Nuova ricerca

Fabrizio MONTANARI

Professore Ordinario
Dipartimento di Comunicazione ed Economia


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Pubblicazioni

2024 - GLI SPAZI COLLABORATIVI COME LUOGHI DI SUPPORTO AI LAVORATORI DI FRONTE ALLE TRASFORMAZIONI DEL LAVORO [Articolo su rivista]
Scapolan, Anna Chiara; Leone, Ludovica; Montanari, Fabrizio; Rodighiero, Stefano
abstract


2024 - La riconfigurazione degli spazi del Terzo settore tramite una logica collaborativa [Articolo su rivista]
Rodighiero, Stefano; Fusari, Carlo; Montanari, Fabrizio; Monti, Alberto; Saroglia, Patrizia
abstract


2024 - Lavorare fuori dai luoghi di lavoro tradizionali: nomadi digitali e i nuovi spazi di lavoro [Articolo su rivista]
Sordi, D.; Montanari, F.; Scapolan, A.
abstract

Negli ultimi anni si è diffuso un approccio dinamico al lavoro da parte dei cosiddetti nomadi digitali, cioè persone che sfruttano le opportunità dell'innovazione digitale per svolgere il proprio lavoro da remoto. Per assecondare la loro elevata mobilità geografica, i nomadi digitali hanno la necessità di disporre di spazi dove poter lavorare, spazi diversi dall’abitazione e dal classico ufficio. Gli spazi collaborativi (coworking, hub culturali e creativi, ecc.) possono rappresentare un luogo che va incontro ai loro bisogni pratici, logistici e sociali. Presentando i risultati di una ricerca qualitativa condotta su tre spazi localizzati in aree remote, l'articolo discute il possibile match tra caratteristiche degli spazi collaborativi e bisogni dei nomadi digitali. Dallo studio emerge come tali spazi possano fungere non solo da luoghi di lavoro confortevoli e attrezzati al remote working, ma anche da realtà rivolte al community building e, soprattutto in aree svantaggiate, da promotori e fondamentali supporti dello sviluppo territoriale e socioeconomico.


2023 - From Physical to Digital: Investigating the Offline Drivers of the Online Use and Quality of Knowledge Exchange of an Intra-Organizational Digital Collaborative Technology [Articolo su rivista]
Monti, A.; Giuliani, A.; Scapolan, A. C.; Montanari, F.
abstract

This article integrates social capital and social cognitive theories to empirically test the effects of employees' attitudes, normative expectations, and informal position targeting the organization as offline drivers of online digital platform use and quality of knowledge exchange. Our findings provide several contributions: 1) revealing the relationships between individual and contextual variables targeting the physical and virtual organizational contexts, 2) offering a nuanced understanding of offline drivers for digital platform use and knowledge exchange, and 3) identifying key predictors that managers can leverage to align employee behaviors with organizational goals. This article underlines the need to pay attention to individual motivations to use and contribute to intraorganizational digital platforms as a function of the position that individuals hold within the informal organizational network. Results also suggest that managers should focus on the development of internalized norms related to learning and sharing behaviors as well as to the outcome expectations related to digital platforms as positive motivational drivers of their use and quality of contributions.


2023 - Il futuro del lavoro si chiama “smart working”? Riflessioni e prospettive [Articolo su rivista]
Antonelli, Gilda; Agrifoglio, Rocco; Bissola, Rita; Buonocore, Filomena; Cuel, Roberta; Curzi, Ylenia; De Molli, Federica; Di Lauro, Stefano; Di Virgilio, Francesca; Fabbri, Tommaso; Flamini, Giulia; Imperatori, Barbara; Metallo, Concetta; Mochi, Francesca; Montanari, Fabrizio; Neri, Massimo; Palumbo, Rocco; Paolino, Chiara; Pompa, Leonardo; Ravarini, Aurelio; Sarti, Daria; Scapolan, Anna Chiara; Tursunbayeva, Aizhan; Varriale, Luisa; Zifaro, Maria
abstract

Gli studiosi di questioni organizzative - da sempre interessati al tema del lavoro, della sua evoluzione e del suo rapporto con la tecnologia - si interrogano da qualche tempo sul significato di una etichetta quale è Smart Working (SW), espressione che indica modalità di svolgimento della prestazione lavorativa volte ad allentare i vincoli tradizionali di tempo e luogo e indirizzate a logiche di discrezionalità e di responsabilizzazione verso obiettivi lavorativi, in un contesto nel quale le potenzialità della tecnologia svolgono un significativo ruolo abilitante. L’intento di questo paper è quello di offrire un contributo al consolidamento di una riflessione su cosa lo SW sia e possa essere, quali sfide ponga sia sul versante individuale che su quello organizzativo e quali opportunità possa offrire una sua precisa comprensione.


2023 - L'impatto educativo degli spazi collaborativi [Capitolo/Saggio]
Rodighiero, Stefano; Montanari, Fabrizio; Lazazzara, Alessandra
abstract


2023 - L’impatto culturale degli spazi collaborativi [Capitolo/Saggio]
Leone, Ludovica; Montanari, Fabrizio; de Gennaro, Davide; Buonocore, Filomena
abstract


2023 - Un modello per la valutazione dell'impatto sociale degli spazi collaborativi [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; Rodighiero, Stefano; Fusari, Carlo
abstract


2022 - Gli spazi collaborativi come luoghi a sostegno della creatività [Capitolo/Saggio]
Leone, Ludovica; Scapolan, Anna Chiara; Montanari, Fabrizio
abstract


2022 - Gli spazi collaborativi in Italia: stato dell’arte e prospettive future [Capitolo/Saggio]
Rodighiero, Stefano; Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara
abstract


2022 - Gli spazi collaborativi: verso una visione integrata del fenomeno [Capitolo/Saggio]
Montanari, F.
abstract


2022 - La gestione degli spazi e dei tempi di lavoro nei coworking [Capitolo/Saggio]
Scapolan, Anna Chiara; Rinaldini, Matteo; Rodighiero, Stefano; Montanari, Fabrizio
abstract


2022 - La rigenerazione di spazi e relazioni attraverso la creatività. Il caso Reggio Emilia [Capitolo/Saggio]
Razzoli, Damiano; Montanari, Fabrizio
abstract


2022 - L’identità organizzativa di fronte al cambiamento. Il caso del Centro Studi Sereno Regis [Articolo su rivista]
Monti, A.; Montanari, F.
abstract


2022 - Reti e innovazione aperta: il ruolo degli spazi collaborativi [Capitolo/Saggio]
Montanari, F.; Teloni, D.
abstract


2022 - Spazi collaborativi a orientamento sociale. Funzioni e prospettive nella transizione del lavoro [Articolo su rivista]
Scapolan, A. C.; Leone, L.; Rodighiero, S.; Montanari, F.
abstract


2022 - Spazi collaborativi: un nuovo modo di lavorare ma con radici profonde nelle istituzioni locali [Articolo su rivista]
Busacca, M.; Montanari, F.; Scapolan, A. C.
abstract


2022 - The impact of festivals on the image of a cultural industry: The case of the new Italian dance platform [Articolo su rivista]
Leone, Ludovica; Montanari, Fabrizio
abstract

Over the last years, there has been a growing attention on the impacts generated by festivals both on the host territories and the internal dynamics of the celebrated cultural industry. However, extant literature has overlooked the impact that festivals produce on the image of the industry. This study thus aims at filling this gap by exploring how a festival improves the image that the professionals attending the event have of their cultural industry. More particularly, the paper is based on a case study on the New Italian Dance Platform, the Italian biennial contemporary dance festival. Findings suggest that a festival provides industry professionals with the opportunity to conduct two groups of activities: crafting a shared space and building a shared vision. The two groups of activities trigger both social and cognitive mechanisms through which the attending professionals construe and share a positive image of their cultural industry.


2022 - This must be the place: creative workers’ evaluations of cities as enabling contexts for work. [Capitolo/Saggio]
Mizzau, L.; Montanari, F.; Razzoli, D.; Rodighiero, S.
abstract


2021 - Bohemian like you? Managing people and organizations in creative industries [Articolo su rivista]
Montanari, F.; Della Torre, E.; Sikora, D. M.
abstract


2021 - City context and subjective career success: How does creative workers’ need for recognition filter city identity? [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; Mizzau, Lorenzo; Razzoli, Damiano; Rodighiero, Stefano
abstract


2021 - Collaborative Spaces at Work: Innovation, Creativity and Relations [Curatela]
Montanari, F.; Mattarelli, E.; Scapolan, A
abstract


2021 - GLI SPAZI COLLABORATIVI IN EMILIA-ROMAGNA: CARATTERISTICHE E RIPRESA POST COVID [Articolo su rivista]
Leone, Ludovica; Scapolan, Anna Chiara; Montanari, Fabrizio; Rinaldini, Matteo; Razzoli, Damiano
abstract


2021 - How perceptions of work-life balance and technology use impact upon creativity in collaborative spaces [Relazione in Atti di Convegno]
Cochis, C.; Mattarelli, E.; Bertolotti, F.; Scapolan, A. C.; Montanari, F.; Ungureanu, P.
abstract

This paper unpacks creative processes in collaborative spaces (CS). We focus on how the positive resources related to wellbeing and work-life balance derived from working in CS interplay with the use of collaborative technology in affecting individual creativity. We conducted a survey study with individuals working in 27 different CS in Italy. We propose and find a positive relationship between the perceived level of work-life balance satisfaction and individual creativity. Instead we do not find a significant relationship between the frequency of technology mediated interactions with external actors and individual creativity. Furthermore, the relationship between work-life balance and creativity is negatively moderated by technology mediated interactions with external actors. In other words, an intense use of collaborative technology with actors external to the CS can generate perceptions of overload thus making the impact of work-life balance on creativity not significant. We conclude with theoretical and practical implications.


2021 - Il time crafting negli spazi di coworking [Articolo su rivista]
Rinaldini, M.; Scapolan, A; Rodighiero, S.; Montanari, F.
abstract

The paper aims at investigating the forms of time crafting activated by mobile workers in coworking spaces. In doing so the paper draws on and contribute to three different streams of research: literature on social acceleration, studies on job crafting and extant recent research on coworking spaces. Results reported in the paper are based on an exploratory qualitative empirical research that involved 126 coworkers of 39 coworking spaces in the Italian Region Emilia-Romagna. Empirical evidence suggests two forms of time crafting that coworkers may adopt to structure and manage their time and the relationship between their work time and non-work time: time boundaries crafting and relational time crafting. The former basically refers to actions aimed at separating or overlapping work time and non-work time by frequenting the coworking space; the latter includes actions aimed at concentrating inside the coworking space all the time devoted to professional relationships as well as at ritualizing extra-work relationships. In both the time crafting forms, the coworking space plays a relevant role providing the workers with physical artifacts, services and intangible resources (basically a sense of community) which support coworkers in their actions aimed at crafting the timing, length and temporal intensity of their work and non-work activities.


2021 - Language in collaborative spaces: Advantages and barriers [Capitolo/Saggio]
Leone, Ludovica; Guardiano, Cristina; Irimia, Monica Alexandrina; Mattarelli, Elisa; Montanari, Fabrizio
abstract

An indispensable desideratum in collaborative spaces is to foster dynamic, barrier-free environments where professionals from different backgrounds can find common ground for collaborative projects. However, although such goals cannot be met without proficient and effective communication, research on the use of language as the most important means of information exchange in collaborative spaces is still needed. Our contribution in this paper consists of an exploration of the linguistic interactions among coworkers of such spaces. We propose a multi-disciplinary approach integrating insights from the organizational literature on communication and research methods in theoretical linguistics. The sociolinguistic analysis of two coworking spaces reveals essential traits such as language diversity, the use of different formal and informal linguistic registers, as well as the appeal to various media and communication modalities. This type of versatility can foster information exchange, knowledge sharing, and, ultimately, effective collaboration. However, it might also act as a barrier to communication, suggesting the need for collaborative spaces to establish common linguistic ground as the basis for promoting collaboration.


2021 - Searching for creativity in innovative working contexts. The role of embeddedness in collaborative spaces [Articolo su rivista]
Leone, Ludovica; Cochis, Carlotta; Scapolan, Anna Chiara; Montanari, Fabrizio
abstract


2021 - Towards the museum as a cultural hub: Creativity, community, and cultural welfare. [Relazione in Atti di Convegno]
Mizzau, L.; Montanari, F.; Razzoli, D.; Rodighiero, S.
abstract


2021 - ‘Start Me Up’: The Challenge of Sustainable Cultural Entrepreneurship for Young Cultural Workers [Capitolo/Saggio]
Montanari, F.; Mizzau, L.; Razzoli, D.
abstract

Cultural entrepreneurship has been seen as a process through which cultural workers organize activities around culture, motivated by their passion and willingness to create cultural value. This chapter provides an account of the actions that cultural entrepreneurs deploy to satisfy the needs related to developing and sustaining their activities. Based on 120 interviews with cultural workers at an early stage of their entrepreneurial activity, the chapter shows that sustainability is a multifaceted concept consisting of three main dimensions: creative, economic, and social. Individuals consider these different dimensions simultaneously while dealing with three main needs: sense of purpose, networking, and professional development. In so doing, they engage in a varied set of actions aimed at figuring out a personal path to sustainability. The chapter contributes to the understanding of how cultural entrepreneurs manage to establish and sustain an entrepreneurial activity, by experiencing the hurdles related to manage the different and often contradictory aspects of it.


2020 - Digital learning and knowledge management [Articolo su rivista]
Bonti, M.; Cori, E.; Montanari, F.; Torre, T.
abstract


2020 - Gli spazi collaborativi. Quale futuro dopo l’emergenza Covid-19? PERSONALE E LAVORO [Articolo su rivista]
Montanari, F; Scapolan, A.; Leone, L.
abstract


2020 - Gli spazi di lavoro negli hub creativi: una ricerca esplorativa [Articolo su rivista]
Scapolan, A; Montanari, F; Leone, L; Razzoli, D; Rinaldini, M; Rodighiero, S
abstract

Il presente articolo intende approfondire le caratteristiche distintive degli spazi collaborativi (coworking, FabLab, hub creativi, ecc.), focalizzandosi sul ruolo dello spazio fisico e sul rapporto tra individui e spazio in questi nuovi contesti lavorativi. L’articolo si inserisce nella letteratura che considera il rapporto tra spazio di lavoro, comportamenti organizzativi, collaborazione e creatività e attraverso una ricerca empirica, condotta tramite multiple case study, si propone di esplorare le caratteristiche fisiche ed estetiche dello spazio, ma anche i meccanismi attraverso i quali gli utilizzatori entrano in relazione con lo spazio di lavoro.


2020 - I lavoratori digitali sognano luoghi di lavoro digitali? L'importanza degli spazi fisici condivisi nel sostenere i lavoratori digitali [Articolo su rivista]
Leone, L.; Scapolan, A.; Montanari, F.
abstract


2020 - Identità territoriale e senso del luogo nei processi di innovazione sociale e rigenerazione urbana: il caso Sassari Living Lab [Working paper]
Razzoli, D.; Montanari, F.; Di Paola, G.
abstract


2020 - Il rapporto tra l’individuo e l’organizzazione [Capitolo/Saggio]
Buonocore, F.; Montanari, F.; Solari, L.
abstract


2020 - Introduction. Collaborative spaces between current trends and future challenge [Capitolo/Saggio]
Montanari, F.; Mattarelli, E.; Scapolan, A.
abstract


2020 - L’individuo nell’organizzazione [Capitolo/Saggio]
Buonocore, F.; Montanari, F.; Solari, L.
abstract


2020 - L’organizzazione che non si chiude [Capitolo/Saggio]
Buonocore, F.; Montanari, F.; Solari, L.
abstract


2020 - L’organizzazione della creatività [Capitolo/Saggio]
De Molli, F.; Montanari, F.
abstract


2020 - Need for space. How artists rely on space to face precarious work conditions [Articolo su rivista]
Razzoli, Damiano; Rodighiero, Stefano; Mizzau, Lorenzo; Montanari, Fabrizio
abstract

Artistic labour markets present some features that can be considered paradigmatic of work in the contemporary gig economy. Extant literature identified these features by focusing on how artists can be deemed exemplars of new and more flexible ways of organising a workforce. While studies examined workers’ conditions in contemporary economy, the literature on artistic work has not delved into the role of space in artist’s work experience. Thus, this study aims to look at how space can be harnessed by artistic workers to respond to the most pressing needs they express. To this end, the paper presents the results of a qualitative study conducted on young artistic workers in the city of Reggio Emilia. The authors propose three mechanisms (anchoring, framing, belonging) through which space can serve as a personal compass that helps mitigate the effects of the precariousness of work.


2020 - The relational foundation of collaboration in a cultural and social hub. The case of Le Serre dei Giardini Margherita, Bologna [Capitolo/Saggio]
Leone, L.; Scapolan, A.; Montanari, F.; Mannucci, P. V.
abstract


2020 - ‘Times are a-changing’: how coworking spaces could sustain cultural workers. The case of BASE, Milan. [Relazione in Atti di Convegno]
Leone, Ludovica; Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara; Razzoli, Damiano
abstract

This paper explores the role that collaborative spaces play in sustaining cultural workers to perform their job. In particular, our research – based on a single case study – explores how cultural workers leverage on this kind of spaces to develop a surrogate holding environment through three main groups of mechanisms: networking with co-workers, identifying with the space, and living the space. Taken together, our results emphasize the prominent role that the physical space still has for workers even in the digitalization era.


2019 - All you need is... place: gli spazi di collaborazione come risorsa gestionale e di comunità professionale nelle industrie creative [Articolo su rivista]
Razzoli, D.; Rinaldini, M.; Montanari, F.
abstract


2019 - Creativity in urban context: how networks and public places influence the functioning of cultural districts [Relazione in Atti di Convegno]
Razzoli, Damiano; Montanari, Fabrizio
abstract

The aim of this paper is to delve into the creative processes that take place within a cultural cluster, i.e. a geographical agglomeration of differently sized autonomous individuals and organizations operating in cultural clusters. In particular, we focus our attention on how cultural cluster perceive the attributes of the locality where they live as a source of stimuli and ideas, eventually supporting the generation of creative outcomes. In doing so, a particular focus will be on the collaboration networks and the places where a cluster’s members meet to share ideas and to talk about their projects, which represent important contextual conditions that enable sharing of information and complex tacit knowledge, all pre-requisites of creative processes. Findings derive from two exploratory studies conducted on the cultural scene of Reggio Emilia, a medium-sized town in Northern Italy and combining quantitative and qualitative methodologies.


2019 - Creatività e senso del luogo: uno studio sulle dinamiche identitarie in un cluster creativo [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; Razzoli, Damiano
abstract

Come l’identità organizzativa, anche l’identità di un territorio può essere intesa come l’insieme dei tratti centrali, unici e distintivi che lo contraddistinguono in modo duraturo. Sebbene le dinamiche identitarie di un territorio possano svolgere un ruolo importante per il funzionamento delle diverse forme di agglomerazione territoriale di attori e attività economiche (distretti, cluster, reti, ecc.), ad oggi non sono state ancora approfondite le modalità con cui tali dinamiche possono impattare sulle attività creative che hanno luogo all’interno di una clusterizzazione di tipo creativo. Questo articolo, dunque, si propone di colmare questo gap focalizzandosi, in particolare, su come le percezioni da parte dei membri di un cluster creativo di quelle che sono le caratteristiche centrali, uniche e distintive del territorio di riferimento possono influenzare le loro attività creative. Dal punto di vista empirico, lo studio presenta un’indagine condotta con metodologie di tipo qualitativo sul caso di una città di medie dimensioni dell’Italia settentrionale. Nello specifico, sono state condotte 167 interviste semi-strutturate a giovani creativi per valutare come questi sviluppano le immagini interne ed esterne dell’identità del luogo dove operano e quali effetti esse esercitano sul loro lavoro. I risultati evidenziano l’importanza delle immagini percepite del territorio attraverso le dimensioni delle attività e delle relazioni, suggerendo come la definizione delle percezioni dell’identità e del senso di un luogo impattino sul funzionamento di un cluster creativo. L’articolo offre anche alcune possibili linee future di ricerca che, prendendo spunto dai risultati presentati, possono ulteriormente approfondire i diversi effetti generati dall’identità di un territorio e dal senso del luogo che si viene a creare tra le persone che vi operano.


2019 - Dai co-working agli spazi di collaborazione: come i nuovi luoghi di lavoro possono cambiare le aziende. [Articolo su rivista]
Montanari, F; Scapolan, A.; Leone, L.
abstract

L'articolo offre una sintetica panoramica della diffusione degli spazi collaborativi in Italia e presentano alcuni considerazioni sui loro possibili effetti sia per i lavoratori, sia per le aziende.


2019 - Diffondere innovazione: verso un modello di scalabilità per i progetti di innovazione sociale [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; Razzoli, Damiano; Rinaldini, Matteo
abstract

Negli ultimi anni numerose iniziative d’innovazione sociale sono state sviluppate come risposta alle recenti trasformazioni socioeconomiche e con un’attenzione rilevante alle caratteristiche peculiari del territorio di riferimento. I decisori pubblici hanno supportato tali iniziative in quanto potenziali strumenti di policy con cui dare risposta alle istanze sociali. Nel fare ciò hanno declinato gli interventi in modo fortemente context-specific. Tuttavia, se da una parte il focus sulla dimensione contestuale può aumentare l’efficacia dei progetti di innovazione sociale, dall’altro ne può limitare le possibilità di scalabilità. L’articolo intende approfondire il tema di come agire per aumentare la continuità e replicabilità delle iniziative di innovazione sociale. Nel fare ciò, a partire dai risultati di una ricerca condotta sul progetto Siamo Qua – Quartiere Bene Comune del Comune di Reggio Emilia, verrà presentato un modello che propone gli elementi distintivi che un progetto di innovazione sociale dovrebbe avere per poter essere scalabile.


2019 - Extending a festival’s social atmosphere online: The case of Fotografia Europea [Capitolo/Saggio]
Mizzau, L; Montanari, F; Massi, M
abstract


2019 - HOW PERCEPTIONS OF WORK LIFE BALANCE AND TECHNOLOGY USE IMPACT UPON CREATIVITY IN COLLABORATIVE SPACES [Relazione in Atti di Convegno]
Cochis, Carlotta; Mattarelli, Elisa; Bertolotti, Fabiola; Scapolan, Anna Chiara; Montanari, Fabrizio; Ungureanu, Paula
abstract

This paper unpacks creative processes in collaborative spaces (CS). We focus on how the positive resources related to wellbeing and work-life balance derived from working in CS interplay with the use of collaborative technology in affect-ing individual creativity. We conducted a survey study with individuals working in 27 different CS in Italy. We propose and find a positive relationship between the perceived level of work-life balance satisfaction and individual creativity. In-stead we do not find a significant relationship between the frequency of technolo-gy mediated interactions with external actors and individual creativity. Further-more, the relationship between work-life balance and creativity is negatively moderated by technology mediated interactions with external actors. In other words, an intense use of collaborative technology with actors external to the CS can generate perceptions of overload and therefore making the impact of work-life balance on creativity not significant. We conclude with theoretical and practi-cal implications


2019 - Making room for creativity: Toward an organizational model for creative and collaborative spaces [Relazione in Atti di Convegno]
Rodighiero, S; Mizzau, L; Montanari, F
abstract


2018 - Ecosistema creativo. Organizzazione della creatività in una prospettiva di network. [Monografia/Trattato scientifico]
Montanari, Fabrizio
abstract

La creatività rappresenta oggigiorno il nuovo paradigma non solo per la competitività aziendale ma anche per lo sviluppo delle economie territoriali. Se è opinione condivisa che la creatività permetta di rispondere alle sfide competitive contemporanee, stimolando anche la capacità di innovazione, più complesso è il dibattito sui fattori che la sostengono. Questo tema, infatti, ha attirato l’interesse di numerosi scienziati e pensatori, fin dall’epoca dei primi filosofi greci. Da sempre considerata come qualcosa di deviante, passionale e caotico, l’idea di creatività che si è affermata nella cultura occidentale è stata per molto tempo legata a una visione “romantica” dove il genio solitario realizza opere eccezionali grazie al suo talento unico. Alla de-mitizzazione di questa idea di creatività hanno contribuito diversi filoni di ricerca che hanno analizzato le determinanti individuali, prima, e quelle di contesto poi. Da questo punto di vista, oltre agli studi sulle caratteristiche degli ambienti lavorativi, si è affermato recentemente un filone di ricerca che ne ha enfatizzato la dimensione sociale. Questo libro adotta tale prospettiva relazionale cercando di contribuire a una più profonda comprensione delle dinamiche con cui i network possono influenzare la creatività. Per rendere conto della complessità alla base di questa prospettiva sociale sarà introdotto il concetto di ecosistema creativo, il quale enfatizza la dimensione relazionale trascendendo i confini organizzativi e investendo il contesto territoriale di riferimento, inteso però non solo in senso geografico, ma anche nei suoi aspetti culturali, cognitivi, identitari e materiali. Particolare attenzione sarà dedicata al ruolo svolto dai luoghi fisici, soprattutto quelli di tipo collaborativo, e dai modi con cui gli individui percepiscono le strutture relazionali, non solo quelle interne ed esterne a un’organizzazione, ma anche quelle che si sviluppano a cavallo dei suoi confini.


2018 - Embeddedness and locational choices: A study of creative workers in a dance organization [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara; Mizzau, Lorenzo
abstract

Locational choices of creative workers have been a matter of heated debate over the last decade. This study proposes a micro perspective aimed at disentangling how the individual decision-making process behind locational choices is activated and develops over time. To this aim, we combine previous geographic research on the issue with research on the role of organisational factors in workers’ attraction and retention. Empirically, we carried out an exploratory case study of dancers in a renowned contemporary ballet company based in Reggio Emilia, Italy. With this study, we highlight how matching professional quests and organisation-specific job opportunities activates locational choices, and we extend geographical approaches to embeddedness by considering the role of organisations as crucial mediating entities between the city context and creative workers.


2018 - Innovating onsite or coordinating online? An exploration of how knowledge practices shape the onsite and online collaboration interplay across the lifecycle of collaborative communities [Articolo su rivista]
Ungureanu, Paula; Cochis, Carlotta; Rodighiero, Stefano; Bertolotti, Fabiola; Mattarelli, Elisa; Montanari, Fabrizio; Rinaldini, Matteo; Scapolan, Anna Chiara
abstract

This paper inquires about how collaborative communities configure online and onsite collaboration practices throughout their lifecycle, paying specific attention to how knowledge practices and online-onsite collaboration practices interplay. While previous literature shows that the same online and onsite collaboration practices can be both good and bad for an organization’s ability to generate new knowledge, we show that this insight can be better understood at the light of an organization’s lifecycle. By studying the evolution of a collaborative community of designers, we show that different stages of development afford different types of community structuring, identity processes and knowledge practices, which in turn shape different needs in terms of online-onsite interplay. We contribute to the literature on collaborative spaces by underscoring the importance of considering hybrid workspaces where the interplay of onsite and online collaboration assumes complex and dynamic configurations.


2018 - Public Support and Corporate Giving to the Arts and Culture in Times of Economic Crisis: An Exploratory Analysis on the Italian Case [Capitolo/Saggio]
Gianecchini, M.; Scapolan, A.; Mizzau, L.; Montanari, F.
abstract

In line with the reappraisal of the welfare state concept started in the 1980s and culminated in the recent economic crisis, governments have reduced the public funding available to cultural institutions. Thus, cultural institutions have progressively adopted more market-oriented practices, rethinking their relationship with the world of business in order to get additional economic resources. This chapter addresses corporate support to the arts and culture in the case of Italy, a country where government has traditionally played a central role in supporting culture. Drawing on the extant literature on sponsorships and corporate philanthropy, we propose a cluster analysis carried out on 160 investments in artistic or cultural activities made by 95 mid-sized Italian companies between 2008 and 2015. Results provide an up-to-date empirical evidence of corporate giving patterns in Italy and suggest an original typology of business investments in the arts and culture. Our study, focusing on the case of a Latin country and on a sample of mid-sized companies, extends the empirical settings usually investigated. Moreover, different from previous studies, we elucidate the influence that the characteristics of supporting organizations have on business investments in the arts and culture.


2017 - Behavioural competencies and organizational performance in Italian performing arts: An exploratory study [Articolo su rivista]
Scapolan, A.; Montanari, F.; Bonesso, S.; Gerli, F.; Mizzau, L.
abstract

Purpose: The purpose of this paper is to investigate the behavioural competencies of directors and managers working for cultural organizations and their relationship with organizational performance. Design/methodology/approach: The study adopts an ESC competency modelling process and the technique of the Behavioural Event Interview as the primary source of data collection. In particular, the authors interviewed 14 directors and managers of six performing arts organizations operating in Emilia-Romagna, a region located in Northern Italy. Findings: Findings show that directors and managers of cultural organizations are characterized by a specific set of social and emotional (e.g. persuasion and empathy), whereas cognitive competencies, such as quantitative analysis, are less frequent. Findings highlight also that a balanced portfolio of behavioural competencies emerges as importantly correlated with high organizational performance. Practical implications: Findings offer relevant managerial implications for the design and implementation of a coherent set of human resource management practices, which allow cultural organizations to reach above-average performance. Originality/value: This study contributes to a better understanding of the relationship between managerial competencies and the performance of cultural organizations, taking into account specific kinds of competencies – namely, behavioural competencies – which have been neglected by the previous literature.


2017 - Creativity and networks in cultural industries: Addressing the role of individual cognition [Relazione in Atti di Convegno]
Biscaro, Claudio; Montanari, Fabrizio
abstract

The study of creativity in cultural industries from a relational approach is a recent but promising area of research. Fundamentally, extant debate focuses on the investigation of what kind of networks, namely weak or strong ties, are more conducive to creative outcomes. In doing so, the role played by individuals’ cognition with regard to their network has been overlooked. Whereas the actual characteristics of networks affect creativity by being conduits that help individuals to gain access to relevant resources (information, knowledge, social support, etc.), the results of individual action in terms of creativity is affected also by how individuals perceive their networks. Drawing on previous research on cognitive networks, this paper investigates whether and how individuals’ cognition of their networks affects their creativity. In order to test our hypotheses, we conduct a quantitative study by administering a questionnaire to the employees of an Italian video producing company.


2017 - I luoghi di innovazione: un primo modello organizzativo per fenomeni emergenti [Articolo su rivista]
Montanari, F.; Mizzau, L.
abstract

Le recenti evoluzioni dei sistemi economici hanno segnato importanti cambiamenti nelle dinamiche di consumo e in quelle produttive, facendo emergere con forza l’importanza dell’innovazione. Tra i fattori che, a diversi livelli, possono sostenere l’innovazione vi sono anche i cosiddetti “luoghi di innovazione”, cioè quegli spazi fisici, come ad esempio gli incubatori, i co-working, ma anche gli spazi collaborativi informali (es. biblioteche, bar e librerie), nei quali le persone possono incontrarsi per scambiarsi idee, apprendere reciprocamente e collaborare. Questi spazi possono essere un importante moltiplicatore del patrimonio cognitivo, umano e sociale presente in un territorio, in quanto offrono occasioni per sperimentare e sviluppare tecnologie, servizi e modelli d’impresa che al tempo stesso beneficiano della partecipazione diretta dei cittadini entro un framework collaborativo e generano nuove soluzioni ai problemi della comunità. In altri termini, possono contribuire a sviluppare in un territorio una particolare “atmosfera creativa” della quale possono beneficiare tutti gli attori (individui, gruppi più o meno formali, organizzazioni, ecc.) che vi operano. Recentemente si è assistito a una vera e propria proliferazione di spazi di questo tipo, che sono ritenuti cruciali per sostenere l’innovazione locale e la capacità di connessione con altri nodi esterni al territorio. Se queste premesse sono ormai condivise, manca tuttora un’analisi sistematica delle variabili organizzative che possono influenzarne l’efficacia. In questo senso, il presente articolo si propone di offrire una riflessione sulle caratteristiche organizzative dei luoghi di innovazione, con l’obiettivo di comprendere le leve a disposizione sia dei policy maker che dei soggetti gestori per aumentarne efficacia, impatto e sostenibilità.


2017 - Introduction to the Special Issue The Dance of Structure and Culture in Organizational Change [Articolo su rivista]
Bonti, Mariacristina; Della Torre, Edoardo; Martinez, Marcello; Montanari, Fabrizio
abstract

This article introduces the aims and scope of the Special Issue dedicated to understanding the interplay of processual and structural nature of change. In particular, it presents the themes addressed by the articles that analyze the content, action, and process of change when a new structure of business, organization, technology, composition of work generate new paradigms.


2017 - La (in)sostenibile leggerezza dell’innovazione. Alcuni spunti di riflessioni dalle industrie culturali [Articolo su rivista]
Montanari, F.
abstract

Nell’attuale contesto socio-economico, la capacità di innovare prodotti, servizi o processi sembra costituire un fattore sempre più critico per poter competere con successo. L’innovazione costituisce un elemento fondante delle industrie culturali, in quanto da sempre gli attori di questi settori si sono dovuti confrontare con il bisogno di creare qualcosa di nuovo, i suoi rischi e il suo elevato potenziale di conflitto. Come è possibile riuscire a innovare con successo? Quali spunti al dibattito offrono le dinamiche di innovazione tipiche delle industrie culturali? Questo articolo si propone di riflettere su questo tema prendendo spunto da un recente special issue pubblicato sulla rivista Organization Studies.


2017 - Le dimensioni dell’innovazione sociale per il design e l’implementazione di politiche pubbliche efficaci [Articolo su rivista]
Montanari, F.; Rodighiero, S.; Sgaragli, Fabio; Teloni, D.
abstract

Le recenti trasformazioni socio-economiche hanno fatto emergere, con forza crescente, l’importanza dell’innovazione sociale. Di pari passo, i decisori pubblici hanno implementato un numero sempre maggiore di politiche orientate a supportare lo sviluppo di iniziative di innovazione sociale. Nonostante l’attualità e la rilevanza del tema, manca tutt’oggi una delineazione univoca delle dimensioni fondanti e dei confini definitori d el concetto. La social innovation, infatti, si contraddistingue per essere un “concetto-ombrello” che include un insieme molto ampio e variegato di iniziative, attività, soggetti e contesti. Tale caratterizzazione ha favorito l’adozione di un approccio inclusivo nel tracciarne i confini enunciativi, contribuendo all’attuale varietà definitoria. Partendo da queste premesse, questo saggio propone una review dell’attuale dibattito (accademico e non) al fine di delineare un modello che permetta di sintetizzare e interpretare le differenti dimensioni definitorie del concetto di innovazione sociale. In particolare, tale modello intende offrire un framework di riferimento sia per la definizione di possibili percorsi di ricerca futuri sia per il design e l’implementazione di politiche pubbliche dall’elevato impatto sociale.


2017 - Le problematiche organizzative e la gestione delle persone [Capitolo/Saggio]
Montanari, F.
abstract

In questo capitolo affronteremo il tema delle scelte organizzative e di gestione delle risorse umane. Più precisamente, dopo aver descritto i principi fondamentali della disciplina in relazione alle aziende che operano nei settori economici tradizionali, li declineremo al caso delle istituzioni culturali, un contesto particolarmente sfidante dal punto di vista manageriale.


2017 - Management delle aziende culturali [Curatela]
Dubini, P.; Montanari, F.; Cirrincione, A
abstract

Che cosa hanno di speciale le organizzazioni culturali? Quali elementi occorre considerare nel valutarne la sostenibilità economica? Di quali attenzioni necessita la loro complessa gestione? Si tratta di domande le cui risposte definiscono un ambito di studi ancora giovane e in pieno sviluppo. Responsabili di una parte importante della vita dei cittadini, sia da un punto di vista culturale che sociale ed economico le organizzazioni culturali sono chiamate a legittimarsi agli occhi di una pluralità di attori privati e pubblici, alle cui attese devono rispondere: i cittadini, gli esperti, i sostenitori, i turisti. Possono essere imprese, enti non profit, organi della pubblica amministrazione, a cui è richiesto di caratterizzare in modo via via più professionale la propria offerta culturale e al contempo di ripensarla continuamente per non perdere il passo rispetto alla contemporaneità di cui pure sono motore di sviluppo. Per rispettare queste specificità ed evitare grossolani errori, non è possibile trasferire tout court soluzioni e pratiche manageriali sperimentate in altri ambiti, ma occorre prestare attenzione a contestualizzarle da un punto di vista culturale e sociale.


2017 - Management of cultural firms [Curatela]
Dubini, P.; Montanari, F.; Cirrincione, A.
abstract

What are the specific characteristics of organizations that operate in cultural sectors? What are the challenges facing their managers? Cultural organizations play a crucial role in the contemporary society, thus, they need to respond to expectations of multiple private and public actors and, moreover, they have specific characteristics. For these reasons, it is not possible to apply managerial practices tested in other situations, but it is necessary to carefully recognize their social and cultural peculiarities. Therefore, this book aims at providing an overall view of the managerial issues and conditions to be met for a business to be well-managed, and subsequently reflecting on how it is possible to apply them to the world of art and culture.


2017 - Organizational design and people management [Capitolo/Saggio]
Montanari, F.
abstract

This chapter will examine the main issues related to both organizational design and human resource management. After an initial description of the key tenets of organizational theory, with reference to companies in traditional economic sectors, we will apply those principles to the case of cultural institutions, which is a particularly challenging environment from a managerial viewpoint.


2017 - Organizational embeddedness and employee word of mouth: The moderating role of employer reputation [Relazione in Atti di Convegno]
Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara; Epifanio, Antonella; Mizzau, Lorenzo
abstract

The paper addresses the issue of employee word of mouth by investigating its potential determinants. Drawing on the extant literature on organizational embeddedness and extra-role behaviors, we test the relationship between organizational embeddedness and employee word of mouth on a sample of 626 employees working in eight Italian firms operating in the mechanical industry. Findings show that the more employees feel embedded in their current organization, the more they tend to talk positively with friends and relatives about their organization, recommending it as an employer. Such a relationship not only holds but is even reinforced when the organization has poor reputation as an employer. This study contributes both to extant literature on organizational determinants of employee word of mouth and studies on positive consequences of organizational embeddedness.


2017 - Organizzazione e governance per la gestione di uno spazio d'innovazione [Articolo su rivista]
Mizzau, L.; Rinaldini, M.; Montanari, F.; Rodighiero, Stefano
abstract

The locus of innovation is shifting from single actors to the ecosystem of which they are part. Thus, the hybridization and relational patterns that typify these ecosystems are gaining importance in both theory and practice. Linked to these phenomena is the notion of innovation hubs as intermediaries that support the combination of inputs in outputs of social and economic value for the whole ecosystem. Drawing on these assumptions, this paper uses a case study to deepen the understanding of the processes behind the development of a local innovation hub via a multistakeholder approach. The findings suggest two critical dimensions: one – networking – referred to the connections between the hub and the ecosystem and to the relational practices needed for effectiveness; the other – identity – regarding the traits of the hub and their impact on the identity of the actors involved.


2017 - Smart working e relazioni di lavoro [Capitolo/Saggio]
Scapolan, A.; Mizzau, L; Montanari, F.
abstract

Il dibattito nell’ambito degli studi organizzativi sullo Smart Working è acceso: oltre che sulla sua definizione, ci si sta interrogando sulle forme e le pratiche in cui può manifestarsi, e soprattutto sull’individuazione delle condizioni in cui tali pratiche possono essere ritenute vantaggiose. Tuttavia, in questo contributo si desidera discutere se lo Smart working rappresenti una forma in qualche modo “altra” di relazione individuo-organizzazione rispetto alle forme consolidate. Nello specifico, ii contributo, basandosi sulla teoria dei costi di transazione, propone lo Smart working come un “dispositivo di ibridazione” di forme organizzative, che non rappresentano elementi di vera e propria novità.


2017 - Smart working: una prospettiva critica [Curatela]
Neri, Massimo; Bonato, Riccardo; Zappalà, Salvatore; Torre, Teresina; Scapolan, Annachiara; Mizzau, Lorenzo; Montanari, Fabrizio; Corsi, Giancarlo; Rinaldini, Matteo; Zamarian, Marco; Masino, Giovanni; Maggi, Bruno
abstract

Smart working is one of the keywords universally used to define the changes resulting from the application of ICT in work organization. Recently introduced in the Italian Labour Law, Smart working (or Agile work) implicates practices across at least 3 dimensions: time (when do people work?), location (where do people work?), role and source (how do people work?). In this publication, which collects the discussion of the TAO Research Programs seminar that took place at the University of Modena and Reggio Emilia in September 2016, scholars from different disciplines reflect critically about two crucial questions: what changes are we observing and which theoretical categories can we use to understand them?


2017 - Una proposta di dialogo tra studi organizzativi e geografico-economici sul tema della employee retention [Articolo su rivista]
Scapolan, A.; Mizzau, L.; Montanari, F.
abstract

L’articolo si focalizza sulla capacità delle organizzazioni di attrarre e trattenere le risorse umane grazie a fattori che non riguardano solamente le caratteristiche del lavoro e i tratti distintivi dell’organizzazione, ma anche il più ampio contesto nel quale i lavoratori, entrando in relazione con le organizzazioni, sono inseriti. Recentemente alcuni studi hanno proposto di spostare il focus delle ricerche sul turnover volontario dal perché i lavoratori decidono di abbandonare un’organizzazione ai motivi per cui le persone decidono di rimanervi. Prendendo spunto da tali ricerche, l’articolo propone un dialogo tra studi organizzativi e ricerche di geografia economica, suggerendo aree di convergenza e complementarità. Più specificamente, l’articolo illustra il concetto di community embeddedness, elaborato dagli studi organizzativi e relativo all’insieme dei fattori extra-lavorativi (coerenza con le caratteristiche del contesto extra-lavorativo, legami con la comunità e percezione di sacrificio legato all’abbandono del luogo in cui si vive e lavora) che contribuiscono a trattenere le persone nella loro attuale organizzazione. Secondo gli autori, tale concetto richiama le ricerche di geografia economica focalizzate sulle locational choices dei lavoratori che hanno rilevato l’importanza che le caratteristiche del territorio, in termini di amenities, opportunità professionali e di carriera e possibilità di sviluppo di network personali e professionali, assumono nei processi di attrazione del talento nelle città.


2016 - 'Absolutely free'? The role of relational work in sustaining artistic innovation [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara; Giannecchini, Martina
abstract

Drawing on the relational perspective of artistic innovation, which suggests that different types of ties (weak vs. strong) lead to different outcomes in terms of the development and implementation of new artistic ideas, this study uses an in-depth case study of Italian choreographer Mauro Bigonzetti to explore the role of the relational work artists deploy to develop and implement their artwork. We investigate how artists engage in specific relational actions (broadening, bonding, embedding and dis-embedding) with producing organizations, and how these actions lead to innovation over time. The findings suggest that artistic innovation moves through four stages—proximal innovation, fuzzy innovation, established innovation and maintained innovation—sustained by an artist’s oscillation between a network characterized by strong ties with few organizations and a network characterized by weak ties with many organizations, depending on the artist’s quests for inclusion and differentiation. In this process, a long-lasting relationship between the artist and a specific organization may ‘pivot’ artistic innovation.


2016 - Corporate giving to the arts and culture in Italy: An exploratory analysis [Relazione in Atti di Convegno]
Scapolan, Anna Chiara; Gianecchini, Martina; Mizzau, Lorenzo; Montanari, Fabrizio
abstract

The paper addresses the issue of corporate support to the arts and culture. Drawing on the extant literature on sponsorships and corporate philanthropy, we propose a cluster analysis carried out on 160 investments in artistic or cultural activities made by a sample of 95 mid-sized Italian companies between 2008 and 2015. Results provide an up-to-date empirical evidence of corporate giving in Italy and suggest an original typology of business investments in the art and culture, distinguishing between ‘things-in-common’, ‘neighbor’ and ‘contamination’ investments. This study, focusing on the case of a Latin country and on a sample of mid-sized companies, extends the empirical setting usually investigated. Moreover, by considering the characteristics of supporting organizations, we illuminate the influence that such aspects have on business investments in the arts and culture.


2016 - Green and nongreen recruitment practices for attracting job applicants: exploring independent and interactive effects [Articolo su rivista]
Guerci, M.; Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara; Epifanio, Antonella
abstract

The study is based on the reactions of a sample of Italian graduate students to the websites of seven companies operating in Italy. It addresses two specific issues in the literature about green recruiting practices, namely (1) the distinct and direct effects of green recruiting practices on attracting applicants, and (2) the interactive effect of ‘green’ and ‘nongreen’ recruitment practices on attracting applicants. With regard to the first issue, the study compares the effects on attracting applicants of two green recruitment practices, that is, the green reputation of a company, and the amount of information provided on the recruitment website about the company's environmental policies and practices. With regard to the second issue, the study examines the substitution effect on attracting applicants between the two green recruitment practices, and additive effects on attracting applicants between them and two nongreen recruitment practices (i.e., company reputation, and the amount of company and job information provided by the company recruitment website). In terms of direct effects, the findings support the impact of a green reputation on attracting applicants, but no impact of information on the recruitment website about company environmental policies and practices. In terms of interactive effects, the findings do not confirm the substitution effects between green recruitment practices, but indicate additive effects between green and nongreen recruitment practices. Overall, the article extends knowledge on green recruitment by contributing to the literature on organizational reputation, and the literature on interactive effects among human resource practices. The implications of these two extensions of knowledge for human resource management research and practice are discussed.


2016 - I luoghi dell'l'innovazione aperta. Modelli di sviluppo territoriale e inclusione sociale [Curatela]
Montanari, Fabrizio; Mizzau, Lorenzo
abstract

L’obiettivo principale di questo libro è quello di indagare gli antecedenti organizzativi dei luoghi dell’innovazione cercando di capire le leve a disposizione sia dei policy maker sia dei soggetti gestori al fine di aumentarne efficacia, impatto e sostenibilità. Nel perseguire questo obiettivo, il tema dei luoghi di innovazione verrà declinato in due ambiti principali: l’innovazione aperta e la città.


2016 - Le competenze manageriali nelle performing arts [Capitolo/Saggio]
Scapolan, Anna Chiara; Montanari, Fabrizio; Bonesso, Sara; Fabrizio, Gerli
abstract

Obiettivo di questo capitolo è quello di contribuire al dibattito su come le figure manageriali delle istituzioni di spettacolo possono contribuire al loro successo. Secondo la letteratura manageriale, i soggetti che ricoprono ruoli manageriali, al fine di ottenere performance professionali migliori, non devono possedere solamente un set di competenze tecniche legate alla gestione di organizzazioni complesse, ma devono essere dotati anche di un portafoglio di competenze trasversali di tipo emotivo, relazionale e cognitivo. Tali competenze si riferiscono alle capacità che consentono di riconoscere, comprendere e gestire in modo efficace le proprie emozioni e quelle degli altri, nonché all’abilità di analizzare le informazioni e le situazioni. Per indagare le competenze trasversali delle figure direzionali all’interno di organizzazioni di spettacolo dal vivo è stata condotta una ricerca esplorativa su un campione di organizzazioni operanti nei settori del teatro e della danza. In particolare, ci si è focalizzati sui ruoli posti ai vertici di sei organizzazioni con sede in Emilia Romagna, tradizionalmente una delle regioni italiane leader negli investimenti in cultura .


2016 - Luoghi di innovazione. Appunti per un modello organizzativo [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; Mizzau, Lorenzo
abstract

Il capitolo prova a delineare un primo modello organizzativo per la gestione degli spazi di innovazione


2016 - Luoghi, attori, innovazioni: perché tanta attenzione? [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; Mizzau, Lorenzo
abstract

Sebbene negli ultimi anni ci sia stata una vera e propria proliferazione di spazi di questo tipo e la loro disponibilità venga sempre più frequentemente considerata come una delle condizioni strutturali fondamentali per riuscire a sostenere l’innovazione, manca tuttora un’analisi sistematica di quali possano essere le variabili organizzative in grado di influenzarne l’efficacia. L’obiettivo del capitolo è introdurre gli aspetti che il libro indagherà cercando di capire le leve a disposizione sia dei policy maker sia dei soggetti gestori al fine di aumentarne efficacia, impatto e sostenibilità.


2016 - Measuring social and reputational impact through Web and Social Media Analytics. The case of the festival Fotografia Europea [Relazione in Atti di Convegno]
Mizzau, Lorenzo; Nuccio, Massimiliano; Montanari, Fabrizio
abstract

With this paper, we contribute to the understanding of how festivals can be investigated not only by traditional techniques such as surveys on customer satisfaction and impact assessment analyses, but also by information available on the web and social media. We test this approach on the case of a photography festival held in a medium-sized city in Northern Italy. Our contribution lies in shedding light on how WSMA (Web and Social Media Analytics) can better inform our understanding of a festival’s (or other events’) social, reputational and media impact and, more generally, on the benefits of employing a more varied toolkit useful not only for the justification of the arts’ investment, but also to improve festivals’ organization and community engagement.


2016 - Open innovation, città e luoghi di innovazione: una visione integrata di ecosistema di innovazione [Capitolo/Saggio]
Mizzau, Lorenzo; Montanari, Fabrizio
abstract

Dopo aver delineato le principali caratteristiche del modello di Open Innovation, il capitolo si interroga su cosa succede quando un’organizzazione li applica attivando flussi di conoscenza dall’interno verso l’esterno e viceversa. Nel fare ciò, viene introdotto il concetto di ecosistema di innovazione, una complessa e ibrida forma inter-organizzativa che sposta il focus dalla singola organizzazione all’insieme degli attori che si interfacciano con essa supportandone i processi di innovazione.


2016 - Organizzare la collaborazione nei luoghi di innovazione: le dinamiche relazionali tra spazi fisici e virtuali [Capitolo/Saggio]
Bertolotti, Fabiola; Mattarelli, Elisa; Mizzau, Lorenzo; Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara; Ungureanu, Paula
abstract

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2016 - Resto anch’io? Sì, io sì! La job embeddedness come fattore di retention, ma non solo… [Articolo su rivista]
Mizzau, L.; Montanari, F.; Scapolan, A.
abstract

Uno dei problemi principali nello HRM è trattenere le persone su cui si sono investiti notevoli sforzi nell’attività di recruiting, formazione e sviluppo. Solo recentemente l’ottica è stata spostata dal chiedersi ‘perché le persone se ne vanno’ a ‘perché le persone vogliono restare nell’organizzazione’. La job embeddedness è, appunto, l’insieme di forze che contribuiscono a legare una persona al proprio posto di lavoro.


2015 - Laboratori urbani. Organizzare la rigenerazione urbana attraverso la cultura e l'innovazione sociale [Curatela]
Montanari, Fabrizio; Mizzau, Lorenzo
abstract

La rigenerazione urbana rappresenta un fenomeno molto attuale e di grande interesse per le amministrazioni locali, ma anche molto complesso e che, se non opportunamente gestito, può rivelarsi “un’arma a doppio taglio”. Obiettivo di questo libro è contribuire alla riflessione presentando contributi scritti sia da soggetti direttamente coinvolti in interventi di rigenerazione urbana sia da studiosi della materia.


2015 - Rigenerazione urbana, cultura e innovazione sociale: stato dell’arte e dibattiti in corso [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; Mizzau, Lorenzo
abstract

La rigenerazione urbana rappresenta un fenomeno molto attuale e di grande interesse per le amministrazioni locali, ma anche molto complesso e che, se non opportunamente gestito, può rivelarsi “un’arma a doppio taglio”. Obiettivo di questo capito è riflettere sui possibili dilemmi – o trade-off – a cui ci si può trovare di fronte nel momento in cui si avviano processi di questo tipo.


2015 - Should I stay or should I go? How an organization may affect the locational choices of creative workers [Relazione in Atti di Convegno]
Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara; Mizzau, Lorenzo
abstract

Research investigating the factors that influence the locational choices of creative people has been extensively conducted over the last years. However, stemming from the appreciation of different contextual conditions, e.g. small- and medium-sized towns with historical cultural endowments in the form of prominent organizations, there are some unanswered questions: What is the role played by the presence of a prominent organization, whose attractive potential goes far beyond the city? Does it change over time and interact with other features of the local context? How can small cities overcome their ‘amenity shortcomings’ through leveraging on prominent and attractive organizations located in their contexts? We will try to answer these questions through a qualitative case study of a prominent performing arts organization in a small-sized town in Northern Italy. Our framework starts from the appreciation of the contributions that employing an organizational perspective (in particular, job embeddedness) could provide to so-far prevalently urban studies and economic geography-oriented studies.


2014 - Creative territories as breeding ground for social innovation ecosystems [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio
abstract

In recent years, the field of social innovation has developed significantly. Examples of both spontaneous and planned initiatives of social innovation have become prominent features in many cities throughout Europe. This article aims at contributing to extant debate by discussing the role that relational patterns could play in sustaining social innovation. In doing so, it discusses what factors affect positively the relational conditions that could be conducive to breeding environments for social innovation.


2014 - IL PASSAPAROLA DEI DIPENDENTI COME STRUMENTO DI EMPLOYER BRANDING [Articolo su rivista]
Scapolan, Anna Chiara; Montanari, Fabrizio; Epifanio, Antonella; Fabbri, Tommaso
abstract

L’articolo riporta i risultati di una ricerca sui fattori che spiegano perché i dipendenti di un’azienda attivano un particolare comportamento extra- ruolo: il parlare bene della propria organizzazione, segnalandola ad ami- ci e conoscenti come un buon posto dove lavorare. Lo studio utilizza i co- strutti di organizational embeddedness e community embeddedness, i quali si riferiscono all’insieme delle forze (fit, links e sacrifice) che tratten- gono le persone nel loro posto di lavoro attuale, ipotizzando che esista una relazione positiva tra i livelli di embeddedness e la promozione della propria azienda e della propria esperienza lavorativa. Le ipotesi di ricerca sono testate attraverso uno studio quantitativo, condotto sui dipendenti di un’azienda italiana del settore automotive. I risultati confermano l’in- fluenza positiva e diretta esercitata dall’organizational embeddedness sull’attitudine a parlare bene della propria organizzazione e a segnalarla come un buon posto di lavoro. Non è supportata, invece, l’ipotesi dell’ef- fetto di moderazione della community embeddedness. L’articolo discute le implicazioni manageriali dei risultati ottenuti.


2014 - OCCUPATIONAL EMBEDDEDNESS AND INTER-ORGANIZATIONAL MOBILITY: AN EXPLORATORY STUDY IN A CREATIVE INDUSTRY [Capitolo/Saggio]
Epifanio, Antonella; Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara
abstract

Extant research highlights two major categories of predictors of job mobility: one emphasizes structural/macro-economic factors such as economic conditions or industry differences; the second one focuses on individual attitudes and decisional factors. This article aims at contributing to extant literature by using the recently introduced construct of occupational embeddedness to predict individual intention to change organization. More specifically, this study hypothesizes that the intention to leave the present organizational setting may be affected not only by the perceived ease of movement in the labor market that is reflected by perceived job alternatives, and by attitudinal factors, such as the individual predisposition toward protean and boundaryless career, but also by the level in which individuals are enmeshed in their profession. In order to test our research hypothesis, we carried out an exploratory study investigating an occupational community operating in a film industry district. More specifically, we conducted a survey on 106 creative professionals who work for companies of special effects in Soho, London. Results confirm the eminent role played by boundaryless career attitude in predicting intention to change organization. However, they also show that in occupational communities in which there is a great cultural acceptance of inter-organizational mobility, intention to leave present organizational setting is also influenced by the individual level of embeddedness in the occupation.


2014 - Politiche culturali e territorio [Capitolo/Saggio]
Nuccio, Massimiliano; Mizzau, Lorenzo; Montanari, Fabrizio
abstract

Il presente contributo mira ad individuare le principali tendenze nelle politiche culturali in Italia in relazione a città e territori.


2013 - Comuni 2.0. Un'indagine esplorativa sull'utilizzo dei social media nei Comuni italiani di medie e grandi dimensioni [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; Pattaro, Anna Francesca; Scapolan, Anna Chiara
abstract

Purpose: Social media represent a relevant innovation both from a social and an economic point of view, since they provide organizations with several opportunities. In the last years, public sector organizations have started to use these instruments to achieve different purposes such as, for instance, improve communication and involvement of citizens and other stakeholders. The present contribution aims at deepening extant knowledge about the adoption of social media and web 2.0 instruments in the Italian municipalities. This article presents the main results of an explorative study on the diffusion and use of social media, with a focus on social networks, among Italian municipalities of medium and large size, i.e. with more than 15,000 inhabitants. The addressed research questions are: what social media are more frequently adopted and how are they used? What have been the reasons driving their adoption? Have the engagement and investments of Italian municipalities on social media supported the evolution of their e-Government strategies in terms of technological sophistication and interactions with citizens and other stakeholders?. Methodology: This article is mainly based on the results of an explorative study conducted through an on-line questionnaire: 206 municipalities answered it for a redemption rate of 29%. Subsequently, we conducted a qualitative analysis of the social network profiles of the Italian municipalities that had invested more resources in social media. The research adopts the perspective of municipalities which decided to adopt social media as tools useful for the external communication of the policies, services and activities and for the implementation of an effective dialogue and interaction with citizens and local stakeholders, inspired to the e-Democracy. Findings: The research shows that in the last years a large part of municipalities with more than 15,000 inhabitants have recognized the innovative potential of social media. However, if interested in these new technologies, municipalities are very cautious in their investments. Moreover, they generally aim at improving the effectiveness and efficiency of communication processes with their constituents, while the attempts to fully exploit the potential of social media in order to open public discussion and e-Democracy are still rare. Relevance and implications for research and policy/practice: This paper deals with a topic that has only partially been investigated by the existing research. Thus, it aims at contributing to literature on e-Government, e-Democracy and on social media adoption in Public organizations. In doing so, it also has practical implications for policy-making concerning e-Government and in particular the use of social media in the Public Sector.


2013 - Exploring the interplay between organizational and occupational embeddedness [Relazione in Atti di Convegno]
Scapolan, Anna Chiara; Montanari, Fabrizio
abstract

This paper aims at investigating the process through which the different dimensions (i.e. fit, links, and sacrifice) of organizational embeddedness and occupational embeddedness may interact with each other affecting individuals' intention to stay in their present employment settings even when they have several opportunities to change and even though there is great cultural acceptance of such mobility. In doing so, we carried out an explorative case study on the dancers of an Italian ballet company that is one of Europe’s most renowned dance companies. We conducted a qualitative analysis on data that we collected from multiple sources: interviews with the organization’s members and industry experts, participant observation, and documents. Our findings suggest that the interplay among the different dimensions of organizational embeddedness and occupational embeddedness is complex and specifically may vary across individual career stages. Propositions that may be addressed by future research and managerial implications are discussed.


2013 - How To Attract And Retain Artistic Talent: The Case Of An Italian Ballet Company [Articolo su rivista]
Scapolan, Anna Chiara; Montanari, Fabrizio
abstract

Previous studies highlighted the relevance of human capital in performing arts (e.g., Caves, 2000; Throsby, 2001), but they did not investigate which factors could attract and retain artistic talent. This paper aims at filling this gap by addressing two research questions: how organizations can attract and retain artistic talent? Why do artists choose to work for an organization? Do retention factors differ from attraction ones? In order to address these questions, we conducted an explorative case study on the Italy's most renowned contemporary ballet company - Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto. According to our findings, differences among attraction and retention factors emerged depending on individual characteristics, like professional experience and professional needs. In particular, we found that all dancers’ are attracted by the reputation of the Resident Choreographer, the organization’s reputation and its organizational ‘flat structure’. The most relevant retention factors are for all dancers the creative process’ characteristics and for the more experienced dancers the perception of the organization as a collaborative environment and ‘open place’, where they have the chance to collaborate not only with organizational members but also with external artists developing a network of professional relationships. Implications for research and management are discussed.


2013 - Identity and Social Media in an Art Festival [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara; E., Codeluppi
abstract

In recent years, festivals have become prominent events in many cities throughout Europe, playing a crucial role in improving the image of the host city and enhancing its attractiveness to tourists. Festivals are temporary organizations with a short-lived and intermittent nature. Such features could raise several challenges in terms of maintaining a festival’s identity and its attendees’ identification during the periods of inactivity. Drawing on the literature on temporary organizations, organizational identity, and social identification, this chapter investigates how festivals can communicate their central and stable characteristics to audiences by adopting Web 2.0-based communication strategies. To explore this issue, the chapter illustrates the case of an Italian festival, Fotografia Europea, which has changed its communication strategy from a more traditional approach to a Web 2.0-based one.


2013 - Vieni a lavorare con me? Le determinanti del passaparola sulla propria esperienza di lavoro: un’indagine esplorativa [Relazione in Atti di Convegno]
Epifanio, Antonella; Scapolan, Anna Chiara; Montanari, Fabrizio; Fabbri, Tommaso
abstract

Questo studio si interroga su quali possano essere i fattori che spingono i dipendenti di un'azienda a parlare bene della propria organizzazione, raccomandandola come un buon posto di lavoro ad amici e conoscenti. Per rispondere a questa domanda di ricerca si utilizzano i costrutti di organizational embeddedness e community embeddedness, i quali si riferiscono all'insieme di forze che contribuiscono a trattenere le persone all'interno della propria organizzazione. Il tema viene affrontato riportando i risultati di uno studio quantitativo condotto in un'azienda italiana del settore automotive, attraverso il quale è stata testata la relazione positiva che si ipotizza esistere tra i livelli di embeddedness (nell'organizzazione e nella comunità) e i comportamenti che i singoli individui attuano con l'obiettivo di promuovere la propria organizzazione come luogo di lavoro. I risultati hanno confermato come l'organizational embeddedness influenzi positivamente la promozione da parte di un lavoratore della propria esperienza di lavoro mentre invece la relazione tra community embeddedness e promozione della propria esperienza di lavoro non risulta supportata. Vengono infine discussi il contributo teorico e le implicazioni manageriali dei risultati ottenuti.


2012 - I Comuni italiani sono 2.0? I risultati di un’indagine esplorativa [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; Pattaro, Anna Francesca; Scapolan, Anna Chiara
abstract

I Comuni, e più in generale le Pubbliche Amministrazioni, per diventare organizzazioni 2.0 a tutti gli effetti devono affrontare una sfida di tipo culturale. Ai vertici politici e tecnici viene richiesto di pensare e agire nella logica del coinvolgimento e della partecipazione dei cittadini.Se è vero che l'impiego dei social media può di per sè favorire lo scambio e il confronto multilaterale, un efficace utilizzo di questi strumenti deve fondarsi su una preesistente e robusta cultura di democrazia partecipativa e di apertura all'innovazione.


2012 - Individual intention to stay and embeddedness: exploring the case of a ballet company [Relazione in Atti di Convegno]
Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara
abstract

Despite a large number of studies conducted on voluntary turnover, new studies on why people decide to stay in an organization may be needed, since factors that compel employees to stay could differ from those that motivate them to quit. Consistently, researchers have turned the question from why do people leave to why do they stay. For example, Mitchell and his colleagues introduced a new construct, job embeddedness, to provide a new outlook to answer the question “why people stay” . Several researchers have subsequently contributed to the further investigation of this construct. However, they did not address the issue of how job embeddedness may influence individuals' intention to stay in an organization. As a result, several questions still remain unanswered. For example, how do different dimensions of job embeddedness affect individuals' intention to stay in an organization? Do they have the same relevance? Does their relevance change over time? We will try to answer some of these questions by presenting an explorative study we conducted on the factors affecting the intention to stay of the dancers of a ballet company that is the Italy's most famous ballet company and one of the European most renowned contemporary ones. Our investigation suggests that different types and dimensions of embeddedness do not affect employees' intention to stay in the same way. On the opposite, we identified three different combinations there are different combinations, which depend on some individual characteristics like organizational tenure, professional experience, and personal status.


2012 - Le città come reti creative [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; Bigi, Nicola
abstract

Un ampio numero di studi ha recentemente analizzato il legame tra creatività e sviluppo economico evidenziando l’importante ruolo svolto dai territori come luoghi di produzione e scambio di conoscenza e di idee. Questa rivalutazione del ruolo del territorio è coerente con l’interpretazione della creatività come un processo sociale fortemente influenzato anche dal contesto economico, sociale e culturale di riferimento [Florida 2002; Perry-Smith e Shalley 2003]. In tal senso, un territorio può svolgere un ruolo molto importante sia attraverso le conoscenze accumulate in loco nel corso del tempo, sia attraverso i processi di clustering e di interazione sociale che in esso si sviluppano (e.g., Lazzeretti, Boix, Capone 2008; Rullani 2004; Sacco, Tavano Blessi 2005). Coerentemente con i risultati emersi dai numerosi studi condotti sul tema, è importante capire quali fattori possono influenzare positivamente le interazioni tra gli attori presenti in un territorio al fine di favorire la condivisione delle conoscenze, l’apprendimento reciproco e la contaminazione, tutte condizioni fondamentali per supportare la creatività e lo sviluppo economico di un territorio. Il presente capitolo si propone di adottare una prospettiva relazionale e di applicare alcuni dei modelli teorici e metodologici sviluppati dalla letteratura sul capitale sociale e sui network allo studio delle agglomerazioni delle attività creative presenti in un contesto urbano. L’obiettivo è quello di condurre uno studio esplorativo che possa contribuire al dibattito sulla relazione tra creatività e sviluppo economico, mostrando come la comprensione delle caratteristiche della struttura relazionale esistente tra i diversi attori presenti in un’area urbana possa essere un importante fattore da tenere in considerazione nell’implementazione di efficaci politiche pubbliche. In particolare, dopo aver discusso le caratteristiche salienti della concezione di creatività come processo sociale, focalizzeremo la nostra attenzione su come il capitale relazionale di una città possa costituire una risorsa critica su cui fare leva per sostenere lo sviluppo economico attraverso la creatività. Nel fare ciò, faremo riferimento ai modelli teorici sviluppati dalla letteratura sui network e sul capitale sociale e analizzeremo il caso di alcune città dell’Emilia-Romagna. In particolare, combineremo metodologie quantitative fondate su principi della Social Network Analysis (applicate al caso di Reggio Emilia) e metodi qualitativi della semiotica narrativa (applicati ai casi delle città di Modena e Parma). L’ultimo paragrafo discuterà le possibili implicazioni dei risultati evidenziando anche possibili future aree di ricerca.


2012 - Una prospettiva relazionale per comprendere le dinamiche di buzz [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio
abstract

L'attenzione che numerosi soggetti (ricercatori, policy maker, amministratori locali) hanno rivolto allo studio delle industrie creative è stata supportata dallo sviluppo di un'ampia letteratura sui distretti o cluster creativi. Gli stessi policy maker e le amministrazioni locali, infatti, ne hanno riconosciuto l’importanza lavorando per l’implementazione di politiche finalizzate all’agglomerazione delle attività creative nelle diverse forme di cluster. Tali policy sono diventate veri e propri strumenti di riqualificazione e sviluppo di un territorio. Gli studi precedenti, invece, hanno indagato il tema dei distretti creativi focalizzandosi soprattutto sull'analisi del loro funzionamento, dei potenziali benefici e dei fattori in grado di influenzare l'implementazione di efficaci politiche pubbliche (e.g., Lazzeretti, Boix e Capone, 2008; Scott, 2000). Tuttavia, sebbene la letteratura riconosca l’importanza delle dinamiche relazionali presenti in un territorio, pochi studi hanno provveduto ad analizzarle concretamente e ad approfondire il loro ruolo nel supportare i processi creativi e di contaminazione. Obiettivo del presente contributo, dunque, è offrire una riflessione attraverso una review degli studi che hanno affrontato il tema delle dinamiche relazionali non solo con riferimento ai distretti creativi ma anche in altri ambiti, in modo da offrire spunti per una corretta riflessione nel caso dei distretti creativi.


2011 - Economia della conoscenza e creatività [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; Mariani, Michele
abstract

Questo capitolo si pone l'obiettivo di analizzare le diverse concezioni di creatività per comprendere come, passando da una visione individuale di creatività ad un'altra più sociale, diventi critico analizzare e capire le caratteristiche del contesto di riferimento e delle interazioni che esistono tra i diversi attori. Per raggiungere tale obiettivo, analizzeremo innanzitutto quei cambiamenti, avvenuti negli ultimi decenni nelle economie dei Paesi più avanzati, che hanno posto all’ordine del giorno l’importanza della creatività come leva strategica per lo sviluppo economico delle imprese e dei territori. Successivamente, passeremo in rassegna le diverse concezioni di creatività per capire quali fattori possono stimolarla oppure ostacolarla. Infine, approfondiremo la concezione di creatività come processo sociale analizzando il ruolo delle dinamiche relazionali.


2011 - I distretti creativi e le sfide dell’autenticità [Capitolo/Saggio]
L., Mizzau; Montanari, Fabrizio; R., D’Osualdo
abstract

Il capitolo si pone l'obiettivo di discutere i temi chiave trattati nella letteratura economica, organizzativa e urbanistica sui distretti creativi (o culturali), cioè sulle aggregazioni territoriali di attori operanti nelle industrie creative. In particolare, il capitolo esamina le condizioni di sviluppo e le ragioni che portano individui, istituzioni e imprese ad aggregarsi spazialmente, e i vantaggi che tali formazioni territoriali garantiscono ai loro partecipanti (e più ampiamente alle comunità di riferimento). Viene inoltre affrontato il tema delle policy sui distretti creativi – i.e. le modalità e il tipo di intervento che enti locali, istituzioni pubbliche e altri stakeholder possono mettere in campo a sostegno dello sviluppo dei distretti creativi. Il capitolo mette in evidenza l’appropriatezza di politiche bottom-up – fortemente condivise e partecipate “dal basso” con gli attori della scena – che tendano alla valorizzazione di fermenti culturali tradizionalmente presenti e legati alla “cultura” del luogo in senso ampio, facendo ricorso alla prospettiva teorica sull’autenticità.


2011 - I fattori di attraction e retention dei talenti. Il caso di una compagnia di danza [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara
abstract

Over the last decades, both management and academic literature have increasingly addressed the issue of talents’ attraction and retention. Despite such a great attention, there are still some under-investigated areas of interest. For example, previous research has devoted limited attention to cultural industries despite the fact that talents represent the key asset for organizations operating in these industries. Therefore, this paper aims at exploring this under-investigated issue by addressing three research questions. First, we will analyze a cultural institution’s characteristics that are able to attract and retain creative talents; second, we will investigate if attraction and retention are influenced just by organizational elements or also by external factors such as the city where an organization is located. Finally, we will analyze potential differences between attraction and retention factors.In doing so, we will analyze the case of the most important Italian dancing company – Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto. We triangulated data collected combining different qualitative methods such as interviews, document analysis, and direct observation. Findings show that a cultural institution’s characteristics that are able to attract and retain creative talents are partially different from those highlighted by previous literature. For instance, results show the relevance of a single organizational role’s reputation in attracting and retaining creative talents rather than organization’s image and reputation. In particular, the most important factor of attraction seems to be the opportunity to work with the main choreographer, while the most important reasons to stay are represented by the main choreographer’s creative process. Another relevant factor of retention is represented by the chance offered by the organization to meet and work with other artists operating in different creative sectors. This opportunity is appreciated by dancers who perceive Aterballetto as the centre of a relational network, which extends beyond the organizational boundaries. Differently from previous studies, results show that the external context does not play a role in attracting creative talents, but it influences their retention. Findings also show that factors of attraction are partially different from retaining ones. Finally, the paper presents and discusses potential future lines of research.


2011 - La creatività come leva per lo sviluppo di un territorio [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio
abstract

Il capitolo si pone l'obiettivo di analizzare il ruolo svolto dal contesto di riferimento nel sostenere i processi creativi. Se, infatti, le caratteristiche di un territorio (dal singolo quartiere urbano alle macro-regioni) influenzano i processi creativi, anche la creatività, a sua volta, diventa una fonte di vantaggio competitivo sia per il territorio nel suo complesso sia per le imprese che vi operano. Obiettivo del capitolo, dunque, è quello di trattare i principali approcci che hanno indagato il tema della relazione tra creatività e territorio, con una particolare attenzione all’unità di analisi rappresentata dalla città. Se, da un lato, sono numerosi gli studi che hanno affrontato questo tema concordando sull’importante ruolo svolto dai contesti urbani nei sistemi economici contemporanei, differenti sono le prospettive teoriche di partenza e i fattori individuati come più efficaci al fine di conseguire i benefici legati all’idea di “territorio creativo”.


2011 - La mappatura di un distretto creativo: il caso di Reggio Emilia [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; F., Riboldazzi
abstract

Il capitolo ha l’obiettivo di concludere la riflessione proponendo un esempio di ricerca condotta sulla città di Reggio Emilia e ispirata ai concetti, discussi nei capitoli precedenti, dell’autenticità, della partecipazione e del capitale sociale. Il capitolo, in particolare, riprende i principi e i metodi della Social Network Analysis approfondendo l’analisi degli aspetti relazionali, i quali, sebbene siano stati spesso enfatizzati dagli studi precedenti come elemento importante per lo sviluppo di politiche creative-led, solo in pochi casi sono stati effettivamente analizzati in modo sistematico.


2011 - Le problematiche organizzative nelle istituzioni culturali [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; C., Paolino
abstract

Il capitolo affronta le problematiche organizzative tipiche delle istituzioni culturali. In particolare, verranno analizzati i seguenti aspetti : i) la gestione delle persone che lavorano nelle istituzioni culturali, ii) le figure di direzione, iii) le modalità di organizzare il lavoro delle persone e iv) la capacità di stabilire relazioni con le altre istituzioni o con gli altri membri del complesso sistema degli stakeholder. A queste quattro variabili va aggiunta la modalità con cui un’ istituzione culturale può proporsi attraverso una veste più flessibile e temporanea, cioè il management degli eventi culturali.


2011 - Territori creativi. L'organizzazione delle politiche a supporto della creatività [Curatela]
Montanari, Fabrizio
abstract

Negli ultimi anni il termine creatività è stato sempre più utilizzato non solo in relazione alle attività artistiche e culturali, ma anche allo sviluppo economico di aziende e di aree geografiche (quartieri, città, regioni). Se, dunque, alla creatività è attribuita una grande importanza sia per il valore economico e sociale prodotto dalle industrie creative sia per gli effetti di spillover che è in grado di generare anche nei confronti di settori economici più tradizionali, diventa critico riflettere sulle modalità con cui sia le organizzazioni che gli enti pubblici territoriali possono sfruttarne appieno il potenziale. Questo libro cerca di contribuire a questa riflessione sia sviluppando il contenuto specifico – quali modalità possono innalzare la soglia di creatività di un territorio – sia mostrando come una visione interdisciplinare possa fare emergere nuove prospettive di studio e di azione nella collettività. L’obiettivo è quello di fornire un utile strumento per quanti si avvicinano al tema sia come accademici sia come pubblici amministratori. Coerentemente, ogni capitolo non solo presenta un inquadramento teorico che ha l’obiettivo di fare il punto della situazione sulla letteratura scientifica esistente, ma introduce anche alcuni casi pratici utili per coloro che vorranno replicare nel loro territorio buone strade già praticate.


2011 - The P-O fit in the web-site recruiting. An explorative analysis [Relazione in Atti di Convegno]
Scapolan, Anna Chiara; Montanari, Fabrizio
abstract

In the last decade, the person-organization fit (P-O fit) has been considerably addressed in both academic studies and organizations’ practice (e.g., Chatman 1989; Morley 2007; van Vuuren, Veldkamp, de Jong & Seydel 2007). Several studies showed that an high correspondence between an organization’s culture profile and its employees’ values yields several benefits in terms of job satisfaction (Meglino, Ravlin & Adkins 1989), commitment (Kristof-Brown, Zimmerman & Johnson 2005; O’Reilly et al. 1991), job performance (Meglino et al 1989; O’Reilly et al. 1991; Lauver e Kristof-Brown 2001), and turnover (van Vuuren et al. 2007; O’Reilly et al. 1991). Moreover, some studies underlined that P-O fit increases anorganization’s attractiveness on job appliers (e.g. Judge & Cable 1997; Turban, Lau, Ngo, Chow & Si 2001), and it stimulates the organization’s intention to hire (Kristof-Brown et al. 2005).Consistently, the alignment of values between an individual and an organization has become one of the most important selection criteria in the hiring processes (Adkins, Russel & Werbel 1994) and it has lately inspired the most innovative employer branding practices (Berthon, Ewing & Hah 2005; Moroko & Uncles 2008).These practices seem to be aimed at evaluating the P-O fit beginning with communication to the labour market, in order to attract only applicants who have personal features consistent with the organizational culture (Ahlrichs 2000; Ashby e Pell 2001; Erickson e Gratton 2007). However, there is a lack in the literature on P-O fit of studies that address the issue of whether and how P-O fit is pursued in the preliminary phases of the recruitment process. Therefore, this paper aims to fill this gap trying to answer to the following explorative questions: which values do organizations state on their official websites when they describe themselves to potential applicants? Which values do they claim to pursue in hiring processes and in theirHRM policies? Is there a consistency between these two sets of values?In order to answer these research questions, we analyzed how companies communicate their organizational and HRM values in their websites. This choice is in line with the recent increased usage of organizations’ corporate website as one of the most important employer branding and recruitment tool (Cappelli 2001; Williamson, King, Lepak & Sarma 2010). The websites are indeed used by companies to advertise job opportunities and collect applications as well as to communicate the core values of the organization (in the section “About us”) and the values pursued in hiring processes and in the HRM policies (in the section “Job and careers”). Thus, our paper presents the main findings of an investigation on the “About us” and “Job and careers” sections of 64 companies’ websites included in the ‘Best Place to work for Italia’ lists from 2006 and 2010.The paper is divided into the following sections: section 2 shows the literature background, section 3 explains the methodology and reports the main results of the content analysis using the software T-Lab, andthe last section outlines some conclusions and suggests some future research lines.


2011 - The role of social identification and hedonism in affecting tourist re-patronizing behaviours: The case of an Italian festival [Articolo su rivista]
Grappi, Silvia; Montanari, Fabrizio
abstract

Since the 1990s Europe and other continents have been organising a significantly larger number of festivals with the objective of stimulating tourism and exploiting potential economic opportunities. The prominence of these events has led to intense competition between festivals in attracting visitors and it has become important to analyse factors which might influence attendees’ retention. Drawing on existing literature on retail and service sectors, this study aims to identify the role played by emotions, hedonism, satisfaction, and social identification in mediating the effects of environmental factors on attendees’ re-patronizing intention. This study includes an on-site survey of 449 visitors attending an Italian festival gaining in popularity, and analyses data using a structural equations model. Results suggest that hedonism and social identification are key-facilitators between environmental cues and attendees’ re-patronizing intention.


2010 - The balance of art and business between local and global needs: the role of HRM practices [Relazione in Atti di Convegno]
Montanari, Fabrizio; Scapolan, Anna Chiara
abstract

Despite several studies analyzing for example the characteristics of creative people and their personal networks (Florida, 2002; Montanari, Riboldazzi and Gallo, 2009), work arragenments and careers (Faulkner and Anderson, 1987; Menger 1999; Haunshild, 2003; Jones 2002, 2004; Storey et al. 2005; Haunshild and Eikhof, 2009), research on HRM practices in the creative industries still seems to be limited (Haunshild 2003). In particular, few attempts have been made to understand whether and how a cultural organization can use HRM practices to manage the tensions between art and busines and between its local and global characters. Thus, the main goal of this paper is to explore these issues by analyzing the case of ATERBalletto, the most important Italian ballet company. In so doing, we adopted an inductive case-based methodology (Yin, 1994; Eisenhardt 1989), combining different data collection methods.


2010 - Web-based technologies in Media and cultural production: Emerging evidence from Italian web-tvs and web-radios [Capitolo/Saggio]
L., Mizzau; F., Riboldazzi; Montanari, Fabrizio
abstract

The aim of this chapter is to study the effect of the diffusion of web-based technologies in Italy – in particular, web-radios and web-tvs – on the issues of access and diversity in media and in cultural production. Our aim is to give a snapshot view of the situation of Italian web-radios and web-tvs, in order to shed some light on the potential for increased access and diversity through the use of new ubiquitous technologies. In other words, we will try to answer the following questions: do web-radios and web-tvs in Italy increase access and diversity of the media and cultural production and distribution systems? In which way does it happen? By web-radios and web-tvs, we mean those websites whose main activity is to deliver audio or video content to Internet users prevalently through the streaming technology (Barberini 2006; Bonini 2006). Aggregators of several single initiatives (e.g., Pandora, live365.com) are thus excluded, as our inquiry concentrates on single, individual initiatives with a distinct editorial function.In this paper, we want to combine the debates on new media with those on the global and the local characters of media and culture products. On the one side, globalization stimulates different types of convergence (of corporate ownership, cultural forms, and communication systems), which seems to increase the potential for globalising media and cultural production by the entertainment multinationals, eliminating the specificities of each local context (e.g., Hesmondhalgh, 2002; Tunstall, 1994). On the other, media and cultural artifacts seem in many cases to be still grounded in particular geographic, social, and cultural contexts (e.g. Coyle, 2006; Coyer, 2006; Peterson, 1997; Scott, 1999). Our basic claim is that web-radios and web-tvs constitute an efficient and flexible means of communication that enhances the possibility for local media and cultural “actors” to come into existence, develop and reach their (local and global, actual and potential) audiences. The evidence about Italian web-radios and web-tvs, in fact, seem to indicate that while this particular means of communication allows for global transmission, its low-cost, high-flexibility features made it an ideal means to stimulate local, small-scale, and “marginal” initiatives, that would have been impossible to set up with the traditional technology and economic structure of broadcasting radio (because of, for example, the overcrowding of frequencies).Our evidences will be drawn from Italian web-radios and web-tvs, through a qualitative analysis based on multiple case-studies methodology (Eisenhardt 1989). In particular, we combine data deriving from a previous research based on in-depth interviews of Italian web-radios and web-tvs founders and managers (Ordanini, Mizzau and De Leonardis, 2007), secondary data and web search methods to carry out a census of the web-radios and web-tvs operating in Italy, and a textual content analysis of the websites of several web-radios and web-tvs aimed to classification purposes. These techniques are all directed to demonstrate how web-radios and web-tvs are able to enhance both the diversity of content offered by the media and the access to the media by both the “supply” (i.e., founders and professionals) and the “demand” (i.e., users) sides.The paper is divided in three sections. The first section illustrates the theoretical background and motivations behind the study. The second section presents some empirical evidences and examples of web-radios and web-tvs in Italy. The last section discusses the results and draws a few theoretical conclusions that map the role of web-radios and web-tvs in the general discussion of global and local media in Italy.


2009 - Customer identification and retention: The determinants of intention to re-patronize in the film industry. [Articolo su rivista]
Grappi, Silvia; Montanari, Fabrizio
abstract

The film industry is characterized by strong competitive pressures, and cinema-owners have to face an increased level of competition, owing also to the spread of multiplex theaters. One of the main worries is devising more effective strategies to increase customer retention. The main aim of this study is to show the role that a customer’s identification with a cinema and its usual attendees could play in his/her intention to re-patronize the movie theater. In so doing, it draws on the Theory of Planned Behavior, considering also the influence of customer perceived value and satisfaction in predicting re-patronizing intention. We sampled moviegoers of Anteo Saziocinema, a well-reputed multi-screen cinema in Milan (Italy). We collected 201 questionnaires and analyzed data using a structural equation model. Results confirm the importance of customer identification in explaining intentions to re-patronize a movie theatre.


2009 - New trends of managerial roles in performing arts: Empirical evidence from the Italian context [Articolo su rivista]
B., Slavich; Montanari, Fabrizio
abstract

Since the ‘90s the Italian performing arts sector has been characterized by juridical, social and economic changes, due for instance to new technologies, increasing environmental competition and contamination among different artistic realities. These new trends have increased industry’s complexity and forced organizations to undertake processes of internal reorganization. In particular, Italian organizations have faced such challenges through the recruitment and training of human resources with managerial competencies. Accordingly, nowadays managerial roles seem to be more critical than artistic ones. This paper aims at investigating ‘the state of the art’ in terms of internal reorganization experienced by Italian organizations operating in the performing arts. In so doing, we will draw on the Resource-based perspective and discuss the results of an empirical investigation conducted through the administration of a questionnaire.


2008 - Coach turnover: scelta strategica o ricerca di un capro espiatorio? [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; G., Silvestri
abstract

In letteratura esistono numerosi studi che hanno analizzato la rela-zione tra performance aziendale e turnover manageriale (Allen, Panian e Lotz, 1979; Brown, 1982). Tuttavia, l’effetto del cambio dei vertici manageriali sulla performance di un’azienda rimane un tema ancora molto dibattuto. Da un punto di vista metodologico, le ricerche precedenti hanno scelto come contesto di riferimento gli sport professionistici statunitensi (basket, football americano e baseball), focalizzandosi sull’analisi degli effetti del cambio dell’allenatore sulla performance della squadra. Il tema del coach turnover è diventato così un caso di studio paradigmatico in questo filone di ricerca in quanto, da un lato, l’allenatore svolge un ruolo molto importante per la gestione tecnica e strategica della squadra; dall’altro, il cambio di allenatore sembra essere la prima soluzione a cui ricorrere quando i risultati non soddisfano le attese. Spesso, infatti, si dice che il primo a pagare è l’allenatore, ma ancora non è chiaro se il cambio della conduzione tecnica sia utile per la squadra o sia semplicemente un’operazione di immagine, un modo per individuare un capro espiatorio e per rispondere alle pressioni della “piazza”. Questo capitolo si propone di rispondere a queste domande cercan-do, al tempo stesso, di perseguire una duplice finalità: testare le precedenti ricerche statunitensi nel contesto italiano delle società di calcio di Serie A ed estendere l'interpretazione dei risultati nella prospettiva della Resource-based view. A tal proposito, non si intende studiare solo l’effetto che di per sé un cambio di allenatore ha sulla squadra, ma anche come le diverse capacità e abilità dei nuovi allenatori possano portare ad un miglioramento (o peggioramento) dei risultati del team. In altri termini, si vuole verificare l’idea che le società di calcio abbiano maggiori possibilità di migliorare la propria performance assumendo gli allenatori più abili ed esperti.Dal punto di vista empirico, la ricerca è stata condotta analizzando gli effetti prodotti dai cambi di allenatore sulla performance delle squa-dre di Serie A relativamente ai campionati disputati tra il 1994 ed il 2001. In particolare, la ricerca si è focalizzata solo sull’effetto dei “cambi di panchina” avvenuti tra una stagione e l’altra (cioè, durante il calcio mercato estivo) e non quelli avvenuti nel corso di un campionato. Questa scelta è dovuta non solo ad una maggiore disponibilità e completezza dei dati, ma anche al fatto che il turnover interstagionale costituisce un contesto più significativo per testare le ipotesi, in quanto il turnover estivo permette al nuovo allenatore di avere una maggiore influenza sulla gestione della squadra. Attraverso la partecipazione alla definizione della campagna acquisti, la preparazione pre-campionato e le amichevoli estive, il nuovo coach ha maggiori possibilità di dare un’identità tecnico-tattica precisa alla propria squadra. L’allenatore che, invece, subentra su una panchina nel corso della stagione, ha minori spazi di manovra (tempi più ristretti, rosa dei giocatori già definita, ecc.) e, quindi, minori di possibilità di influire sugli aspetti tecnici e tattici della squadra.Nei primi due paragrafi si prenderanno in rassegna i principali con-tributi teorici della letteratura sia sul tema della relazione tra turnover manageriale e performance sia sul filone della Resource-based view. Tale letteratura guida successivamente le ipotesi alla base della nostra ricerca presentate nel terzo paragrafo. Nel quarto paragrafo si descrive la metodologia adottata, le variabili considerate ed i dati che hanno concorso all’elaborazione dello studio. Infine, si presentano i risultati della ricerca e le conclusioni ed implicazioni che da essi si possono trarre.


2008 - Cultural districts and the challenge of authenticity: The case of Piedmont, Italy [Articolo su rivista]
L., Mizzau; Montanari, Fabrizio
abstract

Despite the globalizing nature of contemporary cultural artefacts, in many cases creativity seems to be still very much grounded in local geographic, social and economic contexts. In particular, many authors have recently highlighted the increasing relevance of local cultural districts. This article tries to investigate how and why certain public policies could be more effective in developing an area into a cultural district. In doing so, we will analyse the case of Piedmont's; music district, particularly focusing on the role of public policies in its development, and interpreting the evidences through the theoretical perspective of authenticity.


2008 - Dal ridere lavorando, al lavorare giocando. Processi di costruzione di identità organizzativa: l’analisi etnografica di un’azienda di Graphic Design [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; N., Bigi
abstract

Il capitolo si pone l'obiettivo di analizzare com lo humour di un'organizzazione può contribuire all’identità organizzativa. In particolare, analizzeremo una piccola azienda di graphic design di Reggio Emilia. I dati sono stati raccolti durante dieci mesi di ricerca etnografica sul campo attraverso l’utilizzo di riprese audio e video, la trascrizione di note etnografiche e la conduzione di interviste in profondità.


2008 - Il management del calcio [Curatela]
F., Bof; Montanari, Fabrizio; G., Silvestri
abstract

L’idea di una pubblicazione sul management del calcio nasce da tre ordini di considerazioni. Il primo riguarda la rilevanza del sistema calcio che con 5 miliardi di euro di volume d’affari annuo e 40 milioni di cittadini interessati è uno dei principali fenomeni sociali, economici e mediatici del nostro Paese. Il secondo riguarda la recente crisi attribuibile a comportamenti di dubbia moralità (quando non palesemente illeciti) che ha reso più che mai necessario diffondere e sviluppare cultura e competenze manageriali tra quanti sono deputati a gestire il sistema ed i singoli club. A ciò, infine, si aggiunge la carenza, nella letteratura accademica e manageriale, di testi, ricerche e studi scientifici in questo campo. Ci troviamo d’accordo con chi sostiene che l’economia, quasi per una preclusione culturale, ha finora snobbato il mondo sportivo. Con questo libro intendiamo analizzare il mondo del calcio in Italia a partire da un'analisi delle determinanti economiche e manageriali che più di altre impattano sui risultati sportivi ed economici dei club presi singolarmente e del sistema nel suo complesso. Quest'opera è divisa in tre parti e ciascun capitolo è accompagnato dal parere di un “esperto in campo” di riconosciuta competenza che, nella forma dell’intervista, offre l’occasione di commentare i risultati delle ricerche e dei casi analizzati con rigore scientifico. Nella prima sezione si inquadra il settore del calcio in Italia ed i suoi meccanismi di funzionamento competitivo. Nel primo capitolo Caruso ricerca una definizione puntuale del calcio tra l’idea del puro business e quella del calcio come bene pubblico dalle forti valenze sociali. Nel secondo capitolo Venturelli analizza i bilanci delle squadre della Serie A evidenziando i problemi esistenti, le azioni intraprese per trovare nuove risorse finanziarie e i controlli posti in essere. Nel terzo capitolo Boeri e Severgnini indagano i fattori più critici da presidiare al fine di evitare il ripetersi di una nuova calciopoli. La seconda parte del libro offre un’analisi del sistema calcio in termini di rilevanza sociale, visto, quindi, in funzione dell’impatto sulla società nel suo complesso. Nel quarto capitolo Bof, Baglioni, e Fusetti riflettono sul calcio come più importante forma di partecipazione e impegno, dapprima discutendo la letteratura che ha legato lo sport ed il capitale sociale, e in seguito, analizzando il caso del Barcellona Calcio come possibile modello virtuoso. Nel quinto capitolo Ghiretti e Poli fotografano la base della piramide composta da tutti i praticanti di calcio a livello non professionistico. Nel sesto capitolo Bof e Baglioni focalizzano l’attenzione sulle attività di gestione dei giovani talenti nel settore dilettantistico. Nella terza ed ultima sezione si propone un'analisi di alcune rilevanti leve gestionali che contraddistinguono il management di un team professionistico. Nel settimo capitolo Montanari e Bof analizzano la gestione dei giovani talenti nei club professionistici presentando i casi del Parma AC e Atalanta. Nell’ottavo capitolo Montanari e Silvestri analizzano gli effetti del cambio dell'allenatore sulla performance sportiva della squadra, tema che si rifà a quello del managerial turnover. Nel nono capitolo Montanari approfondisce le determinanti della prestazione sportiva dei team attraverso un'analisi della stabilità degli stessi, investigando come i legami relazionali sviluppati tra i giocatori di un club possano influenzare le prestazioni sportive. Nel decimo ed ultimo capitolo Silvestri e Montanari analizzano la politica retributiva dei team nei confronti dei giocatori focalizzando l'attenzione sulla distribuzione dei salari all'interno delle squadre. Le decisioni in merito alla distribuzione delle ricompense monetarie all’interno di un’organizzazione rappresentano un importante tema di progettazione e gestione delle relazioni di lavoro.


2008 - La gestione dei giovani talenti: i casi del Parma AC e dell’Atalanta Bergamasca Calcio [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; F., Bof
abstract

Negli ultimi anni il tema della gestione dei talenti è stato molto trat-tato nella letteratura manageriale. Nel settore calcio, il problema della gestione dei talenti è particolarmente rilevante perché si tratta di un contesto labour-intensive in cui le risorse umane risultano essere particolarmente critiche per il successo di una squadra. Dopo la sentenza Bosman, le squadre italiane hanno radicalmente ridotto gli investimenti nei settori giovanili, preferendo acquistare giocatori stranieri. Ultimamente, però la situazione sembra essere leggermente cambiata: le squadre hanno meno risorse da spendere nell’acquisto di giocatori (e nei loro salari), e dunque sembrano aver ripreso la politica di sviluppo dei giovani. Tuttavia, gestire e sviluppare talenti calcistici non è così semplice, occorre avere adeguate strategie, strutture, competenze e modelli di gestione. Obiettivo di questo capitolo, quindi, è quello di investigare le pratiche di successo in tema di talent management nel calcio, attraverso una sintetica review delle prospettive teoriche fornite dalla letteratura su Capitale Umano e gestione dei talenti e lo studio di alcuni recenti casi di eccellenza. In particolare si presentano e discutono i casi del Parma AC, con riferimento al periodo 2001-2004, e dell’Atalanta Bergamasca Calcio.


2008 - Performance and Individual Characteristics as Predictors of Pay Levels: The Case of the Italian 'Serie A' [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; G., Silvestri; F., Bof
abstract

Recent years have seen the development of a growing literature, and corresponding managerial practices, about compensation measurement and management. On the other hand, there has also been the emergence of unexpected salary dynamics that seem to escape from any managerial control. The debate on salary dynamics is very much to the fore when it comes to the sport industry, especially football. This paper aims to analyse some of the determinants of Italian soccer players’ salaries. In so doing, it analyses data collected from the 20012002 and 20022003 Serie A seasons, adopting a standard multiple regression model. Our findings show how the dynamics of players’ salaries in the Serie A strongly fits with the nontraditional pay plans (strongly with the pay-for-performance approach and partially with the skill-based one), while the traditional pay plan based on the job held by an individual seems not to fit.


2008 - Squadra che vince non si cambia? Quanto conta la team stability nella Serie A [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio
abstract

Da un punto di vista strettamente sportivo, ogni anno le società di calcio perseguono fondamentalmente l’obiettivo di migliorare la propria performance passata, o almeno di mantenerla, se l’anno precedente è stato di successo. All’inizio di ogni stagione, quindi, occorre prendere importanti decisioni relativamente soprattutto alla composizione della rosa di giocatori. A tal proposito, una delle principali scelte riguarda se cambiare o meno la composizione del proprio team. Da un lato, acquistando nuovi atleti si possono introdurre nuove competenze e nuove capacità; dall’altro, mantenere un certo livello di stabilità nella composizione della squadra può essere importante per garantire continuità e migliorare il proprio gioco di squadra. Quale scelta, dunque, è preferibile? Meglio seguire il vecchio adagio secondo cui “squadra che vince non si cambia”, oppure cercare di infondere nuove forze cambiando i giocatori? Qualora si propenda per quest’ultima opzione, quali fattori occorre tenere in considerazione nella scelta dei nuovi calciatori? Solo le competenze tecniche, oppure può essere utile cercare di inserire nuovi giocatori che già conoscono gli elementi più esperti della squadra? In quest’ultimo caso, il fatto che i nuovi membri del team abbiano già giocato in passato insieme ad alcuni dei giocatori confermati può essere un fattore da tenere in considerazione?Questo capitolo cercherà di rispondere a queste domande analizzando il ruolo che la stabilità nella composizione dei membri di un team può avere nel determinare la sua performance. Dal punto di vista teorico, il capitolo si ricollega ai numerosi studi presenti nella letteratura organizzativa sugli effetti del turnover nella composizione dei gruppi sulla performance dei medesimi. Dal punto di vista empirico, il presente capitolo si basa su una ricerca condotta sulla performance delle squadre di Serie A relativamente ai campionati disputati tra il 1994 ed il 2004 . Nei primi due paragrafi si prenderanno in rassegna i principali contributi teorici della letteratura sia sul tema della relazione tra team stability e team performance sia sulla teoria del Capitale Sociale. Tale letteratura guida successivamente le ipotesi alla base della ricerca. Nel terzo paragrafo si descrive la metodologia adottata, le variabili considerate e i dati analizzati. Infine, si presentano i risultati le implicazioni che da essi si possono trarre.


2008 - Team performance between change and stability: The case of the Italian 'Serie A' [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; G. SILVESTRI G., E. GALLO
abstract

This article studies the role of stability in team members’ relations as a determinant of performance in the Italian ‘Serie A’ Soccer League. The dataset includes all the players in the 35 teams that have competed in the ‘Serie A’ from the 1994–95 up to the 2002–03 season. The results show that team stability and longevity of team relationships have a positive impact on performance. Moreover, there is weak evidence that team stability is beneficial up to a critical point, after which it might be detrimental. The article discusses these and other findings, and also how these results contribute to the literature on teams.


2007 - Al di là della sala cinematografica [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio
abstract

Analisi della circuitazione dei film nei canali di consumo diversi da quello tradizionale della sala.


2007 - I film nelle sale [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio
abstract

Analisi della performance economica del cinema italiano con riferimento al periodo 2000-2005


2007 - Il calcio tra contesto locale e opportunità globali. Il caso del Barcellona fc: mes que un club [Articolo su rivista]
F., Bof; Montanari, Fabrizio; S., Baglioni
abstract

L'articolo illustra come lo sport possa diventare un veicolo di costruzione del capitale sociale, ovvero di come la pratica ed il governo dello sport possano contribuire a costruire legami duraturi tra individui e tra individui e la comunità territoriale di riferimento. Il caso di studio presentato per corrobarare l'argomento principale è quello del Barcellona football club, un esempio di associazione sportiva costruita con un forte legame con la città e la comunità locale, capace però di costruire legami forti non solo in loco ma anche su scala globale. E questo grazie alla capacità di comunicazione transnazionale del calcio.


2007 - Le determinanti della retribuzione tra risultati e caratteristiche individuali: il caso del campionato di calcio di Serie A [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; G., Silvestri
abstract

L'articolo analizza le determinanti degli stipendi dei calciatori, focalizzandosi sul campionato di calcio italiano di Serie A


2007 - Le storie nelle organizzazioni: Un approccio narrativo allo studio dei processi organizzativi [Articolo su rivista]
Epifanio, A.; Bigi, N.; Montanari, Fabrizio
abstract

Il concept di alcune recenti trasmissioni televisive (su tutte Camera Cafè) si fonda sulle storie raccontate all’interno delle organizzazioni. Nella vita quotidiana delle organizzazioni, infatti, esistono momenti – le pause caffé o il pranzo – luoghi – le salette fumatori o quelle con i distributori automatici – oppure relazioni – tra compagni di ufficio, tra colleghi ex compagni di università – che facilitano il racconto di storie relative a esperienze personali o a fatti e persone dell’organizzazione di appartenenza. Queste storie sono solo racconti soggettivi oppure possono diventare un elemento importante per analizzare e comprendere meglio un’organizzazione? Il presente articolo è finalizzato a esplicitare la valenza della narrazione nel vivere e nell’agire organizzativo, secondo quanto discusso e dibattuto dall’ampia letteratura in materia. Nei prossimi numeri verranno presentati casi aziendali analizzati secondo l’approccio narrativo.


2007 - L’insostenibile leggerezza dell’essere multi-tasking [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio
abstract

Come alcuni di noi forse ricordano, già Lino Banfi, nell’ultima scena del film cult “Vieni avanti cretino”, anticipava alcuni dei problemi insiti nella logica del multi-tasking, quando rispondeva in modo poco garbato al capo che gli chiedeva di performare contemporaneamente diversi tasks. Oggigiorno, le organizzazioni richiedono sempre più frequentemente ai propri membri di svolgere contemporaneamente compiti differenti, anche molto diversi tra loro, senza, però, implementare adeguati sistemi di incentivi e premi. Anzi, a volte vengono disegnati sistemi che vanno ad incentivare comportamenti esattamente opposti a quelli desiderati.


2007 - Qualcosa di italiano. Circuitazione dei film nazionali in epoca di multiplex [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio
abstract

L'articolo analizza le recenti tendenze del mercato theatrical italiano


2007 - Retribuzione e prestazione: in media non stat virtus [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; G., Silvestri
abstract

Analisi della relazione tra performance individuale e retribuzione (assoluta e relativa) con riferimento al caso del campionato di calcio di Serie A


2007 - Serious games and funny work: The role of humour and irony in shaping organizational culture [Relazione in Atti di Convegno]
Montanari, Fabrizio; N., Bigi; G., Battilani; J., Trullen
abstract

This paper tries to study workplace humour from a linguistic-anthropological perspective. In particular, we analyze the stories that organizational members tell during lunchtime, highlighting the role that humour and irony play in those stories to convey and shape organizational values. In so doing, we will analyze the case of a small design and communication company located in Northern Italy.


2007 - The influence of embeddedness and social mechanisms on organizational performance in the music industry: The case of Mescal Music [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio; L., Mizzau
abstract

The music industry represents a very difficult context in which to compete successfully, since it is characterized by high levels of uncertainty, human asset specificity, frequency of interaction, and task complexity. Two main organizational responses to this complex situation have emerged in the industry: on the one hand, we have relatively few large multinational firms (‘majors’); on the other, a large number of smaller and loosely-structured organizations (‘independents’). The main aim of this paper is to investigate the role that different types of networks may have in affecting the performance of independent labels. Our investigation will focus particular attention on analyzing the case of an Italian independent label, Mescal Music, which has achieved considerable artistic and economic success in the Italian market.


2006 - L’importanza del gruppo sulla strada per i Mondiali di calcio di Germania 2006 [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio
abstract

Convocare Vieri per i Mondiali o non convocarlo? Questo è stato uno dei dilemmi più diffusi sui giornali e nelle trasmissioni sportive italiane. Alla fine il suo infortunio a un mese circa dall’inizio dei Mondiali sembra aver risolto il problema. Ma Lippi non ha ancora perso ogni speranza di recuperarlo. Come mai questa fiducia verso un calciatore da molti considerato ormai al capolinea della sua carriera? In questo articolo proviamo a vedere se la letteratura manageriale sui gruppi può offrirci qualche interessante spunto di riflessione.


2006 - Mode e modi per identificare, gestire e sviluppare il talento nelle aziende che cambiano. Pratiche correnti nel panorama italiano [Capitolo/Saggio]
B., Imperatori; Montanari, Fabrizio
abstract

Il capitolo affronta il tema della definizione del concetto di talento offrendo un'indagine empirica sulle pratiche adottate in un campione di aziende italiane.


2006 - Talenti si diventa. Esperienze aziendali per costruire le persone di valore [Curatela]
M., Aielli; M., DE CARLO; A., Dessy; B., Imperatori; Montanari, Fabrizio; M., Ortini; L., Paradiso
abstract

In un’economia in cui le conoscenze e il capitale intellettuale sono le fonti del vantaggio competitivo sostenibile, le imprese di successo sembrano essere quelle che riescono ad attrarre e trattenere le persone migliori, i cosiddetti “talenti”.Ma chi sono i “talenti”? Come gestirli e trattenerli in un mercato del lavoro sempre piu’ mobile e flessibile? Con quali risultati? Da queste domande prende avvio il progetto di ricerca che un gruppo di ricercatori della SDA Bocconi ha condotto coinvolgendo numerose aziende che si distinguono per una attenta e avanzata gestione delle risorse umane.Il volume riassume i risultati principali di questo progetto di ricerca e da voce ai diretti interessati: le aziende, da un lato, e i talenti, dall’altro.Dalla analisi emergono due ordini di risultati. Da un punto di vista gestionale si tratteggiano alcune chiare linee guida e aree di criticità per la progettazione dei sistemi di governo dei talenti in azienda. A partire dalla non scontata definizione e identificazione del talento, sino alla progettazione dei meccanismi di presidio della fase di uscita. Si tratta di strumenti, tecniche e logiche gestionali sofisticate, che rispondono alle esigenze di una “elite” e che dunque sfidano coloro che sono chiamati a gestire le persone in azienda – non solo gli specialisti del personale - a un rinnovato impegno.Dal punto di vista strategico il tema dei talenti offre una occasione di dibattito allargata tra i manager di linea e gli esperti di gestione delle risorse umane. In questo dibattito entrano a pieno titolo temi quali la gestione delle differenze e l’equità organizzativa, la flessibilità del lavoro e le nuove modalità contrattuali.In questo senso il dibattito sui talenti offre una opportunità di riflessione allargata sui sistemi di gestione delle persone in azienda e sul (nuovo?) ruolo della Direzione delle risorse umane.


2006 - The role of virtual reality in sustaining land knowledge management process: A literature review [Abstract in Atti di Convegno]
Golzio, L. E.; Montanari, F.; Montefusco, A.; Riboldazzi, F.
abstract

Organizations are spending more and more efforts (and financial resources) in developing proper systems (i.e. procedures, tools, IT platforms) to effectively manage knowledge flows within their activities. Virtual reality (VR) could represent a cutting hedge solution in helping organizations to develop effective knowledge management systems. In this paper, we will focus on how VR could play a relevant role in sustaining learning and knowledge management processes. In doing so, we will review extant literature on successful (and unsuccessful) VR applications, trying to explore the use of all potential VR applications for knowledge management issues in organizations. © 2006 Taylor & Francis Group.


2006 - “The role of virtual reality in sustaining learning and knowledge management: a literature review” [Relazione in Atti di Convegno]
Golzio, Luigi Enrico; Montanari, Fabrizio; Montefusco, Andrea; F., Riboldazzi
abstract

Virtual reality could represent cutting hedge solutions in helping organitations to devolop effective knowledge management system. VR could play a relevanrt role in sustaining learning and knowledge management processes. The paper will review extant literature on VR applications, trying to explore the use of all potential applications.


2005 - How embeddedness and social mechanisms affect the economic performance in the music industry: The case of Mescal music [Relazione in Atti di Convegno]
Montanari, Fabrizio; A., Cianfagna
abstract

Like for most cultural industries, the music industry’s products have a twofold nature: They are simultaneously artistic and economic products. For this and other reasons (such as high environmental uncertainty, high human asset specificity, etc.), the music industry represents a very difficult context in which to successfully compete. To face this high market complexity, two main organizational responses have emerged: On the one hand, we have few large multinational firms (‘majors’); on the other hand we have a large number of smaller and loosely structured firms (‘independents’). The main aim of this paper is to study the case of an Italian independent label, Mescal Music, which has achieved a relevant market share in the Italian market. In order to investigate which organizational factors have led Mescal to such a relevant success, we adopted a case study methodology combining different data collection methods: archives’ analysis, interviews, questionnaires, secondary sources and direct observation.


2005 - Le distorsioni cognitive nei processi decisionali e negoziali: una review e alcuni esperimenti [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio
abstract

Le distorsioni cognitive rappresentano uno dei termini più usati nella letteratura organizzativa, ma spesso viene dato per scontato che tutti sappiano perfettamente di cosa si tratti. Questo articolo si propone l’obiettivo di chiarire, attraverso una review della letteratura e ad alcuni esperimenti, cosa sono le distorsioni cognitive e in che modo queste possono influenzare i processi decisionali. L’articolo si basa sui lavori di gruppo svolti da alcuni studenti del corso di laurea in Comunicazione e Marketing dell’Università di Modena e Reggio Emilia per l’esame di Comportamento Organizzativo. Un po’ come il Dottor S. della Coscienza di Zeno, ho deciso di pubblicare gli scritti di questi studenti, ma, a differenza del Dottor S., il motivo che mi spinge a farlo non è l’indignazione, ma la stima per il lavoro svolto.


2005 - Le distorsioni cognitive nei processi decisionali e negoziali: una review e alcuni esperimenti (II parte) [Articolo su rivista]
Montanari, Fabrizio
abstract

L’articolo si basa sui lavori di gruppo svolti da alcuni studenti del corso di laurea in Comunicazione e Marketing dell’Università di Modena e Reggio Emilia per l’esame di Comportamento Organizzativo. Un po’ come il Dottor S. della Coscienza di Zeno, ho deciso di pubblicare gli scritti di questi studenti, ma, a differenza del Dottor S., il motivo che mi spinge a farlo non è l’indignazione, ma la stima per il lavoro svolto. Questo articolo si propone l’obiettivo di chiarire, attraverso una review della letteratura e ad alcuni esperimenti, in che modo le distorsioni cognitive possono influenzare i processi negoziali


2005 - Reputation and strength of ties in predicting commercial success and artistic merit of independents in the Italian feature film industry [Articolo su rivista]
G., Delmestri; Montanari, Fabrizio; A., Usai
abstract

We investigate what factors are required in order to succeed in project-based cultural industries. In particular, we focus on the effects of relational stability and reputation on two key dimensions of movies' success: commercial success and artistic merit. We combine the two dimensions of films' performance for a more accurate understanding of how authenticity and artistic merit are manufactured in the movie industry. We examine this question by analysing a sample of Italian films and focusing on the role of the film director. We argue that commercial success is favoured by a director's strong vertical ties (with producers and distributors) and economic reputation, while artistic merit is positively affected by a director's weak horizontal ties (with other creative partners) and artistic reputation. We propose an explanation in terms of varying degrees of task routineness and we use it to account for the divergence between our results and others in the cultural and organizational literature.


2004 - Fidarsi e' bene…se sei affidabile! [Articolo su rivista]
A., Canato; Montanari, Fabrizio; Montefusco, Andrea; D., Chiappa; M., Garbini; A., Mandelli
abstract

Il mercato sembra richiedere alle imprese sempre maggiore capacità di azione in un contesto incerto e in continuo cambiamento. La sfida da raccogliere è, da un lato, la capacità di utilizzare processi operativi, cioè strutture organizzative che sianoefficienti ed economicamente profittevoli, e, dall’altro, occorre comprendere come pianificare senza costruire semplici strumenti burocratici che risultano obsoleti dopo poche settimane.Le organizzazioni ad alta affidabilità (High Reliability Organization - HRO) sono oggetto di studio ormai da alcuni anni con l’obiettivo di scovare i “segreti” che permettono loro di operare con pochi errori e grande efficienza.Questo articolo ha l’obiettivo di portare il lettore a intraprendere un viaggio interessante nel mondo delle organizzazioni ad alta affidabilità, evidenziandone i principali principi organizzativi.


2002 - La squadra artistica e ideativa [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; A., Usai
abstract

Il capitolo vuole analizzare il tema del team creativo sotto diversi punti di vista: il ruolo del regista come teal leader, le nuove opportunità creative offerte dalla rivoluzione del digitale e, infine, il rapporto con il produttore.


2001 - Azienda speciale Fiesole Musei [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; S., Bagdadli
abstract

Il presente capitolo analizza il caso dell'Azienda Speciale Fiesole Musei evidenziando la rete di relazione in cui questa è embedded come driver della performance


2001 - Competitive dynamics in the entertainment industry: A model to predict density and mortality of multiplex cinemas [Relazione in Atti di Convegno]
Montanari, Fabrizio; L., Proserpio; G., Delmestri
abstract

Over the last few years, there has been a considerable increase in the activities of the supply side of the entertainment industry, the competitiveness of which has been heightened by new content distribution strategies. The film industry has been no exception to this process and cinema owners now find themselves challenged by the spread of multi-screen cinemas. In this paper we investigate whether the opening of a new multiplex is sustainable in a specific geographical area and then analyse the effect of the competition between an incumbent multiplex and a variable number of newcomers.


2001 - I trust della città di Sheffield [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; S., Bagdadli
abstract

Il presente capitolo analizza il caso dei trust della città di Sheffiled (UK) evidenziando la rete di relazione in cui questi sono embedded come driver della performance


2001 - Il cinema tra arte e box-office: reputazione e relazioni [Capitolo/Saggio]
A., Usai; Montanari, Fabrizio; G., Delmestri
abstract

Il prodotto cinematografico, come la maggior parte dei beni culturali, vive la duplice natura di prodotto artistico e di prodotto economico. Questa duplice natura fa sì che non esista un unico parametro indicatore della performance dell’opera cinematografica. Da un lato, infatti, il film può essere valutato in base al successo ottenuto al botteghino, dall’altro può affermarsi per la capacità di innovazione e per la qualità del suo contenuto culturale. Parallelamente, sappiamo che l’attività di produzione cinematografica è caratterizzata da un elevato livello di rischio. Non sembra esistere, infatti, alcuna formula imprenditoriale in grado di garantire a priori la realizzazione di un film capace di sbancare il box office o di ottenere i consensi della critica. L’industria cinematografica è ricca di esempi e casi storici di “flop” e di successi inattesi. Il carattere prototipale del prodotto cinematografico obbliga gli operatori, coinvolti nelle fasi di produzione e distribuzione, ad adottare una struttura organizzativa per progetti, basata su un insieme di relazioni più o meno stabili nel tempo. Il film costituisce un progetto complesso intorno al quale vengono coordinate ed integrate competenze molto diverse e specializzate. I ruoli determinanti all’interno di un singolo progetto cinematografico sono suddivisibili in due gruppi principali. Da un lato abbiamo i ruoli cosiddetti “creativi” (regia, sceneggiatura, direzione della fotografia, recitazione), dall’altro i ruoli più propriamente economici (produzione e distribuzione). Uno di questi ruoli, tuttavia, esercita una funzione centrale all’interno del progetto cinematografico: il regista. Il regista, infatti, è l’autore del film e, quindi, il risultato finale, economico e qualitativo, dell’opera cinematografica dipende dalle sue capacità. Inoltre il regista rappresenta, anche da un punto di vista organizzativo, il ruolo di aggregazione e di coordinamento delle competenze coinvolte nel progetto cinematografico. Nei prossimi paragrafi analizzeremo le determinanti del successo del prodotto cinematografico, cercando di capire se queste differiscano in base al tipo di prestazione che si intende predire. Ci concentreremo sulla figura centrale del regista, studiando l’effetto che il suo capitale umano e sociale ha sulla prestazione economica e artistica del film. Utilizzeremo i concetti di reputazione e di forza dei legami sociali; ipotizzeremo che diversi tipi di reputazione e di capitale relazionale hanno effetti differenti sulla qualità del film e sul successo al box office. Per verificare queste proposizioni utilizzeremo dati riguardanti i film italiani prodotti e distribuiti dal 1990 al 1998. Infine, discuteremo l’importanza della reputazione e della forza dei legami sociali come antecedenti della performance in progetti complessi nell’industria culturale.


2001 - Museu de la ciéncia i de la tècnica de Catalunya [Capitolo/Saggio]
Montanari, Fabrizio; S., Bagdadli
abstract

Il presente capitolo analizza il caso del Museu de la ciéncia i de la tècnica de Catalunya evidenziando la rete di relazione in cui questa è embedded come driver della performance