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CARLO ALTINI

Professore Ordinario
Dipartimento Educazione e Scienze Umane

Insegnamento: Storia della filosofia

Scienze pedagogiche (Offerta formativa 2022)

Obiettivi formativi

Il corso intende fornire la conoscenza di alcuni percorsi storici, concettuali e critici che possono orientare nell’interpretazione della modernità e, in particolare, delle idee legate alle teorie del progresso (educazione, utopia, libertà, emancipazione ecc.). Lo scopo del corso consiste infatti nel discutere le immagini del processo storico proposte dal pensiero filosofico nella modernità, in cui convivono diverse e contraddittorie concezioni del progresso (morale, socio-economico, politico, scientifico). Al termine del corso gli studenti saranno in grado di analizzare criticamente le questioni filosofiche connesse al rapporto tra progresso scientifico e tecnologico, da un lato, e progresso morale e politico, dall’altro.

Prerequisiti

Non richiesti

Programma del corso

"Teorie del progresso".
Il corso si occuperà dei lineamenti essenziali delle teorie filosofiche del progresso nel mondo moderno, analizzandone l’origine nel XVI secolo, lo sviluppo tra XVII e XIX secolo, fino alla crisi a partire dagli ultimi decenni del XIX secolo. L’idea di progresso, infatti, si manifesta esplicitamente nella cultura europea a partire dal Seicento e nelle sue origini è legata alla rivoluzione scientifica e alla “querelle des anciens et des modernes”. Questa idea raccoglie e sistematizza una serie disparata di progressi, cioè di esperienze e di modalità del “procedere verso il meglio”, che si realizzano all’inizio dell’età moderna nelle scienze naturali e nelle tecniche, nelle scoperte geografiche e nelle istituzioni politiche, nelle arti e nell’economia. La fiducia nel progresso entra però in crisi nella cultura europea tra XIX e XX secolo a causa di numerosi fattori, per poi giungere a essere del tutto rifiutata alla fine della Seconda guerra mondiale.
Il corso sarà suddiviso nel modo seguente: 1 CFU dedicato alle teorie della storia e del tempo in età premoderna - 4 CFU dedicati alle teorie del progresso tra XVI e XIX secolo - 1 CFU dedicato alla crisi dell'idea di progresso tra XIX e XX secolo.

Metodi didattici

Lezioni tradizionali e letture commentate di testi filosofici (in presenza). La lingua di insegnamento sarà l'italiano. La frequenza non è obbligatoria.

Testi di riferimento

- I. Kant, "Idea per una storia universale dal punto di vista cosmopolitico"; in Id., "Scritti di storia, politica e diritto" (a cura di F. Gonnelli - Roma-Bari, Laterza, pp. 29-44).
- G.W.F. Hegel, "Lezioni sulla filosofia della storia" (a cura di G. Bonacina e L. Sichirollo - Roma-Bari, Laterza, pp. 3-95).
- F. Nietzsche, "Sull’utilità e il danno della storia per la vita" (Milano, Adelphi).
- C. Altini, "Le maschere del progresso. Ascesa e caduta di un'idea moderna" (Bologna, Marietti).
Gli studenti non frequentanti dovranno studiare anche il seguente testo: - C. Altini, "Una filosofia in esilio" (Roma, Carocci).

Verifica dell'apprendimento

Esame orale (circa 20 minuti) al termine del corso. L'esame si compone di 3 domande sui testi d'esame presentati e discussi a lezione: tali testi possono essere utilizzati durante l'esame per leggere e commentare alcuni passi significativi.
L'esame è considerato superato se si risponde (in modo compiuto e argomentato) a una domanda e si mostra di avere almeno una conoscenza di base nella risposta a un'altra domanda.

Risultati attesi

Al termine del corso gli studenti e le studentesse saranno in grado di analizzare criticamente le questioni filosofiche connesse al rapporto tra progresso scientifico e tecnologico, da un lato, e progresso morale e politico, dall’altro.
Sulla base dei Descrittori di Dublino, al termine del corso gli studenti e le studentesse dovranno dimostrare: (a) di possedere conoscenze e capacità di comprensione che estendono e/o rafforzano quelle sviluppate durante il primo ciclo di studi e consentono di elaborare interpretazioni originali; (b) di applicare le loro conoscenze, capacità di comprensione e abilità a tematiche nuove, inserite in contesti più ampi (o interdisciplinari) connessi alle pratiche educative; (c) di saper integrare le conoscenze e gestire la complessità, nonché di formulare giudizi autonomi, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all’applicazione delle loro conoscenze e giudizi; (d) di saper comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le loro conclusioni, nonché le conoscenze a esse sottese, a interlocutori specialisti e non specialisti; (e) di aver sviluppato quelle capacità di apprendimento che consentano loro di studiare e lavorare in modo autonomo.