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Federico Maria MUCCIARELLI

Professore Ordinario
Dipartimento di Economia "Marco Biagi"


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Pubblicazioni

2024 - Società costituite all'estero - Trasferimento della sede all'estero [Monografia/Trattato scientifico]
Enriques, Luca; Mucciarelli, Federico
abstract

Questo commento agli articoli 2507-2510 contiene una nuova lettura sistematica della disciplina delle società estere in Italia, aggiornata alla luce della riforma organica delle società di capitali di cui al d.lgs. 6/2003 e con riferimento agli sviluppi del diritto dell’Unione Europea degli ultimi vent’anni in materia di libertà di stabilimento, soprattutto, ma non solo, grazie all’opera della Corte di Giustizia. In particolare, a partire dal caso Centros, la giurisprudenza della Corte di Giustizia ha posto significativi limiti alla libertà degli Stati di impedire agli operatori economici di scegliere in quale Stato membro della UE dare veste societaria alla propria impresa e, dunque, a quale diritto societario assoggettarsi (c.d. arbitraggio normativo). Questa giurisprudenza, unitamente alle disposizioni della Direttiva 2017/1132 in materia di succursali di società costituite in altri Stati membri (precedentemente contenute nell’Undicesima Direttiva di armonizzazione del diritto societario), impone di riconsiderare la stessa conformità delle disposizioni del codice civile con il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea e con la legislazione dell’Unione Europea in materia di società, in maniera da suggerirne letture compatibili con il quadro così delineato a livello di ordinamento UE. Il presente commento, oltre a fornire le linee essenziali del trattamento internazionalprivatistico delle società estere, fornisce al lettore un quadro completo e approfondito delle disposizioni codicistiche applicabili alle sedi secondarie di società estere in Italia, anche in vista della possibilità che in Italia, com’è avvenuto in altri Stati membri della UE, prenda piede il fenomeno dell’esterovestizione delle imprese in forma societaria, al fine di fruire del beneficio della responsabilità limitata a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle richieste dall’ordinamento nazionale. La presente edizione, inoltre, affronta anche due importanti innovazioni del diritto italiano introdotte su impulso del diritto dell’Unione Europea. La prima di queste innovazioni è contenuta nel nuovo art. 2508-bis, introdotto dal d.lgs. 183/2021 in attuazione della Direttiva 2019/1152 in materia di digitalizzazione del diritto societario, articolo che disciplina la registrazione e cancellazione telematica delle sedi secondarie di società rette dalla legge di altri Stati membri della UE. La seconda è contenuta nel nuovo art. 2510-bis (articolo unico di un nuovo Capo XI-bis del codice civile), introdotto dal d.lgs. 19/2023 che attua la Direttiva 2019/2121 sulle trasformazioni, fusioni e scissioni transfrontaliere: questo articolo disciplina in maniera innovativa, rispetto al diritto precedente, il trasferimento della sede sociale all’estero deliberato al di fuori di un’operazione di trasformazione internazionale (rendendo una simile scelta inammissibile).


2023 - Costituzione digitale delle società e interconnesione dei registri [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Nel dibattito europeo degli ultimi anni, l’attenzione è incentrata sull'obbiettivo di accorciare i tempi per la costituzione di nuove società, anche per estendere il più possibile il beneficio della responsabilità limitata. In questo contesto, la direttiva digitalizzazione (2019/1151) affronta i vari problemi sollevati dalla costituzione digitale delle società, tra cui la necessità di identificare i soci fondatori, non presenti fisicamente davanti all’autorità che riceve o vaglia l’atto costitutivo, e la possibilità di usare modelli statutari standard. Questo contributo analizza le norme di attuazione della direttiva e la loro evoluzione; tra le scelte del legislatore italiano spicca il mantenimento dell'atto pubblico.


2023 - Il diritto societario italiano e le società estere con oggetto nel territorio nazionale. [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

La Cassazione rimette alla Corte di Giustizia un quesito pregiudiziale sulla compatibilità con la libertà di stabilimento dell'art. 25, 1° comma, secondo periodo, l. 218/1995, in base al quale la legge italiana si applica alle società estere con sede amministrativa o oggetto sociale in Italia. In attesa della sentenza della Corte di Giustizia, questa nota suggerisce che l'art. in esame sia compatibile con il diritto UE nella misura in cui le norme italiane richiamate sono solo quelle compatibili con il test di proporzionalità per raggiungere obiettivi di interesse generale (c.d. "test- Gebhard").


2022 - General principles of EU corporate and insolvency law [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

In advanced capitalist countries, economic activities are predominantly run through legal entities called ‘companies’ or ‘corporations, whose members are not personally liable for the business’ debts. All jurisdictions provide for special rules, departing from general contract and tort law, aimed at regulating companies’ internal affairs and their distress. Over more than 40 years, the European Union (formerly the European Community) has enacted a large number of directives aimed at harmonising company law rules across Member States. These directives address issues ranging from companies’ formation and their financial structure to specific corporate transactions, such as capital amendments, mergers, and divisions. These harmonising measures are based on provisions of the Treaty that allow actions aimed at repealing restrictions to freedom of establishment and at approximating Member States’ laws in order to create a single market. Regarding corporate distress situations, the European Union has recently approved a directive that aims at harmonising Member States’ rules on restructuring frameworks, while general insolvency law proceedings fall within the competence of Member States. The EU, however, has unified the private international law criterion establishing which Member State is competent to hear and regulate insolvency cases. In particular, the general criterion is the debtors’ centre of main interests, which is ‘the place where the debtor conducts the administration of its interests on a regular basis and which is ascertainable by third parties’. In this complex scenario, it is therefore worth asking whether general principles of company or insolvency law exist in the EU. It is shown that some common features and a few general principles can be isolated regarding company law, while the answer is much more uncertain regarding insolvency regimes.


2022 - La costituzione digitale di società nell'evoluzione del diritto societario europeo [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

L’evoluzione tecnologica, in particolare riguardo all’informatica e all’uso di algoritmi, non impatta solamente sul funzionamento interno delle società, ma anche sulla stessa nascita dell’ente e, in generale, sulle opportunità concesse ai privati di costituire agevolmente enti societari come veicolo delle proprie attività. Il saggio affronta questo fenomeno di semplificazione, inserendolo nel contesto storico di come si è evoluto il procedimento di costituzione di società dotate di "personalità giuridica" nel corso degli ultimi due secoli.


2022 - La realtà del sistema dualistico in Italia e l’ignavia del legislatore [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Since 2004, Italian companies can opt for a “two-tier” system, whereby their general meetings appoint the members of a supervisory board, which is deemed to hire and fire directors. The political philosophy behind this reform was that companies should be free to select the best-tailor model that fits to their need, as no system proves superior to any other. The “two-tier” system was meant to be used by widely-held companies, yet, as a matter, it is only being adopted by a limited number of closely-held companies: between 65 and 68 out of more than 30 thousand, as of 31.12.2021. In other words, the Italian legal and economic system has rejected this innovation. From a theoretical standpoint, this seems to be a case of rejection of a legal transplant, whereby legal institutions with a foreign origin (in this case, the German company law system) are introduced in another legal environment without significantly impacting private actors’ choices. The reason for such a rejection is unclear, maybe it could be simply due to path dependence. Such a failure, however, also indicates that the very question of whether a governance system is superior to other systems is wrong: each institutional setting, including governance systems, grows organically within a given legal system and cannot be disentangled from its own social and legal environment. This should be a guide for political actors and policymakers for any reform to be developed over the next years.


2021 - Codice della crisi e insolvenze transfrontaliere: problemi aperti e prospettive [Relazione in Atti di Convegno]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Analisi delle norme in materia di giurisdizione internazionale contenute nel codice della crisi e le loro implicazioni sulla selezione del diritto applicabile, collocandole nel contesto del diritto dell’Unione Europea e, in generale, del diritto internazionale privato relativo alle procedure concorsuali.


2021 - Perseguire un diritto societario “sostenibile”: un obiettivo sincero? [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Questo studio descrive i programmi della UE che mirano a rendere l’attività delle società “sostenibile” dal punto di vista ambientale e sociale. Questi programmi evidenziano la consapevolezza di quanto siano cresciute le diseguaglianze negli ultimi decenni e dell’impatto ambientale delle attività economiche. Sulla base di queste analisi, la UE intende far sì che le società agiscano sul mercato in maniera “sostenibile”. A dire il vero, il dibattito sugli scopi delle società e l’interesse sociale è tutto fuorché nuovo. Inoltre, lo stesso concetto di “sostenibilità” è ambiguo, perché nello stesso concetto vengono combinati due obiettivi diversi: l’obiettivo di perseguire l’interesse dei soci sul lungo periodo e l’obiettivo di considerare anche interessi di altri “stakeholder” diversi dai soci.


2021 - Ricomporre il nesso spezzato: giurisdizione e legge applicabile alle imprese multinazionali [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Le imprese multinazionali, che operano in molteplici paesi, spezzano il nesso tra i circuiti politici di formazione della legge e i meccanismi di produzione e commercializzazione delle merci. In altri termini, lo Stato che decide le regole cui va soggetta la società capofila (ossia tanto la lex societatis quanto le regole sulla produzione e la commercializzazione) sarà diverso dallo Stato competente a decidere e implementare le regole che deve rispettare la controllata o il fornitore. La situazione più estrema si verifica quando le imprese a valle della catena del valore, situate in paesi in via di sviluppo, pongano in essere azioni tanto lesive della salute o dell’integrità fisica di persone, di intere comunità o dei lavoratori da essere classificate come violazioni di diritti umani. il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che raccomanda alla Commissione di adottare una direttiva che imponga doveri di « diligenza » in capo a società europee per evitare la violazione di diritti umani e danni ambientali commessi non solo da proprie società controllate situate in paesi terzi, ma anche da fornitori e subfornitori lungo la « catena del valore ». L'articolo in analizza i problemi legati alla giurisdizione riguardo a cause civili per risarcimento del danno verso le società capofila (quando i danni sono prodotti da società a valle situate in paesi in via di sviluppo) e la legge applicabile a questi risarcimenti.


2021 - Riconoscibilità del centro degli interessi principali del debitore: una questione di punti di vista. [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, F. M.
abstract

Commento alla sentenza della Corte di Giustizia C-235/19 La Corte sul Centro degli Interessi Principali e la legge applicabile all'insolvenza di persone fisiche che abbiano spostato la propria residenza da uno Stato membro ad un altro prima dell'apertura della procedura.


2020 - Der EuGH entscheidet über die Anwendung der actio pauliana auf Spaltungen von Gesellschaften [Articolo su rivista]
Mucciarelli, F. M.
abstract

Commento a sentenza della Corte di Giustizia sulla revocabilità della scissione tra società.


2020 - Doveri degli amministratori di società in crisi, lex concursus e sovranità nazionale [Articolo su rivista]
Mucciarelli, F. M.
abstract

In base al nuovo Codice della Crisi d’impresa, gli amministratori di società devono rilevare tempestivamente lo stato di “crisi” e devono senza indugio adottare uno degli strumenti previsti superarla. Queste norme pongono un pro-blema di ampia portata, legato all’applicazione della libertà di stabilimento nella UE. È noto, infatti, come la giurisprudenza della Corte di Giustizia, a partire dalla sentenza Centros del 1999, abbia liberalizzato la possibilità di co-stituire società negli Stati Membri della UE, anche se esse svolgono intera-mente la propria attività in altro Stato Membro; inoltre, lo Stato ospitante de-ve riconoscere le società costituite in altro Stato Membro rispettando la lex so-cietatis del paese d’origine. Gli Stati che “ospitano” pseudo foreign corpora-tions, peraltro, hanno interesse a non sottrarre al circuito decisionale democra-tico nazionale le regole che toccano interessi locali. Di recente, perciò, la Corte di Giustizia ha affermato che i doveri degli amministratori nella fase di “crisi” riguardino le condizioni per l’apertura della procedura di insolvenza e, quindi, possano essere classificate come “diritto fallimentare”; di conseguenza, lo Stato in cui la società insolvente ha situato il centro dei propri interessi principali potrà applicare le proprie norme, anche se la società è stata costituita secondo una diversa lex societatis. Il presente lavoro, chiarisce questi aspetti riguardo ai doveri degli amministratori di società italiane in crisi, concludendo che tali doveri rientrino – anche per il diritto internazionale privato italiano – nella lex concursus e che, quindi, si applichino a società straniere insolventi, anche di Stati Membri della UE, che operino in Italia.


2020 - La rideterminazione del prezzo dell’opa: il Consiglio di Stato ridimensiona i poteri della Consob [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, F. M.
abstract

Nota alla Sentenza del Consiglio di Stato in materia di poteri della Consob di rideterminare il prezzo dell'opa obbligatoria per collusione tra offerente e cedente del pacchetto di maggioranza (caso 'Tronchetti Provera'). La sentenza doveva attuare una sentenza della Corte di Giustizia, che imponeva ai giudici italiani di interpretare la nozione di "collusione" del Testo Unico della Finanza in maniera da garantire certezza del diritto. Il Consiglio di Stato, ritiene che l’unica maniera per garantire la certezza del diritto, richiesta dalla Corte di Giustizia, sia di includere un’elemento soggettivo nella nozione di “collusione” (ossia: occorre dimostrare che l'offerente avesse intenzionalmente operato per ridurre il prezzo dell'opa). Il commento conclude criticando questa soluzione, che in pratica rende la norma poco stringente.


2020 - Making the Case for a Rome V Regulation on the Law Applicable to Companies [Articolo su rivista]
Mucciarelli, F. M.; Gerner-Beuerle, C.; Schuster, E.; Siems, M.
abstract

There is significant legal variation and uncertainty in the conflict of laws rules applicable to companies in the EU. While the case law of the Court of Justice on the freedom of establishment has clarified some questions, it is evident that case law cannot provide for an adequate level of legal certainty. The main recommendation of this article is that private international company law in the EU should be harmonized. The article discusses the main challenges that a future regulation to this effect—called here ‘Rome V Regulation on the Law Applicable to Companies’—would have to overcome. Some of those are of a political nature: for instance, countries may fear that it may become easier for companies to evade domestic company law (eg, rules of employee co-determination), and there are specific considerations that concern companies established in third countries. Another challenge is that a future regulation on the law applicable to companies has to be consistent with existing EU conflict of laws rules as regards, for example, insolvency and tort law, while also complying with the freedom of establishment of the Treaty. It is the aim of this article to discuss these questions in detail, notably the general considerations for harmonisation in this field, a potential harmonization based on the ‘incorporation theory’, how it may be possible to overcome some contentious issues such as the definition of the lex societatis or the relationship between the lex societatis and other areas of law, and the prospects for future international harmonization.


2020 - Ordine pubblico internazionale e par condicio creditorum [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract


2019 - Cross-Border Mergers and Reincorporations in the EU: An Essay on the Uncertain Features of Companies´ Mobility [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, F.
abstract

Cross-border mergers were made feasible in 2005 through the enactment of a specific Directive. In the wake of this directive, companies have been given a relatively neat regulatory framework for merging with other entities incorporated in the EU. Cross-border mergers can also be vehicles for mere reincorporations, when a company establishes a new entity in the target country and merges into it, with the practical result of converting into a company type of the targeted jurisdiction. In a cross-border merger, however, several hidden obstacles might emerge, due to the different regulatory frameworks involved and the discrepancies that may arise regarding the required documents or the procedural timing according to the law of the countries involved. Such discrepancies are, to a certain extent, unavoidable as they also hinge upon nation-specific scholarly and judiciary formants. In practical terms, differences as to regulatory frameworks and language-specific discrepancies risk reducing legal certainty and increasing transaction costs. Therefore, cross-border mergers seem to be a suitable vehicle for re-incorporations of big companies, while small enterprises are likely to find this mechanism burdensome or timeconsuming.


2019 - E pluribus unum? Language diversity and the harmonization of company law in the European Union [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico M.
abstract

This work addresses the impact of language diversity and nation-specific doctrinal structures on harmonized company law in the EU. With this aim, two emblematic case studies will be analysed. The first case study is related to the definition of ‘merger’ adopted in the Company Law Directive 2017/1132 (originally in the Third Company Law Directive and the Cross-Border Merger Directive); by relying on the example of the SEVIC case decided by the Court of Justice of the European Union (CJEU), it will be shown that scholars’ and courts’ conception of the definition of ‘merger’ varies according to own domestic doctrinal structures. The second case study is related to the notion of ‘registered office’, which is key for establishing the scope of several harmonizing provisions and the freedom of establishment; this paper analyses terminological fluctuations across language versions of EU legislation and the impact of domestic taxonomies and legal debates upon the interpretation of these notions. These case studies show that company law concepts, despite their highly technical nature, are influenced by discourse constructions conducted within national interpretative communities, and by the language used to draft statutory instruments and discuss legal issues. The task of the CJEU is to counterbalance these local tendencies, and yet it is unlikely that doctrinal structures, rooted in national languages and legal cultures, will disappear.


2019 - Governance pubblica e privata delle politiche pubbliche per obiettivi: una proposta di riforma della governance della Cassa Depositi e Prestiti [Articolo su rivista]
Enriques, Luca; Mucciarelli, F. M.
abstract

Governments’ mission-oriented policies can be funneled through the action of state-owned companies. In Italy, after the winding-up of IRI, a state holding entity, the only company that might play a role in organizing long-term industrial policies is Cassa Depositi e Prestiti, a bank owned by the Italian government whose main purpose is the financing of local governments and public projects. In recent years, this bank has also been authorized and encouraged to purchase stakes in non-financial firms. This paper describes the role of Cassa Depositi e Prestiti as a controlling or influential shareholder, shows how it is in a good position to act as a relatively autonomous actor for the implementation of mission-oriented policies, and makes some proposals to ensure that it can effectively exercise that role.


2019 - Market Soundings: The Interaction between Securities Regulation and Company Law in the United Kingdom and Italy [Articolo su rivista]
Mucciarelli, F. M.; Lombardo, Stefano
abstract

Before deciding on operations involving share issuance or sale, companies or shareholders may seek to disclose information to selected investors, in order to gauge their opinion on the envisaged market operation. Despite such “market soundings” risk violating the prohibition of insider trading, selective disclosures have been partially accepted in several European jurisdictions. Market soundings have been eventually regulated in the MAR, which clarifies under which circumstances they are allowed and the position of the involved parties. This article analyses the rules on market soundings in the MAR with regard to issuance in the secondary market and accelerated bookbuildings. In this context, the question arises of whether harmonised rules on market soundings are compatible with national company law regimes. To address this issue, it will be assessed how Italian and English company law regimes react toward selective disclosures. It will be shown that tension may still exist between uniform rules on market abuses and national company law rules, mostly with regard to directors’ duties and liabilities.


2019 - Opa collusiva, autonomia privata e poteri della Consob (con una digressione su legittimazione a impugnare e voto di lista) [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, F. M.
abstract

Commento a sentenza del Trib. Genova sul problema dell'opa obbligatoria con collusione tra offerente e venditore per ridurne il prezzo (e sui poteri della Consob di rideterminarlo forzatamente).


2019 - The Illusion of Motion: Corporate (Im)Mobility and the Failed Promise of Centros [Articolo su rivista]
Gerner-Beuerle, Carsten; Mucciarelli, Federico; Schuster, Edmund; Siems, Mathias
abstract

The European Court of Justice’s landmark decision in Centros was heralded as creating the preconditions for a vibrant market for incorporations in the EU. In practice, however, today’s corporate landscape in Europe differs little from that of the late 1990s. Very few large companies have made use of their ability to subject themselves to the company law of a Member State in which they are not also headquartered, and there are few signs suggesting that a ‘European Delaware’ will emerge in the near future. To the extent that Member States have engaged in competitive law-making, this has largely been confined to minimum capital requirements and rules affecting the ease of the incorporation process—areas concerning primarily micro-companies. We argue that the modest effect of Centros is not only a function of limited economic incentives to engage in regulatory competition and regulatory arbitrage, but also of the fact that the applicability of large sections of relevant laws governing corporate behaviour is determined by real seat-like connecting factors which render regulatory arbitrage more difficult. We analyse the boundaries between the lex societatis and neighbouring legal areas, notably insolvency and tort law, and find that the body of rules regulating a company’s outward-facing activities, as opposed to its internal affairs, is largely removed from regulatory arbitrage. It therefore seems likely that the potential benefits of selecting the applicable company law, while remaining subject to a cocktail of other, equally relevant rules, are sufficiently small to be regularly outweighed by the costs of a complex and non-standard corporate structure that is necessary to exercise free movement rights.


2019 - The Private International Law of Companies in Europe [Monografia/Trattato scientifico]
Gerner-Beuerle, C.; Mucciarelli, F. M.; Schuster, M. P.; Siems, M.
abstract

Can firms freely choose their place for corporation and thus the applicable law? And is it possible that a firm can subsequently reincorporate in another country, with the effect of a change of the law applicable to this country? In the European Union, the answer to these questions has to consider the impact of the freedom of establishment and the corresponding case law of the Court of Justice. Beyond some general principles, there is, however, considerable diversity between the laws of Member States. Thus, this book aims to provide an up-to-date analysis of this important area of law for all Member States. It is based on a comprehensive study, produced for the European Commission, on the private international law of companies in the European Union.


2019 - Trasferimento della sede all’estero: il vuoto normativo colmato dalla magistratura. [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento a una sentenza del Tribunale di Milano sul trasferimento all'estero di sede sociale (la società venne cancellata dal registro italiano senza attendere la iscrizione in registro estero e il Tribunale di Milano ritenne di poter cancellare tale cancellazione perché avvenne senza i presupposti di legge)


2018 - Brexit e diritto delle società: brevi note su un minaccioso documento della Commissione Europea [Articolo su rivista]
Mucciarelli, F. M.
abstract


2018 - Cross-border Insolvencies after Brexit: Views from the United Kingdom and Continental Europe [Capitolo/Saggio]
Morris, Howard P.; Moss, Gabriel; Mucciarelli, Federico M.; Paulus, Christoph G.
abstract

This paper addresses the main problems arising from the United Kingdom's decision to leave the European Union with regard to insolvency proceedings. The following issues will be discussed: the modes of recognition of foreign insolvency proceedings under British law and the likely impact of Brexit, the impact of Brexit on forum and law shopping, the reform proposal for British workout procedures and the use of British workout procedures by EU companies.


2018 - Cross-border reincorporations in the European Union: the case for comprehensive harmonisation [Articolo su rivista]
Gerner Beuerle, Carsten; Mucciarelli, Federico Maria; Schuster, Edmund; Siems, Mathias
abstract

Despite recent decisions of the Court of Justice that liberalise inbound and outbound reincorporations, several Member States still prohibit these transactions or make them impossible or impractical. Even where reincorporations are available in principle, significant legal uncertainties often exist due to a lack of clear and interoperable rules. This situation may, for instance, jeopardise the interests of creditors and minority shareholders of the emigrating companies in circumstances where the involved jurisdictions do not provide for an explicit regulation of cross-border reincorporations aimed at protecting these stakeholders. Furthermore, when procedural rules are unclear or lacking, companies might be struck from the relevant register of the country of origin without being entered in the register of any other Member States. We argue that, as a consequence, harmonisation of the reincorporation process is necessary, and that it is desirable to reach a high minimum standard of creditor and minority shareholder protection.


2018 - Il Regolamento sulle insolvenze transfrontaliere e la delega italiana sulla crisi d’impresa: riflessioni sul rapporto tra la riforma italiana dell’insolvenza e il diritto dell’Unione Europea [Articolo su rivista]
Mucciarelli, F. M.
abstract

Il 26 giugno del 2017 è entrato in vigore il nuovo regolamento dell’Unione Europea sulle insolvenze transfrontaliere che ha modificato il regolamento originario del 2000 e lo ha “rifuso” in un nuovo testo. Il Regolamento, così come quello originario, contiene prevalentemente norme di carattere internazionalprivatistico e sulla giurisdizione, necessarie per coordinare le procedure di insolvenza aperte negli Stati membri, in base alle rispettive leggi nazionali. A tale riguardo, il diritto fallimentare italiano, attualmente disciplinato dalla Legge Fallimentare del 1942, più volte modificata , è in procinto di subire una profonda trasformazione, sulla base di una recente legge delega che mira a riscriverne i principi di fondo, anche tenendo conto delle esperienze di altri Stati membri . Nelle pagine seguenti, verranno affrontate le principali questioni relative all’intreccio tra il Regolamento Insolvenze Transfrontaliere e il diritto fallimentare italiano alla luce della Delega, con riguardo esclusivamente ai debitori – società (escludendo, quindi, dalla nostra attenzione i debitori persone fisiche).


2018 - Why do businesses incorporate in other EU Member States? An empirical analysis of the role of conflict of laws rules [Articolo su rivista]
Gerner-Beuerle, Carsten; Mucciarelli, Federico M.; Schuster, Edmund; Siems, Mathias
abstract

Research in law, political science and economics has taken a strong interest in the way companies strategically incorporate in foreign jurisdictions. However, the empirical research about corporate mobility in the EU has so far been limited in two respects: it has focused on the analysis of foreign companies in the UK and it has mainly been concerned with differences in the costs of incorporation such as minimum capital requirements. This paper aims to fill these gaps. It is the first paper that presents data on incorporations of foreign businesses in the commercial registers of each EU Member State. It is also the first one to assess the impact of differences in the conflict of laws rules applicable to companies as they reflect the case law of the Court of Justice on the freedom of establishment. It finds that countries which have a clear-cut version of the ‘incorporation theory’ attract more incorporations than countries which have retained elements of the ‘real seat theory’. The paper also discusses the policy implications from these findings for EU harmonisation in this field.


2017 - Art. 2497-ter c.c. (Motivazione delle decisioni) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento all' art. 2497-ter c.c, sull'obbligo di motivare le decisioni di organi sociali influenzate da attività di direzione e coordinamento.


2017 - Employee Insolvency Priorities and Employment Protection in France, Germany, and the United Kingdom [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

When an employer becomes insolvent, employees’ claims for unpaid wages and contributions may be protected through statutory priorities, social security schemes, or a combination of both. This article compares the interplay of employee statutory priorities, if they exist, and social security schemes in France, Germany, and the United Kingdom. While France protects employees through both a statutory priority and a social security scheme, Germany and the United Kingdom have progressively reduced employment protection over the last forty years. Theories of varieties of capitalism and of legal origins cannot fully describe and explain the development of employment protection strategies in these countries. The evolution of the German and British regimes, in particular, are better explained as a sign of profound cultural shifts regarding the position of labour within firms and vis-à-vis other stakeholders. Finally, I also show that a cumulative application of employee priorities and insurance schemes is not necessarily redundant.


2017 - Market soundings: the interaction between securities regulation and company law in the United Kingdom and Italy [Working paper]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Before deciding on operations involving share issuance or sale, companies or shareholders may seek to disclose information to selected investors, in order to gauge their opinion on the envisaged market operation. Such ‘market soundings’ risk violating the prohibition of insider trading and yet such selective disclosures have been partially accepted in several European jurisdictions. Market soundings have been recently regulated in the Market Abuse Regulation, which clarifies under which circumstances they are allowed and the position of the involved parties. This Article analyses the rules on market soundings in the Market Abuse Regulation with regard to initial public offers of securities, issuance in the secondary market and accelerated bookbuildings. Additionally, it will be stressed that market soundings might also violate national company law rules and principles, mostly those related to directors’ duties and liabilities. This Article adresses how Italian and English company law regimes react towards selective disclosures. It will be shown that a tension may still exist between national company law rules and uniform rules on the prohibition of market abuses.


2017 - Trasformazioni internazionali di società dopo la sentenza Polbud:è davvero l’ultima parola? [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico M.
abstract

La Corte di Giustizia chiarisce che, grazie alla libertà di stabilimento comunitaria, le società costituite in Stati membri hanno diritto a mutare lex societatis entro la UE, anche qualora manchino discipline nazionali che regolino tale operazione. Inoltre, qualsiasi limite posto da norme nazionali a simili ‘trasformazioni internazionali’ deve essere misurato sulla base del “test Gebhard”, ossia deve essere necessario a perseguire interessi di pubblico rilievo (come la protezione dei creditori) e proporzionato a tal fine. La Corte chiarisce anche che una normativa nazionale che vietasse in radice tali operazioni, o che imponesse alla società di liquidare i propri beni prima di mutare legge applicabile, sarebbe sempre in contrasto con la libertà di stabilimento.


2016 - Il regolamento sulle insolvenze transfrontaliere [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Il saggio affronta le insolvenze transfrontaliere nella UE, disciplinate dal Regolamento 1346/2000, recentemente modificato e rifuso nel nuovo Regolamento 848/2015. Il contenuto del regolamento è essenzialmente internazionalprivatistico, mentre norme sostanziale non vengono armonizzate. Il saggio, affronta lo sviluppo del regolamento, i suoi problemi di policy e il dibattito relativo ai problemi applicativi e giuspolitici.


2016 - Private International Law Rules in the Insolvency Regulation Recast: A Reform or a Restatement of the Status Quo? [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

The European Parliament, after a lengthy debate, has eventually approved a reform of Regulation 1346/2000 on cross-border insolvency proceedings (hereinafter, the ‘Insolvency Regulation Recast’), which provides for significant innovations of the original Regulation, such as a EU-wide register of insolvencies and a new proceeding for insolvencies of corporate groups. The fundamental logic of the Regulation, however, does not change: the Recast does not harmonise insolvency rules at EU level and its goal is still selecting competent venues and applicable insolvency regimes. In many respects, the reform simply codifies CJEU’s case law, with the aim of increasing legal certainty. The Insolvency Regulation Recast is however innovative regarding the definition of COMI, by repealing the causality relation between criterions of ‘permanence’ and ‘ascertainability’. Eventually, the Recast aims at better coordinating secondary proceedings and main proceedings; in this regard, it introduces ‘synthetic secondary proceedings’, whereby the insolvency practitioner of a main proceeding undertakes to respect other Member States distributional criterions in order to avoid the opening of a secondary proceeding. The real impact of these innovations is however uncertain.


2016 - PROCEDURE CONCORSUALI SECONDARIE, LOCALIZZAZIONE DEI BENI DEL DEBITORE E PROTEZIONE DI INTERESSI LOCALI [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

— La sentenza della Corte di Giustizia affronta alcune questioni cruciali relative alle procedure d’insolvenza ‘territoriali’, in base al Regolamento n. 1346/2000 sulle procedure d’insolvenza transfrontaliere (di seguito il ‘Regolamento Insolvenze Transfrontaliere’). Il caso nasce dall’insolvenza di un gruppo multinazionale di società, la cui holding aveva sede in Canada, la quale risultò particolarmente complessa a causa dei legami giuridici ed economici tra le varie società del gruppo stesso. Nel 2008, il gruppo si trova in gravi difficoltà finanziarie e — si legge nella sentenza — decise di aprire procedure d’insolvenza simultaneamente in Canada, negli USA e in vari Stati membri dell’Unione europea, in cui erano registrate società controllate. Tra queste: una società britannica e una società francese. Il gruppo Nortel era attivo nel settore delle telecomunicazioni e delle infrastrutture di rete. I diritti di proprietà intellettuale derivanti dalla attività di ricerca e sviluppo delle controllate sparse per il mondo erano attribuiti alla holding canadese, la quale poi concedeva alle controllate licenze d’uso gratuite su tali diritti di proprietà intellettuale.


2016 - Study on the law applicable to companies [Monografia/Trattato scientifico]
Carsten Gerner, Beuerle; Mucciarelli, Federico Maria; Edmund Philipp, Schuster; Mathias, Siems
abstract

While the case law of the Court of Justice has been supportive of foreign incorporations and cross-border corporate mobility in Europe, many problems still persist in practice. This report analyses these practical problems and the relevant domestic rules, followed by normative recommendations. First, the statistical analysis revealed that corporate mobility is only a partial reality in the EU. Second, an empirical survey of lawyers from all Member States found, inter alia, that there is considerable legal uncertainty regarding the subject matter of this report in many of the Member States and that respondents support a possible harmonisation of conflict of laws rules. Third, the comparative part of the report provides a thorough analysis of the conflict of laws rules applicable to companies in all 28 Member States, based upon reports drafted by national correspondents from each Member State. Fourth, in the normative analysis, we recommend harmonisation of the relevant conflict of laws rules in a new ‘Rome V Regulation’. This should generally be based on the incorporation theory, but it should also provide tools to protect the public interests of host Member States. The study also provides suggestions for a possible directive on seat transfers.


2015 - Art. 2497-ter c.c.(Motivazione delle decisioni) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento all'art. 2497-ter c.c., sull'obbligo di motivare decisioni degli organi sociali influenzate dall'attività di direzione e coordinamento.


2015 - Definizioni e traduzioni nel diritto dell'impresa dell'Unione Europea [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Il diritto dell’Unione europea, come tutti gli ordinamenti in cui esistono testi normativi scritti, è formato anche da enunciati normativi, che la giurisprudenza, tanto teorica quanto pratica, è chiamata a concretizzare in precetti normativi (ossia l’attività di interpretazione e applicazione del diritto). Gli interpreti, però, si trovano di fronte a un problema di carattere linguistico, poiché i testi normativi del diritto dell’Unione europea sono redatti in tutte le lingue ufficiali degli Stati membri e ciascuna di esse ha eguale valore rispetto alle altre. Questo problema linguistico evidenzia un problema di carattere “costituzionale” dell’Unione europea, perché la logica che presiede all’interpretazione degli enunciati normativi manifesta il punto di equilibrio tra l’autonomia degli Stati membri e le istanze “federaliste” in un certo momento storico. Questa tensione emerge in tutti i settori dell’ordinamento, compreso il diritto societario e dell’impresa, riguardo ai quali verranno affrontati alcuni esempi paradigmatici


2014 - Cross-border merges and Corporate Mobility in the European Union: A difficult balance [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

In the European Union, like in the US, corporate law is state law, not “federal” law . Cross-border corporate transactions, however, are regulated differently. In the US, corporations can enter into cross-border mergers and, in this way, merge into a corporation regulated under the law of another state of the US. This is also the most common way to reincorporate from one state to another. In the European Union, only in recent years due to the holdings of the Court of Justice of the European Union (“CJEU”) and of EU secondary law, have corporations been allowed to enter into cross-border mergers and, in this way, change the state of incorporation. However, the European Union and the US still diverge on a significant number of issues.


2014 - I compensi degli amministratori esecutivi nelle societa' quotate: uno sguardo comparatistico a Regno Unito, Germania e Stati Uniti d'America [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

This article critically compare directors' remuneration regimes in the U.K., Germany and the U.S. After the crisis, these countries have differently reacted to the huge increase of directors' remunerations over the last decades (which was not stopped by the crisis itself, despite the explosion of inequalities across the globe). The most effective strategy, so far, seems to be the British one. nevertheless, these countries - as most countries in the world - are still reluctant to simply entirely delegate to shareholders the decision on executive remuneration packages, or to put statutory limits to the remunerations.


2014 - Le offerte pubbliche d'acquisto e di scambio [Monografia/Trattato scientifico]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Il volume affronta le offerte pubbliche di acquisto e di scambio e la loro regolamentazione nel diritto italiano e nell’ordinamento dell’Unione Europea. Una particolare attenzione viene prestata alle questioni economiche, sociali e politiche sottese alle offerte pubbliche d’acquisto che mirano a ottenere il controllo. Il volume, in particolare, mette in luce come la disciplina delle offerte pubbliche d’acquisto incida sugli interessi dei diversi stakeholder (azionisti industriali, azionisti risparmiatori, creditori, lavoratori). La disciplina italiana viene analizzata alla luce della direttiva comunitaria sulle opa e delle principali esperienze di paesi a capitalismo avanzato, principalmente Regno Unito e Stati Uniti d’America.


2013 - Art. 2542 c.c. (Consiglio di amministrazione) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico M.
abstract

Commento all'art. 2542 c.c., in tema di consiglio di amministrazione delle società cooperative.


2013 - Art. 2544 c.c. (Sistemi di amministrazione) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento all'art. 2544 c.c., sui sistemi di amministrazione e controllo (tradizionale, monistico e dualistico) nelle cooperative.


2013 - Esenzione dall'opa obbligatoria per salvataggio: le decisioni Consob [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Una delle ipotesi più dibattute di esenzione dall’obbligo di opa riguarda il superamento della soglia rilevante a seguito di «operazioni dirette al salvataggio di società in crisi» . La Consob nel 2011 ha ampliato le fattispecie di esenzione per salvataggio. L'articolo fornisce una rassegna ragionata delle decisioni Consob dal 2001 ad oggi e traccia alcune line interpretative per il futuro.


2013 - Il risarcimento del danno per mancata proposizione dell’opa obbligatoria: epilogo per il caso SAI / Fondiaria? [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento all'ultima sentenza della Cassazione in merito al risarcimento del danno da mancata opa obbligatoria.


2013 - Not Just Efficiency: Insolvency Law in the EU and its Political Dimension [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

The main goals of bankruptcy law are to address creditors’ coordination problems and to efficiently allocate an insolvent debtor’s assets. However, despite these common goals, bankruptcy regulations diverge from State to State. The main reason for these differences is that most bankruptcy rules have also a redistributive impact upon corporate stakeholders and reflect heterogeneous policy options and voters’ preferences across countries. The economic integration of corporate activities across the borders of sovereign States raises a number of policy issues; indeed, if a corporation has assets and creditors on the territory of different States, all of them have an interest to govern its insolvency. If originally sovereign States form a federation or a single federal State or entity, bankruptcies can be either governed by each Member State or centralized at the federal level. In this regard, the U.S. and the EU follow two different paths: while in the U.S. bankruptcy law is federalized, in the EU it is governed by Member States. EU law has only unified choice-of-law and choice-of-forum criteria through a Regulation enacted in 2000, according to which, the main insolvency proceeding is governed by the jurisdiction of debtor’s “Centre of Main Interests” (“COMI”). This mechanism was meant to grant legal certainty and to avoid forum shopping, but was conceived in a 'static' world, where corporations could not transfer their headquarters into another Member State and could not reincorporate abroad. This world, however, has collapsed, due to the increasing integration of the European market and the evolution of EU law. Nowadays European corporations have often assets, activities and even their headquarters in Member States different from the State of incorporation and, additionally, can reincorporate from one State to another via cross-border mergers. The consequence is that the EU Regulation is not able to reach its original goals and needs to be amended. The first option is adopt a “choice model” and to allow corporations to choose bankruptcy law and venue they prefer; such model would consent to opt for the fastest and most efficient bankruptcy law, yet it would displace Member States’ power to protect local constituencies through bankruptcy rules and would produce spillover effects. The opposite solution is harmonization of bankruptcy law at EU level: this would internalize all externalities produced by cross-border insolvencies, yet in the EU, differently from the U.S., there is no unified courts’ system and the legislative proceeding, being still based upon mediation between States, is probably not apt to decide on redistributive bankruptcy rules. This debate shows that the choice on power allocation over bankruptcies in the EU depends on the progress of the European integration. At the present stage of this development, bankruptcy rules with redistributive impact are probably better regulated by the law of the State of the COMI or by the State most linked with the involved interests. Yet, the future evolution of the European project may hopefully induce to reconsider this result.


2013 - The unavoidable persistence of forum shopping in the Insolvency Regulation [Working paper]
Mucciarelli, F. M.
abstract

One of the goals of the EU Insolvency Regulation, confirmed by recent reform proposals developed by the European Parliament and the Commission, is to limit forum shopping. The real world, however, looks quite different, as insolvency forum shopping is increasingly common in the EU. As is well known, pursuant to the Insolvency Regulation the Member State of a debtor’s centre of main interests (“COMI”) is competent to govern its main insolvency proceeding with universal effects; additionally, companies’ COMI is presumed to coincide with their registered office, unless the contrary is proven. Pursuant to ECJ case law, the reference date to assess the insolvency competence is the date of the filing, with the consequence that, if a company relocates its registered office abroad before filing for insolvency, the new jurisdiction becomes competent to govern its insolvency, unless creditors prove that the COMI is still in the original State. However, the presumption that the COMI coincides with the registered office can not be rebutted if a company actually relocates its headquarter alongside its registered office in a way ascertainable by third parties. Creditors’ protection against opportunistic forum shopping, therefore, relies only upon the criterion that a company’s COMI must be ascertainable by third parties. This criterion, however, as applied by Member States’ case law and the ECJ, does not take into account the viewpoint of pre-existing creditors: If a company relocates headquarter alongside its registered office and makes this transfer public and “ascertainable” for future potential creditors, no evidence whatsoever can be provided that its COMI is still in the State of origin. Forum shopping, therefore, has become an unavoidable component of EU insolvency law.


2012 - Art. 101 bis Tuf Disposizioni Generali opa [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento all'art. 101 bis Tuf SOMMARIO: 1. I problemi di policy sollevati dalle offerte pubbliche di acquisto o scambio. – 2. De- finizione di «opas» nel Tuf. – 3. «Società italiane quotate». – 4. «Titoli». – 5. Limitazioni alla disciplina opa nel reg. Emittenti. – 6. Norme sul trasferimento del controllo. – 7. Persone che agiscono di concerto (rinvio).


2012 - Art. 101 ter Tuf - Autorità di vigilanza e diritto applicabile all'opa [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

SOMMARIO: 1. Estensione della competenza Consob e ambito di applicazione del diritto italiano: le opa intracomunitarie. – 2. Estensione della competenza Consob e ambito di applicazione del diritto italiano sulle opa transfrontaliere cui non si applica la direttiva opa. – 3. Il “passaporto” comunitario.


2012 - Art. 102 Obblighi degli offerenti e poteri interdittivi [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

SOMMARIO: 1. Tempistica della proposizione dell’opa. – 2. L’informazione ai lavoratori. – 3. Pote- ri di vigilanza della Consob. – 4. L’offerta pubblica di scambio tra offerta al pubblico di titoli e offerta pubblica di acquisto.


2012 - Art. 103 Tuf - Svolgimento dell'offerta [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

SOMMARIO: 1. Il principio d’irrevocabilità dell’opa e le condizioni. – 2. Il principio di parità di trattamento. – 3. Poteri informativi della Consob. – 4. Il comunicato dell’emittente. – 5. Di- sposizioni attuative della Consob riguardo al procedimento. – 6. La riapertura dei termini del- l’offerta. – 7. Regole di trasparenza. – 8. Le modifiche all’offerta. – 9. Le opa concorrenti.


2012 - Art. 104 bis TUF (regola di neutralizzazione) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla disciplina italiana sulle barriere contro opa (regola di neutralizzazione)


2012 - Art. 104 Tuf (misure difensive) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla disciplina italiana sulle misure difensive contro offerte pubbliche d'acquisto.


2012 - Art. 105 Tuf (disposizioni generali sulle offerte pubbliche d'acquisto obbligatorie) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento all'art. 10 Tuf, che contiene le definizioni preliminari all'applicazione della disciplina dell'opa obbligatoria


2012 - Art. 106 Tuf (opa totalitaria) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla disciplina italiana sull'opa obbligatoria.


2012 - Art. 107 (opa preventiva) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla disciplina italiana sull'opa parziale che esime dall'obbligo di opa totalitaria


2012 - Art. 108 Tuf (obbligo di acquisto) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento all'art. 108 Tuf sull'obbligo di acquisto per chi acquisti una partecipazione quasi totalitaria.


2012 - Art. 109 Tuf (acquisto di concerto) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla disciplina italiana in materia di acquisto di concerto


2012 - Art. 110 (Inadempimento degli obblighi) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla disciplina ( e alla giurisprudenza ) italiana sulle conseguenze e le sanzioni in caso di violazione dell'opa obbligatoria o dell'obbligo di acquisto.


2012 - Art. 111 (Diritto di acquisto) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Disciplina sul diritto delle minoranze "minime" di spa quotata di farsi acquistare le azioni residue da chi abbia ottenuto la quasi totalità del capitale.


2012 - Articolo 92 - Parità di trattamento [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento all'art. 92 Tuf sulla parità di trattamento dei titolari di strumenti finaziari.


2012 - Da Monopoli a Londra, passando dal Lussemburgo: appunti sull'emigrazione delle società italiane [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Una società pugliese trasferisce la sede sociale a Londra, prima che i creditori presentino istanza di fallimento; la vicenda, dopo dieci anni di contenzioso, giunge alla Corte di Giustizia che così affronta il rapporto fra trasferimento di sede legale da uno stato membro ad un altro e giurisdizione fallimentare. Le risposte della Corte di Giustizia sono importanti, come vedremo, ma la cronaca del trasferimento di Interedil merita di essere raccontata, perché dimostra in maniera lampante l’esistenza di un vuoto normativo nell’ordinamento italiano, vuoto in cui imprenditori (e consulenti) possono infilarsi senza troppi ostacoli.


2012 - Le modifiche al reg. emittenti in materia di offerte pubbliche d'acquisto e scambio [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commentario alla riforma del regolamento emittenti in materia di opa


2012 - The Function of Corporate Law and the Effects of Reincorporations in the U.S. and the E.U. [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

In the U.S., corporations can be incorporated in any of the 50 states and can “reincorporate” afterwards in any other state. However, the competence of the state where a company is incorporated is limited: on the one hand, it is restricted by federal laws and, on the other hand, it regulates only the “internal affairs” of corporate activities. Consequently, in the U.S. reincorporations are a relatively easy task, since they only shift rules that address the shareholders - board relation, while creditors and other stakeholders are not affected.In the E.U., we find a partially similar scenario. In the last decade, the European Court of Justice has liberalized initial incorporations and in 2005 the cross-border directive has opened the doors to freedom of reincorporation from one member state to another. In the E.U., reincorporations have a much different impact than on the other side of the Atlantic, since the agency problems between shareholders and the board are bundled with the agency problems between shareholders and creditors, all being in the competence of the member state of incorporation. In the E.U., therefore, any change of the applicable corporate law risks to jeopardize creditors. Sophisticated creditors will discount this risk from the credit rate or will protect themselves through specific covenant, but non-sophisticated creditors will bear entirely the risk of opportunistic reincorporations. For this reason, many E.U. member states provide mechanisms for creditors’ protection in case of reincorporation, often by requiring the debtor to give a security or to pay the debts that are not yet due. These mechanisms are aimed at avoiding negative externalities, yet they make reincorporations more expensive and will impede a certain number of efficient transactions.


2012 - The Hidden Voyage of a Dying Italian Company, from the Mediterranean Sea to Albion [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

For the first time, the European Court of Justice addresses a case of a cross-border transfer of registered office before the filing for insolvency. The Interedil decision makes clear that the location of a debtor’ s centre of main interests (“COMI”) is to be assessed as of the moment of filing for insolvency. Furthermore, the ECJ addresses the question of the evidence required to overcome the presumption that the COMI coincides with a corporation’s registered office. However, behind these relevant cross-border insolvency issues hides a strange story of corporate mobility from Italy to England, which shows the need for further harmonization throughout the EU in the field of cross-border transfer of register offices.


2012 - 104-ter (clausola di reciprocità) [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla disciplina italiana sulla clausola di reciprocità in materia di opa.


2011 - Commento all'art. 2482-bis c.c. [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

L’art. 2482-bis c.c. affronta il caso in cui il patrimonio netto si riduca a una cifra inferiore al capitale sociale nominale a seguito di perdite. L’articolo impone alla società di “reagire” e, in ultima istanza, di ridurre un capitale divenuto insostenibile per la società, a meno che la società stessa non sia riuscita nel frattempo a ripianare la perdita o a incrementare le risorse patrimoniali. Il commento illustra gli aspetti problematici della norma, cercando di individuarne la ratio (piuttosto controversa).


2011 - Cos è (e a che serve) il diritto societario in Europa e negli Stati Uniti d’America [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Per comprendere a cosa serva il "diritto societario"dobbiamo osservare gli interessi concreti che ruotano attorno all'attività di una società e che il diritto è chiamato ad affrontare. In altri termini, dobbiamo considerare la società come un nesso di contratti, in parte impliciti e incompleti, tra diversi stakeholders, ossia tipicamente (a) gli amministratori; (b) i soci di controllo (c) i soci di minoranza (d) i creditori. In quest'ottica, il lavoro cerca di chiarire le differenze principali di fondo tra il dritto societario negli USA e in Europa: il primo essenzialmente regola i rapporti tra soci e amministratori, mentre in Europa tendenzialmente il diriritto societario affronta anche i problemi d'agenzia tra soci e creditori (che si ritenga o meno che i suoi strumenti sono efficaci).


2011 - Freedom of Reincorporation and the Scope of Corporate Law in the U.S. and the E.U. [Working paper]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

In the U.S. corporations can be incorporated in any of the 50 states and can “reincorporate” afterwards in another state. In the E.U., by contrast, such freedoms are a much more recent achievement: In the last decade, first the European Court of Justice has liberalized initial incorporations and only in 2005 the cross-border directive has open the doors to freedom of midstream reincorporation from one member state to another. Midstream reincorporations, however, in the E.U. have a much different impact than on the other side of the Atlantic. In the U.S., indeed, the competence of the state where a company is incorporated is limited: on the one hand, it is restricted by federal laws and, on the other hand it regulates only the “internal affairs” of corporate activities. By contrast, in the European Union, the agency relations between shareholders and board are bundled with the agency problem between shareholders and creditors, all being part of "corporate law" and in the exclusive competence of the member state of incorporation. Consequently, in the U.S. reincorporations are a relatively easy task, since they shift only rules that address the shareholders - board relation, while creditors and other stakeholders are not affected. By contrast, in the E.U., any change of the applicable corporate law risks to jeopardize also creditors. Adjusting creditors will discount this risk from the credit rate or will protect themselves through specific covenant, but not-sophisticated creditors will bear entirely the risk of opportunistic reincorporations. For this reason, many E.U. member states provide mechanisms for creditors’ protection in case of reincorporation, often by requiring the debtor to give a security or to pay the debts that are not yet due. These mechanisms are necessary to avoid negative externalities in "multi-stakeholder" corporate laws, yet they make reincorporations more expensive and will impede a certain number of efficient transactions.


2011 - Il “contratto di rete” nel supporto alla competitività e all’innovazione delle imprese: il ruolo delle associazioni imprenditoriali [Working paper]
Cosma, Stefano; Fabbri, Tommaso; Mucciarelli, Federico Maria; Pattarin, Francesco
abstract

Il paper, avvalendosi di due casi empirici che gli autori hanno supportato lungo un percorso di aggregazione strategica, delinea le peculiarità dell'organizzazione reticolare e ne mostra le ricadute pratiche in termini di formalizzazione giuridica (contratto di rete), dinamiche finanziarie e rapporto con le banche.


2011 - Opa transfrontaliere con esclusione di specifici paesi e parità di trattamento [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Per evitare l’applicazione cumulativa di diverse discipline nazionali in materia di opa, sul mercato internazionale si è diffusa la prassi di escludere gli azionisti residenti in specifici paesi dalle opa che possono avere contatti con diversi ordinamenti (“opa transfrontaliere”). Per realizzare quest’obiettivo, l’offerente ha due strade, tra loro cumulabili. In primo luogo, l’offerente potrebbe non diffondere alcuna forma notizia sull’offerta nel territorio dei paesi che intende escludere, in maniera tale che i residenti in tali paesi non possano venirne a conoscenza (limiti alla diffusione); in secondo luogo, l’offerente, oltre a limitare la diffusione dell’opa, potrebbe rifiutare le adesioni dei residenti nei paesi esclusi (limiti alle accettazioni).Peraltro, queste limitazioni potrebbero contrastare con il principio di parità di trattamento di tutti gli azionisti della società emittente oppure con l’istituto dell’opa obbligatoria, previsti dalla Direttiva comunitaria sull’opa e dal diritto di tutti gli Stati membri, compresa l’Italia.Nel presente lavoro cercherò di dimostrare che solo le limitazioni alla distribuzione del documento d’offerta sono compatibili col principio di parità di trattamento. Al contrario, i limiti alle accettazioni, nonostante siano molto diffusi, sono una violazione di questo principio, che potrebbe essere considerato legittimo solo se l’applicazione cumulativa delle regole di più ordinamenti rende l’offerta materialmente impossibile.


2011 - Optimal allocation of law-making power over bankruptcy law in “federal” and “quasi-federal” legal systems: is there a case for harmonizing or unifying bankruptcy law in the E.U.? [Working paper]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

In “federal” or “quasi-federal” legal systems, the competence over bankruptcies can be allocated either to the “federal' level” or to the “member states”. In this regard, the E.U. and the U.S. follow two different paths: while in the U.S. bankruptcy law is federalized, in the E.U. it is governed by member states. E.U. law has only unified choice-of-law and choice-of-forum criteria through a Regulation enacted in 2000, according to which, the main insolvency proceeding is governed by the jurisdiction of debtor’s “Centre of Main Interests” (“COMI”). This mechanism was meant to grant legal certainty and to avoid forum shopping, but was conceived in a 'static' world, where corporations could not freely transfer their headquarters into another member state and could not reincorporate abroad. This world, however, has collapsed, due to the increasing integration of the European markets and the evolution of E.U. law. European corporations now often have assets, activities and even headquarters in member states different from the state of incorporation and, additionally, can reincorporate from one state to another. The consequence is that, in this new environment of increasing corporate mobility, the E.U. Regulation is not able to reach its original goals. Thus, the question arises as to whether the Regulation should be amended and whether bankruptcy law should be harmonized or even unified at the European level. Full harmonization, in theory, has a number of advantages. Nonetheless, in the paper I argue that, at the present stage of the evolution of the E.U. institutions, it is more desirable to allow transparent regulatory arbitrages and forum shopping. I suggest replacing the COMI with the registered office, as choice-of-law and choice-of-forum criterion for bankruptcies: in this way, by reincorporating in another country, corporations would transparently also choose the preferred bankruptcy law. In order to grant to member states the power to protect local interests, however, certain rules with redistributive impact can be carved-out from general bankruptcy law and regulated by the law of the state of the COMI.


2010 - Commento all'art. 104 bis TUF [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento all'art. 104 bis TUF, che prevede la regola di neutralizzazione (opzionale) delle clausole statutarie o parasociali che ostacolano future opa (difese preventive).


2010 - Commento all'art. 104 Testo Unico della Finanza [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento all'art. 104 TUF sulle misure difensive contro opa, dopo la modifica introdotta con d.lgs. 146/2009


2010 - Commento Articolo 104 ter TUF [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento all'art. 104 ter TUF, che introduce il principio di reciprocità nell'applicazione delle norme anti-difese (neutralità degli amministratori, art. 104, e neutralizzazione, art. 104 bis)


2010 - Equal treatment of shareholders and European Union law - Case note on the decision "Audiolux" of the EUropean Court of Justice [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

The European Court of Justice has recently issued a decision on the existence of a general principle of equal treatment of minority shareholders upon a transfer of control. According to the plaintiff, from certain specific acts of EU law (such as, among others, the mandatory bid rule provided for by the Takeover Directive) could be inferred the existence of a principle, according to which the person who purchases the control of a company should then offer to all other shareholders the same opportunity to sell their shares. The ECJ denied that such a principle can be inferred from specific provisions of derivative EU law beyond their scope off application. In addition, the ECJ has put in clear words that, in order to impose to the acquirer of corporate control a duty to purchase all outstanding shares, a specific legislative decision is required, with the aim to weight all involved interests.


2010 - Società di capitali, trasferimento all'estero della sede sociale e arbitraggi normativi [Monografia/Trattato scientifico]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Dal punto di vista del diritto societario e internazionale privato italiano, la monografia rappresenta il primo lavoro monografico sul trasferimento all'estero della sede sociale e sul mutamento di legge applicabile. Sul piano metodologico, il libro adotta un approccio funzionalistico al diritto societario, interno e comparato: vengono isolati i specifici problemi di agenzia che sorgono a seguito della costituzione di una società e durante la sua attività e le strategie di regolazione vengono osservate in funzione delle risposte date all'obiettivo di ridurre i costi d'agenzia. Dopo aver analizzato le diverse opzioni in materia di diritto internazionale privato societario e l'evoluzione del diritto comunitario e della giurisprudenza sulla libertà di stabilimento, giungo alla conclusione che la sentenza Cartesio sia vincolante in ogni sua parte (nonostante l'affermazione per cui le "trasformazioni internazionali" sono tutelate dalla libertà di stabilimento appaia un semplice obiter dictum) e che sin da ora le società costituite in stati membri della UE possano legittimamente mutare ordinamento senza passare dallo scioglimento. Sul piano interno, questo crea alcuni problemi interpretativi, in primo luogo perché la legge sul diritto internazionale privato del 1995 (l. 218/1995, art. 25) sembra non ammettere il mutamento di legge applicabile (e questa lettura é accolta dalla giurisprudenza maggioritaria), in secondo luogo perché nel diritto italiano non esiste una disciplina ad hoc per realizzare le trasformazioni internazionali. A tale riguardo, propongo sostanzialmente la applicazione analogica di parte della disciplina sulle fusioni transfrontaliere, per tutelare soci di minoranza e creditori.


2009 - Cross-border tender offers, the exclusion of certain shareholders and the principle of equal treatment [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

In order to avoid the cumulative application of U.S. takeover rules it is common practice to exclude U.S. shareholders from tender offers. To this end, bidders usually avoid publicising the offer in the United States or among U.S. residents (restrictions on dissemination) and they may even regard acceptances on the part of U.S. residents as void (restrictions on acceptance).However, such restrictions could be at odds with the principle of equal treatment of target’s shareholders or with the mandatory bid rule, provided for by the EU Takeover Directive as well as by Member States’ domestic laws. This article sets out to demonstrate that only restrictions on dissemination might be reconcilable with the equality principle. Restrictions on acceptance, on the contrary, represent a clear violation of that principle, admissible only if the cumulative application of U.S. law would make the offer unfeasible.


2009 - Exclusion of US-holders in cross-border takeover bids and the principle of equality in tender offers [Working paper]
Mucciarelli, F. M.
abstract

To avoid the cumulative application of takeover regulation of more jurisdictions, it is common practice to exclude from the offer shareholders resident in countries adopting extraterritorial conflict rules. Among such countries, the most significant case is that of US securities regulation: according to US case-law, in order to avoid the application of US takeover regulation and anti-fraud provisions, bidders should completely exclude any publicity of the offer in the US or to US resident and consider acceptances from US residents as void. However, such restrictions could be at odds with the principle of equal treatments of target’s shareholders, provided for by the EU Takeover Directive. In the paper, I argue that only restrictions to dissemination could be reconciled with the equality principle. On the contrary, restrictions to acceptance represent a clear violation of such principle, which can be admitted only if the cumulative application of US law would make the offer unfeasible.


2009 - Il BGH conferma la teoria della sede reale (e attende le scelte del legislatore) [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento a sentenza "Trabrennbahn" del BGH 2008, con cui si afferma che al di fuori della EEA si continui ad applicare la teoria della sede reale, nonostante la riforma del 2008 (MOMIG) abbia eliminato l'obbligo di coincidenza di sede sociale e amministrativa. Nel commento, traggo la conseguenza che per la giurisprudenza tedesca la teoria della sede reale sia ancora in vigore, sino a esplicita abrogazione da parte del legislatore.


2009 - La sentenza “Volkswagen” e il pericolo di una “convergenza” forzata tra gli ordinamenti societari [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla sentenza della Corte di Giustizia sul caso "Volkswagen" C 112/05. alla Corte venne chiesto se alcune specifiche norme della Legge Volkswagen, che derogavano alla disciplina generale delle società per azioni, fossero compatibili con la libera circolazione dei capitali. Queste norme erano: (i) la previsione di un tetto ai diritti di voto nell’assemblea di Volkswagen AG, pari al 20% dei diritti di voto complessivi ; (ii) la necessità di approvare ogni modifica statutaria con una maggioranza pari all’80% del capitale rappresentato in assemblea , invece del 75% previsto dal AktG ; (iii) il diritto attribuito al Governo federale e al Land della Bassa Sassonia di nominare due membri ciascuno nel consiglio di sorveglianza, sin tanto. La Corte considera come “restrizione” ogni misura nazionale idonea “a impedire o a limitare l’acquisizione di azioni nelle imprese interessate o che possano dissuadere gli investitori”degli altri Stati Membri dall’investire nel capitale di queste ultime” che detengono azioni nella società . L'articolo confronta la sentenza Volkswagen con quelle in materia di Golden Shares e col caso "AEM-Federconsumatori" e trae la conclusione che il ragionamento della Corte rischia di estendersi a tutti i diritti societari nazionali e che non è chiaro il confine tra le norme ammesse e quelle contrastanti con la libertà comunitaria.


2009 - L’autorizzazione all’acquisto di partecipazioni al capitale delle banche [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alle norme delle Direttive comunitarie in materia bancaria sull'acquisto di partecipazioni nelle banche


2009 - Le offerte pubbliche d'acquisto [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla direttiva opa (2004/25/CE), con particolare attenzione alla sua applicazione nell'ordinamento italiano


2009 - Problemi aperti in tema di offerte pubbliche d'acquisto transfrontaliere [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

L'articolo si occupa di alcune questioni aperte relative alle opa transfrontaliere (ossia opa che coinvolgono società di diversi paesi o quotate in paesi diversi): 1. La legge applicabile alle offerte pubbliche d’acquisto. - Il criterio di applicazione del diritto italiano. - Il coordinamento tra ordinamenti nella Direttiva opa. – 2. Legge applicabile alle opa transfrontaliere “extracomunitarie” e il pericolo di applicazione cumulativa della legge di paesi terzi. – La soluzione della prassi: restrizione dei destinatari dell’offerta e limiti alla distribuzione del documento d’offerta. - Restrizioni all’opa e parità di trattamento. – 3. Questioni aperte sulla legge applicabile: squeeze-out, sell-out e comunicato emittenti.


2009 - Rivoluzione cartesiana? La fine del vincolo necessario tra società e legislazione nazionale [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria; P., Manzini
abstract

Con la sentenza Cartesio, la Corte di giustizia torna a pronunciarsi sugli ostacoli alla libera circolazione posti dallo Stato in base alle cui disposizioni la società è costituita e la cui legge ne regola il funzionamento (lo “Stato d’origine” o “di partenza”). La sentenza, precisamente, afferma che gli Stati Membri possano mantenere i propri criteri di collegamento in materia societaria e, quindi, impedire alle società costituite secondo il loro ordinamento di trasferire la propria sede, sociale o amministrativa, in altro Stato Membro. Peraltro, la Corte in un singolare obiter dictum afferma che gli Stati Membri non possano vietare le “Trasformazioni transfrontaliere”, ossia il mutamento di statuto personale di proprie società. Il commento analizza il ragionamento della Corte, alla luce della giurisprudenza sulla libertà di stabilimento delle società e, soprattutto, della sentenza Daily Mail del 1988 (unica sentenza sui limit in uscita).


2008 - Acting in concert e opa obbligatoria in una sentenza del BGH tedesco [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento a BGH 18.9.2006. Il BGH esclude il concerto nel caso di specie sul presupposto che esso si realizzi solo attraverso il voto in assemblea. Il commento critica in maniera ragionata le argomentazioni della corte.


2008 - Company ‘emigration’ and EC freedom of establishment: Daily Mail revisited [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

After the recent ECJ’s case-law on EC freedom of establishment (cases Centros, Überseering and Inspire Art), regulatory competition for corporate laws takes place within the EU at the early stage of the incorporation of new companies. On the contrary, as regarding the “moving-out” of companies from the country of incorporation, the ECJ considered once (case Daily Mail) a tax law restriction against the transfer abroad of the administrative seat as compatible with EC freedom of establishment. For years, this decision has been considered as applicable to whatever restriction placed by countries of incorporation, even to the forced liquidation of the “emigrating” company. This paper will address the issue as to whether EC freedom of establishment really allows Member States to place whatever limit on the “emigration” of nationally registered companies. I will argue that EC freedom of establishment covers the transfer of the administrative seat as well as the transfer of the registered office and, therefore, that the country of incorporation can not liquidate “emigrating” companies. In addition, I will address the question as to whether a new Directive is needed allowing the transfer of companies’ registered office and identity preserving company law changes. I will argue that such a Directive is necessary to avoid legal uncertainty and to protect interests of employees, creditors and minority shareholders, among others, which could be detrimentally affected by the “emigration” of national companies.


2008 - Eurofood, ovvero: certezza del diritto formale e incoerenza dei principi [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

La vicenda processuale ha origine dalla crisi del gruppo Parmalat e riguardava l’insolvenza di Eurofood, una controllata irlandese della società emiliana. Se una società diviene insolvente, occorre stabilire: (i) quale sia il giudice competente; (ii) quale sia il diritto dell’insolvenza applicabile. Immaginiamo che la società insolvente sia controllata da un’altra società, la quale ha sede in un paese diverso. La società controllante, di fatto, dirige interamente la società “figlia”, ossia ne determina le scelte gestionali in maniera minuziosa e stabilisce persino l’immagine con cui la controllata appare sul mercato. Se la società controllante diviene insolvente, essa, in base al Regolamento, è assoggettata alla legge del paese della sua sede sociale; a quale legge è sottoposta l’insolvenza della società figlia e quale giudice è competente a decidere su di essa?La Corte di giustizia, quindi, risolve la maggior parte degli interrogativi che erano ancora aperti riguardo al Regolamento sull’insolvenza transfrontaliera. Il criterio per ribaltare la presunzione che il centro degli interessi principali della società coincida con la sede sociale viene individuato chiaramente nella riconoscibilità da parte dei terzi; nonostante la Corte non chiarisca quali siano i “terzi” rilevanti, questa decisione fornisce una risposta chiara – e a mio avviso condivisibile – al problema delle insolvenze di gruppo, statuendo implicitamente che il Regolamento non consente di attrarre la giurisdizione e la legge applicabile in capo al paese della controllante.La Corte, inoltre, ribadisce la cogenza del principio di priorità, in base al quale il giudice che decide per primo di aprire una procedura d’insolvenza (tra quelle dell’allegato B al regolamento) “congela” la giurisdizione e la legge applicabile.Meno condivisibile, però, è il fatto che la Corte accetti la regola del diritto irlandese (e inglese) in base alla quale gli effetti della sentenza che apre la procedura retroagiscono al momento della domanda; la Corte, inoltre, pur rimarcando il valore del contraddittorio e il fatto che il procedimento davanti al giudice di Parma avrebbe limitato i diritti di replica del liquidatore irlandese, non si pone il problema di valutare, alla luce del principio del contraddittorio, proprio la decisione con cui il giudice irlandese ha nominato il liquidatore provvisorio, decisione assunta con procedimento sommario e senza alcun contraddittorio. In definitiva, la Corte sacrifica sull’altare della certezza del diritto, sul piano formale, la coerenza dei principi, determinando una più subdola, e radicale, incoerenza, che rischia di minare in futuro la tenuta del principio di fiducia reciproca su cui si fonda il Regolamento.


2008 - La disciplina del mercato dell’energia elettrica [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria; M., Lamandini
abstract

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2008 - L’attuazione della direttiva opa nell’ordinamento Italiano [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Il Legislatore italiano ha attuato con un decreto delegato la Direttiva sulle offerte pubbliche d’acquisto e di scambio (Direttiva 2004/25/CE).Il lavoro affronta le novità più importanti introdotte dal Decreto nel diritto italiano delle opa: (i) la legge applicabile e l'autorità competente per le opa intracomunitarie; (b) il passaporto comunitario; (c) Le misure difensive; (d) la reciprocità; (e) squeeze-out e sell-out.


2008 - Questioni in tema di fusioni transfrontaliere [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria; D., Fanuele
abstract

Nel corso del lavoro abbiamo scelto e affrontato tre questioni specifiche, che possono sorgere in una fusione transfrontaliera; l’analisi si è limitata al caso in cui una società di capitali italiana si fonde con una società regolata dal diritto di uno Stato Membro della UE e, quindi, nel cono d’ombra della Direttiva comunitaria sulle fusioni transfrontaliere. Le questioni erano: (1) le differenze di disciplina tra Paesi Membri sulla ‘‘congruità’’ del rapporto di cambio; (2) l’attribuzione ad azionisti di categoria speciale di azioni della società post-fusione di contenuto identico; (3) i leveraged buy-out transfrontalieri.Riguardo al primo tema siamo giunti alla conclusione, necessariamente provvisoria, che le divergenze tra norme nazionali potrebbero rappresentare un ostacolo alla fusione, quando una delle normative è più restrittiva delle altre (ad esempio perché la giurisprudenza nazionale adotta parametri di valutazione delle azioni diversi). La Direttiva impone alle ‘‘autorità’’ nazionali di ogni società che partecipa alla fusione di emettere un certificato di correttezza della fusione, ma a rigore questo certificato potrà essere rilasciato solo se il rapporto di cambio rispetta la disciplina nazionale, cosicché le eventuali divergenze potrebbero indurre il giudice o il notaio a non rilasciare il certificato stesso. Riguardo alla seconda questione, siamo giunti alla conclusione che la fusione che coinvolga una società italiana che ha azioni di categorie speciali in circolazione, ove la società post-fusione è straniera, dev’essere approvata dall’assemblea speciale di categoria, anche se gli azionisti speciali ricevono dalla società post-fusione azioni formalmente identiche a quelle detenute in precedenza. Il tema dell’applicazione della disciplina italiana sul leveraged buy out, infine, è stato risolto in maniera differenziata: se la società target è italiana e la bidder è straniera l’art. 2501-bis c.c. si applicherà alla sola società italiana; se, al contrario, è italiana la società bidder la soluzione è più incerta, poiché si potrebbe sostenere, con buone ragioni, che in tal caso non viene integrata la ratio della disciplina e che, pertanto, la norma non si applichi nemmeno alla società italiana.


2007 - Accordi intragruppo e divieto d’intese anticoncorrenziali [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

L’art. 81 del Trattato CE e l’art. 2 della legge italiana in materia antitrust vietano le intese anticoncorrenziali realizzate da due o più imprese. La nozione di impresa, però, non è definita né nel Trattato né nella legge italiana, sicché la giurisprudenza è stata chiamata a colmare questa lacuna. Uno degli interrogativi pratici posti dalla nozione di impresa riguarda il trattamento delle intese, orizzontali o verticali, tra società controllate da un medesimo soggetto, o tra controllante e società controllate. Nell’articolo si fornisce una rassegna ragionata della giurisprudenza statunitense e di quella comunitaria, cercando in fine di chiarire le eventuali lacune di quest’ultima. A seguito di una lunga evoluzione, la Corte di giustizia e il Tribunale di prima istanza hanno sottratto gli accordi anti-concorrenziali all’art. 81 del Trattato, sulla base della mancanza di una pluralità di imprese, non dell’assenza di restrizioni alla concorrenza. Per il diritto antitrust comunitario, precisamente, un gruppo di società dev’essere considerato come un’impresa unica se la controllante esercita effettivamente la direzione unitaria sul gruppo. Restano, però, alcuni interrogativi aperti: a) In primo luogo, la soluzione di subordinare la disapplicazione dell’art. 81 alla “mancanza di effettiva indipendenza” della controllata nei confronti della controllante, pur andando incontro all’esigenza pratica di non esentare tutti i gruppi di fatto, risulta difficilmente applicabile nei casi in cui la direzione unitaria viene esercitata proprio attraverso le direttive di coordinamento sottoposte al vaglio antitrust; b) La giurisprudenza della Corte e del Tribunale ha affrontato solo casi di controllo totalitario, sicché occorre domandarsi come si debbano trattare i casi in cui la controllante possiede una quota inferiore nel capitale della controllata: se dovessimo applicare l’art. 81 del Trattato in tale ipotesi, la conseguenza sarebbe che le società controllate con quote inferiori alla totalità del capitale sarebbero tenute a farsi concorrenza.L’articolo suggerisce una soluzione per la quale la detenzione della totalità del capitale non sia presupposto necessario dell’esenzione. In pratica, l’intesa tra le società del gruppo dovrà essere sanzionata se restringe l’autonomia decisionale delle società più di quanto già avviene sulla base dei rapporti di partecipazione o contrattuali esistenti; se l’intesa o la pratica concordata altro non fa che replicare lo status quo dei rapporti di potere tra le società, non sussiste alcuna concorrenza, nel senso di autonomia decisionale delle società, che sia realmente restringibile.


2007 - Forum shopping e perpetuatio jurisdictionis nel regolamento comunitario sull’insolvenza [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla sentenza della Corte di Giustizia "Staubitz Schreiber" C 1/04. Per la Corte, il trasferimento del Centro degli Interessi principali ("COMI", ossia il criterio di giurisdizione fallimentare per il Regolamento 1346/2000) dopo l'istanza di fallimento non sposta la giurisdizione nel paese d'arrivo. Il commento discute le premesse della sentenza, i suoi effetti e alcune interpretazioni alternative.


2006 - Fusioni transfrontaliere e libertà di stabilimento delle società nell'Unione Europea: il caso "Sevic" [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla sentenza della Corte di Giustizia sul caso "SEVIC" C 411/03. La Corte di giustizia sancisce che il divieto alle fusioni transfrontaliere "in arrivo" previsto dal diritto tedesco sia contrario alla libertà di stabilimento. Il commento evidenza la lacunosità dell'argomentazione della Corte e, soprattutto, come tale sentenza non affronti l'ipotesi opposta dei limiti alle fusioni transfrontaliere "in uscita".


2006 - Il nuovo mercato elettrico italiano: profili istituzionali [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Il contributo illustra il funzionamento della nuova borsa elettrica italiana. Dopo avere chiarito le peculiari caratteristiche del prodotto "energia elettrica" e del relativo mercato, l'articolo illustra l'evoluzione della disciplina italiana e, infine, suggerisce la possibilità di istituire mercati privati sull'energia, purchè non svolgano la funzione di dispacciamento riservata a enti pubblici.


2006 - L’Autorizzazione all’acquisto di partecipazioni al capitale delle banche [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alla disciplina italiana sull'acquisto delle partecipazioni in società bancarie


2006 - L'azione sociale di responsabilità da parte delle minoranze [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria; L., Enriques
abstract

Il contributo illustra la nuova disciplina dell'azione di minoranza introdotta nel codice civile dalla riforma del diritto societario del 2003. In particolare, l'articolo affronta:a) la natura dell'azione, distinguendola dalla generale azione surrogatoria;b) i presupposti processuali dell'azione (ossia la detenzione della minoranza e l'ipotesi che questa venga meno durante il processo);c) cosa possa fare la società durante il processo;d) la rinunzia e la transazione all'azione (mettendo in luce alcune incongruenze della disciplina);e) l'effetto disincentivante del riparto delle spese.


2006 - Recent development in Italian company law [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Country report su modifiche diritto societario italiano nel 2005/2006 (legge sul risparmio e opa)


2006 - Spostamento della sede statutaria in un Paese Membro della UE e giurisdizione fallimentare [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento a Cass 20.4.2005 n. 10606, la quale mantiene la giurisdizione fallimentare italiana per una società cohe abbia trasferito la sede sociale in Inghilterra. Il commento critica la sentenza poichè non si chiede se le attività economiche della società rimaste in Italia siano prevalenti rispetto al complesso delle attività del debitore (criterio previsto dal Regolamento comunitario 1346/2000)


2006 - White knights and black knightsDoes the search for competitive bids always benefit the shareholders of “target” companies? [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

According to the EC Directive on takeovers regulation, defensive measures should be authorised by the general meeting of the target company. The incumbent board can, nonetheless, search for a competing bid, a s.c. “white knight”. The rationale underpinning this exception is that competing bids always benefit target’s shareholders. In this paper I will tackle this rationale, arguing that even competing bids could generate a pressure to tender on target’s shareholders and, therefore, in this case should not be considered as a benefit for them.


2005 - Art. 2497-ter codice civile [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

[CAPITOLO DI LIBRO]


2005 - Il principio di reciprocità nella direttiva comunitaria sull'opa [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

La Direttiva sull’opa, riguardo a due questioni centrali per la creazione di un mercato comunitario unico del controllo societario, introduce norme che gli Stati membri, entro certi limiti, possono anche non applicare alle società aventi sede sul loro territorio. La passivity rule e la “neutralizzazione” delle difese preventive, precisamente, sono norme non vincolanti per gli Stati membri (“opt-out”), purché questi consentano alle società di introdurle in statuto (“opt-in” statutario”). A fronte di questa opzionalità, la Direttiva introduce il principio di reciprocità, in base al quale se una società applica una delle norme anti difese può disapplicarla se scalata da altra società che, al contrario, non tali norme non applica. L’articolo discute questo meccanismo, tentando di chiarire quali effetti produrrà sulla concorrenza tra ordinamenti societari.


2005 - Transfer of Company’s Registered Office and Forum-Shopping in International Insolvency Cases: an Important Decision from Italy [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

The Italian Supreme Court (Corte di Cassazione) has issued an important decision on companies’ freedom of establishment in the European Union (EU) and on jurisdiction over insolvency proceedings. It was a typical forum-shopping case in insolvency situations, in which a company decides to shift its registered office abroad before a court from its original country declares the insolvency. The Cassazione did not apply EC-Regulation 1346/2000 on cross-border insolvency, but declared the company as liquidated because of the transfer of the registered office. This solution leaves many questions unclear, both under EC-freedom of establishment and under jurisdiction rules for cross-border insolvency.


2004 - La governance delle cooperative: gli amministratori [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Commento alle norme della riforma del diritto societario sull'amministrazione di società cooperative


2004 - Le offerte pubbliche d'acquisto [Capitolo/Saggio]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

[CAPITOLO DI LIBRO] Trattazione manualistica.


2004 - L'insolvenza del consumatore in germania [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

L’Insolvenzordnung del 1994 pevede una disciplina speciale sull’insolvenza delle persone fisiche, atta a favorire accordi coi creditori con effetti liberatori per il debitore insolvente. L'articolo commenta la disciplina e ne discute gli effetti economici.


2004 - Ma cos’è diventata la Cassa Depositi e Prestiti? [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Il decreto collegato alla finanziaria per il 2004 ha trasformato la Cassa Depositi e Prestiti da ente pubblico in società per azioni. Lo Stato, in un primo momento, ha detenuto la totalità del capitale della neonata Cassa Depositi e Prestiti s.p.a., per poi cederne una cospicua quota di minoranza alle fondazioni bancarie. La Cassa ha svolto sinora una funzione importantissima tra i meccanismi di raccolta del risparmio (attraverso il c.d. risparmio postale) e di finanziamento degli enti pubblici e, in particolare, degli enti locali a tassi vantaggiosi rispetto a quelli di mercato. Si trattava, in sostanza, di uno strumento di politiche fiscali e redistributive dello Stato, poiché la Cassa non poteva valutare il merito di credito dell’ente che richiedeva un affidamento. Potrà la Cassa svolgere la stessa funzione dopo la, sia pure formale, privatizzazione? Le attività «tradizionali» di finanziamento di enti pubblici vengono attribuite ad una «gestione separata» della stessa Cassa; questa «gestione», però, non è dotata di una completa autonomia patrimoniale che la renda impermeabile alle pretese dei creditori delle altre attività della Cassa (quelle svolte con logiche di profitto e non pubblicistiche). Inoltre, alle fondazioni socie della Cassa viene attribuito un significativo privilegio patrimoniale, che potrebbe indurre a gestire le attività in maniera tale da massimizzare il profitto, imponendo così di selezionare gli affidamenti in funzione del merito di credito. Questo privilegio viene presidiato da un diritto di recesso statutario delle fondazioni stesse; a tale riguardo potrebbe sorgere un problema, perché i prudenti criteri di calcolo della quota di liquidazione paiono in contrasto con il nuovo diritto societario e, quindi, potrebbero essere sostituiti de jure coi più stringenti criteri del codice civile, sicché l’esercizio del recesso potrebbe rappresentare una seria minaccia per la stabilità patrimoniale della Cassa. Molto si è discusso, infine, sulla natura bancaria della Cassa s.p.a. Il decreto sancisce che alla Cassa si applichi la disciplina degli intermediari finanziari iscritti all’elenco speciale di cui all’art. 107 del Testo Unico bancario. La Cassa Depositi e Prestiti, nonostante ciò, esercita oggettivamente attività bancaria. Perché allora applicarle la disciplina degli intermediari? La risposta, robabilmente, sta nei limiti che solo le banche hanno di acquistare partecipazioni industriali, limiti che non riguardano gli intermediari.


2004 - Società per azioni e offerta pubblica. Le difese successive contro offerte pubbliche d'acquisto di azioni quotate. [Monografia/Trattato scientifico]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

Il problema pratico su cui si è incentrata la riflessione riguarda l’estensione dei poteri degli organi della società le cui azioni sono oggetto di un’offerta pubblica d’acquisto: possono gli amministratori o l’assemblea compiere operazioni che rendono più difficile, o persino impossibile, la riuscita dell’offerta, facendo così perdere agli azionisti attuali un’occasione di vendere le azioni ad un prezzo vantaggioso? E, più in generale: gli organi sociali devono tenere conto delle aspettative degli azionisti a massimizzare il prezzo di vendita delle azioni o i corsi azionari?La questione delle misure difensive è di grande rilevanza pratica, come insegna l’esperienza prima statunitense e, successivamente, europea. Una prima soluzione (accolta nella maggior parte degli Stati nordamericani e in Germania) è di lasciare immutati le competenze e i poteri degli amministratori: in tale maniera la soluzione del conflitto si sposta nelle aule dei tribunali. L’alternativa è di imporre agli amministratori di ottenere l’approvazione dell’assemblea, senza la quale i primi non possono compiere operazioni difensive (fatta propria dagli altri Stati dell’Unione Europea sul modello del City code on takeovers and mergers della borsa londinese).La soluzione che ho proposto nel corso di queste pagine parte da un presupposto teorico ben preciso, ossia che la ricostruzione della società anonima attraverso il paradigma “associativo” non sia sufficiente a dare risposta a tutti i problemi interpretativi che sorgono riguardo ad essa e che sia, pertanto, storicamente superata. Solo riconoscendo l’ambiguità di fondo della società anonima, ossia che essa è retta sia da principi associativi sia da regole puramente “finanziarie”, per le quali l’azionista è un mero finanziatore dell’impresa, si può attribuire un valore alle istanze “proprietarie”. Ma il ridimensionamento della dogmatica associativa conduce anche a valorizzare le ipotesi in cui la compagine azionaria sia significativa per l’attività d’impresa e a non considerarle come singolari eccezioni. Gli amministratori devono compiere l’operazione che meglio tuteli gli interessi “proprietari” degli azionisti e, pertanto, in linea di massima solamente la ricerca di offerte concorrenti può essere considerata sempre legittima, purché non sia “coercitiva” (ossia un’opa che induce un azionista razionale ad accettarla). Questa soluzione generale dev’essere coordinata con la norma speciale contenuta nella direttiva comunitaria in materia di opa e nella legge italiana [in vigore al momento della redazione del libro], norma che impone l’autorizzazione assembleare per le operazioni difensive. In primo luogo, gli amministratori conservano il potere di decidere se e come compiere le operazioni difensive di loro competenza, per poi sottoporle all’assemblea. Pertanto, secondo la ricostruzione proposta: (a) gli amministratori rispondono verso la società se impediscono un’opa che sarebbe stata vantaggiosa – anche se la prova è piuttosto ardua – oppure se non impediscono un cambio del controllo rivelatosi dannoso; (b) gli amministratori rispondono verso gli azionisti come proprietari dell’azione, quando sottraggono loro la possibilità di aderire ad un’opa vantaggiosa o, di fronte ad un’opa dannosa, non tentano di attenuare i problemi d’azione collettiva in cui si dibatte l’azionista: questa responsabilità verso gli azionisti come investitori permane anche se l’operazione difensiva è stata approvata dall’assemblea se esistevano alternative che non avrebbero pregiudicato gli interessi proprietari degli azionisti stessi. Poiché, infine, la delibera assembleare la cui esecuzione farebbe incorrere gli amministratori nella responsabilità verso gli azionisti ex art. 2395 c.c. non è vincolante, in tal caso gli amministratori potranno


2004 - Sulla parità di trattamento nelle società quotate [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

L’articolo affronta il tema della parità di trattamento nelle società per azioni quotate, oggetto di un enunciato ad hoc contenuto nell’art. 92 del Testo Unico della Finanza.L’articolo, nel primo paragrafo, illustra le opinioni dominanti nella dottrina italiana sulla parità di trattamento, mettendo in luce la distinzione tra parità di diritti (Gleichberechtigung, secondo la tradizionale terminologia germanica) e parità di trattamento (Gleichbehandlung). Quindi, l’articolo illustra come la Seconda Direttiva comunitaria ha affrontato l’argomento e, infine, l’art. 92 T.U.Fin. In particolare, mi chiedo quale sia il criterio per distinguere eguali e diseguali – ossia la funzione d’eguaglianza – previsto da tale norma e dimostro che esso rappresenta una rottura con gli assunti sinora dominanti che vedono la spa come un tradizionale “fenomeno associativo”, in quanto considera gli azionisti non solo e non tanto come “soci”, ma come proprietari di uno strumento finanziario (con la conseguenza che nelle società quotate la parità di trattamento non soffre eccezione alcune, nemmeno in nome dell’interesse sociale).


2003 - Compagine azionaria e interesse sociale nella giurisprudenza dei paesi di Common Law [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

L’articolo ha ad oggetto lo sviluppo della giurisprudenza dei paesi del Commonwealth sulle operazioni difensive contro Takeovers ostili. In sintesi, l’articolo trae le seguenti conclusioni. In primo luogo tra i Paesi del Commonwealth si può rilevare un minimo denominatore comune: la giurisprudenza è unanime nel dichiarare l’illegittimità delle operazioni che hanno come unico scopo la difesa della posizione di potere degli amministratori. La giurisprudenza australiana e canadese, però, tende a considerare valide anche operazioni che hanno come scopo principale la difesa contro un tentativo d’acquisizione, purché siano supportate da una ragione economica e industriale propria e, in tale misura, attribuisce rilevanza alla compagine azionaria per la determinazione dell’interesse sociale. Nonostante quest’interpretazione più liberale sia stata avanzata implicitamente dal Privy Council del Regno Unito nella sentenza Howard Smith, non è affatto chiaro come deciderà un giudice inglese posto di fronte ad un simile problema, sicché le conclusioni tratte sono necessariamente provvisorie.


2002 - I poteri degli organi della società-bersaglio nella legge tedesca sulle opa [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

L’articolo analizza un aspetto della legge tedesca sull’opa del 2002, ossia le misure difensive contro le opa. Il dibattito sorto in Germania sui poteri degli organi sociali di una società le cui azioni sono oggetto di offerta pubblica d’acquisto è sempre stato condizionato dalla peculiare conformazione del sistema economico tedesco. Il modello del “capitalismo renano”, infatti, è incentrato sulla partecipazione diretta delle banche al capitale delle grandi imprese e sul sistema della cogestione, che immette i lavoratori ed i loro interessi entro la struttura corporativa delle società di maggiori dimensioni. Inutile sottolineare che queste regole e questo assetto di interessi tende a produrre un’alta stabilità dei gruppi di comando e la capacità di pianificare e realizzare investimenti di lungo periodo, anche perché le imprese non subiscono il “ricatto” del mercato dei capitali e il pericolo di “fuga” degli azionisti verso investimenti più lucrosi. Sotto un profilo giuridico, questo assetto di interessi induce spesso a ricostruire l’interesse dell’impresa come non necessariamente legato agli interessi degli azionisti o, comunque, non legato al loro interesse a massimizzare il lucro in conto capitale. L’identità dell’azionista di maggioranza, quindi, diventa spesso fattore rilevante e non “neutro” rispetto alle scelte imprenditoriali concrete.. La nuova legge sull’OPA introduce per la prima volta alcune disposizioni positive sul tema dei poteri degli organi della società bersaglio e lo fa dopo un travagliato dibattito e numerosi progetti. Le scelte del legislatore tedesco si discostano però da quelle anglosassoni, che sono diventate dominanti nell’Europa continentale, le quali sono fondate sul divieto di operazioni difensive salvo autorizzazione dell’assemblea. La soluzione tedesca vieta in linea di principio agli amministratori di adottare misure “difensive”, ma nel far questo introduce una serie di eccezioni tale da far assumere alla nuova norma una peculiare fisionomia. Gli amministratori, infatti, possono comunque compiere operazioni che sarebbero giudicate come “diligenti” se le azioni della società non fossero oggetto di offerta. In tale maniera, come si è detto, potrebbe essere facile giustificare operazioni difensive, purché “diligenti”. Il potere di autorizzare le operazioni difensive, inoltre, non viene attribuito all’assemblea ma al consiglio di sorveglianza, il quale è l’organo deputato a nominare gli amministratori e, quindi, è espressione del medesimo gruppo di comando. La decisione, quindi, rimane all’interno degli organi amministrativi, senza coinvolgere i soci, salvo ovviamente per le operazioni di competenza dell’assemblea.A quest’ultima, inoltre, viene attribuito il potere di autorizzare preventivamente la realizzazione di operazioni difensive anche in maniera generica, ossia indicando tipologie di operazioni che possono essere compiute per difendere l’assetto proprietario da una futura e possibile offerta. Questo purché l’operazione rientri nella competenza assembleare, sicché non pare si possa applicare il medesimo criterio ad operazioni di competenza degli amministratori.L’impressione complessiva che si ricava dalla lettura della nuova legge è di un certo favor per il ruolo degli amministratori delle società-bersaglio, ai quali viene demandato, in definitiva, il compito di valutare la positività di un possibile cambio del controllo. Ma anche il ruolo del consiglio di sorveglianza risulta fortemente ampliato attraverso l’attribuzione del potere di approvare le operazioni “difensive”, e poiché nel consiglio di sorveglianza vengono rappresentati i lavoratori dell’impresa, tale organo vede amplificato il suo ruolo di “stanza di compensazione” dei diversi interessi che ruotano attorno all’impresa. E’ evidente, qu


2002 - Interesse sociale ed esclusione del diritto d'opzione: spunti di riflessione sullla logica dell'argomentazione del giudice [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
abstract

L’art. 2441 del codice civile italiano, come noto, prevede che l’assemblea straordinaria che delibera l’aumento del capitale nominale, possa escludere o limitare il diritto d’opzione dei soci, assegnando le nuove azioni a soggetti sino a quel momento terzi alla compagine sociale. La disposizione in esame consente l’esclusione dell’opzione solamente rispettando talune condizione procedimentali e sostanziali: l’esclusione è legittima quando le nuove azioni devono essere liberate con conferimenti in natura e quando vengono assegnate ai lavoratori. L’art. 2441, 5º comma, c.c., inoltre, introduce una sorta di “clausola generale”, prevedendo che la società può escludere il diritto d’opzione quando “l’interesse sociale lo esige”.L’interpretazione dell’articolo 2441, 5° comma, c.c., (in particolare del rapporto tra “necessarietà” e “interesse sociale”) è dovuta ad una carente riflessione sulla struttura logica del giudizio che il giudice deve compiere per valutare la legittimità dell’esclusione del diritto d’opzione. In realtà, la norma disarticola il giudizio del giudice in due fasi, ossia in un doppio grado di valutazione.Nell’articolo giungo alle seguenti conclusioni: (a) la prima valutazione è sul “se” compiere una data operazione che contempla il reperimento di nuovi mezzi patrimoniali in danaro, valutazione che è soggetta alle ordinarie regole sull’abuso di maggioranza o sul conflitto di interessi del socio; (b) in secondo luogo, e distintamente, occorre valutare se tale operazione “esiga” l’esclusione dell’opzione e, quindi, l’ingresso di nuovi soci: l’art. 2441, 5° comma, c.c. riguarda soltanto questo seconda valutazione e, in particolare, lo sottopone al rigido criterio della necessarietà, nel senso che non si possa realizzare l’operazione decisa senza escludere il diritto d’opzione; (c) la tutela del socio di minoranza è (anche) di tipo “patrimoniale”, attraverso il sovrapprezzo imposto al nuovo socio.


2000 - Combinazioni aziendali e passivity rule [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
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L'articolo prende spunto da un caso di "offerta concorrente" sollecitata dagli amministratori di una società-bersaglio di un'opa (Telecom). La Consob, nel caso di specie, ritenne che la ricerca di opa concorrenti avvantaggi gli azionisti e, quindi, non vada sottoposta ad autorizzazione assembleare in base all'art. 104 TUF (passivity rule. L'articolo analizza i doveri degli amministratori verso gli azionisti in costanza di opa e conclude che: (a) l'interese sociale non coincida con la massimizzazione del prezzo di vendita delle azioni; (b) gli amministratori, quindi, non debbano aiutare gli azionisti a massimizzare il prezzo di vendita delle azioni; (c) anche la ricerca di un "cavaliere bianco" è oggettivamente "difensiva" e deve essere autorizzata dall'assemblea.


2000 - L'azione di responsabilità contro gli amministratori di società quotate [Articolo su rivista]
Mucciarelli, Federico Maria
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Commento organico all'art. 129 TUF, che introduce nell'ordinamento italiano l'azione di minoranza per la responsabilità degli amministratori di spa (sia pure solo per le spa quotate). Nell'articolo affronto le seguenti questioni:a) natura dell'azione (rigetto l'assimilazione tra azione di minoranza e azione surrogatoria, con la conseguenza che la minoranza non deve attendere l'inerzia dell'assemblea)b) momento in cui la minoranza deve detenere la percentuale legittimante (concludo che sia un requisito di legittimazione e che deve permanere per tutto il processo, sino alla pronuncia)c) quali azionisti siano legittimati (se lo siano gli azionisti di risparmio e il creditorie pignoratizio)d) rinuncia e transazionee) l'effetto disincentivante della disciplina sulle spese


2000 - Libertà di stabilimento comunitaria e concorrenza tra ordinamenti societari [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
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Commento alla sentenza della Corte di Giustizia sul caso "Centros" C 212/97. Si tratta della sentenza che da l'avvio al ciclo delle decisioni "liberali" della Corte in materia di libertà stabilimento. nella fattispecie, la Corte dichiarò incompatibile con la libertà di stabilimento il divieto di iscrizione nel registro delle imprese danese di una società inglese i cui soci erano due coniugi danesi e che svolgeva la propria attività solo in Danimarca (ossia chiaramente una pseudo foreign corporation). Il commento discute le implicazioni della sentenza, soprattutto rispetto alla "teoria della sede reale" seguita in Germania e in Austria per individuare la legge applicabile alle società.


1999 - Le società tra professionisti dopo la legge «Bersani»” [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
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Nota a Trib Milano 27.5.1998 sulle società tra professionisti.


1999 - Nota a App. Roma, 12 gennaio 1998 [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
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Commento a sentenza sull'omologa di atto costitutivo di srl che prevedeva che gli amministratori avessero tutti i poteri attribuiti loro di volta in volta.


1998 - L’impugnazione delle delibere consiliari tra teoria dei diritti individuali e viola-zione di norme imperative [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
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Commento a Cass. 2850/1996 che ammette l'impugnazione di delibere consiliari da parte dei soci, qualora esse ledano "diritti" dei soci stessi. Il commento compie un'analisi del problema dell'impugnazione di delibere consiliari e della dogmatica sui diritti individuali dei soci.


1997 - L’imperatività del principio di chiarezza del bilancio [Nota a Sentenza]
Mucciarelli, Federico Maria
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Commento a Cass 3.9.1996, che sancisca la nullità del bilancio che viola il solo principio di chiarezza (e non anche quello di "verità").