. The features causing earthquake-induced instability are shown with zones indicated with letters from A to Daccording to the following classes of instability: A) stable areas and intermediate stability areas; B) potentially unstable areas with possibleproblems regarding the bearing capacity of soils; C) potentially unstable areas prone to mass movements; D) unstable areas proneto mass movements. The Quaternary faults are also shown in the map. Therefore, in the maps of seismic susceptibility the classes ofsusceptibility can be shown as zones with an alphanumeric code defined through the combination of numbers, from 1 to 5, and letters,from A to D (or with different areal symbols or different corresponding colours).The collected information was stored by means of Geographic Information Systems (GIS). The procedures for the implementation ofthe “Maps of seismic susceptibility” were obtained by means of GIS operations starting from the geological map, geomorphological mapand the data base of the inventories of Quaternary active faults and earthquake-induced surface effects. These maps give a sufficientlydetailed picture of seismic hazard and susceptibility in the study area and can be easily consulted and understood by technicians fromadministration boards. The research herein described is qualitative and not quantitative and therefore, considering also the scale adopted,it can be considered as a grade 1 zonation (cf. TC4, 1999).

2002 - Aspetti di conservazione e gestione [Monografia/Trattato scientifico]
Marchetti, Mauro; Panizza, Mario; Paradisi, S.; Stoch, F.
abstract

Vengono trattate le caratteristiche geografico fisiche salienti dei torrenti montani

2002 - Geological and geomorphological data set for seismic susceptibility maps of Modena and Reggio Emilia Provinces (Northern Italy) [Relazione in Atti di Convegno]
Castaldini, Doriano; Barbieri, Massimo; Bettelli, Giuseppe; M., Capitani; Panizza, Mario
abstract

This paper illustrates the documents necessary for the implementation of medium-scale (1:50,000 scale) seismic susceptibility maps for assessing seismic hazard in territorial planning. It describes the research carried out in the Modena and Reggio Emilia Provinces with an example in the Modena mid-Apennines.

2002 - Idrogeologia [Monografia/Trattato scientifico]
Marchetti, Mauro; Panizza, Mario
abstract

vengono descritte le principali caratteristiche geografico fisiche dei torrenti montani

2001 - Geomorphology and Environmental Impact Assessment [Breve Introduzione]
Cendrero, A.; Marchetti, Mauro; Panizza, Mario; Rivas, V.
abstract

Introduction of the volume: M. MARCHETTI & V. RIVAS (eds.) (2001): Geomorphology and Environmental Impact Assessment. Balkema Publishers, 228 pp.

2001 - Geomorphology and Environmental Impact Assessment: a case study in Moena (Dolomites – Italy). [Capitolo/Saggio]
Marchetti, Mauro; Panizza, Mario
abstract

Moena is a small town at the intersection of three valleys (Fiemme, Fassa and San Pellegrino) in the Italian Dolomites (North-Eastern Alps).Due to the large number of holiday makers using the town's infrastructures both in summer and winter, the local authorities have acknowledged the need for the construction of a ring-road round Moena for the last twenty years.This paper analyses the relationships between landforms, in particular geomorphological assets, and the project of the road, and between processes and project, in order to assess impacts and risks and suggest the mitigation measures that should reduce them.Impacts are assessed by means of a geomorphological asset map deduced from the general geomorphological map and combined with considerations on the fragility and value of the geomorphological asset.Risks are assessed by means of a geomorphological hazard map deduced from the general geomorphological map and combined with considerations on the vulnerability of the project and other human properties.The research points out that impacts on the landforms are quite low whereas some risks are possible in the slope system crossed by the road. In fact, on the left slope of the Fassa Valley south of Moena some small slope processes are possible but their dimensions and amount of movement can be mitigated by diminishing the vulnerability of the road.

2001 - Historical Landslides Reactivated by Earthquake in the NW Apennines (northern Italy) [Relazione in Atti di Convegno]
Castaldini, Doriano; D'Amato Avanzi, G.; Mandrone, G.; Panizza, Mario; Pellegrini, Maurizio; Puccinelli, A.; Tellini, C.; Tosatti, Giovanni; Barbieri, Massimo
abstract

The results of a multidisciplinary research on historical landslides reactivated by earthquakes in the NW Apennines (Italy) are discussed. Investigations have led to the collection of 12 landslides reactivated by seismic shocks ranging from 3.3 to 6.5 magnitude. The rock-types involved are weak rocks, lithologically and/or structurally complex (flysch, clay shale and debris). In the study cases, earthquakes are considered as a triggering cause of reactivation of landslides controlled by rainfall.

2001 - Procedura per la Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) del Tracciato ad Alta Velocità nel comune di Castelfranco Emilia e aree limitrofe ((Provincia di Modena, Italia) [Articolo su rivista]
Panizza, Mario; Barbieri, Massimo; Bertens, J.; Bonachea, J.; Castaldini, Doriano; Corsini, Alessandro; Giusti, C.; Gonzalez Diez, A.; Marchetti, Mauro
abstract

This paper is about a procedure that has been developed for the assessment of geomorphological impacts and risks related to the construction of an High Speed Railway track. The method fits into general Multi-Criteria Analysis procedures and it is based on the use of GIS to store, elaborate and manage maps making up the basic components of impact and risk matrices

2000 - Geological and geomorphological studies in seismic hazard assessment for territorial planning. [Altro]
Castaldini, Doriano; Barbieri, M.; Bettelli, Giuseppe; Capitani, M.; Panizza, Mario
abstract

This paper proposes a methodology of geological and geomorphological studies for assessing seismic hazard in territorial planning. In particular, it illustrates the research in progress in the Provinces of Modena and Reggio Emilia (northern Italy) with a case study in the Modena Apennines (the Pavullo nel Frignano area, which was the epicentre of the latest and strongest earthquake affecting the study area). The research is carrying out by means of a collaboration between the University of Modena and Reggio Emilia and the administration boards of the Provinces of Modena and Reggio Emilia. Moreover, it is part of the scientific activities of the CERG (European Centre on Geomorphological Hazards of Strasbourg, France). The territory of the Modena and Reggio Emilia Provinces has an overall surface of about 5,500 km2; the southern sector belongs to the Northern Apennines whereas the northern sector belongs to the Po Plain. The research is organised according to the following studies at different scales: (A) Small-scale studies 1) Research on geological, structural, neotectonic, seismological and seismotectonic characteristics. Elaboration of the following documents: 1a) geological-structural map (scale 1:100,000); 1 b) tectonic sketch with location of seismic epicentres (scale 1:100,000); 1c) map of seismic epicentres (scale 1:100,000); 1d) geological sections with location of seismic epicentres; 1e) list of earthquakes in the Modena and Reggio Emilia Provinces and surrounding areas; 1f) map of the Quaternary active faults (scale 1:100,000); 1g) data base of the Quaternary active fault inventory. 2) Historical and bibliographic research on earthquake-induced surface effects. Elaboration of the following documents: 2a) map of earthquake-induced surface effects (scale 1:100,000); 2b) data base of earthquake-induced surface effects inventory. (b) Medium-scale studies: 1) Study of geological characteristics: identification of the geological setting of the study area. Elaboration of geological map (scale 1:50,000). 2) Study of lithological-structural characteristics:: the units making up the geological structure of the study area have been described and assembled on a lithological-structural basis, taking into account the parameters concerning composition, degree of cementation, type of stratification and state of the joints. Elaboration of “Litho-structural map” and of “Simplified litho-structural map aimed to seismic susceptibility” (mapping of the areas which may show homogeneous lithological-structural behaviour in concomitance with seismic shocks) (scale 1:50,000). 3) Study of geomorphological characteristics: identification of the geomorphological setting of the study area for the determination of geomorphological situations which may give local responses to seismic acceleration (by causing either attenuation or amplification) and earthquake-induced instability. Elaboration of “Geomorphological map” and of “Simplified geomorphological map aimed to seismic susceptibility” (scale 1:50,000). 4) Study of seismic susceptibility characteristics: identification of the areas prone to seismic amplification (morphological and/or litho-structural features causing amplification) and earthquake-induced instability (unstable area, area proneness to instability for morphological and/or litho-structural features) on the basis of previous data elaborated at small and medium scale. Elaboration of “Map of the areas prone to seismic amplification and earthquake-induced instability” (scale 1:50,000). The collected information has been retrieved in order to be used by means of Geographic Information System (GIS). The “Map of the areas prone to seismic amplification and earthquake-induced instability” will give a sufficiently detailed picture of seismic hazard and susceptibility in the study area. This map can be easily consulted and understood also by the technicians of the administration boards, who

2000 - Integrated GIS data set and 3d analysis for environmental impact assessment in the Castelfranco Emilia area (Modena Province, Northern Italy). [Relazione in Atti di Convegno]
Barbieri, Massimo; Bertens, J.; Castaldini, Doriano; Giusti, C.; Gonzalez Diez, A.; Marchetti, Mauro; Panizza, Mario
abstract

In this work is presented a database sets in order in order to analyse an Environmental Impact Assessment (EIA), Geographical Information System (GIS), Geomorphology, Castelfranco Emilia, Modena Province

1998 - An integrated approach for analysing earthquake-induced surface effects: A case study from the Northern Apennines, Italy [Articolo su rivista]
Castaldini, Doriano; Genevois, R; Panizza, Mario; Puccinelli, A; Berti, M; Simoni, A.
abstract

This paper illustrates research addressing the subject of the earthquake-induced surface effects by means of a multidisciplinary approach: tectonics, neotectonics, seismology, geology, hydrogeology, geomorphology, soil/rock mechanics have been considered. The research is aimed to verify in areas affected by earthquake-triggered landslides a methodology for the identification of potentially unstable areas. The research was organized according to regional and local scale studies. In order to better emphasise the complexity of the relationships between all the parameters affecting the stability conditions of rock slopes in static and dynamic conditions a new integrated approach, Rock Engineering Systems (RES), was applied in the Northern Apennines. In the paper, the different phases of the research are described in detail and an example of the application of RES method in a sample area is reported. A significant aspect of the study can be seen in its attempt to overcome the exclusively qualitative aspects of research into the relationship between earthquakes and induced surface effects, and to advance the idea of beginning a process by which this interaction can be quantified. (C) 1998 Published by Elsevier Science Ltd. All rights reserved.

1998 - An integrated approach for analysing earthquake-induced surface effects: a case study in the Montese area (Province of Modena, Northern Apennines, Italy) [Capitolo/Saggio]
Bernagozzi, G.; Bertacchini, Milena; Berti, M.; Bettelli, Giuseppe; Bollettinari, G.; Castaldini, Doriano; Cuzzani, M. G.; Genevois, R.; Gibertini, M.; Meletti, C.; Panini, Filippo; Panizza, Mario; Pellegrini, Maurizio; Simoni, A.; Tosatti, Giovanni; Zucchi, Marco
abstract

This paper describes the “I Lazzari di Maserno” landslide (Northern Apennines, Italy) which resumed its activity on 1st January 1996, following a 3.3 magnitude seismic shock that struck a vast sector of the north-western Apennines. The area is geologically characterised by clastic rock types belonging to Ligurian and epi-Ligurian Units. The landslide is ascribable to a slow, intermittent movement taking place along rotational and rotational-translational surfaces of rupture, accompanied by earth flows in the most superficial portion. During 1996 and in the following years several subsurface investigations and instrumental surveys were carried out; they allowed detailed knowledge of the geometrical, mechanical and kinematic characteristics of the landslide body to be obtained. In particular, the levels of soil subject to load decrease and the depth of the slip surfaces were identified and the mechanisms of rupture were reconstructed.

1998 - Indagini preliminari per la definizione della pericolosità da frana nella conca di Corvara in Badia (Dolomiti). [Articolo su rivista]
Corsini, Alessandro; Panizza, Mario; Pasuto, A.; Silvano, S.; Siorpaes, C.; Soldati, Mauro
abstract

La presente nota costituisce dunque un contributo preliminare ai fini della valutazione della pericolosità da frana nella conca di Corvara in Badia. In particolare, dopo una descrizione delle caratteristiche geologiche e geomorfologiche, viene illustrata la frana di Corvara, il dissesto più imponente dell’Alta Badia. Lo studio di tale fenomeno presenta importanti risvolti applicativi sia perché il piede dell'accumulo lambisce l'abitato di Corvara sia perché sono interessati dal movimento la strada statale che scende dal Passo di Campolongo e alcuni impianti di risalita. Il presente studio si inserisce nell'ambito del progetto NEWTECH (“New technologies for landslide hazard assessment and management in Europe”) finanziato dalla Commissione Europea, DG XII, nell’ambito del Programma ENVIRONMENT & CLIMATE.

1998 - La geomorfologia applicata al rischio e all'impatto ambientali: esempi di ricerche in ambito europeo [Relazione in Atti di Convegno]
Marchetti, Mauro; Panizza, Mario; Soldati, Mauro
abstract

L'articolo tratta di ricerche geomorfologico-applicative riguardanti casi di rischio e impatto ambientali affrontati nell'ambito di progetti europei.

1998 - Report on the Use of New Landslide Susceptibility Mapping Techniques [Capitolo/Saggio]
Panizza, Mario; Corsini, Alessandro; Soldati, Mauro; Tosatti, Giovanni
abstract

Researchers from Modena University collaborated with researchers from Spain, Portugal and The Netherlands to develop and apply a new common methodological approach to geomorphological investigations, mapping and landslide hazard assessment using GIS. The report outlines how the task was fulfilled by the research teams involved in this project.

1998 - Valutazione della pericolosità da frana nell’area di Corvara in Badia (Dolomiti) [Capitolo/Saggio]
Panizza, M.; Bollettinari, G.; Bonomi, T.; Cavallin, A.; Corsini, A.; De Amicis, M.; Gandolfi, M.; Marchetti, M
abstract

1997 - The Use of New Mapping Techniques and GIS to Assess Landslide Susceptibility [Capitolo/Saggio]
Panizza, Mario; Soldati, Mauro; Bollettinari, G.; Corsini, Alessandro; Tosatti, Giovanni
abstract

Researchers from Modena University worked along with researchers from other European countries to develop a new common methodological approach to geomorphological investigations, mapping and landslide hazard assessment using GIS.

1996 - Temporal occurrence and activity of landslides in the area of Cortina d'Ampezzo (Dolomites, Italy) [Articolo su rivista]
Panizza, Mario; A., Pasuto; S., Silvano; Soldati, Mauro
abstract

This article shows the results of research on landslides carried out in the area of Cortina d'Ampezzo (Dolomites, Italy) within the framework of the EPOCH Project of the European Community. The investigated area, where tourism activities and infrastructures are highly developed, has been affected by several landslides since the retreat of the Wurmian glaciers and is at present still affected by active slides and flows which endanger some villages. After a geological and geomorphological description, the distribution in space and time of landslides which occurred in the surroundings of Cortina d'Ampezzo is presented. The type, activity, frequency and, when possible, the age of mass movements have been outlined. Furthermore, special attention is focused on the landslides active at present which are reactivations of ancient movements. The results from the monitoring systems, which were installed in order to survey kinematic and hydrogeologic parameters and define the movement rate, are shown. The research enables the reconstruction of the post-Wurmian geomorphological evolution of a site in the Dolomites that appears to be very peculiar both on account of the wide distribution of landslides and the intense human activity.

1995 - Geomorphology and environmental impact assessment: a methodologic approach [Articolo su rivista]
Cavallin, A.; Marchetti, M.; Panizza, M.
abstract

Two different paths to define geomorphologic environmental impact assessment are outlined. The first considers the relationships between a project and landforms or raw materials, the second the relationships between a project and geomorphologic processes. The term "impact' (I) refers to the relationships among a project, landforms and geomorphologic raw materials, and can be expressed as: I = Ga × F × Ha where: Ga=geomorphologic asset, F=fragility, Ha=human activity related to a project. The term risk (R) refers to the relationships between a project and geomorphologic processes, and covers the expected numbers of lives lost and persons injured, damage to property and the disruption of economic activity by a natural phenomenon. Risk can be expressed as: R=E × V × H, where: E=element at risk, V=vulnerability (ie the degree of loss that a set of elements at risk might suffer if a natural phenomenon of given magnitude recurs at given intervals), H=natural hazard (ie a potentially damaging phenomenon, often expressed as the probability of occurrence in a given area within a specific period). There are four methods of assessing hazards: direct measurements; mechanical models and calculations; overlaying thematic maps of potential causal factors; the statistical approach to effects, including recurrence. -from Authors

1995 - Part 1: EIA and landforms [Articolo su rivista]
Marchetti, M.; Panizza, M.
abstract

A landform can be considered as a geomorphologic asset. It can be regarded as such not only on the basis of scenic, social, economic and cultural value, but also on the basis of other criteria related to the more general scientific concept of an asset. The methods for recognizing and evaluating geomorphologic assets on a scientific basis can be subdivided into two phases: 1) geomorphologic survey and mapping, and 2) selection from the geomorphologic maps of those landforms that may be considered as assets. Here, evaluations of geomorphologic assets in three different areas are presented. -from Authors

1995 - Special EU project issue: geomorphology and environmental impact asssessment [Articolo su rivista]
Panizza, M.; Fabbri, A. G.; Marchetti, M.; Patrono, A.
abstract

This issue presents the proceedings of a workshop held in Laredo, Spain, September 1995. Environmental impact studies aim to evaluate the suitability of a project or plan by assessing the quality of the environment. Papers represent a manual of methods for extracting from geomorphologic components, processes and assets the basic information needed to insert geomorphologic considerations into environmental research and EIA. Research includes identification of three main groups of geomorphologic components: processes (potential geomorphological hazards); landforms (potential geomorphological resource/assets); and raw materials (potential geomorphological resources). Guidelines are presented on the following subjects at the interface of geomorphology and EIA: the general concepts to connect geomorphology and EIA; analytical methods dealing with geomorphologic processes, landforms and assets, including the use of GIS; the use of environmental indicators, and issues deriving future research. -from Editors

1994 - Environmental research for the Identification and assessment of geomorphological assets - Methods and examples [Articolo su rivista]
Carton, A.; Cavallin, A.; Frarscavilla, F.; Mantovani, F.; Panizza, M.; Pellegrini, G. B.; Tellini, C.; Bini, A.; Castaldini, D.; Giorgi, G.; Floris, B.; Marchetti, M.; Soldati, M.; Surian, N.
abstract

A method for thè elaboration of geomorphological asset maps is presented. The geomorphological assets are characterized by scientific, cultural, socio-economic and landscape attributes. Scientific attributes may vary (peculiar geomorphologic evolution; educational value; palaeogeomorphological environmental importance; naturalistic rarity; and ecological assessment) and each value may have a different rank (global, national, regional, locai, or none). Manual and computer techniques to elaborate thematic maps are reported as applied to different test sites in thè Alps, Apennines and Po Plain.

1993 - Outline of the "Map of the Major Active Faults in the Holocene" between the Po and Piave Rivers and Lake Como (Northern ltaly) [Relazione in Atti di Convegno]
Castaldini, Doriano; Panizza, Mario; Slejko, D.
abstract

The study consist in the compilation of the "Map of the Major Active Faults in The Holocene" between the Po and Piave Rivers and Lake Como (Northern ltaly) and in a catalogue of the faults that appear on the map. Overall 32 map have been included on the map and in the catalogue.

1992 - Breve illustrazione di un contributo al sottoprogetto ILP "Carta del mondo delle principali faglie attive per l'Italia Settentrionale" [Articolo su rivista]
Castaldini, D.; Panizza, M.; Slejko, D.
abstract

Viene brevemente illustrato il primo contributo italiano al sottoprogetto ILP World Map of Major Active Faults. che consiste nell'elaborazione di una Map of Active Faults in the Holocene (ultimi 10.000 anni b.P.).

1992 - “Temporal occurrence and forecasting of landsliding in the European Community”: Il Progetto generale e le ricerche nelle Dolomiti [Relazione in Atti di Convegno]
Panizza, Mario; Soldati, Mauro
abstract

Viene illustrato il progetto finanziato dall'Unione Europea dal titolo “Temporal occurrence and forecasting of landsliding in the European Community”, che riguarda la ricorrenza e previsione delle frane nel territorio dolomitico.

1991 - European Experimental Course on Applied Geomorphology. Vol. 2 - Proceedings [Curatela]
Panizza, Mario; Soldati, Mauro; Coltellacci, Marco Maria
abstract

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1991 - Inventario delle faglie attive tra i fiumi Po e Piave e il lago di Como (Italia Settentrionale). [Articolo su rivista]
Castaldini, Doriano; Panizza, Mario
abstract

RIASSUNTO - Inventario delle faglie attive tra i fiumi Po e Piave e il lago di Como (Italia Settentrionale). Viene illustrato l'inventario delle faglie attive, nel settore dell'Italia Settentrionale compreso tra i fiumi Po e Piave e il lago di Como e nell'intervallo di tempo compreso fra il Pleistocene medio e l'Olocene (da 700.000 a.b.P. ad oggi). Una prima parte della pubblicazione offre una panoramica sulle varie formulazioni di "faglia attiva" proposte dalla letteratura geologica, illustra la definizione qui adottata ed espone i criteri applicati nella preparazione dell'inventario. Questo è stato realizzato sulla base di una dettagliata e puntuale analisi della bibliografia neotettonica, attraverso le seguenti fasi: selezione preliminare delle faglie, ricerca bibliografica sulle singole faglie, elaborazione di una "Carta delle faglie attive", schedatura delle faglie. In particolare, la "Carta delle faglie attive" è stata redatta alla scala 1:500.000 : in essa sono riportate le varie faglie numerate, classificate in "attive e "ritenute attive" e suddivise in “affioranti” e “coperte”. Le schede riportano, per ciascuna faglia, o gruppi di faglie, l'ubicazione, il nome, la bibliografia neotettonica, il tipo di faglia, la giacitura, il rigetto, la lunghezza, i dati qualificanti per la valutazione, l'intervallo di attività, la classificazione, il grado di attività (determinato dal rapporto tra il rigetto e l'intervallo di attività) suddiviso in tre categorie, e le eventuali note. In totale sono state schedate e rappresentate in carta, 144 faglie di cui 24 sono risultate “Attive” e 120 “Ritenute Attive”. Gli Autori analizzano anche la distribuzione e le caratteristiche delle faglie inventariate ed elaborano una “Carta del grado di attività”. Da essa emerge che nell’area orientale le maggiori strutture denotano un grado di attività di II categoria (tasso di spostamento medio tra 1 e 0,1 mm/anno) mentre nell’area gardesana si individuano dislocazioni con grado di attività sia di II che di III categoria (tasso di spostamento medio minore di 0,1 mm/anno); localmente si riscontra uno spostamento medio maggiore di 1 mm/anno (grado di attività di I categoria). Rapportando questi dati ai più recenti lavori di neotettonica, gli Autori ritengono che i rilievi isolati dell’alta pianura bresciana non facciano parte del settore neotettonico prealpino, che il grado di attività del settore a Nord del L.di Garda sia stato sottostimato negli studi di dettaglio per mancanza di sicuri “markers” di riferimento per la datazione dell’attività delle faglie e che nel bacino dell’Adda e nelle Dolomiti, l’attività tettonica olocenica sia più diffusa di quanto sinora indicato. Inoltre mettono in evidenza la necessità di studi più uniformi, dettagliati e maggiormente integrati fra le diverse discipline che si occupano di neotettonica. Infine ritengono indispensabile la realizzazione di una banca dati sugli elementi tettonici attivi di cui questo lavoro rappresenta un primo contributo. ABSTRACT - Active faults inventory between the Po and Piave rivers and lake Como (Northern Italy). This paper illustrates the inventory of active faults located the sector of Northern Italy between the Po and Piave rivers and lake Como and which pertain to the interval ranging from the Middle Pleistocene up to the Holocene (700,000 B.P. to the Present). The first part of the paper reviews the various definitions of “active fault” in the geological literature, explains the definition adopted here, and specifies the criteria applied in the inventory. The basis for the inventory consists in a detailed and accurate analysis of the neotectonic literature according to the following stages of research: preliminary fault selection, bibliographic research on the individual faults, compilation of a “Map of active faults” and of the fault data sheets. The “Map of active faults”, on the sc

1988 - Contributo alla definizione del limite tra evidenze di Neotettonica e fenomeni dovuti ad altre cause [Articolo su rivista]
Castaldini, Doriano; Panizza, Mario
abstract

Nel lavoro vengono illustrati vari ese,pi di ricerche a carattere geomorfologico che, in stretta connessione con dati di tipo geopedologico, geologico strutturale ecc., hanno messo in evidenza l'attività o hanno escluso la presenza di elementi neotettonici lineari. Gli esempi descritti si trovano nell'Italia nord-orientale.

1988 - Elementi per la valutazione del rischio sismico [Capitolo/Saggio]
Panizza, Mario; Castaldini, Doriano; Piacente, Sandra
abstract

Il saggio è indirizzato alla valutazione di alcuni elementi per la valutazione del rischio sismico della Provincia di Modenanattraverso la storia sismica, la geologia, e le conoscenze qualitative degli eventi tettonici recenti, delle condizioni geolitologiche e della franosità.

1988 - Guidebook for the excursions in the Modena and Verona areas [Abstract in Atti di Convegno]
Castaldini, Doriano; Carton, Alberto; Cremaschi, M.; Gasperi, Gianfranco; Gorgoni, Carlo; Nora, E.; Panizza, Mario; Pellegrini, Maurizio; Tosatti, Giovanni
abstract

The main geological and geomorphological features characterising the Modena Apennines and the Verona upper plain are described.

1988 - Morfoneotettonica del L. Baikal e della Tunka Valley (U.R.S.S.) [Articolo su rivista]
Castaldini, Doriano; Panizza, Mario
abstract

Gli autori descrivono le caratteristiche morfoneotettoniche del Lago Bajkal e della Tunka Valley nell' U.R.S.S.. Si tratta di un Rift Basin e di una Rift Valley, rispettivamente, tutt'ora attivi.

1987 - Neotectonic research in applied geomorphological studies [Articolo su rivista]
Panizza, Mario; Castaldini, Doriano; Bollettinari, G.; Carton, A; Mantovani, F.
abstract

The authors illustrate several methods for geomorphological and morpho-neotectonic analysis focused on different practical applications.

1982 - Geomorfologia del territorio di Febbio tra il M. Cusna e il F.Secchia (Appennino Emiliano) [Articolo su rivista]
Bettelli, Giuseppe; Bollettinari, G.; Carton, Alberto; Castaldini, Doriano; Panizza, Mario; Piacente, Sandra; Bernini, M.; Clerici, A.; Tellini, C.; Vittorini, S.; Canuti, P.; Moisello, U.; Tenti, G.; Dramis, F.; Gentili, B.; Pambianchi, G.; Bidini, D.; Lulli, L.; Rodolfi, G.; Busoni, E.; Ferrari, G.; Cremaschi, M.; Marchesini, A.; Accorsi, C. A.; BANDINI MAZZANTI, M.; Francavilla, F.; Marchetti, G.; Vercesi, P. L.; DI GREGORIO, F.; Marini, A.
abstract

Si tratta di un ampio studio interdisciplinare che illustra le caratteristiche strutturali, climatiche e idrologiche, geomorfologiche, geomorfiche quantitative, pedologiche, archeologiche, palinologiche ed evolutive del territorio di Febbio tra il M. Cusna e il F.Secchia nell' Appennino Emiliano.

1982 - ZANFERRARI, A.; BOLLETTINARI, G.; CAROBENE, L.; CARTON, A.; CARULLI, G.B.; CASTALDINI, D.; CAVALLIN, A.; PANIZZA, M.; PELLEGRINI, G.B.; PIANETTI, F.; SAURO, U. ; [Articolo su rivista]
Carton, Alberto; Castaldini, Doriano; Panizza, Mario
abstract

Nel lavoro sono sintetizzati ed elaborati, con modifiche, reinterpretazioni e aggiornamenti, i documenti prodotti dai ricercatori del Sottoprogetto "Neotettonica" (Progetto Finalizzato "Geodinamica" del C.N.R.) che hanno operato nell'Italia Nord Orientale dal 1977 al 1980

1981 - Considerazioni sul "Pronto intervento" in occasione di un terremoto distruttivo [Articolo su rivista]
Panizza, Mario; Bollettinari, G.; Carton, Alberto; Castaldini, Doriano; Piacente, Sandra
abstract

Sulla base dell'esperienza maturata dagli Auori in occasione dei forti sismi del Friuli (1976) e dell'Irpinia - Basilicata (1980) vengono illustrate le ricerche nel campo della Geomorfologia applicata alla Sismotettonica da condurre nei giorni immediatamente successivi a terremoti distruttivi.

1978 - Dati preliminari sulla neotettonica dei F° 11 (M.Marmolada) e 97 (S.Marcello Pistoiese) [Working paper]
Carton, Alberto; Castaldini, Doriano; Mantovani, F.; Panizza, Mario; R., . SPINA
abstract

1978 - Esempi di morfoneotettonica nelle Dolomiti occidentali e nell'Appcnnino modenese [Articolo su rivista]
Panizza, Mario; Carton, Alberto; Castaldini, Doriano; Mantovani, F.; Spina, R.
abstract

Sono illustrati alcuni esempi di deduzioni neotettoniche fatte in base a studi di Morfotettonica. Vengono illustrati alcuni esempi che riguardano tre aree: due nelle Dolomiti e una nell'Appennino modenese.

1978 - Metodologie e primi risultati di neotettonica nel Modenese e territori limitrofi [Articolo su rivista]
Annovi, A.; Carton, Alberto; Castaldini, Doriano; Colombetti, Alessandro; Fazzini, Paolo; Fregni, Paola; Gasperi, Gianfranco; Gelmini, Rodolfo; Loschi, Anna Giustina; Mantovani, F.; Panizza, Mario; Pellegrini, Maurizio; Sighinolfi, Giampaolo; Spina, PIER RUGGERO
abstract

L'articolo rappresenta la sintesi dei risultati di studi di neotettonica nel Modenese e territori limitrofi conseguiti da ricercatori dell'Istituto di Geologia dell'Università di Modena.