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Margherita RUSSO

Professore Ordinario
Dipartimento di Economia "Marco Biagi"

Insegnamento: Economia e istituzioni dei distretti industriali

Economia e marketing internazionale (Offerta formativa 2020)

Obiettivi formativi

Il corso intende collocare la nozione di distretto industriale nel contesto del dibattito internazionale sulla dimensione locale dello sviluppo economico, presentando il distretto industriale come concetto in grado di comprendere una più vasta categoria di fenomeni economici organizzati nello spazio.
In questo quadro si farà riferimento alle economie esterne, alle economie di agglomerazione e alle reti di relazioni sociali, per poi delineare in modo puntuale la nozione di distretto industriale.
Particolare attenzione verrà rivolta agli strumenti di identificazione spaziale dei sistemi locali e dei distretti industriali.
L'esame dei fattori di competitività dei distretti industriali si concentrerà su aspetti interni all'impresa e sulle relazioni tra imprese. In particolare si studieranno:
(a) le caratteristiche peculiari delle imprese che operano nei distretti industriali;
(b) la nozione di capitale sociale e le reti di competenze nei distretti industriali;
(c) le relazioni tra le imprese; e tra sistemi di piccola e grande impresa
(d) le caratteristiche del processo innovativo nei distretti industriali;
(e) le istituzioni che sostengono la dimensione sistemica del distretto;
(f) le politiche industriale per i sistemi di piccola e media impresa.
Si esaminerà la diffusione e rilevanza quantitativa in Italia dei sistemi produttivi locali di piccola impresa e dei distretti industriali.
La dinamica del cambiamento nei distretti industriali e nei sistemi produttivi locali verrà discussa anche attraverso l'analisi di studi di caso in una prospettiva comparata a livello internazionale
Il programma è in corso di adattamento in conseguenza delle nuove modalità di erogazione a distanza

Prerequisiti

Conoscenza delle nozioni di economie esterne, economie di scala, beni pubblici

Programma del corso

I temi del corso sono
[1] Storia dei distretti (Brusco-Paba)
[2] SLL e distretti Industriali Istat & Eurostat: uso dei dati online
[3] Performance di grandi e medie imprese e dei distretti industriali (Coltorti)
[4] Il modello del distretto (Becattini e Brusco)
[5] La cooperazione tra imprese (Richardson)
[6] Modularizzazione della catena del valore (Berger)
[7] Le regole del gioco nei distretti: come sono cambiate (Brusco)
[8] I servizi reali e politiche a sostegno di servizi innovativi per il rinascimento manifatturiero (Brusco; EU panel)
[9] Il vantaggio competitivo: le reti di competenze (Hausmann)
[10] Declino industriale? E rinascimento manifatturiero (EU Competitiveness Report)
[11] Innovazione (Rosenberg; Lane e Maxfield)
[12] Approfondimento: i prodotti nell'Atlas of Economic Complexity nel quadro delle specializzazioni distrettuali italiane

N.B.: Le informazioni presenti saranno debitamente aggiornate al momento dell'avvio dell'anno accademico 2021/22.

Metodi didattici

Oltre alle lezioni del docente, sono realizzate attività di approfondimento con esperti e in esercitazioni indicate in dettaglio nella pagina dolly del corso.
Gli studenti devono svolgere attività di studio individuali e attività di studio in piccoli gruppi per la raccolta elaborazione e analisi di dati su temi di approfondimento che coinvolgono tutta la classe. Il lavoro in gruppo sarà occasione di approfondimento e analisi critica sulle diverse tematiche presentate nel corso (ad esempio l’analisi della dimensione locale dello sviluppo economico e l’internazionalizzazione di piccole imprese, l’entrata di imprese multinazionali nei distretti; innovazione nei servizi; Industria 4.0).
La frequenza delle lezioni è fortemente consigliata per realizzare le attività di analisi applicata ai casi selezionati dal docente e al lavoro in gruppo. Le lezioni vengono registrate sulla piattaforma dolly anche per consentire agli studenti del corso di colmare eventuali difficoltà nella frequenza.

Testi di riferimento

- Becattini G. (2000), Riflessioni sul distretto industriale marshalliano come concetto socio-economico,
- Berger S. (2013), Making in America. From Innovation to Market. Mit Press, Cambridge, Mass.
- Brusco S. e S. Paba (1997), Per una storia dei distretti industriali italiani dal dopoguerra agli anni novanta
- Brusco S. (2008), "Distretti industriali e servizi reali"
- Brusco S. (2008), "Le regole del gioco nei distretti industriali"
- Coltorti F., (2012), L’industria italiana tra declino e trasformazione
- European Competitiveness Report 2014
- Hausmann, Ricardo et al., 2011. The Atlas of economic complexity
- Lane D. e Maxfield R. (1997), "Foresight Complexity and Strategy"
- Richardson G. B. (1972), "L'organizzazione dell'industria
- Russo M. (2015) "Reti di competenze e innovazione nei sistemi di piccole imprese meccaniche”
- Rosenberg N. (1996), "Uncertainty and Technological Change"

Verifica dell'apprendimento

La valutazione prevede una prova che verrà svolta nel Laboratorio informatico, della durata di 40': 24 domande con risposta multipla (risposta corretta: 1 punto; sbagliata: -0.20; mancata risposta: 0); 12 vero/falso (corretta: 0.5; sbagliata o mancata risposta: 0); una domanda aperta (da 0 a 3 punti)

Risultati attesi

Conoscenza e capacità di comprensione.
Lo studente apprende:
- i concetti di sistema locale del lavoro, distretto industriale e cluster industriale;
- i fondamenti della cooperazione fra imprese, attraverso l’analisi critica dei principali modelli di organizzazione industriale relativi alle piccole e medie imprese;
- le diverse politiche industriali di tipo orizzontale per i sistemi di piccole imprese.
Il lavoro in team potenzia l’apprendimento e l’efficacia di analisi complesse.

Capacità di applicare conoscenze e comprensione.
Alla fine del corso lo studente sarà in grado di interrogare e realizzare alcune elaborazioni su dati tratti dalle banche dati Istat e Eurostat e utilizzare l'Atlas of Economic Complexity.
Attraverso la conoscenza del processo manifatturiero, saprà organizzare i dati utili per l'analisi di un sistema di imprese.

Autonomia di giudizio.
- l’autonomia di giudizio per valutare i vantaggi di competitività di un’impresa appartenente a un distretto o a una rete d’impresa e orientarne il cambiamento attraverso strategie di impresa e politiche pubbliche adeguate

Abilità comunicative.
Attraverso le flipped classroom e la prova d'esame individuale lo studente è chiamato a esprimere in forma orale e scritta concetti e analisi, formulati con adeguata terminologia tecnico-economica, sui temi affrontati nel corso.

Capacità di apprendimento
L’acquisizione degli strumenti di analisi viene applicata sia nella analisi critica di contributi teorici che nell'analisi empirica.
Completando con successo la prova d'esame lo studente è in grado di affrontare con adeguata preparazione e autonomia ricerche e approfondimenti nelle fasi successive del percorso universitario o professionale.