Nuova ricerca

Andrea ZINI

Ricercatore t.d. art. 24 c. 3 lett. B
Dipartimento Educazione e Scienze Umane


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Pubblicazioni

2023 - Discussion Study: ripensare il Lesson Study per formare le insegnanti alla discussione in classe [Relazione in Atti di Convegno]
Bertolini, C; Funghi, S; Landi, L; Zini, A
abstract

Il contributo documenta un progetto di ricerca e formazione, svolto a Reggio Emilia tra il 2018 e il 2020, che sviluppa il Lesson Study (LS), per applicarlo alla strategia didattica della discussione. La ricerca ha sviluppato un nuovo strumento per la formazione degli insegnanti, il “Discussion Study” (DS), il quale si colloca all’intersezione di due importanti linee di ricerca. Da una parte il LS come strumento per la formazione docente, con le sue caratteristiche di co-progettazione e riflessione sull’azione (Hall, 2014; Bartolini Bussi & Ramploud, 2018). Dall’altra quella sulla discussione in classe, intesa come strategia adatta alla co-costruzione della conoscenza nel discorso collettivo (Pontecorvo et al., 1991/2004). Il LS è stato ripensato e modificato per tenere conto del focus specifico sulla formazione dei docenti in merito alla  didattica della discussione.  LS diventa DS perchè al centro della lezione co-progettata c’è una discussione inserita in una progettazione più lunga che la lancia e la contestualizza. Inoltre le mosse comunicative delle docenti in classe vengono analizzate e utilizzate come strumento di formazione. Sono stati realizzati 11 cicli di DS nella scuola primaria o secondaria di primo grado, in italiano, matematica e scienze. Si esamineranno i risultati ottenuti attraverso una metodologia di ricerca mixed-methods allo scopo di analizzare le novità introdotte dal DS e render conto della sua efficacia nel cambiare la rappresentazione e le pratiche dell’insegnante in merito alla discussione in classe.


2023 - Fare ricerca e azione con gli insegnanti: Scuola e università come comunità in ricerca [Relazione in Atti di Convegno]
Weyland, Beate; Zini, Andrea
abstract

Con questo contributo intendiamo presentare alcune riflessioni metodologiche a partire da un percorso di ricerca avviato nel 2012 presso la Libera Università di Bolzano sulla relazione tra pedagogia e architettura nel processo di progettazione degli edifici scolastici (Weyland et al., 2019;  Weyland, 2021; Weyland & Falanga, 2022), oggi interpretato dal laboratorio interdisciplinare EDEN, Educational Environments with Nature. Tra il 2016 e il 2018 è nata una attività di supporto consultivo alle scuole che coniuga il bisogno di qualificare gli spazi fisici della scuola con la necessità di aggiornare le pratiche didattiche e di sviluppare l’organizzazione scolastica. Da queste esperienze è sorta l’idea di veicolare tramite l’università proposte di accompagnamento allo “sviluppo della scuola” (Schratz & Steiner-Löffler, 1999) attraverso percorsi ricerca e formazione sul processo di progettazione insieme pedagogico-didattica e architettonica degli ambienti in cui inscenare la relazione educativa, al quale partecipano professionisti dell’istruzione, della ricerca educativa, dell’architettura e del design. Tra il 2019 e il 2022 ben 24 comunità scolastiche hanno stretto convenzioni di ricerca-formazione con l’università. In questi processi sono gli enti scolastici stessi a diventare committenti di ricerca e a porre i docenti nel ruolo di co-ricercatori sul campo, al fine di superare il noto divario che sussiste tra gli esiti della ricerca accademica e la loro incidenza in contesti scolastici-istituzionali (Scurati, Zanniello, 1993; Vannini, 2018). Come ricorda Paolo Calidoni (2021), è proprio Scurati che valorizza questa tipologia di ricerca per la sua estensione e flessibilità metodologica e per la capacità di incidere sugli aspetti motivazionali (i perché della ricerca) e relazionali (i rapporti, le comunicazioni, la diffusione dei risultati). Il retroterra di queste esperienze e il moltiplicarsi dei progetti offre la possibilità di sviluppare un programma di ricerca e di intervento che pone questioni metodologiche complesse. Oltre a sensibilizzare i docenti su quella che Luigina Mortari (2007) definisce «postura del ricercatore» nella sua pratica quotidiana, lo sforzo che si sta mettendo a punto è infatti quello di elaborare un programma di ricerca che faccia convergere i dati raccolti dalle diverse collaborazioni sui tre momenti che Elisabetta Nigris (2018) descrive come centrali: co-situare la ricerca; individuare il disegno; discutere e co-costruire l’analisi e la sintesi dei dati, al fine di stabilire l’efficacia delle azioni di cambiamento intraprese. Questo richiede che il processo di generazione del cambiamento sia messo a fuoco e che si costruisca un modello per la classificazione dei risultati che consenta di mettere in relazione gli interventi, i risultati immediati e l'influenza che essi possono esercitare sui fattori che hanno un nesso empiricamente e teoricamente giustificato con l’esito auspicato a lungo termine.


2023 - Nuovi spazi e nuovi tempi tra scuola e museo [Relazione in Atti di Convegno]
Campanini, R; Landini, A; Pelliciari, C; Scipione, L; Vezzani, A; Zini, A
abstract

L'esperienza di “Scuola diffusa” nei Musei Civici di Reggio Emilia, sorta nell'anno scolastico 2020-2021 con l'obiettivo di cogliere nuove opportunità didattiche nelle particolari circostanze della crisi sanitaria (Campanini e Pelliciari, 2020), ha mostrato notevoli aspetti d'interesse per tutti gli attori coinvolti, che ne hanno raccolto evidenze (Bertolini et al., in corso di stampa; Landini et al., 2021) e sviluppato ulteriormente le potenzialità (Campanini et al., 2022; Landini, 2022) dando vita a nuovi percorsi: il progetto “Delivery Museum” in cui sono gli ambienti e le pratiche della scuola ad essere ripensati per offrire occasioni di apprendimento a contatto con i reperti del museo; le nuove esperienze di progettazione condivisa della "Settimana al museo" per le scuole del primo ciclo (Landi, 2022); il rinnovato progetto “Tutto l'anno al museo” e le inedite proposte rivolte alla scuola secondaria di secondo grado – di cui si dirà nel seguito di questo contributo – e a quella dell'infanzia (una settimana immersiva, in fase di co-progettazione).


2023 - Vivere il patrimonio culturale per rinnovare il curricolo scolastico [Relazione in Atti di Convegno]
Bertolini, C; Landi, L; Landini, A; Scipione, L; Vezzani, A; Zini, A
abstract

The museum, a place of mediation between exhibits and users, discovery and research, is the ideal setting for pathways jointly designed with the school that promote the learning of knowledge in an interdisciplinary perspective, the valorisation of cultural heritage and the development of civic competences from an inclusive perspective. This is the premise for a collaboration that has started in the school year 2020-2021 and is still ongoing, between the Civic Museums of Reggio Emilia, the city's school institutes and the university. During the pandemic, primary and secondary school classes spent a week at the museum, working in shifts. This experience was transformed from an emergency measure into an educational opportunity, both for the students, who were able to learn in an immersive environment with a dynamic and interdisciplinary approach, and for the teachers, who designed and delivered lessons together with the museum staff, and for the museum educators, who rethought their educational offer. The CERIID (UNIMORE) research group has observed, monitored and described the educational provision of museums to provide useful information to support learning and skills. We will also outline the development of the education and research proposal in the second and third year.


2022 - Formare gli insegnanti alla discussione in classe: il Discussion Study [Capitolo/Saggio]
Bertolini, C; Zini, A; Landi, L; Funghi, S
abstract

The article documents a research and training project carried out in Reggio Emilia between 2018 and 2020, which builds on the Lesson Study (LS) while presenting its further development and application to the didactic strategy of discussion. The "Discussion Study" (DS), a new tool for teacher education and training, is located at the intersection of two important lines of research. The first is concerned with classroom discussion, understood as a strategy for the co-construction of knowledge in collective discourse (Pontecovo et al., 1991; Bartolini Bussi et al., 1995), and with the teacher's action as a regulator of learning in a distinctly Vygotskian frame of reference. The second is the LS, an in-service training model of oriental origin that involves the joint planning of a lesson by a group of teachers, the delivery of the lesson in the presence of observers, and the re-planning by the same group. (Hall, 2013; Bartolini Bussi, Ramploud, 2018). The article explores the results obtained using a mixed research methodology (Robasto & Trinchero, 2019) to explain the effectiveness of DS in changing the teacher's conceptions and practises of classroom discussions.


2022 - Le competenze trasversali dei docenti a supporto dell’innovazione didattica: un’esperienza di accompagnamento delle scuole secondarie di secondo grado [Relazione in Atti di Convegno]
Bertolini, C; Scipione, L; Vezzani, A; Zini, A
abstract

La formazione delle competenze dell’insegnante per la progettazione di Unità di Apprendimento efficaci e coinvolgenti è un tema particolarmente rilevante per le scuole secondarie di secondo grado, soprattutto in un periodo in cui la Didattica Digitale Integrata ha indotto le scuole a ripensare le relazioni e le abitudini di insegnamento. Fra i risultati degli studi sulla didattica a distanza è ricorrente, da parte degli insegnanti, la percezione d’inefficacia di questa esperienza per l’apprendimento e per l’inclusione di tutti gli allievi (Batini et al., 2020; Capperucci, 2020; Lucisano, Lucisano & Marzano, 2021). Questo dato è stato oggetto di approfondimenti che hanno considerato diverse condizioni di padronanza della didattica a distanza legate alla specifica formazione ricevuta e all’esperienza pregressa sul campo (Ciani, Ricci & Vannini, 2021), trovando una significativa relazione tra i più alti livelli di competenza, i minori livelli di criticità e la positiva percezione delle potenziali risorse da essa offerte. Di contro, la collaborazione con i colleghi e lo sviluppo di apprendimenti professionali ritenuti utili anche per il futuro sono due elementi che gli insegnanti hanno segnalato fra i punti di forza nell’esperienza DaD durante il lockdown (Nigris, Passalacqua & Balconi, 2020; Di Donato & De Santis, 2021, Pagani & Passalacqua, 2020; SIRD, 2021). Dagli studi che hanno dedicato una specifica attenzione alla descrizione delle trasformazioni avvenute e alla qualità di tali apprendimenti professionali, emerge che i docenti «fanno riferimento a un ampio spettro di competenze e si può pertanto ipotizzare che la portata formativa di tale esperienza non sia solamente ascrivibile a un uso più consapevole delle tecnologie digitali, ma che investa integralmente la professionalità degli insegnanti e le sue diverse dimensioni, con particolare riferimento alle capacità di progettazione didattica» (Nigris, Passalacqua & Balconi, 2020: 94-95). Per dare risposta a un bisogno formativo, non certo inedito (OECD TALIS, 2013), che durante la crisi ha assunto una nuova urgenza, una parte rilevante dei docenti ha mostrato propensione verso iniziative non istituzionali, quali lo scambio con i colleghi, le risorse reperibili in rete, i percorsi formativi con tutoraggio a distanza, oppure i corsi online aperti e di massa (Di Blas et al., 2021). Nel 2020 il Centro di Ricerca e Innovazione Didattica (CERIID) dell’Università di Modena e Reggio ha stipulato una convenzione con alcuni Comuni Montani della provincia di Reggio Emilia, nell’ambito dell’azione “Strategia Nazionale Aree Interne” (SNAI), con l’intento di sostenere la formazione dei docenti di tre istituti, che hanno manifestato particolare preoccupazione in ordine alla dispersione scolastica nei territori coinvolti. È stato elaborato quindi un progetto di supporto all’implementazione dell’innovazione didattica raccogliendo ed esaminando le esigenze formative dei docenti, definendo gli obiettivi specifici del Laboratorio Appennino (SNAI) e progettando le attività da svolgere, interamente a distanza. In questo contributo restituiamo l’impianto della formazione per mettere in luce l’esito di un processo finalizzato all’individuazione di bisogni formativi dei docenti. Sono stati realizzati quattro tipi di azioni: 1. un’attività di formazione rivolta all’insieme del personale docente degli Istituti per approfondimenti critici ed operativi circa le modalità didattiche innovative; 2. un’attività di implementazione e monitoraggio di percorsi sperimentali innovativi avviati in forma di try out da alcune classi degli Istituti coinvolti; 3. attivazione di laboratori, ad accesso limitato, per la simulazione di metodologie attive e di strategie innovative; 4. attivazione di uno “sportello didattico”, a carattere consulenziale, su richiesta dei docenti. L’impianto co


2022 - L’uso di applicazioni e risorse in rete nel lavoro degli insegnanti di scuola primaria - prima, durante e dopo la DaD [Relazione in Atti di Convegno]
Zini, A
abstract

In February 2021, about three hundred primary school teachers belonging to two professional communities set up as Facebook groups answered a questionnaire administered through the network, providing information about their teaching experiences and the different uses of the Internet in their work, before, during and after the closure of schools in spring 2020. The study examines to what extent and in what direction the use of the Internet for teaching has changed, linking the analysis of the data to the panorama of surveys that recorded the phenomenon during the emergency period. Key findings include the prevalence and durability of the use of ready-made digital applications and resources, learning management systems, tools for creating teaching materials and, to a lesser extent, online workspaces. An attempt is made to highlight the potential and critical aspects that they have shown during distance learning and that they can show beyond the emergency in a context where face-to-face interaction prevails, i.e. in school.


2021 - E-learning in Higher Education. Key concepts, European trends, and guidelines [Monografia/Trattato scientifico]
Zini, Andrea
abstract

E-learning plays an increasingly important role in the changing landscape of Higher Education in the European area. In the three main provision areas (degree education, continuous professional development, and open education), Higher Education Institutions find in e-learning the possibility of supporting both the shift towards flexibility in learning paths and modalities and the transition towards student-centered learning and active teaching methods. It is now well established that e-learning in itself is not a panacea, nor, on the contrary, a catastrophe for educational systems, and it is generally accepted that it is not equally suitable for all educational settings, for all subjects and for all learners, but evidence from research can be found regarding its effectiveness under certain conditions. Furthermore, as was already known from decades of research into distance education and educational technologies, it is clear that pedagogical awareness and educational purposes must guide the choice and development of technical solutions, not the other way around. Such awareness allows education professionals to take full advantage of the affordances and possibilities of blended and online education for specific types of students, subjects, and contexts. The purpose of this study - conceived as part of the INLEARN project, co-founded by the Know-how Exchange Programme of the Central European Initiative - is to provide Higher Education Institutions and practitioners, policymakers, and education funders in non-EU CEI Member States with design principles and effective implementation models for online and blended courses and programmes, based on widely-accepted learning theories, available evidence from research, and best practice. The study is divided into three main sections. Part 1 provides a conceptual framework for describing the variety of phenomena that go under the umbrella term of e-learning. Part 2 focuses on current trends and future prospects for e-learning in the European Higher Education Area. Part 3 gives insights into teaching and learning activities, people & roles, and technology in e-learning. Finally, relevant instructional and multimedia design principles are presented, as well as valuable guidelines for course development, implementation, and evaluation.


2020 - Narrazioni multimodali nella scuola dell’infanzia. Uno strumento per l’analisi delle storie digitali [Capitolo/Saggio]
Zini, Andrea; Contini, Annamaria; Bertolini, Chiara; Manera, Lorenzo
abstract

Oggetto del presente contributo è lo strumento di analisi delle storie digitali elaborato nell’ambito del progetto di ricerca Erasmus Plus STORIES “foSTering early childhOod media liteRacy competencIES” (2015-2018). Sul piano delle intenzioni educative, la finalità perseguita nella realizzazione e promozione di attività di digital storytelling nell’ambito delle scuole dell’infanzia non è stata quella di esercitare i bambini nello sviluppo di abilità tecniche ma, al contrario, quella di trarre indicazioni per la possibile integrazione nel curricolo prescolare di un metodo operativo che miri a promuovere le competenze narrative multimodali (verbali e non verbali) dei bambini e la loro consapevolezza culturale nell’uso attivo degli strumenti digitali. Lo strumento è stato costruito dal gruppo di ricerca STORIES allo scopo di esaminare la qualità delle storie prodotte dai bambini durante i due anni di sperimentazione nelle scuole dell’infanzia. Lo strumento analizza le storie attraverso una molteplicità di aspetti che caratterizzano il digital storytelling, e che possono essere riassunti in tre principali dimensioni che possiamo intendere come altrettante lenti di osservazione: la struttura narrativa, l’intreccio dei linguaggi e gli aspetti digitali del prodotto.


2019 - La narrazione multimodale: strumenti e competenze [Capitolo/Saggio]
Zini, Andrea; Manera, Lorenzo
abstract

Quali elementi narrativi e mediali si osservano nelle storie digitali create dai bambini? Questa è la prima domanda di ricerca del progetto Erasmus+ STORIES "foSTering early childhOod media liteRacy competencIES” (2015-2018). I principali dati attinenti a questa domanda sono i prodotti finali dei progetti di narrazione con strumenti digitali condotti in diciannove scuole dell’infanzia in Finlandia, Germania, Italia e Turchia. Durante la sperimentazione ogni équipe di insegnanti ha attuato ogni anno una serie di tre diversi progetti di narrazione digitale con il suo gruppo di bambine e bambini. La sperimentazione ha richiesto un lavoro di osservazione e documentazione sulla base di indicatori comuni nei diversi paesi. I dati sono stati raccolti durante l’intero processo, sia attraverso la documentazione prodotta dagli insegnanti, sia attraverso l’osservazione diretta nelle scuole da parte dei ricercatori. Durante la prima fase del progetto il gruppo di ricerca ha costruito gli strumenti per la raccolta e l’analisi dei dati, fra i quali vi è uno strumento per l’analisi delle storie digitali prodotte nei contesti educativi che ne considera distintamente elementi di contesto, narrativi, mediali e tecnologici. Al termine di ognuno dei due anni di attività di Digital Storytelling nella scuola dell'infanzia previste dal progetto Erasmus+ STORIES, ogni équipe di insegnanti ha redatto un documento di riepilogo e valutazione. Lo strumento per la raccolta dei dati è suddiviso in quattro sezioni. La prima sezione contiene informazioni descrittive riguardanti la scuola, l’insegnante (o l’équipe), la durata complessiva dei progetti attuati e il numero di sessioni di lavoro ad essi dedicate. Nella seconda sezione si chiede agli insegnanti di valutare quali conoscenze, abilità e competenze nel campo della media literacy sono state sviluppate dai bambini nelle attività di DST. La terza sezione del rapporto è dedicata alla valutazione delle abilità sociali. La quarta sezione contiene tre quesiti a risposta aperta, relativi (1) ai problemi incontrati nell’attuazione dei progetti, (2) all’impatto dell’esperienza sul proprio sviluppo professionale e (3) alla risposta dei bambini alle attività proposte. I dati raccolti hanno permesso di osservare che secondo la valutazione delle loro insegnanti i bambini hanno trovato nelle attività di DST opportunità per sviluppare ed esercitare varie dimensioni di quella che abbiamo definito, in modo ampio, "media literacy". Al pari dell’abilità tecnica nell’uso di apparecchi e programmi, l’attività di DST ha sollecitato le abilità narrative, visive e grafiche dei bambini, risultando inoltre adatta ad accrescere la loro capacità di pianificare un discorso narrativo e la loro consapevolezza nell’uso di diverse modalità espressive e del linguaggio audiovisivo in particolare.


2018 - Il digital storytelling nell’educazione dell’infanzia: la formazione degli insegnanti nel progetto STORIES [Articolo su rivista]
Zini, A.; Bertolini, C.; Manera, L.; Contini, A.
abstract

Il progetto Erasmus Plus STORIES (2015-2018) ha come temi centrali la promozione della media literacy nei servizi educativi per l’infanzia e lo sviluppo professionale degli insegnanti in media education. Uno dei risultati già raccolti dal progetto è il percorso formativo sul Digital Storytelling nell’educazione dell’infanzia rivolto agli insegnanti in servizio nelle scuole che partecipano al progetto in Italia, Finlandia, Germania e Turchia, progettato in modo da stimolare tutte le componenti del modello TPACK. Sono oggetto di questo contributo la struttura del percorso formativo, i contenuti chiave e le attività del corso.


2015 - Linguaggi disciplinari, analisi dei corpora e verifica del vocabolario/Subject lexicons, corpora analyses and vocabulary assessment [Relazione in Atti di Convegno]
Zini, Andrea
abstract

The FIRB project “Adaptive Message-Learning” (2009-2014) has had the primary scientific goal of developing a didactic model of individualization which is the adaptation of the «learning message» to the «verbal skills» of the recipient (Vertecchi, 2010). According to Chris Whetton (2011, 32) the general construct underlying the project can be formulated in a very simple way. Each student has a personal vocabulary, which can be measured. This information can be used «to construct individualized learning materials, such that the learning for that person is supported and enhanced». For the group as a whole, in terms of measurement, «this should lead to a reduction in variance of scores and an overall increase in mean of their scores». Within the am-learning model, assessment activities have different times, contents and objectives, which Whetton (2011, 31) leads back to two basic elements: «the initial measurement of learners’ ability to understand, and the final measurement of the outcomes of the learning, measured at the conclusion of the course or module». For the first part, the project has developed a measure of the personal lexicon that uses the cloze test to assess the availability of relevant vocabulary. The initial and continuous assessment of the lexical competence of students, entrusted to the software LexMeter (Agrusti, 2010), is a core element in the am-learning model. It requires on the one hand the lexical analysis of the input to which students are exposed in a given context of formal learning, on the other hand the collection of measures on the reader in relation to the vocabulary of the texts and to the specific language of a subject area. In more detail, software-generated multiple-choice rational-deletion cloze-tests are used to measure the extent to which learners can presently handle relevant vocabulary in discipline specific texts, in order to estimate how effectively they could cope with standard course materials and then use this information for adapting the wording of the study text to the individual student. The validation of the diagnostic assessment of am-learning required specific attention. In am-learning, quantitative analysis of words in a corpus of LSP texts is used for identifying the relevant vocabulary, that is to define by statistical criteria the vocabulary list to take into exam (which words may be deleted from a given text). The assessment of the individual vocabulary, then the automated construction and evaluation of the tests, are based on the frequency of occurrences of the content words in a specific language. In a nutshell, the software: • produces a specific frequency word list through the lexical-statistical analysis of a representative sample of the language of the subject area; • given a text (analogue to the materials of the course), constructs, administers and corrects rational-deletion cloze with multiple choice answers. The function words are excluded from consideration. Once you determine which grammatical classes of words are eligible for deletion (in the case of experiments conducted: noun and adjective), the hidden words must fall within a range of frequencies determined by the author of the test. It provides examinee a text that presents a certain number of gaps, accompanied by a list of alternatives from which he must choose one to reintegrate. The list includes all the hidden words of the original text plus other that might be added by the author of the test. Surveys conducted by national research group has allowed the testing and development of this model within the OrbisDictus environment. In addition, it is possible to establish a system of automatic assessment on different aspects of vocabulary, provided that they can be described with reference to explicit and quantifiable data of the language. In one of the exploratory studies conducted in Reggio Emilia, assessment is related to the stratification of t


2014 - Una prova di cloze sul lessico peculiare di un linguaggio scientifico [Capitolo/Saggio]
Zini, Andrea
abstract

Il progetto di ricerca “Adaptive message learning” (Firb), al quale il presente studio è collegato, intende sviluppare, sia sul piano teorico, sia su quello operativo, un modello didattico di individualizzazione che consiste essenzialmente nell'adattamento del «messaggio di istruzione» alla «competenza verbale» di chi lo riceve (Vertecchi, 2010). L'adattamento è inteso come intervento di supporto e potenziamento individualizzato, che si serve di strumenti automatici per la stima delle caratteristiche rilevanti dello studente e per il conseguente trattamento del testo. La prima fase dell'attività di ricerca si è concentrata su una particolare dimensione della competenza linguistica, quella lessicale. Uno degli strumenti valutativi adottati è la prova di cloze di tipo mirato, amministrata in ingresso ad ogni unità didattica per produrre una stima iniziale della competenza lessicale di ogni studente in relazione ad un testo analogo alle letture curricolari che si appresta ad affrontare. La verifica del vocabolario individuale, quindi la costruzione informatizzata delle prove, è fondata sulla frequenza d'uso delle parole lessicali in un linguaggio specifico. Le attività condotte dal gruppo di ricerca nazionale durante la prima fase del progetto hanno consentito la sperimentazione e la messa a punto di questo impianto, che è stato sviluppato all'interno del Dipartimento di Progettazione Educativa e Didattica dell'Università Roma Tre (Agrusti, 2010). L'unità di ricerca insediata nel Dipartimento di Educazione e Scienze umane dell'Università di Modena e Reggio Emilia ha dedicato una ulteriore indagine a questo aspetto della valutazione, nella forma di uno studio esplorativo che ho avuto la possibilità di progettare e condurre. È possibile fondare un sistema di valutazione automatico su aspetti diversi del vocabolario, purché si sia in grado di descriverli con riferimento a dati espliciti e quantificabili del linguaggio. In questo studio si è scelto di prendere in esame parole il cui uso è caratteristico di un linguaggio disciplinare, quello della medicina riabilitativa. Le principali domande di ricerca alle quali lo studio cercherà di rispondere riguardano: 1. il modo di selezionare parole particolarmente rilevanti per la comprensione di un testo che appartiene ad un ambito specialistico seguendo procedure automatizzabili; 2. l'efficacia dello strumento di valutazione per ottenere una misura della competenza lessicale degli studenti che sia legata al contesto (linguistico ed extralinguistico) della prova.


2012 - Applying lexical statistics to rational cloze test to assess the relevant vocabulary in course readings [Poster]
Zini, Andrea
abstract

The study is part of the "adaptive-message learning" project (FIRB, 2009-2013), aimed at the individualization of learning messages in e-learning systems, which consists of adapting the wording of a study text to the ability of a reader cooperating with the text. Within the project, the objective of the assessment is therefore to measure indirectly this individual ability in relation to a precise context (linguistic and extra-linguistic), that is to know how effectively the students cope with course readings. In more detail, computer-generated, multiple-choice, rational-deletion cloze tests are used to measure the extent to which learners can handle relevant vocabulary in discipline-specific texts. Quantitative analysis of words in a corpus of LSP texts is used for identifying relevant vocabulary. The validation of this tool required specific attention. This is due to the conditions of use of the test within the project, which requires the definition of a procedure which must be largely automatic so as to satisfy the need for continuous assessment (the tests are administered at the beginning of each learning unit and periodically throughout). For this reason, it was necessary to compare the effects of different statistical criteria on classifying and selecting content words to delete in a passage. We consider the results of a set of tests conducted at the University of Modena and Reggio Emilia. Since tests were developed as part of a course, students who were actually taking the course were used as subjects. Self-contained excerpts from Kinesiology and Research Methodology in Education course readings were sampled, which are characterized by different levels of formalization of the language used for writing the texts: the latter written in an academic register in standard Italian while in the former a language specific to Rehabilitation Medicine is prevalent.


2012 - FIRB “am learning”. Testing lexical competence with relation to academic texts [Working paper]
Zini, Andrea
abstract


2012 - Indagini internazionali e nazionali sui bisogni formativi degli insegnanti [Altro]
Zini, Andrea
abstract

Indice - Le ricerche internazionali. OCSE TALIS 2008 - Le ricerche nazionali e locali


2012 - La normativa italiana, i documenti europei e la riflessione teorica sullo sviluppo professionale degli insegnanti [Altro]
Zini, Andrea
abstract

Indice - L’attuale assetto della formazione dei docenti. La formazione iniziale presso le Università - La formazione in servizio - Pluralità di soggetti che contribuisce alla formazione in servizio - La riflessione sullo sviluppo professionale degli insegnanti e sugli approcci alla formazione degli adulti


2012 - Misurare la competenza lessicale in contesto specifico attraverso prove di cloze [Articolo su rivista]
Zini, Andrea
abstract

The exploratory study reported in this article examined the use of the rational-deletion cloze procedure combined with corpus analysis to select words in the specialized language of a discipline (in the present case, Rehabilitation Medicine) that have a peculiar frequency of use in comparison to the use they have in common language. The main research question concerns the effectiveness of this test for measuring the extent to which learners can handle the relevant vocabulary while reading discipline specific texts. A positive relationship was found with concurrent measurements of thecnical vocabulary and prior knowledge on the topic.


2011 - Analisi del lessico e individualizzazione del messaggio di apprendimento [Relazione in Atti di Convegno]
Zini, Andrea
abstract

Il progetto “am learning” (FIRB) mira a sviluppare modelli didattici e soluzioni automatizzate in grado di individualizzare la proposta di istruzione in rete. Il prototipo sviluppato nel corso della prima fase del progetto dal Dipartimento di Progettazione Educativa e Didattica dell’Università Roma Tre, diretto dal coordinatore nazionale prof. Benedetto Vertecchi, è in grado di operare un continuo adattamento del messaggio di istruzione sulla base della stima della competenza verbale del destinatario reale. In questo contributo si riferisce di alcuni aspetti della preparazione del pacchetto formativo sperimentale utilizzato per il collaudo della piattaforma da parte dell’unità di ricerca diretta dal prof. Luciano Cecconi, operante presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.


2011 - FIRB "am learning". Il tryout a Reggio Emilia: rapporto, discussione e proposte [Working paper]
Zini, Andrea
abstract


2011 - Progetto ABIFOD (Analisi dei bisogni formativi dei docenti). L’esame della letteratura [Altro]
Zini, Andrea
abstract

Comunicazione presentata nell'ambito del ciclo C-REd Conferenze sulla Ricerca Educativa 2011 (Centro di ricerca VALFOR, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia), presso la Facoltà di Scienze della Formazione in Via A. Allegri 9 a Reggio Emilia, il 17 novembre 2011. _____________________ Il contributo esamina alcune recenti indagini nazionali e internazionali sugli insegnanti e sugli ambienti scolastici, puntando l’attenzione sull'argomento dei bisogni formativi, allo scopo di osservare quali indicatori esse abbiano individuato e in che modo ne sia stata impostata l'analisi. _____________________ Attività di ricerca nell'ambito del progetto "ABIFOD - Analisi dei bisogni formativi dei docenti", promosso dall'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Centro di ricerca VALFOR, Valutazione, progettazione e documentazione dei processi educativi e formativi) e dagli Uffici Scolastici Provinciali di Modena, Parma e Reggio Emilia.


2010 - FIRB “am learning”. The student population within the Nursing degree course of the University of Modena and Reggio Emilia: social and cultural features [Working paper]
Pintus, Andrea; Zini, Andrea
abstract


2007 - Si erano vestiti dalla festa. Il popolo dei borghi nella letteratura [Capitolo/Saggio]
Zini, Andrea
abstract

Un ragazzino s’imbatte in un «cumulo di carretti, travi, mobili e lastroni di pietra» che lo separa dal negozio del fornaio. Un omone armato che indossa una fascia rossa alla cintola gli nega il passo: «Co fèt chi? Taia la corda», lo allontana come un estraneo (forse perché è vestito «come un cresimando»). Invece una donna affacciata alla finestra lo riconosce, dice all’omone di lasciarlo passare e questo accenna infine «una specie di sorriso». Senza una parola di troppo, si è consumato un vero “rito di passaggio”. Così Ubaldo Bertoli ricorda in un breve racconto pubblicato nel 1972 un mattino dell’agosto di cinquant’anni prima [...]


2002 - Il linguaggio sopra la base magica. Realtà e scrittura in Nanni Balestrini [Prefazione o Postfazione]
Zini, Andrea
abstract

Personaggi, fatti ed esperienze collegati con precise realtà storiche e sociali occupano il piano del contenuto di molte opere in prosa e in versi di Nanni Balestrini. Tuttavia questa semplice constatazione non deve mettere in ombra la complessità del rapporto fra realtà e scrittura nella sua opera, tenacemente irriducibile ad uno schema contenutistico. Non inganni, in casi come il radiodramma Parma 1922, l’apparente trasparenza della prosa: con Balestrini ci si tiene sempre lontano dall’esercizio della scrittura come mimesi realistica. Balestrini è uno scrittore che, al limite, può non scrivere affatto ma piuttosto riscrivere e - con particolari procedimenti - porre sulla “base magica” della sua letteratura un dato: il prodotto linguistico di una determinata realtà, che nel caso di Parma 1922 consiste nei discorsi dei protagonisti delle Barricate e di chi li raccontò negli anni Sessanta (lo storico De Micheli). Come lo spirito epico che anima queste pagine, anche quanto vi si trova di realistico appartiene a quei linguaggi e, in ultima istanza, appartiene a quelle storie. A Balestrini spetta la straordinaria capacità di farne letteratura.