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CARLO ALTINI

Professore Ordinario
Dipartimento Educazione e Scienze Umane

Insegnamento: Filosofia dei diritti umani

Scienze dell'educazione per il nido e le professioni socio-pedagogiche (Offerta formativa 2022)

Obiettivi formativi

Oltre alla realizzazione degli obiettivi formativi comuni del Corso di laurea, il corso si propone di sviluppare un percorso che permetta la comprensione critica dei diritti umani, un tema centrale per comprendere la cornice teorica – multiculturalismo, processi migratori ecc. – all’interno della quale oggi si svolge la professione dell’educatore socio-pedagogico.

Prerequisiti

Non richiesti.

Programma del corso

Il corso sarà dedicato all’analisi delle origini storiche e delle caratteristiche filosofico-politiche della Dichiarazione universale dei diritti umani. Alla luce dei gravi problemi umanitari, politici e sociali che si sono verificati durante la Seconda guerra mondiale (problemi esplicitati dai concetti di genocidio e totalitarismo che trovano la loro terribile realizzazione nella Shoah), saranno individuati i fondamenti filosofici della Dichiarazione del 1948, presenti soprattutto nella tradizione del giusnaturalismo moderno. Una parte rilevante del corso sarà inoltre dedicata all’analisi delle principali posizioni dei difensori della teoria dei diritti umani (Bobbio, Cassese, Habermas, Ignatieff), radicalmente opposte ai critici dei diritti umani su base marxista (Jameson, Negri, Zizek) e ai movimenti politici che negano l’universalismo dei diritti umani a partire dall’affermazione delle diversità culturali rappresentate nelle Carte dei diritti di altri popoli e di aree non occidentali del mondo. In questo modo sarà problematizzato da un punto di vista teorico, e reso complesso da un punto di vista storico, il dibattito contemporaneo intorno ai diritti umani, che si muove incessantemente alla ricerca di un equilibrio tra universalismo dei diritti e pluralismo delle tradizioni.
Il corso sarà suddiviso in 6 parti da 1 CFU ciascuna: una breve storia dei diritti umani; l’analisi della Dichiarazione universale del 1948; la posizione dei sostenitori dei diritti umani dal punto di vista politico-giuridico; la posizione dei sostenitori dei diritti umani dal punto di vista filosofico; la posizione dei critici marxisti dei diritti umani; la posizione dei critici dei diritti umani dal punto di vista della diversità culturale.

Metodi didattici

Lezioni tradizionali e letture commentate di testi (lezioni in presenza). La lingua di insegnamento sarà l’italiano. La frequenza non è obbligatoria.

Testi di riferimento

Dichiarazione universale dei diritti umani (accessibile on line sul sito dell’ONU).
A. Cassese – I diritti umani oggi (Laterza).
M. Flores – Storia dei diritti umani (Il Mulino).
Sulla pagina Teams del corso sono disponibili i seguenti testi, anch’essi da studiare obbligatoriamente:
C. Altini: 3 saggi su: “Genocidio” / “Totalitarismo” / “Diritti umani tra cosmopolitismo e imperialismo”.
Gli studenti e le studentesse non frequentanti dovranno studiare anche il seguente volume: S. Salvatici - Nel nome degli altri: storia dell'umanitarismo internazionale (Il Mulino).

Verifica dell'apprendimento

Esame orale (circa 20 minuti) al termine del corso. L’esame si compone di 3 domande sui testi d’esame presentati e discussi a lezione. L'esame è considerato superato se si risponde (in modo compiuto e argomentato) a una domanda e si mostra di avere almeno una conoscenza di base nella risposta a un’altra domanda.

Risultati attesi

Sulla base dei Descrittori di Dublino, al termine del corso gli studenti e le studentesse dovranno dimostrare: (a) di possedere conoscenze e capacità di comprensione che estendono e/o rafforzano quelle sviluppate durante il primo ciclo di studi e consentono di elaborare interpretazioni originali dei diritti umani; (b) di applicare le loro conoscenze, capacità di comprensione e abilità a tematiche nuove, inserite in contesti più ampi (o interdisciplinari) connessi al rispetto dei diritti umani; (c) di saper integrare le conoscenze e gestire la complessità, nonché di formulare giudizi autonomi, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all’applicazione delle loro conoscenze e giudizi intorno ai diritti umani; (d) di saper comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le loro conclusioni, nonché le conoscenze a esse sottese, a interlocutori specialisti e non specialisti; (e) di aver sviluppato quelle capacità di apprendimento che consentano loro di studiare e lavorare in modo autonomo.